Iniziamo
con un l’annuncio di un lutto in famiglia. E’ scomparso il maestro
Alessandro Sntucci, storico maestro della Associazione Pugilistica Maceratese.
Una preghiera per lui.
Un'altra
storica scomparsa e’ avvenuta in America. L’ex pugile Coley Wallace è morto
all’eta’ di 77 anni a causa ndi un attacco cardiaco. Wallace, da dilettante
batte’ Rocky Marciano in quella che e’ ritenuta l’unica sconfitta
subita dal campione italo-americano. Preghiamo anche per lui.
Apriamo
questo numero con le grandi novità emerse nell’ultima riunione del Comitato
Esecutivo dell’AIBA svoltasi a Liverpool il 29 Gennaio. A Beijng, il torneo
olimpico durerà solo 10 giorni anziché i 20 giorni di Atene! Si combatterà
per i primi seigiorni su due ring ! Ci
sarà un giorno di riposo, seguito dall’effettuazione di quarti, semifinali e
finali su un solo ring. Per quanto
concerne le qualificazioni è stato deciso che gli otto pugili che entrano nei
“quarti” ai campionati mondiali del 2007 sono qualificati
di diritto per i Giochi Olimpici. A
questi 88 pugili si aggiungeranno 196 atleti che si qualificheranno nei tornei
continentali con questi numeri : Europa
43,Asia 35, Americhe 50, Africa 57, Oceania 11. I 43 pugili europei si
divideranno in questo modo : 4
pugili nei 48,54,57 e 64 ; 3 pugili
nei 51 ed 81; 6 pugili nei 60,69,75
; 2 nei 91 ed uno solo nei
supermassimi ( Chi fallisce l’entrata nei quarti ai mondiali ha un solo
posto…). I posti riservati ai
pugili europei si assegneranno in due grandi tornei. Uno sarà il Campionato
Europeo 2008 a cui si è candidata la città di Liverpool! La decisione verrà
presa al meeting dell’EABA
previsto agli inizi di Marzo a Parigi. Visti i risultati di Atene , verrà
cambiato il criterio di scelta degli arbitri. Da questo momento, verrà assegnato un punteggio
per ogni manifestazione e solo i migliori in
classifica
avranno la possibilità di partecipare alle Olimpiadi, fermo restando la
circostanza che chi ha già officiato in precedenti Olimpiadi non
potrà più farlo. Cambierà anche il criterio di attribuzione del
verdetto in caso di parità, ma sull’argomento al momento non abbiamo dettagli
(d’altronde non abbiamo grandi aderenze…siamo solo Boxemaccheroni!).
Alcune riflessioni. A cambiare regole e criteri sono sempre quelli che
puntualmente ne registrano il fallimento. In parole povere ma chiare “cambia
la musica, ma non i suonatori…”. Il
nuovo criterio di selezione arbitrale fa ridere. Pensiamo che il Presidente
dell’Aiba , il segretario dell’AIBA, il Presidente degli arbitri mondiali ,
il Presidente degli arbitri Europei, faranno presto ad “aggirare”
l’ostacolo e far coincidere la presenza di un
loro
connazionale nei primi posti della classifica. Non dimenticate che sono gli
stessi che (forse…) hanno “cambiato” la
giuria di un match, inserendoci un arbitro
che invece aveva assistito al match comodamente seduto
nel… parterre. Poi la possiamo chiamare “politica” o “strategia”,
ma da queste parti si chiama
con un solo termine: DISONESTA’ !
Giusto
per darne notizia vi diciamo che il pugile irlandese Andy Lee, ha deciso di
rimanere “dilettante” per 42.000
sterline all’anno e 12.000 sterline per una medaglia nei campionati mondiali
e/o europei.
Cominciamo
con una notizia inquietante. La cosa può anche lasciare indifferenti, ma non è
da sottovalutare. In Gran Bretagna ,
dove da tempo è in corso una campagna da parte dei medici inglesi contro il
pugilato (nei cinema
viene
fatto vedere uno spot realizzato dall’associazione dei medici britannici nel
quale si evidenziano le conseguenze dei colpi alla testa…), l’ “Edinburgh
Sick Children’s Hospital” ha lanciato una campagna per raccogliere
fondi per finanziare le strutture ospedaliere. Tra coloro che hanno
generosamente raccolto l’”invito”, c’è stato anche il club pugilistico
Sparta, che ha donato una consistente somma. Ma con grande sorpresa e sconforto,
i dirigenti del club si sono visti restituire la somma
perché , ha spiegato la direttrice dell’ospedale , il club svolge un
attività contraria a quei fini legati alla salute che si prefigge un ospedale.
