Fefe’ & Coco’
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Il
mutico Gennarino
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La
storia si ripete! Non sono
molti i pugili che sono diventati campioni d’Europa, emulando le gesta
paterne. Noi ricordiamo lo spagnolo
Manuel
Calvo nel 2001. Ora è arrivato il turno di Jackson
Chanet,
che ha battuto a Parigi, il favoritissimo russo
Vitaly Tsypko, che vantava tra l’altro un
no contest con il campione del mondo Jeff Lacy, ma l’orgoglioso Jackson,
davanti al “suo” pubblico non teme nessuno ed è riuscito ad impadronisrsi
da supermedio di quella corona che il papà Jean, conquistò da peso massimo!
Anche Jackson, da dilettante è stato peso massimo (campione europeo a Tampere!),
ma da professionista un “nutrizionista”, l’ha fatto scendere fino ai
superwelters per poi farlo risalire nei supermedi, un
peso a lui più congeniale. Lo stesso “nutrizionista” è stato
ingaggiato dal clan di Castillo, ma
sembra sia stato “divorato” dal messicano dopo una crisi di astinenza da…
“tortillas”.
Che
il sudafricano peso mosca
Sipho Mataniy’s fosse “sensibile” ai colpi “sotto” (quella parte del
corpo che gli inglesi chiamano “midsection” …la sezione di mezzo), ce
l’aveva detto nel 2001 l’inglese Damien Kelly, stavolta ce l’ha confermato
un altro sudafricano Mihikiza Miekeny che in 3 rounds ha demolito con colpi
sotto un troppo disponibile ad arrendersi Sipho. In realtà l’avversario di
Miekeny doveva essere l’argentino Ricardo Toledo, poi problemi di visto e di
prenotazioni aeree, hanno fatto saltare il viaggio del “pampas”. Il match si
è svolto a East London , era valido per il campionato internazionale della WBC
e la notizia ce l’ha data il nostro amico giornalista Pete Moscardi,
che non è di Centocelle, ma…
sudafricano al ciento per ciento!
Dopo
l’incubo in cui precipitò
per le sconfitte subite contro il sudafricano Corey Sanders e contro Lance
Whitakher , il kazako Oleg
Maskaev
sembrava
ormai “uscito dalla fotografia…”( è un modo americano per dire che :
aveva “perso il treno”…), ma
ad Amburgo, battendo nettamente ai punti il turco Sinan
Samil Sam, è diventato uno dei più seri (Don King permettendo…)
candidati a battersi con il neo campione mondiale Hasim Rahaman, sul quale vanta
anche una vittoria. Tornando al
match, Maskaev, ha colpito molto ed anche duramente Samil Sam, apparso troppo
lento e pesante, ma non è riuscito quasi mai a metterlo in difficoltà. Al
contrario Maskaev (che non ha una mascella di granito…), ha barcollato in
qualche occasione sotto qualche colpo però isolato di Samil Sam. Vittoria
comunque netta per il kazako, che ha cosi vinto il titolo Internazionale WBC, ma
ancor di più per aver vinto questa eliminatoria mondiale che per l’improvviso
ritiro di Klitschko, potrebbe avere riscontri molto più gratificanti! Nei pesi
medi, Lorenzo Di Giacomo (27 anni, 30 vittorie, 2 sconfitte ed un pari),
si è battuto con aggressività e determinazione, ma non è riuscito a
battere il monotono e noioso
Sebastian Sylvester
(25 anni,20 vittorie ed una sconfitta), dal pugilato “crucco”, senza
“sbalzi” e senza “entusiasmi”, che ha così conservato la corona
europea. Ancora pesi medi con il francese di colore Jimmy Colas (17 vittorie e 3
sconfitte), che ha battuto il
tedesco Alexander Sipos (30 anni, 16 vittorie, una sconfitta e 2 pari),
dimostrandosi troppo più forte del rivale. Nei pesi medi, il più giovane ed
anche il più debole degli Abraham, Alexander, ha battuto in rivincita ai punti
in 8 rounds il francese Sylvain Gomis (il match si disputò in Italia…). Match
dove la “partigianeria” dei giudici tedeschi si è manifestata
attraverso 6 punti di vantaggio concessi all’armeno-tedesco, a fronte
di un match invece molto equilibrato. Nei pesi massimi e mediomassimi,
continuano i “balbettii” professionistici di due star dei dilettanti. Il
russo Alexander Povetkin (26
anni e 4 vittorie) ed il cubano Yoan
Pablo
Hernandez (21 anni e 3
vittorie), hanno rispettivamente sconfitto Stephane Tessier e Mounir Chibi ai
punti in 4 rounds, dimostrando tutte le loro difficoltà nel passare dalle
“macchinette” alle “gran turismo”. Nei pesi massimi vince il tedesco
Rene Dettweiller, un mancino ben attrezzato fisicamente che vanta 14 successi,
sul bielorusso (gli italiani hanno i rumeni…i tedeschi i bielorussi! Ognuno ha
quello che si merita…tranne gli spettatori!), Roman Suchoterin, vincendo tutti
i rounds (non è che ci volesse una particolare abilità…).
