Il racconto della serata di Viterbo
UN GRANDISSIMO SUCCESSO PER ROSANNA CONTI CAVINI E PER LA BOXE
ITALIANA LA RIUNIONE DEL PALAMALE’ DI VITERBO. SUCCESSI PER DE VITIS
E MANNO, UNO SPETTACOLARE DI LUISA è CAMPIONE WBC INTERNATIONAL
SILVER.
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
comunicato del 21.05.2011
Vedere
un impianto sportivo di grande importanza e capienza come il
PalaMalé di Viterbo traboccare di pubblico e di passione come è
successo questa sera, per una manifestazione ovviamente organizzata
da Rosanna Conti Cavini in collaborazione con la palestra “Fitness
Palace” dei fratelli Malé, è spettacolo che apre il cuore per chi
ama lo sport del pugilato. Se ci si coniuga anche lo spettacolo
dentro al ring e delle emozioni veramente grandi, allora il successo
è davvero garantito. Certamente non poteva essere altrimenti,
nell’anno in cui la promoter internazionale, vice presidente della
Lega Pro Boxe, inizia i festeggiamenti per il trentennale di onorata
attività corredata da tanti successi. Un successo, quello di
stasera, che è iniziato già dalle presenza a bordo ring. Ovviamente
i padroni di casa dell’amministrazione comunale della Città dei Papi
e di Santa Rosa, con in testa il sindaco Giulio Marini e l'assessore
allo sport Enrico Maria Contardo. Quindi anche l’amministrazione
provinciale rappresentata dall’assessore allo sport Andrea Danti, e
il presidente del Coni provinciale Livio Treta. Quindi i fratelli
Franco e Maurizio Malé, titolari della palestra Fitness Palace, il
Tenente Colonnello Cirianni di “Savoia Cavalleria” che premierà Di
Luisa e le personalità della boxe: il Segretario Generale Ebu Enza
Iacoponi, il matchmaker Alessandro Ferrarini. Grandissima presenza,
ovviamente, di tanti militari e componenti dell'esercito. Accanto a
Umberto e Rosanna Conti Cavini si sono seduti Ales Dobravic e Milan
Mirjanic, rispettivamente direttore e general manager del Grand
Hotel Adriatic di Opatija, in Croazia, con cui la promoter
internazionale sta avviando una partnership professionale che
potrebbe sfociare presto in una serie di grandi riunioni.
La
serata si apre puntualissima con due giovani talenti esordienti
della Pugilistica Grossetana presieduta da Umberto Cavini e diretti
dal maestro Vincenzo Botti, Davide Cresti e Federico Falsini che
affrontano rispettivamente Gabriele Laurenti e Michele Grechi
entrambi della Boxe Spoleto del maestro Gianni Burli. Dopo tre
riprese per ciascun match, molto combattute e apprezzate dal
pubblico, i risultati vedevano il pareggio tra i gagliardi Cresti e
Laurenti e la vittoria ai punti di Falsini.
Saltato il match di Valter Fiorucci per un malore occorso
all'avversario croato Zoran Cvek, iniziano ora i derby targati Monia
Cavini ed entrambi all’altezza dei superpiuma. Il primo di questi è
di grande attrattiva, tra il brindisino Antonio De Vitis, già
campione italiano della categoria e tra i migliori professionisti
della nostra boxe, che presto punterà al titolo Europeo, e il già
campione italiano dei supergallo e piuma Massimo Morra. Anche in
questo caso in palio c’è molto, perché entrambi hanno necessità di
una vittoria: il primo per confermare le sue ambizioni
internazionali, il secondo per ottenere la chance tricolore dei
superpiuma che lo potrebbe portare a diventare il primo pugile
italiano della storia a vincere la cintura nazionale in tra
categorie di peso diverse. Grande tifo sugli spalti per entrambi. Un
pullman di tifosi è arrivato fin da Brindisi a spese di De Vitis,
mentre Morra è della vicina Civitavecchia. Il match è vissuto di una
prima ripresa di studio, quindi si è movimentato con una buona
dimostrazione di tecnica di De Vitis e di carattere da parte di
Morra, che non si è mai arrestato davanti alle azioni del pugliese,
leggermente limitato anche da una ferita a un occhio per una testata
accidentale. La terza ripresa sta scorrendo via piacevole e
combattuta sulla falsariga della precedente, quando dopo un corpo a
corpo Morra esce con una ferita sanguinante che provoca la fine del
match. Il verdetto dice di una vittoria per De Vitis per kotc quasi
al termine del terzo round, ma certamente non limita le ambizioni di
Morra che stava disputando un match all'altezza del più tecnico
avversario. Per De Vitis l'ennesima conclusione prima del limite e
la consapevolezza che il grande match con il titolo in palio può
essere presto a portata.