La cosa ha fatto indignare i dirigenti del club che sono esplosi quando hanno
saputo che l’ospedale aveva invece accettato i fondi raccolti dai reclusi
della “Saughton Prison” (la prigione di Edinburgo!). Ma la direttrice ha
candidamente affermato che i fini delittuosi dei prigionieri erano ormai
bloccati, mentre quelli malsani del club continuavano. Cosa possiamo aggiungere
noi? Ben poco, sono inglesi e se la
sbrigassero tra loro. Noi vorremmo solo far notare alla gentile direttrice
Maureen Harrison ( nella foto ) che
i soldi possono anche prescindere dalla provenienza se la causa a cui vengono
destinati è giusta (altrimenti la Basilica di San Pietro non esisterebbe…),
mentre ai dirigenti del club vorremmo suggerire che la vera beneficenza è
sempre …anonima.
Ma parliamo subito di pugilato. Tutto esaurito da circa un mese (12.500 posti) ad Atlantic
City, per il match che vedeva impegnato uno dei pugili più amati ,
l’italo-canadese Arturo Gatti, 32enne, contro
il portoricano Jesse “James” Leija per il titolo WBC dei superleggeri.
Ancora
una
volta, la superba prova di Gianluca Branco contro Gatti, viene rivalutata
dall’esito di questo match, che ha visto uno straordinario Gatti imporre la
sua boxe al rivale che travolto da ganci e crochet è finito al tappeto
per ben due volte (dopo la seconda caduta, l’arbitro lo ha fermato
definitivamente…) nel corso del 5° round.
“ Non ho fatto altro che far esplodere il guerriero che è in me e che
prima o dopo viene sempre fuori”. Questo è stato il commento dell’oriundo
ciociaro! In un match valido per il titolo IBF dei superwelters, l’ugandese
Passim Ouma , detto “The Dream” (il sogno), dopo aver resistito ai durissimi
colpi del ghanese Kofi Jantuah, lo ha subissato di colpi battendolo ai punti in
12 rounds. Per il 26enne Ouma, 21 vittorie un pari ed una sconfitta.
Nei pesi massimi, l’ex nazionale
USA Malik Scott, ha battuto l’ex promessa David Bostice ai punti in 8 rounds.
Il successo di Scott è stato chiaro, ma è un pugile che desta pochi entusiasmi
per gli scarsi rischi a cui si espone. Infine
nei pesi medi, il dominicano residente a New York Giovanni Lorenzo, ha colto il
16° successo battendo per kot al 1° round Dennis Sharpe.
A
Seoul, il coreano In Jin Chi,
campione del mondo WBC dei pesi piuma, ha
battuto il resistente australiano
Tommy Browne. In Jin Chi ha 31 ed un record di 30 vittorie, due sconfitte
(contro Erik Morales e contro lo sconosciuto Tae Sun Park al primo match) ed un
pari con l’inglese Michael Brodie. Il match è stato un suo monologo con
l’australiano strenuamente in difesa. Nel settimo ed ottavo round è stato
duramente messo alla frusta, ma non ha mai piegato il ginocchio.
E’
tornato lo stacanovista del ring! Parliamo dell’indistruttibile Reggie
Strickland, che opposto al promettente mediomassimo Quentin Smith
(20 vittorie), è riuscito a terminare ai punti in 8 rounds, con tanto di
richiamo per “tenute”. Con questa sconfitta, il 36enne Strickland raggiunge
quota 270 , mentre sono 66 le vittorie e 17 i pari,
il tutto per la bellezza di 357 combattimenti. Salute!
Ad Atlantic City, in una riunione diversa da quella che ha visto
impegnato Arturo Gatti, il
promettente
Michael Marrone, peso massimo 19enne, ha battuto Joseph Kenneth ai punti in 6
rounds. Marrone era al 7° successo. In questo match vinto peraltro nettamente
ha mostrato però limiti d’incassaggio, subendo un knock down al 5° round.