Malgrado il record, Dettweiller, deve ancora fare parecchia strada …In
ultimo, nei pesi medi,Cristophe Karagoz (vincitore di Antonino Ajello)
ha perso ai punti in 8 rounds con decisione controversa, contro l’unico
pugile locale, Mahir Oral (25 anni, alto 1.88, 13 vittorie, una sconfitta ed un
pari), al termine di un match dove Oral ha mostrato determinazione e pulizia nei
colpi, mentre Karagoz è stato più aggressivo. Verdetto sostanzialmente giusto.
“Facevano
male solo i pugni”
dicono dli amici, e’ morto all’eta’ di 62 anni il massimo pesare Adriano
Rosati, colto da infarto davanti alla TV a soli 62 anni. Atleta con un gran
fisico, molto tecnico e dotato di un buon destro. E’ riuscito ad indossare
piu’ volte la maglia azzurra ed il suo curriculum di professionista, dal 65 al
76, ha disputato una cinquantina di incontri. Per ricordare il suo valore basta
fare un rapido elenco degli avversari incontrati: Adinolfi nel 70, Bueno nel 72,
Martinez nel 73, Rigetti nel 75 e Zanon nel 1976. proprio con quest’ultimo ha
appeso i guantino al chiodo. Non e’ stato un grande campione, e’ stato un
punto di riferimento per la boxe pescarese, ma ancor piu’ importante e’ il
fatto che era uno… di NOI!!!.
Ancora
di scena Patrick “Granito” L’Heureux (33 anni, 19
vittorie, una sconfitta ed un pari), il gigantesco peso massimo canadese (alto
1.96),
che sta catturando l’interesse dei tifosi canadesi, questa volta ha messo ko
al 1° round, con un devastante gancio sinistro, l’americano Josh Gutcher,
sostituto dell’ultimora, dopo che Arthur Cook e Raymond Olubuwale avevano
rifiutato d’incontrare L’Heureux, titolo nazionale in
palio.
L’americano ha cercato d’impostare il match a corta distanza per evitare la
superiorità fisica e di potenza del canadese, ma L’Heureux dopo alcuni
scambi, lo colpisce di destro e lo
mette una prima volta al tappeto. Goutcher si rialza e ritenta la “corta
distanza”, ma L’Heureux lo prende in pieno con il gancio sinistro e chiude
il match. Facendo un parallelo con l’israeliano Roman Greenberg, L’Heureux è stato nettamente più veloce, perché Greenberg
impiegò 4 rounds a sbarazzarsi di Gutcher. Nel sottoclou, ha combattuto il
massimo rumeno Claudiu Rasco ( 27 anni, 9 vittorie e 2 sconfitte, alto 1.96) che
ha battuto l’esperto mestierante americano Harold Sconiers per kot al 5°
round (in realtà si è trattato di un abbandono…). Da segnalare anche la
vittoria del peso medio tunisino residente in Canadà, Walid Smichet (26 anni,
14 vittorie, una sconfitta e 2 pari), che ha battuto nettamente ai punti in 8
rounds Carl Cockerham.
|
La
settimana dopo, sempre in Canadà, ma a Sherbrooke, ancora una vittoria per quello che sta diventando
anche
lui un idolo dei canadesi, il supermedio Jean Pascal, (23 anni e 9
vittorie), che ha battuto Gerardo Soria
per kot al 4° round. Nella stessa serata, vittoria anche per
il superwelter, Sebastian Demers (25 anni, 13 vittorie, alto 1.86), che ha
battuto ai punti in 8 rounds Luis _Augusto dos Santos.
A
Kissimmee in Florida, l’uzbeko
Timur Ibragimov (20 vittorie ed un pari), ha battuto l’italo americano
Paul Marinaccio (20 vittorie, 2 pari e
2 sconfitte), per abbandono al 7° round, dopo aver ricevuto qualche duro colpo
ed aver dovuto apprendere di non essere da grande giro! Non è stata una delle
migliori prestazioni di Ibragimov e questa la dice lunga sulle capacità di
Marinaccio. Al contrario, grande ed eccitante spettacolo tra i pesi paglia Omar
“El Pastor” Soto (7 vittorie) e Gerardo “el Diablito” Verde. Ha vinto ai
punti in 12 rounds l’aggressivo soto, che ha fatto spesso sentire il suo pugno
all’avversario.
