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ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA
BEBOXE

Le interviste della serata di Copertino

Parla il nuovo boxer professionista salentino: il peso Massimo Leggero Emanuele Leo

Di: Ufficio Stampa BEBOXE
Comunicato del 7.07.09
Qual è il ricordo di Emanuele Leo al termine dell’incontro

“Di certo è stata una serata davvero emozionante e che ricorderò per sempre. Contrariamente a quello che affermano gli altri miei colleghi, io personalmente confesso di non riuscire più a dormire, non prima del match ma nei giorni successivi alla gara; tolta questa parentesi, confesso che l’esordio nei professionisti – giunto proprio nella mia città – è qualcosa davvero di indescrivibile da raccontare”.

Quando nasce la passione di Leo per il pugilato

“La mia passione per la boxe, nasce relativamente tardi (a ventiquattro anni), anche se in soli quattro anni di attività agonistica posso dire di aver decisamente bruciato le tappe. Tornando al mio colpo di fulmine, devo dire grazie al tecnico della Be-boxe Francesco Stifani, il quale aveva notato forse inizialmente la mia mole fisica ed un giorno, davanti al bancone di un bar a Copertino, Francesco mi fece un’avance, chiedendomi di andare a provare un allenamento nella sua palestra. Dopo una serie prove, arrivò anche il giorno della sua prima proposta indecente, confessandomi che ero oramai pronto per il mio primo match”.

Dopo circa quattro anni riesci a rievocare il giorno del tuo debutto sul ring

“Lo ricordo ancora perfettamente. Una paura incredibile, anche se abilmente celata per non cadere nello sconforto totale. Ancora adesso, mi chiedo come abbia fatto a salire su quel quadrato di gioco: se solo avessi carpito quali emozioni nascondesse un esordio da atleta, probabilmente non sarei mai e poi mai giunto a quel mio primo vero passo ufficiale; se qualcuno fosse venuto a comunicare che il match per un qualsiasi motivo non si sarebbe potuto disputare, sarei stato il primo ad andare via velocemente”.

Prima di giungere nei professionisti c’è un lungo periodo di gare da affrontare

“Sì, per poter approdare nel mondo dei professionisti bisogna disputare numerosi match e acquisire un corposo punteggio (costituito sia dalle vittorie che dalle sconfitte) e, dopo aver scalato tutte le tre serie previste (terza, seconda e prima), la federazione pugilistica ti permette di giungere ad un importante bivio: restare nei dilettanti o tentare il salto nei prof . Da dilettante, ho disputato quarantadue incontri riuscendo a vincerne trentadue e, se sono riuscito in questa impresa, lo devo al mio maestro Stifani, il quale ha avuto anche il merito di scaldare i cuori di tutti i copertinesi”.

Quali scenari si aprono adesso per Leo

“Su questo sono decisamente scaramantico e preferisco non parlarne; di certo posso anticipare che sono stato già inserito nella lista degli atleti che parteciperanno ad ottobre alle prime fasi della Coppa Italia 2009/10 e lì, al termine della stagione, vedremo chi sarà il più forte della nazione”.

Che sensazione hai avuto nel firmare i tanti autografi di sabato sera

“È stato stupendo ed incredibile; peraltro voglio ancora una volta ringraziare tutto il pubblico presente ed in particolare l’intera città di Copertino, capace di farmi sentire tutto il suo calore ed affetto, anche nei giorni precedenti al match di sabato scorso”.

Un altro spettacolo offerto da Giuseppe Loffredo

L’incontro Loffredo-Contino ha deliziato tutto il pubblico presente. Nella suggestiva piazza “Umberto I” a Copertino in molti hanno voluto ripercorrere la storia del 33enne di Monteroni (Le): Loffredo, oramai è sulla scena pugilistica da dieci anni anche se i numeri dicono che Giuseppe abbia invece cominciato praticamente dalla piccola palestra di Francesco Stifani. Loffredo infatti, aveva cominciato in un’altra società, collezionando in sei anni di attività il magro bottino di soli ventidue incontri disputati, rinfrancati da tre vittorie; dopo la sua decisione di voler appendere i guantoni al muro ecco la rinascita: o forse possiamo dire solamente nascita.

Grazie alla cura Stifani, Loffredo oggi può vantare il fatto di aver – dopo circa tre soli anni di attività – partecipato ai diversi campionati italiani, portando al termine oltre sessanta match, utili per far sì che la furia di Monteroni potesse finalmente approdare nei prof il 20 dicembre scorso ad Ugento (Le). Analogo il discorso per un altro atleta – Paolo De Luca – approdato anche lui alla Be-boxe: De Luca si presentò da Stifani con una lunga attività alle spalle ma che avevano prodotto solamente nove incontri disputati e due vittorie. Dal giorno del suo approdo alla Be-boxe e in poco tempo, De Luca ha avuto il lasciapassare da parte della Federazione per compiere il salto – per altri motivi mai fatto dall’atleta salentino – nei professionisti.

Le dichiarazioni del tecnico della Be-boxe Francesco Stifani

 Il match-clou ha detto che sul ring c’è stato un solo atleta. Quello che Emanuele Leo ha fatto vedere nella sfida contro Balogh, conferma solo quanto siano valide tutte le credenziali del nuovo professionista di Copertino. Io vorrei solo ringraziare tutti i miei collaboratori a partire da Carmine Conte fino a giungere a Carmine Iaia della “Boxe Iaia”, con il quale ho stretto un rapporto di grande collaborazione tecnica.

Infine grazie alla cittadinanza di Copertino e non per ultimo un ringraziamento particolare alla mia famiglia.

 Ufficio Stampa
Sandro Turco

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