A
Renfrew in Inghilterra, lo scozzese Sott Harrison ha conservato per il “rotto
della cuffia” il titolo WBO dei pesi piuma, respingendo il convinto assalto
del colombiano Victor Polo. Polo era
al quarto tentativo mondiale e questa volta sembrava sul punto di coronare il
suo sogno, ma i giudici gli hanno negato la soddisfazione. Solo l’inglese John
Coyle gli ha dato il verdetto. Lo spagnolo ha invece visto (?) vincere lo
scozzese, mentre l’americano Latham ha optato per il pari. A nostro giudizio,
Polo è stato più continuo e malgrado alcune belle azioni del britannico, aveva
sicuramente vinto il confronto. Nei pesi welter, David Barnes ha dominato il
match che lo ha visto prevalere sul finlandese Juho Tolppola
(recente
avversario di Michele Orlando) in 10 rounds , mentre ancora per i welters il
giovane mancino Gary Young ha battuto per kot al 3° round il “tatuatissimo”
austriaco Thomas Hengstberger.
A
Santa Cruz in Argentina, la “Lokomotora” continua la sua inarrestabile
corsa. Parliamo del mediomassimo
Jorge Fernando Castro che a 37 anni ha battuto Peter Venancio ai punti in 10
rounds. Castro ha un record di 128 vittorie (di cui 88 prima del limite), 10
sconfitte e 3 pari.
A Buenos Aires, l’argentino Luis Alberto Lazarte
(ex avversario di Giuseppe Laganà) ha battuto Marcos Ramon Obregon per
ko al 5° round conquistando il titolo sudamericano. Lazarte ha 33 anni ed un
record di 26 vittorie 7 sconfitte ed un pari.
A
Pierrelaye in Francia, il “gitano” Pierre Lorcy è tornato sul ring dopo 10
anni, battendo per kot al 2° round il rumeno Adrian Parlogea nei pesi
superleggeri. Lorcy che ha 37 anni, ha dichiarato di non aver provato alcuna
emozione nel cominciare questa seconda “carriera”.
A Bayamon mondiale WBO dei minimosca tutto portoricano tra il
campione Nelson Dieppa e lo sfidante
Alex Sanchez. Il match è stato
dominato dal 33enne Dieppa , che all’11° round ha colpito il rivale con un
sensazionale secco destro, che ha steso Sanchez
in modo tale da fargli lasciare il ring in barella!
Per Dieppa si è trattato del 21° successo con una sconfitta e due pari.
In un altro match tra supermosca, l’ex campione mondiale Eric Morel, ha
dominato il confronto con il messicano Juan Alfonso Keb Bas, battendolo
nettamente ai punti. Infine, in un sol round, Miguel Angel Cotto, peso leggero,
cugino del campione mondiale Miguel Cotto, ha letteralmente travolto il
panamense Armando Cordoba, mettendolo ko.
A
Londra serata d’immigrati. Nei pesi supermedi l’albanese Eder Kurti ha
battuto il collaudato Ojay Abrahans ai punti in 6 rounds, cogliendo il 3°
successo da prof. Nei pesi medi, l’ugandese reduce da Atene Joseph
Lubega alias Joey Vegas ha battuto ai punti in 4 rounds Abs Ikeagwu. Mentre nei
pesi leggeri Sam Rukundo, anche lui ugandese e “reduce” di Atene,
ha sconfitto Chris Long ai punti in 4 rounds.
Un giornalista aveva presentato il match spiritosamente con il
titolo “Se ci sarà un vincitore sarà sicuramente …Whiterspoon”.
Bella forza! Infatti nella categoria dei pesi massimi i due contendenti
si chiamavano Chazz e Yul , ma il cognome per entrambi era Witherspoon. Ha vinto
per kot al 2° round il più quotato Chazz, nipote del “Terribile” Tim
(ex campione mondiale), che ha partecipato alle Olimpiadi di Atene, ma
solo in qualità di sparring dei pesi “grossi” americani. Nella stessa
serata esordio per Andrè Direll ( nella foto ), bronzo ad Atene (sentirete
parlare molto di lui, perché è un vero talento ed ha un pugilato da
professionista…), che ha battuto per kot al 4° round Carlos Jones. Andrè,
supermedio, ha messo due volte al
tappeto il rivale. Sempre nella
stessa categoria, ha combattuto anche l’altro fratello di Andrè, Anthony, che
ha battuto per kot al 1° round Henry
Dukes.
A
Glasgow, il promettente peso welter Kevin Anderson, ha battuto il connazionale
Glenn Mc Clarnon per kot al 4° round per un improbabile titolo Celtico. Nella
stessa serata ha esordito il peso massimo Jan Millarvie, che ha battuto per kot
al 3° round Mal Rice.