Saltato
il mondiale tra Klitschko
e Rahaman , i pugili in cartellone, hanno avuto lo stesso la possibilità di
cimentarsi nel Wynn Las Vegas
Resort.
Il promettente ex olimpico, l’armeno Vanes Martirosyan (6 vittorie), ha
battuto per kot al 5° round il mestierante Abdias Castello , messo al tappeto
due volte nel 1° round e nuovamente nel 3° , prima che l’arbitro lo
sottraesse ad una dura punizione nel
5°. Nei pesi massimi, il portoricano Victor Bisbal (4 vittorie), ha battuto
Bridger Bercier per kot al 5° round. Verdetto di no contest invece nel match
tra i pesi massimi Yanqui Diaz (in cerca di
rilancio…) e Derek Berry per un fortuito scontro di teste.
Infine bella prova del superleggero Vincent Arroyo, che batte ai punti in 4
rounds Juan Perez , messo anche al tappeto nel 4° round con un colpo al corpo.
A
Spingfield, nel Missouri, il peso massimo leggero Benjamin “BJ” Flores (14
vittorie ed un pari), ha battuto per
intervento medico al 5° round James Johnson, dopo aver tenuto “sotto
controllo” il match. Nella stessa serata, il peso massimo Terry smith (34
anni, 26 vittorie, una sconfitta ed un pari), ha battuto Kerry Biles per kot al
3° round.
A
Pittsburgh, un ex campione
dei massimi dilettanti USA, Tim Williamson (33 anni, 15 vittorie ed una
sconfitta, alto 1.90), ha battuto Zack
Page ai
punti in 8 rounds. Match nel quale la superiorità fisica
di Williamson su Page (che solitamente combatte da massimo
leggero…), è stata determinante.
A
Washington, il peso
welter di livello mondiale Oscar Diaz (23 vittorie ed una sconfitta), ha battuto
ai punti in 8 rounds David Toribio (12 vittorie), dominando tutti i rounds. Nei
massimi leggeri, Shaun George (11 vittorie e 2 pari), di Brooklyn,
ha battuto ai punti in 10 rounds , anche lui nettamente, Chad Van Sicule
(19 vittorie , 2 sconfitte e 2 pari).
A
Bossier City nella
Louisiana, l’ex campione dei pesi gallo Tim Austin, ha battuto Julio
coronell per abbandono al 3° round. Nei
mediomassimi, Jaffa Ballagou, ha battuto per kot al 4° round Fred Moore. Ancora
pesi gallo con Gabriel Elizondo che batte Alex “Ali “ Baba
Il
superleggero Juan
“La causa ispanica del panico” Lazcano
(30 anni, 35 vittorie, un pari e 3 sconfitte),
ha ottenuto una significativa vittoria,
battendo
per ko nel 9° round, il duro Courtney Burton in un match svoltosi a Chicago. La
fine del match, quando Lazcano, ha stretto alle corde l’avversario,
tempestandolo di colpi veloci e potenti. Nella stessa serata il messicano Jose
Andres Hernandez ( 19 vittorie e 2 sconfitte), ha battuto il panamense Armando
Cordova ai punti in 10 rounds, dopo averlo anche atterrato nel 2° round.
La
commissione dello stato
del Missouri negli USA, ha negato a Joe “Bazooka” Linenfelser di salire sul
ring. Motivo? E’ troppo giovane
per fare il pugile professionista…nel Missouri. Linefelser ha infatti 17 anni
ed è il più giovane tesserato USA in circolazione. Sfortunatamente per lui,
tra pochi giorni (30 novembre) entrerà in vigore una legge che avrebbe
consentito a Linefelser, con
l’autorizzazione di papà e mamma, di poter salire sul ring anche nel
Missouri. Da parte sua il ragazzo c’è rimasto male ed ha dichiarato: “In
questo Paese, a 17 anni, si può
comprare un auto e fare migliaia di altri lavori, ma non si può scegliere di
vivere di boxe!”. Ci permettiamo di aggiungere che a prescindere da divieti ed
impedimenti vari, tranne che in pochi
ed acclarati casi, non è comunque… una gran scelta!