Ha
aria di rivincita, perché Angelo Ardito e Benoit Manno, il primo
fiorentino e il secondo torinese, si sono già affrontati due anni fa
con successo ai punti che arrise a Manno. Ardito, guidato dal
maestro Luca Borselli, è chiamato a vendicare l’episodio mentre
Manno, che ha all’angolo il già campione italiano Bruno Vottero,
deve concedere il bis. I due pugili si giocano molto, perché la
vittoria può equivalere a una seria candidatura per combattere per
il titolo italiano. Come era nelle previsioni il match si mantiene
vivo e godibile fin dall'inizio, connotato da un grande equilibrio
non sempre spezzata a favore dell'uno o dell'altro. Tecnico e dotato
di ottimi movimenti Manno, alla ricerca del colpo pesante e del
pressing Ardito. Dopo due riprese, le prime, di difficile
attribuzione, i round centrali sembrano appannaggio del torinese
Manno, nella quinta Ardito si fa vedere con due precisi colpi che
Manno accusa, nel sesto e ultimo round i due danno il tutto per
tutto: Ardito è ancora all'attacco, Manno lavora di rimessa e il
foltissimo pubblico del PalaMalé accoglie la fine del match con un
grande applauso che va a entrambi i ragazzi. Il verdetto ai punti
arride al torinese Manno, che conferma la vittoria sul rivale e può
aspirare al titolo italiano, ma Ardito non ne esce sicuramente
ridimensionato e avrà certamente altre chance.
Al suono delle chiarine e dei tamburi del corteo storico di
Montefiascone, eccoci arrivati al clou della serata, i dodici round
del campionato Wbc International Silver dei supermedi, protagonisti,
il campione italiano Andrea Di Luisa e quello argentino, già
sfidante iridato, Ruben Eduardo Acosta. Su Di Luisa ormai si sa
tutto, e il PalaMalé si infiamma al suono del suo nome.
Questa
sera potrebbe anche lui entrare nella storia della boxe italiana
eguagliando il record delle dodici conclusioni prima del limite a
inizio carriera finora detenuto in solitario dal mediomassimo Aldo
Traversaro. Al suo fianco il padre Michele, che lo allena, e il
fratello Diego, grande speranza del nostro dilettantismo. Adrio
Zannoni, uno dei migliori arbitri italiani, è chiamato a dirigere
queste dodici riprese, mentre i tre giudici designati dalla Wbc sono
Massimo Barrovecchio, Sergio Silvi e Luigi Muratore. Supervisore Wbc
è Mauro Betti, presidente del Comitato dei Campionati e membro della
Giunta di Governo dell'Ente mondiale presieduto dal messicano José
Sulaiman. Medico del titolo il professor Mario Ireneo Sturla, della
riunione il dottor Franco Caracciolo e commissario di riunione
Rolando Barrovecchio. Prima del match e dell’Inno di Mameli, salgono
le personalità sul ring, tra cui la manager Monia Cavini, Umberto
Cavini e una elegantissima Rosanna Conti Cavini, accolta da un
diluvio di applausi meritatissimi, gli stessi che accolgono l'arrivo
di Di Luisa sul ring.