A
Warren, il 28enne Rubin Williams, ha battuto ai punti in 10 rounds Aaron Norwood.
Rubin è un supermedio
ed ha vinto 26 incontri, perdendone uno solo contro il terribile e duro Epifanio
Mendoza.
A Washington, il peso superwelter giamaicano Teddy Reid, ha battuto
per kot al 7° tempo Eduardo Sanchez.
Reid che ha 33 anni è chiamato “due pistole”. In un altro match, il
promettente ed imbattuto peso piuma brasiliano Waldemir Pereira, ha ottenuto la
20° vittoria, battendo ai punti in 12 rounds Whyberg
Garcia. Il match ha avuto
fasi alterne con Pereira finito al tappeto alla seconda ripresa e con Garcia che
ha subito due richiami ufficiali.
A New York, il peso massimo ebreo Roman Greenberg, che da
dilettante è stato bronzo agli europei juniores, ha ottenuto il 18° successo,
battendo per kot al 4° round Marcus Mc Gee. Il match è andato avanti in modo
noioso per 4 rounds, finchè Greenberg si è svegliato improvvisamente
e con due destri ha chiuso il match. Nella stessa serata,
l’interessantissimo pugile di origine Haitiana, Andre Berto, bronzo ai
mondiali di Bangkok, ha battuto per kot al 1° round Edgar Galvan, ottenendo il
3° successo da professionista.
A
Oxanard in California, il supergallo Jose Miguel Aguiniga, ha dominato in 10
rounds Phlips Payne,
infliggendogli anche un atterramento nel corso del 7° tempo. Aguiniga ha 23
anni ed un record di 26 vittorie. Nei pesi mosca, Austreberto Juarez, bronzo ai
mondiali juniores di Santiago de Cuba (2002), ha battuto Felipe Rivas ai punti
in 8 rounds. Juarez era la 4° match
da prof ed ha 19 anni. Nei superpiuma, ancora un successo (e sono 3…),
dell’ex nazionale USA Brandon Rios, che ha battuto per ko al 1° round Ricky
Ponce.
A Pittsburgh, l’italo americano Anthony Pietrantonio, supermedio
di 27 anni, ha colto il 4° successo da prof battendo Robert Strass per ko al 3°
round. Pietrantonio è un campione di arti marziali.
A
Charlotte, il “cecchino italiano” Paul Marinaccio, peso massimo, ha battuto
ai punti in 4 rounds Curtis Taylor . Per il 37enne Marinaccio 20 vittorie, 2
pari ed una sconfitte.
Tanti match e tanti campioni in Thailandia. A Supunbari, il
supergallo Somsak Sithchachawal ha battuto Yuri Zharkov per ko al 6° round.
Somsak ha 27 anni ed un record di 40 vittorie,un pari ed una sconfitta.
Sempre nei pesi supergallo, l’ex campione WBC dei pesi gallo,
Ratanachai Sor Vorapin, ha battuto Takhir Ibragimov per kot al 5° round. Sor
Vorapin ha 28 anni, 61 vittorie e 8 sconfitte. A Bangkok, il superpiuma Pongsith
Wiangwiset ha battuto lo slovacco Zsolt Botos ai punti in 12 rounds per il
titolo (tenevi forte…) del Pan Asia Pacifico. Qualcuno forte in geografia
dovrebbe spiegarci perché uno slovacco (recentemente battuto da Alberto
Servidei…), combatte per il titolo
del Pan Asia Pacifico.
Infine ad Osaka in Giappone, il campione del mondo dei pesi mosca,
il tailandese Pongsaklek Wonjongkam,
ha respinto l’assalto del giapponese Noryuki Komatsu, battendolo per kot al 5°
round. In realtà, un “uragano” tailandese si è abbattuto sul povero
giapponese, che ha subito un atterramento nel 1° round e due nel 5°
prima che l’arbitro lo togliesse
dai
guai. Pongsaklek ha
27 anni ed un record di 55 vittorie e 2 sconfitte.
a lanciato una campagna per raccogliere fondi per
finanziare le strutture ospedaliere. ica,
un
film….. “ Million Dollar Baby”…….
Il pugilato, da più tempo, ci ha abituati al confronto tra atleti di
diverso colore della pelle rispetto agli altri Sport.
Lo Sport è comprensione tra popoli e razze diverse, conoscenze di
costumi culturali.
E’ prima di tutto “incontro” e poi “affermazione di sé”.
