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Ci fa il punto della situazione il nostro nuovo collaboratore Rolando Frascaro, che dovrebbe continuare ad aggiornarci sulle attività e novità brasiliane come nostro corrispondente. Siamo bel lieti di accoglierlo tra le fila dei nostri corrispondenti esteri.

La Boxe in Brasile

Di: Rolando Frascaro

Il Brasile è da tutti conosciuto come la patria del calcio , o futebal , come lo chiamano da queste parti . I brasiliani , re incontrastati del campo verde , ne sono fieri , e a dovere . La loro squadra è considerata la più forte e temuta al mondo e i campionati di mezzo mondo sono pieni di giocatori brasiliani famosi o in cerca di fortuna . Ma il Brasile è un paese sconfinato e  il potenziale umano per formare campioni esiste per tutti gli sport  . Sarebbe terra fertile per trovare campioni , giovani in cerca di opportunità per emergere ma , purtroppo , manca un organizzazione centrale , incentivi de governo  , imprenditori capaci per riuscire a scovare la nuova stella e investire su di lui , e così , da troppo tempo , la boxe brasiliana soprattutto quella professionistica è ferma al palo e il ritorno ai tempi d’oro sembra  essere ancora lontano. Perché si , anche il Brasile ha avuto i suoi tempi d’oro della boxe e quando ne parliamo dobbiamo per forza citare  Eder Jofre e Acelino Freitas gli unici due talenti assoluti formati dalla boxe brasiliana negli ultimi 50 anni . Un po’ poco per un  paese da 250 milioni di abitanti e una popolazione sotto i 30 di quasi la metà . Cerchiamo di capire cos’è stata la boxe in Brasile negli ultimi 50 anni , cos’è oggi (tasto dolente) e cosa sarà. Cominciamo con un salto nel passato . (nella Foto:Eder Jofre “o galo de Ouro”) Eder Jofre , peso gallo , oggi è un tranquillo signore di 76 anni , splendidamente portati , che ancora si diletta nel mondo della boxe come  piccolo organizzatore e , più spesso , opinionista della noble art ogni qualvolta questa merita un piccolo spazio in televisione . Il suo record professionistico è composto da 72 vittorie (50 prima del limite) 2 (entrambe in Giappone una nel 1965 e una nel 1966 , contro il terribile Harada per il mondiale WBC e WBA dei pesi gallo). Prima di volare in Giappone e sfidare per ben due volte Harada in due match dal verdetto controverso , il giovane Jofre era già volato in America dove si era fatto notare conquistando quello che è l’attuale titolo NABA . In tempi in cui volare in America e incrociare i guantoni con i pugili locali non era cosa da tutti .  Jofre ha però la grande occasione nel 1962 quando conquista a Sao Paulo il mondiale WBA dei Galo nel 1962, arbitrato , magie della boxe di altri tempi , da Willi Pep . (nella foto: Jofre mette KO Caldweel ed è campione del mondo sotto gli occhi di Willie Pep)   Difenderà il titolo , insieme al titolo WBC conquistato nel 1963 , ben tre volte volando in Giappone , Colombia  e Filippine e mettendo KO tutti i suoi avversari , i migliori pesi gallo del mondo dell’epoca (e forse di sempre) . Il sito bibbia Boxrec.com colloca Eder Jofre come il miglior gallo di tutti i tempi . Opinione che , personalmente,  condivido .  Amato como Jofre , e del quale ha calcato le orme post pugilistiche diventando anche lui politico , dobbiamo ricordare , Acelino “Popo” Freitas , campione mondiale dei pesi superpiuma e leggeri tra il 1999 e il 2006 -record ufficiale 38 , 32 per KO e due sconfitte- (nella foto : Aceino “Popo” Freitas) Freitas , dotato di un pugno micidiale , volò presto negli Stati Uniti dove si fece valere a suon di KO. La chanche iridata si presentò l’8 Agosto del 1999 quando in Francia affrontò quello che all’ epoca era il re WBO dei pesi leggeri e indiscusso campione europeo , il kazako radicato in terra d’oltrealpe Anatoly Alexandrov. Freitas si presentò sul ring veloce e pimpante come sempre e senza timori reverenziali . Alexandrov , attaccò e tento di fare il possibile ma la punizione fu pesantissima . Al primo round Alexandrov fu messo a terra due volte dai potentissimi destri di Freitas e pochi secondi più tardi subì uno fra i più terrribili KO nella storia dei pesi leggeri rimanendo incosciente per quasi 5 minuti . (Qui il video del match http://www.youtube.com/watch?v=0iK_rZ-L_wU) Freitas difese il titolo ben 11 volte , volando spesso negli Stati Uniti e mettendo al tappeto gente come Casamayor e Grigorian . Combattè in Canada e Inghilterra  senza mai lasciare dubbi si chi fosse il campione . Solo Diego Corrales nel 2004 riesce finalmente a strappargli il titolo imponendogli lo stop tecnico dopo 10 furiosi round . Nel 2006 Freitas si impossessa di nuovo del titolo mondiale WBO , dei leggeri questa volta , contro Raheem. Il pugno e la velocità non sono più quelle dei bei tempi e nella successiva difesa del titolo Acelino deve lasciare lo scettro a Juan Diaz ritirandosi all’ ottavo round . Mostrando intelligenza Freitas decide di ritirarsi dopo questo match  a soli 32 anni, spiegando di non avere più le forze per riuscire a continuare con la vita del pugile e con le estenuanti diete che doveva seguire per rimanere nel peso , un peso che non era il suo peso da pugile naturale ma era quello nel quale riusciva a imporre nel modo migliore la sua straordinaria potenza e precisione . Freitas , oggi deputato federale , è rimasto nella boxe organizzando alcuni eventi e aiutando alcuni progetti sociali . Onore ai campioni che rimango tali anche fuori dal ring . Da alcuni mesi si parla di un suo possibile ritorno contro la nuova stella della boxe brasiliana ,  Micheal Oliveira , figlio di un famoso buisness man brasiliano . Micheal Oliveira fino adesso ha avuto una carriera protetta e il suo valore deve ancora essere espresso . Personalmente  non sono particolarmente a favore della realizzazione di questo evento e sono totalmente contro  questi ritorni di fiamma. (nella foto: Olivera e Popo : Si affronteranno a Maggio?) Il Freitas professionista della boxe non ha mai combattuto nella categoria di peso nella quale Oliveira milita (medio leggeri) e non capisco la crescita che possa avere Oliveira ad affrontare un pugile che è fermo da 5 anni e che oggi pesa quasi 80 chili . Freitas d’altraparte , era stanco della boxe e delle diete 5 anni fa , credo che la voglia di tornare a scambiare fra le sedici corde e a sudare in palestra sia direttamente proporzionale al numero di zeri sull’assegno che il signor Oliveira consegnerà a Popo. Mi sembra una brutta manovra commerciale solo basata sul guadagno di qualcuno e sull’alimentare ancora di più quelle voci che vogliono la boxe come un grande circo piuttosto che come uno sport serio .   Oggi la boxe verde oro ha bisogno di qualcosa di più che di sporadici eventi , ha bisogno di organizzazione forte alle spalle che incentivi e che promuova lo sport  nel paese di forma seria e ,soprattutto , continuativa. Per capire qual’è la situazione della boxe oggi in Brasile c’ è bisogno di dare un occhiata rapida all’ambito burocratico e fare una piccola analisi su CHI è la boxe nella terra del samba. (nella foto: Cbboxe , sito ufficiale www.cbboxe.com.br) L’organizzazione centrale , ovvero la nostra Federazione Pugilistica , è la CBBOXE (Confederaçao Brasileira de Boxe) . La Cbboxe negli utlimi anni ha portato avanti uno splendido lavoro per quanto riguarda la boxe dilettantistica , ha portato alcuni suoi atleti ad altissimi livelli e quest’anno addirittura a vincere un mondiale con Everton Lopes nella categoria Super Welter . Purtroppo manca la continuità di eventi organizzati sul territorio , manca il ricambio generazionale , e gli atleti della nazionale , da troppi anni , sono sempre gli stessi . Sul campo professionistico la Cbboxe non svolge praticamente nessuna attività , né divulgazione lasciando tutto all’iniziativa di privati  e questo ha portato , insieme alla follia della Legge Pelè (dal nome , ahimè , del ministro dello sport che l’ha creata)  che permette la creazione di un numero illimitato di Federazioni e Confederazioni , alla nascita di un numero incredibile di “Federazioni” di Boxe professionistico che mettono in palio titolo nazionali disputati fra pugili sconosciuti , senza nessun esame , senza licenza e che corrono continuamente rischi . Non è un caso se negli ultimi due anni un pugile brasiliano è deceduto e uno ha subito gravissimi danni cerebrali in questi eventi organizzati da vere e proprie  armate brancaleone . La Legge Pelè  è stato terreno fertile per gli sciacalli della boxe  , purtroppo in Brasile presenti in folto numero , che hanno colto al volo la possibilità di creare nuove federazioni nazionali per ingolosire pugili dalle scarse capacità a infittire i loro record con match e titoli nazionali senza arte ne parte , al fine di trovare ingaggi in Europa . Purtroppo il livello tecnico di questi pugili spesso è di infimo livello nonostante i record appetibili e fatti di vittorie a suon di KO , le cose si invertono quando questi carneade del ring volano oltreoceano . Negli ultimi 5 anni quasi l’80% dei pugili brasiliani che hanno calcato ring stranieri hanno perso prima del limite . Il dato parla chiaro . A parte questi perditori d’oltreoceano cerchiamo di analizzare in breve su quali atleti si ripongono le speranze della boxe professionistica brasiliana . (nella foto : Arias , pluricampione brasiliano . Conscrazione internazionale nel 2012?)

