I risultati della serata di Marina di Cecina
IL PALASPORT DI MARINA DI CECINA TRABOCCANTE DI PUBBLICO SEGNA
L'ENNESIMO GRANDE SUCCESSO PER ROSANNA CONTI CAVINI. ANCHE QUESTA
VOLTA UNA SERATA ALL'INSEGNA DELLO SPETTACOLO CHE SOLO LA BOXE SA
OFFRIRE. PAGLIARA E' CAMPIONE DEL MEDITERRANEO IBF, VINCONO
GUGLIELMINO, DE VITIS E DI ROCCO.
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
comunicato del 22.07.2011
A
Cecina, e per la precisione a Marina dove è situato il Palasport
dedicato a Franco Poggetti, era lecito attendersi il pubblico delle
grandissime occasioni a sostenere un figlio di questa terra, il
superpiuma Floriano Pagliara. Una terra che, nonostante Pagliara sia
emigrato negli Stati Uniti da qualche anno, non l'ha mai
dimenticato. E la serata di oggi sta qui a dimostrarlo, con il tutto
esaurito di pubblico che non ha smesso mai, per un solo istante, di
incitarlo e dimostrargli tutto il suo affetto. Non c'era dubbio
alcuno sul fatto che organizzativamente la manifestazione fosse
destinata a brillare degnamente, anche perché fa parte dei
festeggiamenti della promoter internazionale per il suo trentennale
di attività al servizio del pugilato italiano. Rosanna Conti Cavini
e la sua organizzazione hanno dato ancora il meglio di loro in
questa riunione messa in piedi con il patrocinio del Comune cecinese
e la collaborazione della Boxe Cecina, e in particolare
dell'inesauribile Alessio Poggetti e degli altri amici di Pagliara
che si sono davvero fatti in quattro. Anche questa riunione è stata
organizzata sotto l'egida della Lega Pro Boxe, di cui Rosanna Conti
Cavini è vice-presidente, che ha già iniziato la sua attività di
rilancio del pugilato professionistico.
La serata si apre puntualissima con un palazzetto già stipato di
persone con il programma dei dilettanti, curato dalla Boxe Cecina.
Questi i match: proprio Alessio Poggetti, peso medio, amico fraterno
e grande sostenitore di questo ritorno italiano di Floriano Pagliara,
opposto a Marino De Santis, Florin Prokopchuk contro Osiris
Rodriguez della Pugilistica Grossetana diretto da Vincenzo Botti, e
Domenico Angiolucci contro Valerio Pirone. I risultati vedono le
vittorie di Pirone, Rodriguez e il pari tra Poggetti e De Santis,
tutti dopo tre riprese. Particolarmente significativa la vittoria
del giovane Rodriguez, prodotto della scuola grossetana presieduta
da Umberto Cavini, che ha praticamente dominato ogni frangente del
suo match con buon tecnica e bello stile. Naturalmente incitato da
tutto il palazzetto anche il bravo Alessio Poggetti, spesso
consigliato anche dai maestri Galbiati e Saxby oltre che da Pagliara
stesso che non si è perso il suo match.
A
curare il sottoclou professionistico che fa iniziare la diretta di
Sportitalia con il commento del bravissimo Franco Ligas, è Umberto
Cavini, che nonostante le non ancora perfette condizioni di salute
non manca mai di lavorare senza sosta e con ammirevole passione.
Stasera il matchmaker grossetano ha voluto un giovane emergente e
due grandissimi nomi amministrati dalla figlia Monia a fare da
contorno alla serata di Floriano Pagliara. Il giovane emergente è il
massimo leggero Rosario Guglielmino, siciliano, che proprio dalla
Toscana riprende la sua corsa verso il titolo italiano di categoria,
quindi il superpiuma Antonio De Vitis, in odore di titolo
continentale, e il ritorno nelle fila dell'organizzazione
biancorossa grossetana di Michele Di Rocco. Opposto all'esperto
Gabor Zsalek, il primo pugile del team di Grosseto è quindi Rosario
Guglielmino, che l'anno scorso, il suo primo sotto la tutela di
Monia Cavini, ha dimostrato grandi numeri cui è chiamato a dare
conferma. Arbitrato dalla brava e bella Marzia Simili, il match
entra immediatamente nel vivo e già nella prima ripresa Guglielmino
dimostra buona tecnica e controlla senza strafare un avversario
arrivato per combattere a viso aperto. Già pizzicato sul finire
della prima ripresa, Zsalek subisce un conteggio in piedi, poi deve
cedere definitivamente sull'inizio del secondo round su un
pregevolissimo montante destro. Per Guglielmino è la quinta vittoria
da professionista e la sicurezza di sapere che quella presa è la
strada buona verso il titolo italiano dei massimi leggeri, perché la
potenza del suo destro è certamente dote che non si vede moltissimo
nel panorama pugilistico italiano.