A
Toscolano Maderno, il
palermitano Paolo Ferrara (35 anni, 22 vittorie, 7 sconfitte ed un pari), ha
battuto ai punti in 10 rounds, per il titolo italiano dei massimi leggeri,
il triestino Alessandro Guni (37 anni, 13 vittorie, 5 sconfitte ed un
pari). Match dove la generosità dei due
contendenti è stata
certamente superiore alla loro peso “tecnico”. A conferma delle nostre
perplessità sulle scelte del 17enne Linefelser, ecco la conferma da Paolo
Ferrara, che festeggia il meritato (grazie alla sua costante iniziativa…)
titolo “chiudendo” con la boxe, perché “di solo pugilato non si può
vivere”. La mancanza di
un’attività programmata, il disinteresse degli organi d’informazione, le
consistenti cifre che girano tra i dilettanti, la troppa tutela organizzativa
riservata ad atleti anche non eccelsi, la proliferazioni di titoli
roboanti e vuoti di contenuti, stanno “uccidendo” lentamente questo sport a
livello professionistico (ai dilettanti ci pensano già
i “verdetti” sballati…), ma dare la colpa agli altri non è mai
costruttivo, quindi ognuno nel suo piccolo s’interroghi senza benevolenza sui
contributi che non ha voluto o non ha saputo dare e cominci a …cambiare
atteggiamento verso il problema. Qualche volta
funziona. Nei pesi welters, il russo Viktor Skurko ,25 anni,
sparring del ns Roberto Cammarelle prima della partenza in Cina per i
mondiali Senior, ha battuto George Balan con uno spettacolare
ko al 1° round. Nei pesi medi,. Luciano Lombardi (30 anni, 14 vittorie,
5 sconfitte e 3 pari), ha battuto il rumeno Mugurel Sebe ai punti in 6 rounds in
un match brutto e caotico. Nei mediomassimi, il 30enne Andriy Romanko ha
sconfitto Stefano Abatangelo ai punti in 6 rounds, dopo aver subito un
atterramento nel 2° round; mentre
il romano Fedele Belusci (30 anni, 12 vittorie, 2 sconfitte e 2 pari), ha
bocciato le ambizioni da titolo italiano di Emanuele De Prophetis (6 vittorie ed
una sconfitta), battendolo ai punti in 6 rounds ed infliggendogli la prima
sconfitta. Match molto combattuto con Belusci al tappeto nel 2° round e De
Prophetis nel 3° e 4°. Decisivo il rush finale di Belusci.
Ogni
tanto nel fornire notizie
sul pugilato in Italia e nel mondo, ci capita di soffermarci su un
argomento o su un personaggio che per un loro comportamento o azione, hanno
attirato la nostra “attenzione”. Quasi sempre, specialmente se nel
descrivere qualche episodio, c’è una
piccola
nota ironica alla quale affidiamo il nostro non
“consenso”, mai però
sulla persona (siamo talmente fedeli
osservanti della pratica cattolica che ammonisce che
“nel giudizio sugli altri c’è la nostra condanna”, che ce ne
guardiamo bene! ) ma sui singoli
episodi o sui comportamenti ,l’interessato si arrabbia o peggio ancora si
offende. In un certo senso queste
reazioni ci fanno pure piacere, perché dimostrano che non pratichiamo per
mestiere l’adulazione con lo scopo di ricavarne non si sa mai quali
“vantaggi”. Però ci lasciano sempre un po’ di amarezza
e le riteniamo ingiuste, perché nascono dalla confusione che in questo
benedetto Paese si fa tra la cattiveria e… l’ironia!
Un’ ironia che esercitiamo anche e soprattutto su noi stessi ! Le
“prove” che affermiamo il vero le
avete tutte le settimane sotto i vostri occhi quando leggete queste poche righe.
Come diceva Indro Montanelli, questo
è il Paese che t’incensa in pubblico ma si prende la rivincita in privato. Un
po’ come accade nei cimiteri dove
sono tutti “padri
esemplari “ e “modelli
di virtu’” e le scritte sulle lapidi facevano commentare a mio nonno che
andava a trovare
i suoi cari : “ ma i figli
di buona donna, dove li mettono?”.
Purtroppo chi non si adatta a questo stile può anche essere considerato
uno… “strunzo”! Noi preferiamo, tenerci
queste “qualifiche” (senza
condividerle …), perché abbiamo la coscienza tranquilla. Prima di tutto perché
non c’inventiamo nulla e poi perché non siamo
mai trascesi nella rivelazione. Cerchiamo solo di osservare le cose con
un occhio diverso con lo scopo di dare
qualche piccolo “contributo” per
una riflessione che affidiamo alla personalità ed all’intelligenza
dell’interessato. Come dice Gennarino, per farglielo capire, ci vorrebbe
…uno “schizzo”! Una domanda
però la dobbiamo porre a noi stessi: “siamo stati sempre giusti ed
imparziali?”. Ma nemmeno per
sogno! Abbiamo come tutti, difetti, vizi pregiudizi e soffriamo di simpatie e di
antipatie. Puo’ darsi che con qualcuno abbiamo esagerato e con qualche altro
no! Possiamo solo appellarci
alla nostra buona fede e dire che l’abbiamo fatto senza accorgercene, non è
molto, ma è il massimo che in questi casi si
può pretendere da noi.