Il pittore G. Bellows, nel 1924, ritrae nel suo celebre quadro “
Dempsey e Firpo” l’attimo in cui l’esplosivo Jack scaraventa fuori dal
ring il suo avversario.
Noi tecnici ed appassionati di pugilato siamo consapevoli che questo tipo
di Sport crea problemi etici e morali perché è rischioso. Allo stesso tempo
abbiamo modificato le regole ed i materiali, utilizzando quelli “no-energy”,
ossia ad alto assorbimento cinetico per ridurre drasticamente i traumi agli
atleti.
In un analisi longitudinale delle Olimpiadi, rappresentanti la massima
espressione del pugilato dilettantistico, si osserva una caduta delle ferite,
anche grazie all’obbligatorietà del casco (1984), e dei verdetti per K.O.
(adozione delle scoring-machine e non attribuzione di punti per il knock- down).
Inoltre la regola “aurea del pugilato” è l’opponibilità degli
avversari in modo che si abbia una uguale possibilità di riuscita e un
risultato che discrimina. A volte il verdetto è di “parità”.
Nel rispetto della libertà di
espressione e la capacità di romanzare la realtà, in questo film si assiste ad
una denigrazione totale dello Sport in generale e del pugilato in particolare.
Non esiste un solo momento di rispetto dell’avversario. Tutti i combattimenti
finiscono con rapidi e devastanti K.O..Gli sconfitti perdono da
“annientati”. Nel match più importante della carriera di Maggie non esiste
il rispetto delle regole e dell’avversario, autentici fondamenti di tutte le
discipline sportive.
Un’ edizione al femminile della spettacolare serie di Rocky infarcita
di scene che superano in disgusto quelle dei film horror.
Il culmine della discutibile interpretazione del pugilato come mezzo di
sopraffazione sui “deboli” e quindi di snaturamento dello Sport si ha quando
ragazzi frequentatori della palestra pretestuosamente allontanano dalla zona
ring il saggio ex pugile-coach- guardiano, impersonificato da un magnifico
Morgan Freeman, per devastare il viso di un esaltato“diversamente abile” che
praticava a modo suo e un po’ da emarginato la “noble art”.
Tutti i gusti sono gusti!
Ma che direbbero Norbert Elias ed il suo allievo Eric Dunning, padri
fondatori della sociologia europea?
I loro testi consegnano alla storia l’analisi sull’evoluzione dello
Sport.
Una loro riflessione è da ritenere: la violenza espressa nello Sport, in
un dato momento storico, riflette quella insita nella società a cui appartiene.
L’America si rispecchierebbe in questo film?
Il regista attore Clint Eastwood, gli attori Morgan Freeman, Ilary Swank
sono tutti bravi ma fondamentalmente esigenti di appartenere ad un popolo che ha
bisogno di eroi e di martiri.
I film sono film e null’altro.
La metafora filmica non la condividiamo perché è distante dalla realtà
pugilistica ma ringraziamo per le possibilità di confronto, analisi e critica
sul nostro Sport.
Roma, 3 febbraio 2005
Professor Massimo Scioti
Ed ancora news
Da
Liverpool arriva anche la notizia di un provvedimento disciplinare che forse farà
esultare tanti, perché il “personaggio” è uno che
certi rancori “se li è andati proprio
a capare” come dicono a Roma. Noi in passato l’abbiamo attaccato perché
l’arroganza e la mancanza di rispetto per l’etica e le idee altrui sono per
noi atteggiamenti insopportabili. Poi l’abbiamo “lasciato perdere” perché
il personaggio e di quelli radicati nelle sue convinzioni
e sprecare altre chiacchiere per farlo riflettere era “fatica persa”
e correvamo il serio rischio di diventare patetici o peggio ancora di passare
per persecutori. Noi non gioiamo meschinamente per la “sospensione” che gli
è stata comminata e che costituisce l’ennesimo atto autoritario e vessatorio
di un ente che nell’amministrare la propria giustizia viene meno al più
elementare e fondamentale diritto di un accusato : la difesa. Non siamo mai
stato d’accordo con lui, ma difendiamo il suo diritto ad esporre le proprie
ragioni. E’ un principio
elementare che chiamano democrazia. Non può però essere messo mai da parte,
anche quando ci fa comodo e quando colpisce qualcuno che ci sta sullo stomaco.
Certi sistemi e certi modi d’agire vanno stigmatizzati sempre, altrimenti si
è condannati a viverli. Ci sembra sintomatico che in questo caso venga colpito
chi ha usato ed abusato di questi
sistemi, ma questo non può compiacerci ed anzi ci preoccupa e c’inquieta.
