Note a margine della serata di Viterbo
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
Grosseto, 12.4.10
Metà
del palazzetto non l'ha nemmeno visto, forse perché ancora si doveva
accomodare sulle poltrone del PalaMalé dopo aver ascoltato in piedi
l'Inno di Mameli cantato con maestria da Debora Tundo,
l'avvocato-cantante compagna nella vita del professor Mario Ireneo
Sturla, una delle massime autorità mondiali in fatto di tutela
sanitaria dei pugili. Qualcuno in più l'ha sentito arrivare sulla
testa di Roberto Cocco, praticamente tutti hanno poi assistito
all'altro colpo con cui il torinese è stato sospinto prima sulle
corde e poi a terra, preludio per l'interruzione del match da parte
dell'arbitro Giubelli. Stiamo parlando dell'incredibile destro, il
primo, con cui Andrea Di Luisa, nuovo campione italiano dei
supermedi, ha colto impreparato il pur bravo ed esperto Cocco. Un
colpo micidiale e meraviglioso che si annuncia come uno dei più
decisivi di questo 2010. A giustificazione del torinese c'é
certamente il fatto del colpo subito a freddo, ma ciò non toglie il
merito di una precisione chirurgica, di una importante velocità e
soprattutto di una notevole potenza della mano destra di Di Luisa,
non nuovo a soluzioni del genere tenendo conto che ha vinto tutti i
suoi otto match prima del limite. Come annunciato anche da Rosanna
Conti Cavini in tv, adesso non è il momento di farsi esaltare troppo
per chi amministra questo ragazzo non ancora ventottenne, ma di
farlo crescere con criterio e piano piano, aumentando gradualmente
l'importanza degli avversari e verificandolo anche con test più
severi e oltre un certo numero di round.
Per
adesso Di Luisa ci ha detto di essere uno dei rarissimi pugili
italiani in grado di chiudere un match con un solo colpo ben
assestato, di esserlo anche tra i pochi in Europa e a livello
internazionale. Cionondimeno la sua categoria, i supermedi, è
frequentata da pugili di grande forza ed esperienza, se si pensa
solo a quelli che si disputano il torneo internazionale definito
“SuperSix” e che si arricchirà ancora con l'annunciato arrivo, prima
o poi, dell'attuale campione dei medi Pavlik. E' questa sicuramente
l'ora di tenere i piedi saldi per terra e di non farsi esaltare
troppo dai risultati, ma anche la serietà e l'umiltà di Andrea, in
questo “marcato a uomo” dal padre Michele che lo allena, sono
garanzia che tutto il proseguo della carriera del ragazzo sarà
improntato sulla serietà e sul rispetto della potenzialità ancora
inespresse e in via di scoperta volta per volta.
La bella serata di Viterbo, con una cornice davvero festosa e
coinvolta di pubblico, perfettamente organizzata dalla promoter
internazionale, ci ha dato un altro nome da segnare sul taccuino dei
possibili grandi protagonisti della nostra boxe, quello dell'appena
ventiquattrenne laziale Giuseppe Di Micco, il peso piuma che ha dato
vita con Luca Maggio al match più intenso ed emozionante della
serata, come del resto era ampiamente prevedibile. Il ragazzo
allenato dal maestro Marocco non si è fatto intimorire dalla
maggiore esperienza e dai colpi lunghi del rivale, cui è andato il
plauso di tutto il palazzetto, ma è riuscito a pressarlo per tutte
le sei riprese dell'incontro. Per Di Micco una vittoria d'un soffio
di grandissima importanza, non solo perché adesso ha nel mirino il
trono di campione italiano su cui è seduto Morra, ma anche perché è
una decisa conferma sul fatto che questo ragazzo può essere una
grande risorsa per la manager Monia Cavini. Luca Maggio, durante la
cena del dopo riunione, ha annunciato con un filo di amarezza il
proprio ritiro dalle scene agonistiche: la speranza è che il
grossetano possa a mente fredda recuperare la voglia e le
motivazioni per mettere un sigillo importante su una carriera che
l'ha visto sfortunato contendente alla cintura di campione italiano
e di quella europea. Lo meriterebbe anche solo per il grande
combattimento fatto venerdì sera.
Più
difficile commentare la comunque importante vittoria del campione
italiano dei mediomassimi Francesco Versaci: non è facile allenarsi
per tre mesi dopo aver risolto i problemi fisici per un match contro
un avversario come Imparato per poi scoprire, una settimana prima di
salire sul ring, che il suo avversario sarà uno come Gherghe Danut,
collaudatore da sempre abituato a fare il suo match senza guardare
in faccia a nessuno, certamente più scattante e dalla diversa
morfologia fisica del lombardo. Il match però ha dato l'indicazione
positiva che riprendendo confidenza con il ring anche Versaci, anche
lui giovanissimo, può togliersi decisamente grandissime
soddisfazioni.
Alla fine la serata viterbese è stata un grande successo
personale di Rosanna Conti Cavini, applaudita dal pubblico locale
con convinzione, che ha messo in scena uno spettacolo di boxe
davvero importante che si segnala come uno dei migliori di
quest'anno. E dire che quella di venerdì scorso è solo la prima
riunione del 2010 della promoter grossetana...
Ufficio stampa Rosanna Conti Cavini
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