Ma questo
è solo un nostro “personale” e
modesto parere ed eravamo così
certi di non “essere capiti”, che… non l’abbiamo neanche chiesto o
preteso! Sperato…ahimè si, ma
forse proprio per questo continuiamo ad essere incorreggibilmente ed
irrimediabilmente … “strunzi”!
Probabilmente
e senza che nessuno si
“arrabbi”, ma per le prove che fornisce e gli avversari che affronta, il
peso gallo campione d’Europa,
Simone
Maludrottu (27 anni, 21
vittorie ed una sconfitta), è il miglior pugile professionista che attualmente
abbiamo in Italia. Ad Olbia , ha
difeso la sua “corona”, con tutta la sua determinazione dallo assalto
tutt’ altro che remissivo del
belga-italiano Carmelo
Ballone (29 anni, 16
vittorie, 2 sconfitte ed un pari). Un match vinto da Maludrottu per decisione
controversa ai punti in 12 rounds e questo la dice lunga sulle difficoltà
incontrate dal sardo. L’importante che adesso il pugile sardo prosegua come
sempre, con i piedi ben saldi per terra, senza rincorrere
match altisonanti ma con scarse probabilità di successo. Negli altri match da
segnalare le vittorie del peso mosca 31enne antonio Cossu, al 7° successo, che
ha battuto Nordine –Barmou ai punti in 8 rounds,del peso welter Nicola Conti
(28 anni e 3 vittorie) sul rumeno Marian Bunea per kot al 2° round, del peso
welter Pietro Luigi Zara (28 anni), che ha battuto l’ungherese Attila Erdely
ai punti in 6 rounds ed infine del peso mediomassimo Alessio Rondelli (30 anni),
che ha battuto in altro ungherese Bela Kiss per kot al 4° round. Tutti match
dall’esito scontato e dai quali è difficile prendere spunti per esprimere
qualche giudizio. Infatti non lo
facciamo…
In
Tailandia a Chainart, il
superpiuma Yodsanan Sor Nanthachai (45 vittorie, 3 sconfitte ed un pari),
ha battuto ai punti in 6 rounds il
filippino Teofilo Tunacao, che splendidamente preparato,
l’ha impegnato in eccitanti fasi di scambi di colpi. Nei superpiuma il
tailandese Suttisak Samaksaman (6 vittorie), ha battuto con verdetto scandaloso
il filippino Jun Paterna, ai punti
in 12 rounds. Paterna aveva messo al
tappeto il
tailandese nel 5° round con un uppercut destro e con un gancio destro nel 12°
ed ultimo round. L’organizzatrice
sig,.ra Pariyakorn Rattanasuban ha promesso una rivincita entro 90 giorni.
A
St. Quentin, il peso medio
Thierry Karl (13 vittorie e 2 sconfitte), ha battuto per kot all’8° round il
connazionale Riad Rekkis, che l’ha impegnato severamente. Karl che è
molto alto per la sua categoria, difetta com’è solito di questi atleti, nella
corta distanza. Ha combattuto anche il mancino ex nazionale francese Husseyn
Bayram (21 vittorie e 2 sconfitte), che ha dominato il confronto in 10 rounds
con il mancino togolese Sabou Ballagou. Nei pesi piuma, l’ex campione europeo Cyril
Thomas (28 vittorie, una sconfitta e 3 pari) , fratello della stella dei
dilettanti Jerome, ha battuto ai punti in 8 rounds il coriaceo Frederic Patrac.
Ancora
una vittoria per il
“Brutus” brasiliano Luciano Zolyone, peso massimo 31enne con 22
vittorie
ed un pari all’attivo. La “vittima”
sacrificale di turno, il connazionale Jose Carlos Da Silva, che ha perso
per kot al 2° round. Continuiamo
ad aspettarlo a prove più impegnative con il vago sospetto ed il fondato timore
che sarà …risolutivo.
Ricordate
l’israeliano che
contese il “Mediterraneo” a Michele DiRocco? Si chiama Elad Shmouel (18
anni, 8 vittorie ed una sconfitta) ed è tornato alla vittoria, battendo s
Raanana Leonid Levin per kot al 4° round. Nella stessa serata, match tra l’isrelianan
Hagar Shmoulefed, peso supermosca e la ungherese ucraina Gabriella Rozsa. Ha
vinto la Shmoulefed ai punti in 6 rounds.
