Clemente Russo continuerà a vestire la maglia
azzurra
Obiettivo a breve termine Milano 2009 ma con Don
King a bordo ring.
Di: Ufficio Stampa FPI
Comunicato Stampa 14 aprile 2009
E’ di pochi minuti
fa la notizia tanto attesa in zona tricolore. Niente di fatto sul
fronte del professionismo per il Tatanka d’argento che, d’accordo
con Don King, ha rimandato qualsiasi decisione. L’offerta italiana è
ancora troppo grande in confronto a quella americana. La “white hope”
indosserà ancora casco e maglietta…
10 aprile 2009. Clemente Russo parte con la
moglie Laura Maddaloni per Miami alla ricerca di una risposta
definitiva al suo futuro. Dopo aver conquistato gli americani a
Chicago in occasione dei Campionati Mondiali AIBA del 2007, dopo
aver rifiutato l’offerta italiana del manager Salvatore Cerchi e
quella tedesca di Klaus Peter Khol, sul piatto del professionismo a
tentare l’ambizioso argento olimpico di Pechino 2008, con 188 match
all’attivo da dilettante, sono stati tre nomi della portata di Bob
Arum, Oscar de La Hoya e Don King. Quest’ultimo ha battuto sul tempo
la concorrenza inviando i biglietti elettronici all’agente Russo.
Una Pasqua da non dimenticare, nel regno del pugilato
professionistico mondiale più elettrizzante dove tutto è possibile o
almeno quasi tutto. L’offerta di cui si è parlato fino al giorno
della partenza del pugile campano è sfumata ma in nome della
ragione.
14
aprile 2009. E’ arrivato l’atteso annuncio. Del chiodo su cui
appendere casco, maglietta e guantoni da otto once neanche l’ombra.
Una decisione presa di comune accordo tra Clemente Russo e Don King
e maturata dall’atleta azzurro da molto tempo: “Dopo le Olimpiadi
di Pechino, nella confusione di promesse ed ingaggi annunciati ma
mai concretizzati, mi sono rifugiato in Sudafrica per pensare,
partecipando al reality La Talpa che tra l'altro mi ha dato grande
popolarità. Il nome di Don King, ovviamente, è uscito solo ora che
ho messo piede a casa sua. A gennaio un collaboratore di Don King mi
ha chiamato per invitare me e mia moglie Laura a passare la domenica
di Pasqua nella sua casa di Miami per un barbecue tra amici. E così
è stato. Don King mi ha accolto nella sua splendida villa con ‘la
mia casa è la tua casa’, ricoprendomi di attenzioni e illustrandomi
il suo progetto. Lunedì mattina nel suo ufficio abbiamo parlato di
affari ma prima che mi facesse la tanto attesa offerta l’ho
interrotto volendogli prima illustrare io ciò che sarei andato a
perdere in Italia. Per prima cosa il fatto di far parte della
Nazionale Azzurra e di essere una delle colonne portanti della
Federazione Pugilistica Italiana, che mi tratta molto bene e a cui
sono molto legato. Secondo, il posto nella Polizia di Stato che per
me e per mia moglie rappresenta una sicurezza importante per il
futuro, soprattutto dal punto di vista economico. Terzo fatto, da
non sottovalutare, è che oramai in Italia sono un personaggio
pubblico. Per le apparizioni televisive, del resto, sono ben
remunerato. Don King non sapeva che avessi partecipato ad un
reality...
Questa
volta è stato lui a bloccarmi. Ha strappato davanti a me la sua
offerta dicendomi, in assoluta sincerità, che la “white hope”,
speranza bianca, come mi ha soprannominato, ora ha la sua audience
in Italia e non può assolutamente perderla. La crisi che è partita
dall’America ha investito anche il pugilato – Io non voglio
raccontarti bugie e farti false promesse – mi ha detto Don che una
proposta, però, me l’ha fatta. Quella di dargli tempo per parlare
con le televisioni italiane. A settembre, a Milano, in occasione dei
campionati mondiali, sarà a bordo ring per vedermi all’opera e mi ha
detto che si darà da fare per prendere accordi con le televisioni,
in modo da potermi offrire un grande e giusto ingaggio. Ci siamo
salutati e dati appuntamento a Milano”.
Appena rientrato da Miami, Clemente Russo sembra
avere finalmente le idee chiare: “Conoscere Don King è stato
entusiasmante e sono soddisfatto della decisione presa perché ora
posso dedicarmi tranquillamente alla preparazione dei mondiali ed
affrontarli, in casa, con un obiettivo. Lo stimolo al grande
ingaggio che se verrà sarò contento tanto quanto il continuare a
vestire la maglia azzurra. Non si può mai dire e di certo non
chiuderò la porta in faccia al futuro, qualunque esso sia, ma per
ora il mio obiettivo, a breve termine, è l’evento iridato, anche se
non nascondo che Londra 2012 è sempre una meta che ho nel cuore ed a
cui vorrei arrivare…”.
Michela Pellegrini
Ufficio Comunicazione FPI
|