Antonio De Vitis non lo scopriamo certo stasera. A sbarrargli la
strada stavolta c'é Csaba Toth. Per il pugliese, reduce dai tre
round contro Massimo Morra a Viterbo in maggio e dalla
vittoria-lampo dopo pochi secondi della prima ripresa a Cuneo contro
Kallai, si tratta di tenere desta attenzione e concentrazione in
vista del grande obiettivo che non tarderà molto ad arrivare. Con
all'angolo Bruno Vottero, il ragazzo di Monia Cavini svolge
tranquillamente il compitino per un paio di riprese, lavorando molto
di tecnica e tenendo a freno il destro, che esplode in potenza nella
terza ripresa, mettendo Toth una prima volta al tappeto, quindi
chiudendo definitivamente per ko a metà tempo dopo una combinazione
di tre colpi tutti perfettamente a segno. Per De Vitis, uno dei
migliori pugili italiani sotto il profilo del rapporto
tecnica-potenza, continua la strada verso il titolo europeo dei
superpiuma.
Finalmente il palasport ormai colmo di Marina di Cecina può
applaudire la tecnica e il pregevole talento di Michele Di Rocco, il
superleggero già plurititolato che stasera torna sotto l'ala
protrettiva dell'organizzazione di Rosanna Conti Cavini che già lo
aveva portato al successo negli scorsi anni, un successo che si è
fermato per problemi fisici e di natura personale, problemi di cui
il ragazzo, guidato stasera all'angolo dal maestro Vincenzo Botti, è
chiamato a dare pronta conferma del loro superamento. Contro di lui
Umberto Cavini ha messo quel Robert Cristea che giusto quaranta
giorni fa' si è liberato di forza alla seconda ripresa dell'umbro
Valter Fiorucci. Come era facilmente prevedibile, è subito match
vero, con Di Rocco che la mette sul piano della forza ma con Cristea
che risponde per le rime colpendo al viso e al corpo. Di Rocco si fa
allora più prudente e inizia a lavorare bene con entrambe le mani e
girando intorno all'avversario. Di Rocco inizia dettando i tempi
alla seconda ripresa, ma Cristea lo colpisce con un buon gancio
sinistro che l'italiano comunque ben assorbe. Il match si accende
sul piano fisico e della potenza, ma Di Rocco non pare certamente a
disagio su un terreno che non è certo quello suo proprio. Dopo una
lunga fase d'attesa Di Rocco pare più convinto e mette bene in
allarme Cristea con colpi dritti di destro e buon jab sinistro, ma
Cristea non pare mollare di un centimetro e quando può replica
usando la sua potenza. E' un match piacevole e il pubblico si
diverte. La quarta ripresa è sulla falsariga delle precedenti con un
Di Rocco più attivo ma con un avversario che lo tiene sempre sulle
corde quando attacca. La quinta ripresa non aggiunge nulla a ciò che
si è visto, i due pugili già abbastanza provati devono dare vita
alla sesta e ultima ripresa, si concedono allo spettacolo e alla
boxe a corta distanza, ne esce una ripresa di buonissima intensità
con un grande plauso finale del pubblico che è dedicato a entrambi.
Vince ai punti un buon Michele Di Rocco, una vittoria importante in
vista di un rilancio completo verso un titolo.
Eccoci
finalmente giunti al momento che tutta Cecina attendeva: le dodici
riprese valevoli per il titolo del Mediterraneo Ibf dei superpiuma
tra Floriano Pagliara e il forte ungherese Istvan Nagy, pugile che
già si è fatto conoscere in Italia per i suoi numeri e per essere un
ottimo tecnico dotato anche di discreta potenza. Potenza che non è
mai mancata nei pugni di Pagliara che, nella sua esperienza
americana presso la Gleason's Gym di New York, ha anche imparato a
soffrire e a usare la testa e la tecnica piuttosto che affidarsi
solamente nella veloce conclusione di forza. Al suo angolo, oltre al
maestro Andrea Galbiati, anche uno dei mostri sacri della Gleanson's,
quel Don Saxby che lavora quotidianamente anche con alcuni campioni
del mondo. Per Pagliara è un match delicatissimo perché deve
portarlo, oltre a quel titolo, anche nelle posizioni di prestigio
delle classifiche continentali, cioè far fare il definitivo salto di
qualità alla carriera del ragazzo. Il polacco Leszek Jankowiak è
l'arbitro chiamato a dirigere queste dodici riprese, mentre i tre
giudici designati dalla Ibf, sotto la supervisione di Roberto Rea
che dell'Ente è il presidente europeo, sono gli italiani Giovanni
Lamusta e Luigi Zaccardi e la danese Berit Andreasen. Commissario di
riunione è Giulio Frassinetti, medico del match il professor Mario
Ireneo Sturla, del resto della riunione il dottor Franco Caracciolo.