Nell’antichità,
gli atleti gareggiavano completamenti nudi e si cospargevano
il corpo con oli ed unguenti. Decisero di farli “vestire” quando
introdussero le gare ad ostacoli: i “bianchi” …erano troppo favoriti (per
le più ridotte dimensioni del
“batacchio”… quando saltavano!). Recentemente in televisione, durante il
match per il titolo italiano con Guni, l’angolo di Ferrara ci ha informati che
il palermitano avrebbe potuto gareggiare anche lui… nudo.“Tira fuori gli
attributi da elefante che ti ritrovi!”, gli ha gridato il “maestro”… che
evidentemente ritiene nel “pacco” la sede del coraggio. Al contrario,
gli intellettuali come noi, pensano sia nella… mente. Ci conviene,
anche perché “là sotto” c’è
poco da “stare allegri”, come
disse la sig.ra Monica al sorridente Bill!
Dite che siamo “sporcaccioni” , ma si “isso” come dice Gennarino, dopo
averlo fatto,
ha detto che non è sesso, che male possiamo fare noi solo… a
scriverne?
STRANO
MA VERO
Secondo
voi, da cosa deriva quel
famoso gesto con l’indice rivoltò in su per mandare a quel paese qualcuno? La
cosa risale alle guerre tra francesi ed inglesi (il periodo è quello di
Giovanna d’Arco. Potrei documentarmi ed essere più preciso, ma i
“sapientoni” sono antipatici pure a me…). Gli inglesi “piazzarono” una
doppia corda sui loro archi che
faceva aumentare la capacità penetrativa (Gennarì buono …parliamo di frecce
ed archi…) delle loro frecce. Quando i francesi catturavano gli arcieri
inglesi gli
amputavano alcune dita, lasciando solo l’indice, per
impedirgli di ritornare a scoccare frecce se fossero tornati liberi. Quindi
quando le truppe si fronteggiavano, i francesi per ricordare agli inglesi il
“trattamento previsto”, mostravano il famoso “dito”. Da qui l’uso
odierno degenerato.
Tra
francesi ed inglesi non è
mai corso buon sangue e Gennarino ci ha raccontato un recente episodio che lo
conferma. Si trovava a Londra, quando ha sentito l’irresistibile necessità di
un “bisogno urinario” . Stava già per soddisfare la sua prostata in un
giardinetto, quando un poliziotto (il famoso Bobby…) gli ha chiesto cosa
stesse facendo. Mortificato Gennarino ha fatto notare la mancanza di bagni
pubblici e l’irresistibilità del “bisogno” (altrimenti o’ chiamaveno
“pozza aspettà quanno trovo nu cesso” e
non “bisogno”!). Il poliziotto
gli ha detto di seguirlo e lo ha portato in un bel giardino pieno di bei fiori e
gli ha detto: “la faccia qui”. Gennarino un po’ stupito, dopo aver assolto
all’incombenza, l’ha ringraziato
ed ha detto al Bobby :” Grazie, nun sapevo che in Inghilterra se poteva piscià
solo nei ciardini che ti indica la polizia…”. Il poliziotto lo ha guardato
ed ha detto : “ma questo non è un giardino inglese è… l’ambasciata
francese!”.
Questo
è un Paese che di
problemi ne ha parecchi e non siamo i soli a dirlo. Guardatevi intorno e ve ne
accorgete da soli. Bene, sapete
invece
qual è l’argomento del giorno che
ormai da giorni tiene spesso “banco” sui nostri giornali? No, state pure
indietro pensionati e professori in lotta, state indietro medici e sanità
in crisi, state indietro potere d’acquisto e PIL (Prodotto interno lordo),
state indietro riforma delle pensioni e crisi occupazionale, indietro
delinquenza e droga, non si parla di voi! Il
“vero” ed unico problema oggi in Italia sembra che sia: “la boxe è
violenta”. Hanno cominciato i gesuiti ed
adesso “escono” pure quelli che “non
so che cosa siano diventati” della sinistra di una ventina d’anni fa. Il
motivo scatenante? Le parole di una persona intelligente ( e nun me ne frega
niente di che “colore” è…) come il sindaco di Roma, che aveva detto
semplicemente: ” Torna a Roma la grande boxe , uno sport bello e popolare che
veniva definito la nobile arte”. “Come si è permesso”,
hanno “tuonato” dalle pagine di “Liberazione” i suoi
“compagni” di pensiero ed hanno addirittura detto
di “provare angoscia” (no Gennarì nun è avanspettacolo, nun
“hanno pruvato a coscia”)per le parole del sindaco che non ha dubbi
sul pugilato, uno sport che udite,udite :” si fanno tanti piu’ punti quanto
piu’ male si fa all’avversario”. Ma mi domando,
un campionato mondiale dilettanti, dove se l’avversario è un
azerbagiano o un turco, o un pakistano o un
egiziano, i punti non li fai manco se li ammazzi… l’hanno mai visto?