Più alto del rivale e dotato di maggiore allungo, Di Luisa attua
una tattica attendista nella prima ripresa, controllando le sfuriate
dell'argentino che raramente riescono ad impensierirlo. Raramente
alle altre volte è un Di Luisa meno battagliero ma più riflessivo.
Nella seconda ripresa si accende lo spettacolo: Acosta attacca per
lunghi tratti e Di Luisa subisce, quindi il viterbese colpisce con
un sinistro d'incontro che il rivale accusa e si apre una lunga
azione di corpo a corpo, con Di Luisa che ne esce sicuramente
meglio. Nella terza ripresa il match non ha un attimo di sosta, Di
Luisa inizia ad affondare i colpi, Aosta accusa ma non molla e
imperterrito cerca sempre la replica. Il quarto round è certamente
più equilibrato del precedente, per uno spettacolo sottolineato dal
pubblico, anche se Di Luisa colpisce con maggiore precisione ma deve
sempre stare attento alla replica di un Acosta davvero indomito. Il
match continua a regalare grandi emozioni: Acosta attacca e colpisce
al corpo con colpi pesanti che Di Luisa incassa senza battere
ciglio, quindi replica e i suoi colpi, pur non precisissimi, hanno
ben altra consistenza. Nella sesta Acosta pare sentire la fatica e i
colpi, ma Di Luisa non trova lo spiraglio giusto per colpire con
forza. Il round ritorna in equilibrio. La settima ripresa vive sulla
pressione ininterrotta di Di Luisa, che colpisce pesante ma Acosta
assorbe di tutto e pur accusando visibilmente i colpi
coraggiosamente cerca sempre la replica. Il round si chiude con un
grande attacco dell'italiano e con l'argentino probabilmente salvato
dal gong. Ottava ripresa sulla falsariga della precedente, con un Di
Luisa costretto a rifiatare, nella successiva è Acosta a farsi
preferire e anche la decima scorre via sul filo dell'equilibrio. Si
entra in quello che per Di Luisa è terreno inesplorato, ossia
riprese ben oltre l'ottava, ma Di Luisa pare ancora tenere benissimo
il ring. Di Luisa pressa e colpisce, Acosta fa solo ostruzione e fa
partire colpi che non vanno più in là dei guanti del campione
italiano. Non ci sono spazi per il ko, ma può essere necessario fare
una grande ultima ripresa per non avere problemi ai punti. Acosta
abbraccia e usa impropriamente la testa, Zannoni lo penalizza con un
punto. Di Luisa vede lo spazio per chiudere, attacca
ininterrottamente ma l'argentino non va giù. E' sfumato il record di
Traversaro, ma non importa, perché è stato un grande spettacolo tra
due grandi pugili e si è visto un Di Luisa molto maturato rispetto
al passato e pronto agli scenari internazionali. Prima della lettura
dei cartellini il publico tributo un grande applauso anche ad Acosta,
un avversario degno e veramente sopra a ogni aspettativa. Ecco i
cartellini: Muratore 118-111, Silvi 115-113, Barrovecchio 117-111.
Con questi punteggi Di Luisa si aggiudica la cintura International
Silver Wbc, un titolo che può regalare un grande futuro al ragazzo
di Rosanna Conti Cavini.
Si chiude così una serata che per Rosanna Conti Cavini è un
autentico trionfo, di pubblico e di spettacolo di pugilato davvero
entusiasmante. Un De Vitis pronto per il titolo Europeo, un Manno
che può fare l'italiano ma soprattutto un Andrea Di Luisa che ormai
deve abituarsi a calpestare i grandi ring internazionali e a
competere con grandi avversari. Non ha fatto il dodicesimo ko, ma
davvero poco interessa...
Andrea Bacci
|