Prima del match e dell’Inno nazionali polacco, ungherese e italiano,
salgono le personalità sul ring, tra cui il sindaco di Cecina, il
Tenente Colonnello Cirianni, il sindaco Stefano Benedetti, il
professor Sturla, Patrizia Contri, Umberto Cavini e una
elegantissima Rosanna Conti Cavini, accolta da un diluvio di
applausi meritatissimi sempre sulle usuali note di “Rosanna” dei
Toto. Arriva sul ring Nagy e, avvolto da un incredibile entusiasmo
da parte del pubblico che fa tremare l'intero impianto, lo fa anche
Floriano Pagliara. Ad accompagnarlo i maestri Galbiati e Saxby. Dopo
l'inno di Mameli cantato dalla brava e bellissima Debora Tundo è ora
di dare la parola ai pugni.
Smentendo il vecchio Pagliara che si gettava subito nella
mischia, questo nuovo è più attendista e propenso e non disdegnare
il momento giusto studiando un avversario, Nagy, più alto e dotato
di maggior lunghezza di braccia. Già nelle prime due riprese però il
ragazzo cecinese si fa certamente preferire mostrando una tecnica
molto migliorata, tra cui alcuni ganci e due pregevolissimi
montanti destri che mettono in difficoltà l'ungherese. Nagy cerca
in qualche modo di rispondere, ma Pagliara è più attento e più
veloce nel rientrare con i suoi colpi. Sul viso di Nagy inizia a
fare bella mostra una ferita sanguinante dopo l'ennesimo gancio
destro del ragazzo di Monia Cavini. Nella quarta ripresa Pagliara è
costretto ad abbassare il ritmo, Nagy ne approfitta per colpirlo con
alcuni buoni colpi dritti e fa sua la ripresa. Naturalmente il
palazzetto ormai strapieno di gente, probabilmente oltre le tremila
unità, incita incessantemente il proprio beniamino. Nel quinto round
Pagliara riprende in mano le redini del match, Nagy cerca l'affondo
ma stavolta trova sempre l'immediato anticipo o la replica
dell'italiano. All'angolo di Pagliara si sgolano Galbiati e Saxby
per dargli consigli, difficili da sentire per il totale frastuono
del pubblico. Nagy capisce di essere indietro ai punti e attacca
nella sesta ripresa, ma facendo così va incontro al destro dritto e
al gancio sinistro di Pagliara.
Il
match si mantiene molto spettacolare e combattuto, nessuno dei due
contendenti fa mai un passo indietro. Nel settimo round un incrocio
di colpi è pesante per l'ungherese, Pagliara se ne accorge e tenta
il knock down, Nagy stringe i denti e resiste in piedi, ma per lui è
un round molto pesante. L'ottavo round non aggiunge nulla di
rilevante a ciò che si è già visto, all'angolo di Floriano
consigliano prudenza e attenzione per gestire il resto di un match
che pare nel suo pieno controllo, nel tempo successivo si vive di
lunghe fasi di calma piatta fino al feroce finale a due mani di
Pagliara che mette ancora in imbarazzo l'avversario. Nella decima
ripresa si fanno preferire ancora gli affondi di Pagliara, con
l'occhio sinistro di Nagy che continua a sanguinare fluentemente.
Nella penultima ripresa è boxe d'altri tempi: la guardia è abbassata
e i due si colpiscono a viso aperto, è maggiore la potenza di
Pagliara che mette in serio pericolo l'integrità di Nagy che non
cede. L'ultima ripresa è accolta dall'entusiasmo alle stelle del
pubblico, non succede nulla di rilevante e il gong finale vede un
Pagliara tra le lacrime ascoltare il tributo d'affetto del suo
pubblico. Si va alla lettura dei cartellini nella consapevolezza che
si è davvero assistito a uno spettacolo grandioso di boxe fatta di
coraggio e di colpi portati per vincere. I giudici così recitano:
otto punti, nove punti e ancora otto punti, la vittoria è per
Floriano Pagliara che cinge al petto la sua prima meritata cintura,
con la consapevolezza che la sua carriera finalmente inizia qui e
non gli può portare, con questo atteggiamento e questo cuore, altro
che belle soddisfazioni.
Si chiude così una serata che per Rosanna Conti Cavini è un
autentico trionfo, di pubblico e di spettacolo di pugilato davvero
incerto e coinvolgente. Per la vice presidente della Lega Pro Boxe è
l'ennesima soddisfazione della carriera. Non è difficile
pronosticare un altro successo simile per i pugili della sua
organizzazione e gestiti dalla figlia Monia, nello specifico ancora
Michele Di Rocco, Alessandro Murgia e soprattutto Giuseppe Laganà
che si giocherà il titolo dell'Unione Europea dei pesi mosca contro
lo spagnolo Lozano il 5 agosto a Cagliari in una serata messa in
piedi dalla Promosport di Tonino Puddu.
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