Quattro Chiacchiere Con Luciano Lombardi
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
Comunicato del 7.09.2011
Luciano
Lombardi, peso supermedio brianzolo, è uno dei pugili italiani di
più lunga militanza e di maggiore e comprovata esperienza. Già più
volte sfidante al titolo italiano dei pesi medi, dalla fine del 2009
è campione del Mediterraneo Ibf della sua categoria. Molto amato e
seguito nella sua città, Monza, in questi ultimi giorni ha firmato
un contratto che lo legherà alla manager Monia Cavini e
all’organizzazione di Rosanna Conti Cavini. Il suo prossimo incontro
è fissato per questo venerdì, un test-match sulle otto riprese
contro Eugen Stan.
-Luciano, come mai il tuo passaggio con Monia Cavini e con
l’organizzazione di Grosseto?
-Nella mia carriera ho avuto tanti manager. Non posso
naturalmente scendere nel dettaglio dei miei rapporti con ognuno,
perché sarebbe scorretto. Diciamo che della famiglia Conti Cavini mi
era sempre stato detto bene, ma un po’ la distanza geografica, un
po’ altre motivazioni mi avevano sempre fatto rimandare questo
passo. Adesso vengo da un momento particolare della mia carriera:
quest’anno ho fatto un solo match in Germania ma venivo da più di un
anno di stop. Con il mio passaggio con Monia Cavini voglio dare una
svolta alla mia carriera, perché ancora mi sento in grado di poter
dare il meglio. Però ho bisogno di combattere.
-Hai alle spalle una carriera lunga ma non proprio ricca di
soddisfazioni. Come mai?
-Avevo iniziato bene dodici anni fa’, era andato anche in America
alla corte di Bob Arum, alla Top Rank. Mi seguiva un bravo
allenatore, Miguel Diaz, che mi apprezzava molto e voleva che
rimanessi. Invece tornai in Italia: ho avuto una buona prima parte
di carriera, poi sono iniziati i verdetti discutibili e le
situazioni spiacevoli, sul ring e fuori. Mi è rimasto un sapore
amaro in bocca in varie situazioni ed è per questo che voglio ancora
dimostrare quello che posso dare a questo sport.
-Sei molto stimato nella tua città e molto seguito. Cosa vuoi
dire ai tuoi tifosi?
-Che fisicamente sono integro. Ho un lavoro che mi rende sereno,
una moglie che segue la mia carriera e mi consiglia su tutto, un
figlio meraviglioso, la sera vado a letto presto, non bevo e non
fumo, mi alleno con coscienza e passione. So quello che valgo, tengo
i colpi, sono capace a portarne. Sono pronto ad affrontare chiunque
nella mia categoria, dal titolo italiano e quello europeo e anche un
mondiale se mi chiamassero. Basta solo che abbia qualche match di
preparazione alle spalle.
-Rientri venerdì con una riunione nel periodo del Gran
Premio...
-E’ una grande ambientazione e ne vado fiero. Per fortuna che ho
delle grandi amicizie e dei rapporti di reciproca stima con gli
ambienti politici della provincia di Monza-Brianza, tutta gente che
sa che tipo di persona sono e quanto valgo. Del resto non per niente
vengono sempre tremila persone a vedermi combattere. Il periodo del
Gran Premio d’Italia è perfetto per promuovere la boxe. Dopo questo
match di rientro mi siederò a un tavolo con Umberto e Rosanna Conti
Cavini, senza chiedere o pretendere nulla. Insieme a loro, di comune
accordo, vedremo quelli saranno le strade più percorribili per me.
Da parte mia sono pronto a tutto, perché sono una persona seria che
non lascia mai niente al caso.
Andrea Bacci
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