Lettera aperta del Maestro Ferdinando Lauri
Di: Fernando Lauri
comunicato del 7/08/10
Come maestro benemerito, dello sport più
formativo e educativo, rimango rammaricato e sconcertato, quando
certa stampa per dare risalto a faccende di cronaca nera, già di per
sé raccapriccianti mette in risalto lo sport del pugilato “ A
Milano Pugile uccide la prima donna che gli capita sotto mano per
delusione d’amore”. Per prima cosa se fosse stato un calciatore
dilettante neo tesserato, come il disgraziato Fedchenko Oleg pugile
dilettante senza aver disputato un incontro, non avrebbe menzionato
“ A Milano Calciatore o Tennista etc”, cosa questa che lascia
dell’amaro in bocca.
Mi da fortemente fastidio questa
denigrazione voluta e magari accettata da molta gente, che non
conoscono i principi morali di questo sport, che crea uomini e
ripeto veri uomini che va di là del loro valore sportivo. Di questo
sport che rafforza il fisico e la mente e educa la gente a
sopportarsi, e a salutarsi dopo una lotta non impari, ma corretta
nei suoi regolamenti precisi e determinanti, senza denigrazione
dell’avversario. Tutte queste cose che riesce a fare questo sport,
sono buttate nella spazzatura da una cronaca nera che lascia il
tempo che trova, in questo momento della storia dove la pazzia
criminale è arrivata alle stelle. Smettiamola con queste ipocrisie,
è, veramente, arrivata l’ora di capire cosa sta succedendo, ma
lasciamo stare la nobile arte, che è una delle poche discipline che
insegna come vivere e toglie dalla strada molta gioventù dispersa.
Avrei tante cose da dire, sulle tante cose positive, che hanno fatto
i veri pugili, e, quanti ragazzi tesserati alla nostra federazione,
senza mai combattere, che hanno vinto la loro battaglia migliore il
rispetto e l’educazione. La mia “rabbia” la terminerei con un
proverbio l’eccezione conferma la regola. Maestro Benemerito
Augusto
Fernando Lauri.
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