Questo
freddo e triste inverno si è portato via molte persone.
Anche la mamma di un nostro amico ha chiuso per sempre la propria
esistenza, lasciando un grande vuoto
di presenza ma tanta pienezza
di valori. Ci hanno sempre insegnato che i veri uomini non piangono mai,
ma se c’è un momento per farlo, quello della morte di un genitore è
sicuramente uno dei più indicati.
Continuiamo
con gli addii. E’ morto Max Schmeling ! Non aveva voluto festeggiare il 99°
compleanno per scaramanzia. Voleva festeggiare il 100° . Il Grande Inesorabile
Organizzatore ha però deciso diversamente. Schmeling ha segnato un’epoca,
fuori e dentro dal ring ed è stato vittima anche di ingiuste ritorsioni.
Nascose il fratello del suo manager ebreo e lo aiutò ad emigrare. Si pose
sempre con distacco e fastidio dalle vicende del regime che lo voleva
coinvolgere e strumentalizzare. Fu accolto malamente dai fischi americani che lo
confusero con superficialità e leggerezza, trattandolo da razzista. Perse
beni e proprietà per confische. Aiutò segretamente molti poveri ed anche il
“nero” Joe Louis, quando non più campione ed indigente, trascurato
dall’orgoglio Usa e… getta, non poteva più sbarcare il lunario. Nel 1987,
tardivo ma legittimo venne riconosciuto come il più grande atleta tedesco di
tutti i tempi.
La
fortuna di un organizzatore è trovare la famosa “gallina dalle uova
d’oro”, rappresentata da
un pugile che riesce ad esercitare un grande richiamo sul pubblico. Non
è necessariamente un grande campione, ma deve avere delle sicure doti
carismatiche che “acchiappano” l’attenzione
dello spettatore. A Napoli ad esempio era famoso il caso di Mario Lamagna
, un peso medio che arrivò solo al titolo italiano, ma che riempiva le arene più
di un campione europeo come Elio Cotena o di un campione mondiale come Patrizio
Oliva. Una di queste “vedettes”
è stato il pugile danese Chris Christensen, che praticamente fece la fortuna di
uno dei più grandi e signorili organizzatori europei :
Mogens Palle. Christensen è
morto proprio in questi giorni all’età di 78 anni. Fu avversario europeo nei
pesi welters di Duilio Loi e divenne
campione europeo dei pesi medi battendo lo scozzese John Mc Cormack.
Quanta
tristezza, ma proviamo a farvi ridere. Sentita in uno spogliatoio del Palazzetto
romano dello sport.
A’
Vincè, prestame er camionne ! Pecchè
? Ho vinto un soggiorno a Pariggi , o’ vado
a ritirà !
Sentita tra due pugili ad un campionato italiano dilettanti a
Milano. “Ieri sera ho combattuto così bene che perfino la Madunina si è
commossa ed ha pianto!”. L’altro, napoletano. “Pure io aggio combattuto
accussì bbuono che è venuto Gesù Cristo e ha ditto :
bravo, tu si nu pugile, no chillu strunz do milanese che ha fatte
chiagnere a mammà”.
Questa
e’ tremenda…
Campagna elettorale
Un
candidato alla presidenza di un COMITATO REGIONALE ed il suo vice girano per le
palestre.
Domandano al primo allenatore: “ Di cosa hai bisogno?” Lui
risponde : “un ring e dei guantoni”. Il candidato dice al suo vice :”
segna questo nominativo”.
Ne incontra un altro e rivolge la solita domanda. Questi risponde
:” un sacco e dei pesi”. Il candidato sempre rivolto al vice : “segna
anche questo nominativo.”.
Infine arriva ad un terzo e gli chiede : “tu di cosa hai
bisogno?” . Il tizio gli racconta di aver subito un incidente con un
bilanciere che gli ha reciso il pene! Il candidato si rivolge al suo vice e gli
dice di prendere anche quest’altro nominativo.
Allora il vice gli replica sbalordito:” Ma, a questo che gli diamo?
Un pene ?”.
Allora il candidato lo guarda e gli dice sottovoce : “…come agli
altri!”.
Siamo in pieno Carnevale ed il nostro direttore ha voluto rivolgere
un invito ai suoi collaboratori. “Andate a divertirvi e non
perdete tempo con la maschera, aggiustatevi
solo un po’… i capelli e via.”
Ciao a tutti
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