Come ha giustamente scritto il “Corriere della Sera”, il pugilato
vive la vecchia contraddizione di essere considerato uno sport di destra ma che
viene apprezzato anche a sinistra (vuoi vede che per metterse d’accordo se
deveno che da menà?). Tra l’altro sempre il “Corriere” ricorda che per 20
anni con il presidente Marchiaro, proprio la sinistra soffiò la poltrona a
Francesco “A Fra che te serve” Evangelista che era l’allora
delfino di Andreotti. Anzi proprio l’estensore dell’articolo, ha
dichiarato che quando 20 anni fa chiese
l’abolizione della boxe, lo chiamarono da “Botteghe Oscure” per dirgli
…”lassa perde”. Non vorremmo sembrare presuntuosi
se con minor autorevolezza ma con maggior enfasi gli rivolgiamo lo stesso
perentorio invito. Magari solo per fargli fare un po’ di…
“Rinnovamento”. Non siamo
nemmeno d’accordo (a rischio di prendere un altro… “strunzo”) con chi ha
scomodato il povero Socrate per dare
dignità a questo sport, perché quel “poraccio” le beccava pure dalla
moglie Santippe. Faremo invece
appello alla meno “intellettuale” ma più “aderente” saggezza di “Giulione”
Rinaldi che parlando dell’argomento chiese con la “concretezza” e
l’immediatezza che lo
contraddistingue : “ma pecchè nun ce lasciate ‘n pace, da sinistra a destra
de sopra e de sotto e penzate ad “artro” ? Lo volete capì si o no che n’fonno
n’fonno …so solo “cazzotti” (ma non giurerei che ci
fossero le due “T” finali…) nostri!”.
Provate un po’ a dargli torto, ma non a lui… mi raccomando!
Ancora
una volta Vincenzo Cantatore
e la sua dolce metà, signora Franca, ci hanno riportato nella cornice che
abbelliva questo sport
qualche anno fa. Ancora una bella lezione organizzativa
a dimostrazione che quando si conosce l’importanza dei moderni mezzi di
comunicazione e si conosce soprattutto il “marketing”, non ci sono
“miracoli” ma solo opportunità di concrete realizzazioni. Queste che
la famiglia Cantatore offre a tutto il movimento pugilistico
italiano sono opportunità ed occasioni che vanno seguite, studiate
e fatte proprie. La
premessa era necessaria per farvi capire quando apprezziamo questo pugile e
quanto ci dispiace non accodarci alla pletora di persone che credono che “dire
quello che pensano” possa
offenderlo. Cantatore a nostro giudizio, ha lasciato troppi rounds iniziali in
mano all’inglese, che combatte all’estero perché l’esigente
pubblico di casa sua, non sopporta che si sciupino tante belle qualità ,
fisiche e tecniche, nell’irretire soltanto l’avversario senza concedere a
quelli che pagano il biglietto il gusto del combattimento. Gran fisico,
pittoresco abbigliamento, mosse studiate ed eleganti, si è messo a
“danzare” davanti a Cantatore,
che lo ha “guardato” forse un
po’ troppo,
senza chiedersi se magari non fosse tutto
qua il “campione”! In realtà Nelson ha un cervello
sopraffino e centellina le sue forze rischiando solo molto in fase di
“giudizio”, perché statene certi prima o poi si troverà un “compagno”
al giudice Jacobsen che toglierà la
corona a questo “Cobra senza denti”. Quindi Vincenzo, secondo noi (che come
sapete non capiamo niente di boxe…ironia?) è “partito” troppo tardi,
assottigliando le sue possibilità. In qualche scambio, in cui ha impegnato
l’avversario (ma solo nelle
riprese finali…), deve anche aver capito di aver aspettato troppo ed ecco
spiegata tutta quella “rabbia” che è venuta fuori e gli ha fatto insultare
un po’ tutti alla fine del match, comportandosi, a nostro parere,
non come …Vincenzo. Perché,
voi direte, tu conosci il vero Vincenzo? Assolutamente no, ma di lui abbiamo un
ricordo incancellabile, quando in una calda mattina d’estate, fu l’unico
pugile a trovare un po’ di tempo, per
dare l’ultimo addio ad un signore che senza tanti clamori smise per sempre di
scrivere su una materia, la boxe, che
conosceva abbastanza: Roberto Fazi.
Per
tornare a Roma, circa 4000 persone,
con tanti
VIP , erano pronti a festeggiare il “mondiale” di Vincenzo Cantatore.
Purtroppo le cose non
sono
andate come tutti speravano e Nelson si è riportato il suo titolo in
Inghilterra, dopo aver tremato nel 9° round ed aver finito in affanno.