Nei pesi massimi abbiamo Geroge Arias , della famiglia Arias il cuo padre Santo è ottimo allenatore . Arias ha 37 anni e forse pochissime possibilità di avere ancora una chance importante . E’ voltato in Europa tante volte , perdendo praticamente sempre ai punti e con onore , e una volta in America . E’ dotato di discreto pungo e buona tecnica . Gli manca la possibilità di affrontare avversari di livello in casa , cosa che lo penalizza nelle sue trasferte . Mi aspetto un match importante per lui nel 2012 . Nei massimi leggeri sono curioso di vedere i passi che muoverà Jackson Junior (10 , 9 KO-0-0) . Il pugile di Sao Paulo è un potente picchiatore e se ne sono accorti Marcus Vinicius de Oliveira (ultimamente ingaggiato da Don King ma ancora in attesa di esordire in USA) e più recentemente Pedro Otas (sfidante mondiale in Sudafrica poche settimane fa) entrambi battuti prima del limite . (nella foto : Jackson Junior , nuova speranza della boxe brasiliana) Il manager di Junior è Servilo De Oliveira , unico pugile brasiliano a vincere una medaglia alle Olimpiadi (bronzo , Messico 1968 , nei pesi mosca) . E’ un personaggio noto nella boxe brasiliana e mi auguro che possa gestire in modo corretto la carriera del suo assistito . Il pugno c’è , il fisico anche . Bisogna migliorare (e molto) la difesa e la tattica prima di fare un passo importante . Ultime due note, una per Laudelino Barros , campione cruiser WBO . 35 anni  esperienza in USA e all’estero per lui il 2012 deve essere l’anno della svolta .Non può più aspettare .  L’altra per Micheal Oliveira , il già citato brasiliano radicato in USA con una potente famiglia che lo sostiene finanziariamente alle spalle , ha la possibilità di emergere ma deve crescere tecnicamente e dimostrare ancora di essere un pugile che merita rispetto . Una vittoria contro il vecchio Popò , sicuramente non è la dimostrazione che ci si aspetta da questa speranza della boxe verdeoro .   Dietro i nomi citati , come detto , ci sono valanghe di pugili dai record quasi immacolati ma con tecnica e forma fisica e avversari incontrati più che discutibili . Ovviamente da tifoso della boxe e brasiliano di adozione, mi auguro che alcuni di questi atleti abbiano la possibilità di combattere in contesti importanti e farsi valere , smentendo le mie parole . Vedremo . Come diceva Chico Burque spero in una “marcha para um dia de sol” . (Foto: Laudelino Barros , deve essere l’anno della consacrazione)

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