Delegazione Provinciale Fpi Lecce
Be-Boxe: Giuseppe Loffredo e il suo stop ingiustificato
Il professionista di Monteroni
(Le), venerdì scorso a Prato, ha ceduto prematuramente le armi al
romagnolo Matteo Rossi, gettando alle ortiche la scalata al titolo
italiano
Di: Ufficio Stampa Be-Boxe
COPERTINO (Le) 12 luglio 2010
C’è
grande amarezza per la prestazione – che definire incolore sarebbe
un eufemismo – del boxeur di Monteroni (Le), Giuseppe Loffredo.
Venerdì scorso, a Prato, prima del match-clou del programma della
serata, in cui ha visto il neocampione italiano dei Superwelter,
Francesco Di Fiore, vincere ai punti contro Lenny Bottai,
strappandogli a quest’ultimo quindi la cintura tricolore, è salito
sul ring l’atleta salentino della scuderia “Boxe Promotion 1999” di
Cavallari, il quale ha affrontato – per la categoria Supermedi – il
riminese, allievo di Biagini, Matteo Rossi.
Il programma del match – previsto sulla lunghezze delle sei
riprese da tre minuti ciascuna – ha visto la sua prematura
conclusione, praticamente all’inizio del quarto round, per abbandono
da parte dello stesso Loffredo, il quale ha dilapidato, nel breve
volgere di pochi minuti, i sogni gloriosi di continuare a dare la
caccia al titolo italiano, in programma nel prossimo fine luglio.
Quello che è andato in scena in quel di Prato, ha lasciato basiti
tutti gli addetti ai lavori, specie il maestro della “Be-boxe” di
Copertino (Le), Francesco Stifani – coadiuvato da Carmine Iaia della
“Boxe Iaia” di Brindisi – il quale non riesce ancora a capacitarsi,
di cosa sia accaduto nella testa di Loffredo. Sì, perché, la
debacle, è da attribuirla meramente ad un black-out psicologico.
È
davvero difficile spiegare quello che è andato in scena venerdì
scorso a Prato – commenta il tecnico Stifani – Un match da
dimenticare e in cui è mancato l’elemento essenziale: ovvero la
voglia di salire sul ring e combattere. Non riesco a comprendere da
dove possa arrivare il problema ravvisato a Prato; stiamo lavorando
proprio per esaminare tutte le possibili cause. Per adesso, Loffredo
osserverà un periodo di totale riposo per poi far un’eventuale
check-up nelle prossime settimane. Purtroppo, credo che questi siano
per Loffredo, gli strascichi del match disputato in Francia e perso
immeritatamente contro Amar Mancer; nonostante Loffredo in quella
occasione sia sceso dal ring tra gli applausi di tutto il pubblico
francese (e meritando anche la vittoria), forse nella testa si è
innescato qualcosa che per il momento mi lascia preoccupato, anche
se confido in un rapido rientro. Spero che sia una parentesi
negativa da mettersi subito alle spalle e che quindi Loffredo possa
tornare ad essere quel glorioso gladiatore apprezzato anche in
ambito internazionale.
Anche il manager emiliano Sergio Cavallari – presente alla serata
organizzata proprio dalla sua “Boxe Promotion 1999” – è rimasto
alquanto basito nel vedere Loffredo senza quella verve che
caratterizza i suoi match.
Nell’analisi
effettuata con Cavallari – prosegue Stifani – abbiamo
focalizzato l’attenzione proprio sulla serata decisamente no di
Loffredo. Il suo avversario (Rossi n.d.r.), ha dovuto quindi
affrontare un match semplice, anche se non ha affrontato il vero
Loffredo. Peraltro, proprio Rossi, il quale vanta solamente un
corposo numero di match disputati nei dilettanti, grazie alla
vittoria contro Loffredo, è potuto balzare al quinto posto del
ranking nazionale e questo conferma di fatto la qualità del boxeur
salentino, il quale ha oramai abbandonato, per quest’anno, il sogno
di centrare il titolo italiano. Loffredo – prosegue Stifani –
non ha fatto nulla di quello che avevamo preparato in palestra
durante le sedute di allenamento; venerdì sera, sembrava sul ring
quasi per caso e anche dallo sguardo dei suoi occhi si intravedeva
che c’era qualcosa che non andava. Solitamente, l’inizio dei match
di Loffredo sono caratterizzati dai suoi movimenti felini, mentre
questa volta si ravvisava solamente il desiderio di non voler
disputare il match, quindi ha affrontato una sfida senza scambiare
seriemente con l’avversario, tentato solo qualche probabile colpo
vincente ma comunque senza boxare, il tutto confezionato da dei
ganci larghi, proposti peraltro senza prendere la mira; e in questo
modo, non si fa poi tanta strada. Al termine della terza ripresa,
Loffredo ha subìto l’iniziativa di Rossi, il quale seppur senza
forzare particolarmente, ha di fatto convinto Giuseppe ad abdicare.
Al gong dell’inizio del quarto round poi la successiva resa
definitiva. Complimenti quindi al rivale Rossi – conclude
Stifani – il quale è stato intelligente a gestire la situazione e
ad approfittare della serata negativa di Loffredo”. |