La trasferta inglese della nazionale femminile
La Nazionale Italiana
Femminile si prepara per il lungo viaggio verso Londra 2012
Di: Ufficio Stampa FPI
Comunicato Stampa 24 febbraio 2009
La
boxe maschile fa posto ai guantoni rosa con l’esclusione dei
minimosca ai prossimi Giochi Olimpici e l’introduzione di cinque
categorie di peso femminili. Ad ottobre la ratifica da parte del CIO
della proposta del Chairman della Commissione Tecnica e del
Regolamento AIBA Franco Falcinelli, votata all’unanimità dai
componenti dell’AIBA. “E’ la realizzazione di un sogno” per il
Responsabile della Nazionale Femminile Bergamasco, già all’opera in
vista dei Campionati Europei Femminili 2009.
I primi a beneficiare del successo della tre
giorni del 2009 AIBA Executive Committee Meeting, che si è svolto al
Marriott Hotel di Milano dal 16 al 18 febbraio, sono stati i
guantoni rosa della boxe. L’ente mondiale AIBA (Amateur
International Boxing Association) a Pechino 2008 aveva già discusso
dell’introduzione della boxe femminile ai Giochi Olimpici di Londra
2012, ipotesi avanzata già qualche anno prima, visti risultati di un
settore in crescita che oggi vanta atlete di alto livello.
E così, nei giorni scorsi, a Milano, l’entrata a
pieni voti del pugilato femminile a Londra 2012. Non solo. Nel corso
del meeting sono state decise le modalità di ammissione all’evento
olimpico, non senza qualche rinuncia per la boxe maschile.
Il
Comitato Esecutivo AIBA, grazie all’intervento della Commissione
Tecnica e del Regolamento presieduta dal Presidente della FPI Franco
Falcinelli, ha deciso all’unanimità di proporre al CIO l’esclusione
della categoria dei minimosca (kg. 48) maschili per lasciare il
posto a cinque categorie di peso femminili (Kg. 47, 50, 53, 60, 66 e
75), che saranno rappresentate da otto atlete ciascuna.
Il
Presidente dell’AIBA Dr. Ching-Kuo Wu, insieme agli altri 25
componenti del Comitato, ha approvato con grande entusiasmo la
proposta del Presidente Falcinelli: “Un successo dovuto al
grande compromesso che è stato raggiunto. Come Presidente della
Commissione Tecnica e del Regolamento AIBA – dichiara Falcinelli
- ho ritenuto opportuno, al fine di trovare una soluzione,
richiedere un grande sacrificio per il settore maschile.
L’esclusione dei minimosca maschili ha lasciato vacanti 40 posti che
andranno ad essere occupati dalle rappresentanti delle cinque
categorie di peso scelte dalle Commissione Mondiale Femminile, che
ha ampliato le categorie, rispetto alle 11 previste dal regolamento,
per dare a molte atlete la possibilità di partecipare. Da 286 il
numero di partecipanti uomini è sceso a 246 ma per una buona causa.
La proposta è stata subito accolta da parte di tutto il Comitato.
Londra, dunque, ospiterà per la prima volta le atlete di tutto il
mondo. Era dal 2004, da Atene, che inseguivamo questo coronamento
delle pari opportunità. Abbiamo raggiunto un traguardo importante,
un grande successo dell’AIBA e di tutto il pugilato che conquista,
nonostante la perdita di quaranta atleti, ben 11 medaglie olimpiche
in più. Per la boxe femminile sono previste la medaglia d’oro,
quella d’argento e una di bronzo. Ora non ci rimane che aspettare la
ratifica del Comitato Olimpico Internazionale che verrà data in
occasione del Congresso che si svolgerà dal 3 al 5 ottobre a
Copenaghen, in Danimarca. A breve, studieremo l’impostazione dei
tornei di qualificazione che partiranno di sicuro dai Campionati
Mondiali Femminili del 2011”.
La Nazionale Italiana Femminile già si è messa
all’opera sotto la guida del Responsabile Raffaele Bergamasco.
“Per
me è la realizzazione di un sogno – confessa soddisfatto
Bergamasco -, il traguardo di un percorso con la boxe femminile
che ho iniziato nel 2001. L’unica perplessità è quella legata alla
ripartizione delle categorie di peso. Secondo me la decisione ha
penalizzato le categorie di peso più diffuse nel pugilato femminile
come quelle dei 57, 63 e 66 Kg. C’è troppa differenza di peso tra le
varie categorie, come per esempio i nove chili tra quella di 69 e
quella dei 75, rispetto anche a quelle previste nel regolamento. Le
atlete dovranno faticare nel rientrare in una o nell’altra ma
l’impresa vale qualsiasi sacrificio. Ci impegneremo nel formare una
valida e preparata squadra olimpica. Per ora non posso fare nomi se
non quello della leader, Patrizia Pilo, che gareggerà nei 75 Kg.
Abbiamo, comunque, ragazze giovani che ci fanno ben sperare per il
futuro. Basti pensare che in Nazionale abbiamo quindici nuove atlete
che hanno meno di diciotto anni e di discreto livello. Le basi per
lavorare ci sono. Punteremo sulla qualità e lavoreremo sulla forza
fisica, sull’esplosività e, soprattutto, a livello mentale. Nel
lungo viaggio verso Londra 2012, ora abbiamo un obiettivo importante
per il 2009: i Campionati Europei Femminili in programma a Nikolaev
in Ucraina dal 14 al 24 settembre, dove parteciperemo con tutte le
categorie di peso”.
E
dagli spogliatoi femminili i primi commenti delle azzurre. “Le
categorie di peso previste per le Olimpiadi non rispecchiano
realmente la gran parte della natura del pugilato femminile ma la
decisione di mettere come limite quello dei 75 Kg. la trovo molto
giusta”: a parlare è il Capitano della Nazionale Femminile
Patrizia Pilo, prima donna pugile entrata nel Gruppo Sportivo
dell’Esercito, campionessa italiana nel 2005, medaglia di bronzo ai
Campionati dell’Unione Europea del 2007 ed a quelli del 2008. “La
notizia dell’entrata delle donne alle Olimpiadi – continua il
Caporal Maggiore - mi ha reso davvero felice. Il mio tormentone
su facebook è ‘Finalmente si lavora per il sogno!’. Personalmente
dovrò raggiungere i 75 chili, boxando nella categoria dei 70.
Lavorerò per crescere a livello muscolare e diventare più forte,
ascoltando quello che mi dice il mio fisico. Ce la metterò tutta, in
serenità, perché ora sono motivata a raggiungere un obiettivo a
lungo termine”.
Michela Pellegrini
Ufficio Comunicazione FPI
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