Non si placano le emozioni dello spettacolo di Ravenna
RIFLESSI DELLA GRANDE SERATA DI RAVENNA
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
Grosseto, 1.6.09
Uno
spettacolo di grande intensità e di emozioni forti. Lo spettacolo
della boxe targata Rosanna Conti Cavini. A Ravenna i presupposti
erano chiari, le aspettative importanti, ma i risultati e la strada
con cui sono arrivati sono andati oltre ogni più rosea aspettativa
spettacolare. Il pubblico ha avuto modo di assistere a quattro
incontri da seguire in apnea e con grande attenzione, perché la
soluzione forte e inattesa era possibile in ogni istante. Nessuno è
riuscito davvero a distogliere lo sguardo dal ring.
Hanno iniziato i ragazzi: Giuseppe Di Micco,
sostenuto oltre che dal suo angolo anche da Umberto Cavini, che ne
ha caldeggiato l'ingaggio nell'organizzazione della moglie, ha dato
vita a un incontro incredibile, davvero “alla garibaldina” e senza
un attimo di sosta contro Michael Galli, che è di Reggio Emilia e
che aveva tutto l'interesse a ben figurare. Ha vinto Di Micco per
ferita, perché è stato più preciso e chirurgico nel colpire, perché
ha subìto quando c'era da subire, ha aspettato che l'avversario
calasse fisicamente e ha messo quel qualcosa in più. Di Micco,
laziale di Latina, è un ragazzo sicuramente da seguire con
attenzione. Un altro “ragazzo”, stavolta di nemmeno quarant'anni,
Vincenzo Imparato, ha dato dimostrazione di coraggio e attaccamento
allo sport e alla professione, facendo una splendida figura
nonostante la sconfitta con Francesco Versaci per il titolo italiano
dei mediomassimi. In molti hanno ritenuto frettolosa la decisione
dell'arbitro di fermare la contesa, molto bella e condotta con
ottima volontà da entrambi i contendenti. Era chiaro che ai punti il
vantaggio di Versaci stava diventando importante, ma Imparato era
deluso lo stesso, per non essere riuscito a portare il ragazzo
(sedici anni più giovane di lui!) fino alla fine.
Ma
uno come Imparato, dopo quella che per certi versi è una carriera
monumentale che molte volte ha incrociato la strada
dell'organizzazione di Rosanna Conti Cavini, non ha certo bisogno di
rammaricarsi per questo finale amaro: sua moglie presto gli darà due
gemelline, e le ragioni per essere felice saranno logiche. Occasione
per essere felice ce l'ha anche Francesco Versaci: ha difeso con
successo il suo titolo italiano contro uno degli ultimi mostri sacri
della nostra boxe, e tra pochi giorni sposa quell'Anna il cui nome
spicca nei suoi pantaloncini, quindi si opererà per togliere dei
fastidiosi problemi a una spalla che è molti mesi che lo assillano e
che, una volta eliminati, ci daranno un ragazzo che, a 23 anni,
potrà serenamente puntare a obiettivi di ampio raggio
internazionale.
Alberto Servidei lo conoscevamo come un pugile
dall'intelligenza tattica sopraffina e dal modo in cui sa leggere un
match e lo gira a suo favore: sono state queste spesso le chiavi che
lo hanno portato ai suoi tanti successi. Non lo conoscevamo ancora
come guerriero indomito che, sull'orlo della sconfitta per ko al
secondo round, ha messo davvero il cuore, un cuore immenso, oltre
l'ostacolo, ha rifiatato, si è ripreso poi, mattoncino dopo
mattoncino, si è costruito una vittoria forse non stupenda a livello
tecnico, ma incredibilmente spettacolare dal punto di vista della
drammaticità con cui è arrivata. Isava, da sudamericano, ha
dimostrato di essere un osso duro e grezzo, che lo ha spesso
irretito con tante piccole e continue scorrettezze che ne avrebbero
dovuto limare la volontà. Invece il romagnolo, sostenuto a gran voce
dai suoi tifosi e da chi gli vuole bene, primi tra tutti Umberto e
Rosanna Conti Cavini, non si è lasciato impressionare, ha sofferto,
ha replicato e ce l'ha fatta. E' suo meritatamente il titolo
Intercontinentale Wbf, è sua la strada che lo potrebbe portare,
prima di chiudere una carriera più che brillante, all'opportunità
iridata.
Resta
Michele Di Rocco. Che dire? Che se si mette anche a vincere per ko
con dei colpi che fanno vedere di come il lavoro e la pazienza del
maestro Gerardo Falcinelli stanno dando i suoi frutti e anche
qualcosa in più, allora non passerà molto che qualche bella cintura
preziosa ne cingerà la vita. Umberto Cavini in conferenza stampa ha
parlato chiaro: da Ravenna iniziava quella strada che deve portare
Michele nei primi posti del ranking mondiale dei pesi welter. Il
match con un avversario tutt'altro che morbido come l'ugandese Saku
aveva delle insidie nascoste che Cavini gli aveva messo
volontariamente: Di Rocco ha fatto assaggiare subito la stuoia
all'avversario, quindi ha chiuso la contesa appena iniziato il
secondo round. Adesso aspettiamo di vederlo a un altro impegno
ancora più severo il prossimo 26 giugno a Porto Santo Stefano
(protagonisti anche Antonio De Vitis, Sven Paris e Andrea Di Luisa),
poi probabilmente il futuro sarà tutto suo.
Chiudiamo
questo comunicato rispondendo alla falsità, alla parzialità e alla
faziosità con cui un certo tipo di stampa tratta la boxe italiana, e
nello specifico gli eventi che riguardano l'ente Wbf. Detto che sono
i pugili a fare la fortuna delle sigle, e mai viceversa, e detto che
certi atteggiamenti delle altre “ufficiali” operanti in Italia non è
che sono cristalline e tanto speciali, vogliamo solo spendere una
parola di conforto per gli appassionati di boxe che sabato scorso
hanno letto il “francobollo” della Gazzetta dello Sport relativo
alla riunione di Ravenna: organizzatore non citato, titolo solo
italiano, assolutamente e arbitrariamente nascosta l'informazione
che ci fosse stato in palio un Intercontinentale. A parte una serie
di errori fatti in poche decine di parole (i più evidenti il fatto
che Imparato abbia “appena” 39 anni e mezzo invece che i 41
riportati, e che Michael Galli abbia adesso una sconfitta e non
due), non ci sembra per nulla corretto che non si dica che Servidei
adesso è campione Intercontinentale per la Wbf. Ai lettori che
pagano per compare un giornale bisognerebbe dire la verità vera, non
ciò che conviene personalmente dire. |