Decisione controversa dove stridono i 4 punti per Nelson, ma anche i 3 …per
Cantatore. Nel
sottoclou, uno dei nostri “prospetti”, il
gallese-italiano Vincenzo Maccarinelli, ha battuto in modo sbrigativo e
risoluto, con una bella combinazione sinistro-destro, il tedesco Marco Heinichen
per ko al 1° round. Ancora un inglese in azione, il peso medio Gary Lockett,
che ha battuto ai punti in 8 rounds Victor Kpadenue ai punti, smentendo in
Italia la sua fama di spietato picchiatore. Infine esibizione un po’ caotica
del cubano Brunet Zamora,
che ha battuto sempre ai punti in 8 rounds il troppo “esperto mestierante”
russo Viktor Baranov.
A Goppingen in Germania,
solita riunione targata Universum e ripresa dagli schermi di Eurosport.
Questa
volta a far da balia alle “giovani leve”,
il turco naturalizzato Firat Arslan, massimo leggero che al
termine di un match valido per il titolo internazionale WBO e condotto senza
destare grande impressione, ha battuto il cileno Carlos Cruzat si punti in 12
rounds. Nel resto del programma,
apprezzato il match spareggio per l’appartenenza all’Universum (che ha
deciso di “tagliare” qualche contratto…), tra il peso massimo ucraino Alex
Mazikin (30 anni e 6 vittorie) e
l’imbattuto russo Valery Chechenev (25 anni, 10 vittorie, alto 1.96). Ha vinto
Mazikin abbastanza chiaramente ai punti in 6 rounds. Nei mediomassimi, l’ex
stella dei dilettanti, il polacco Alex Kuzmieski (28 anni e 5 vittorie), ha
superato bene ai punti in 6 rounds l’italiano Dario Cicchello (8 vittorie,4
sconfitte e 2 pari). Da segnalare anche una delle rare vittorie prima del limite
del francese Willy Blain (27
anni e 10
vittorie), che ha
battuto Vitaly Martinov per kot al 2° round, infliggendogli anche due
atterramenti. Ancora pesi massimi,
con Dieter Roth (4 vittorie), che si sbarazza di Piotr Sapun, per niente
disposto a “resistere”. Nei superwelter Mustapha Karagollu, turco 24enne
emigrato, ha colto il 6° successo, battendo nettamente ai punti in 4
rounds Patrick Prokopecz . Nei mediomassimi, autorevole prestazione del ceko
Rudolf Kraj (argento olimpico), che non ci mette molto a sbarazzarsi di Robert
Borok che per fisico e tecnica, non aveva alcuna chance con il 27enne ceko al
suo 4° successo. Infine si cambia
sesso, con i pesi gallo Alesia Graf (23 anni , 12 vittorie ed una sconfitta) e
Sharon Gaines, con la “tigressa”
tedesca che batte bene ai punti in 10 rounds l’americana. Era in palio
il titolo WIBF International.
Ormai
i pugili
“organizzati” dai tedeschi, stanno invadendo l’Europa. A Vienna, il
mediomassimo Denis Simcic (24 anni, 11 vittorie), ha messo ko in 5 rounds il
rumeno Valeriu Dobrin. Nei pesi medi, il turco residente Engin Erdogan, ha perso
per kot in 7 rounds contro Roman Aramian. Continua invece a vincere il 30enne
ungherese Vilmos Balogh (7 vittorie), che ha messo ko in un solo round, il
collaudatore Joseph Sovijus.
Giriamo
per l’America , seguendo
i giovani talenti che cercano di farsi largo e si fanno notare, in attesa di
vederli nelle classifiche mondiali.
Cominciamo dal
superleggero Brandon Rios (19 anni e
6 vittorie), ex nazionale USA, che
ad Albuquerque ha battuto Mike Pare ai punti in 4 rounds.In quella serata,
grossa sorpresa provocata da Martin Honorio, peso piuma, che ha dominato
ai punti in 10 rounds, il match che
lo vedeva opposto all’imbattuto Steven Luevano (29 vittorie). Luevano aveva
ben iniziato il match, mettendo anche al tappeto l’avversario nella 2^
ripresa.Rialzatosi, Honorio ha imposto a Luevano un ritmo sostenutissimo,
portandolo nel 9° round sull’orlo del precipizio, ma Luevano ha resistito,
finendo il match, scambiando duramente con il suo avversario. Ad Ontario in
California, il peso medio Timothy Bradley, 10 vittorie, ha battuto ai punti in 9
rounds, per decisione tecnica Jorge Alberto Padilla.
Il solito saluto al “ragioniere
che non e’ dottore”
ricordandogli che
e’ sempre nei nostri cuori
ed a tutti voi un
arrivederci da
quelli
delle… news
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