Intervista ad un
noto personaggio del pugilato su un interessante tema che troppo spesso notiamo
ancora presente nell’immaginario collettivo dei tanti non addetti ai lavori: i
pregiudizi costruiti in anni ed anni… di disinformazione e quindi con la
complicità del terreno fertile costruito sull’ignoranza.
“MA SMETTETELA DI DIRE FESSERIE!”
Intervista al Maestro Nicola
Scacchia, Tecnico di pugilato.
Di: Enzo Scacchia
IL PUGILATO ISTIGA ALLA VIOLENZA? PRATICARLO E’ PERICOLOSO?
TI ROMPONO IL NASO?
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Enzo Scacchia: - Egregio Maestro Nicola Scacchia, ma è vero
ciò che si dice sul pugilato? Le mamme restie nel farlo praticare ai propri
figli perché spaventate dal fatto che possano essere istigati alla violenza e
che possano rovinarsi la salute?
Nicola
Scacchia: “Ma…, mi viene proprio di rispondere con un vecchio proverbio
cinese, che dice:“quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito”.
In qualità di tecnico, mi corre doveroso presentare il pugilato come sistema
educativo dell’individuo, completo nelle due componenti di corpo e mente e
preciso che la pratica di attività sportive da combattimento non istiga alla
violenza ma, al contrario, tende ad esaltare la ragione sulla violenza, il
controllo sulla forza bruta fino ad esprimere la propria aggressività,
canalizzandola e non arrestandola, per rapportarsi sportivamente con un
avversario e raggiungere uno stato di equilibrio interiore, di pace e di
autocontrollo. La pratica del pugilato, sport di situazione, contribuisce alla
formazione della personalità, induce il praticante ad acquisire il senso della
disciplina, della responsabilità e della sportività. In tali competizioni, si
gareggia per amore dello sport, per conquistare un titolo e non per odiare e
violentare l’avversario; e se in un confronto non è facile saper vincere,
avvolte, può risultare ancor più difficile saper perdere. Inoltre, è chiaramente
dimostrato come la preparazione atletica, tecnica e tattica di tale attività
sportiva dia padronanza di una difesa personale vera e propria conforme alla più
pura realtà insieme al miglioramento della propria prestazione atletica, forma
fisica e stato di salute.”
Enzo Scacchia: - Ma voi insegnanti di pugilato siete in
grado di dare tali importanti e delicati insegnamenti ai vostri allievi fino ad
ottenere risultati così soddisfacenti? E che livello di preparazione avete?
Nicola Scacchia: “Noi Tecnici di pugilato veniamo
altamente preparati in corsi di formazione istituiti dalla Federazione
Pugilistica Italiana(F.P.I.-CONI) in cui, accanto alle tradizionali discipline
tecnico-specifiche, vengono impartite lezioni relative alle più contemporanee
metodologie dell’insegnamento-apprendimento, etica sportiva e psicologica
dell’alta prestazione, tecnica e tattica, medicina sportiva con particolare
riferimento ad elementi di neuroscienze, oltre ai profili fisiologici e
biomeccanici della prestazione dell’atleta.”
Enzo
Scacchia: - Per avvicinarsi alla pratica agonistica di una tale attività
sportiva bisogna avere attinenze particolari? Comporta molti rischi? Si può
praticare anche a livello non agonistico e il detto “nel primo giorno di pratica
pugilistica, l’istruttore ti rompe il naso” è vero o è solo una mera leggenda
metropolitana?
Nicola Scacchia: “Al contrario di come si potrebbe
pensare, un incontro di pugilato non è particolarmente rischioso per
l’incolumità dell’atleta poiché i pugili sono preparati a quel tipo di gara e
adottano adeguate precauzioni. E’ sempre stato nell’istinto dell’uomo
gareggiare, competere con qualcuno o con qualcosa, così come nella formula uno o
su una pista a discesa libera altresì in un combattimento di pugilato,
sicuramente meno rischioso. Il pugilato può essere praticato da tutti. Difatti,
sono previsti corsi per agonisti e, amatori che possono comunque effettuare una
preparazione pugilistica completa e incrociare i guantoni sul ring con l’ausilio
di speciali protezioni garantite dalla “LEONE SPORT” come il casco munito di
rete rigida facciale e quindi, senza nessun rischio di farsi male, a
dimostrazione dell’erroneità dell’accezione comune che confonde il concetto
degli sport da ring con la solita frase: “non andare…., li ti rompono il naso!”.
Testimonianza di tutto ciò è il grande interesse delle donne, che, pur
conservando la loro femminilità, conta il 40% degli iscritti in campo nazionale
ed internazionale. Anche i masmedia dimostrano grande interesse nei confronti
degli sport da ring, trasmettono sempre più frequentemente match entusiasmanti
così come il pubblico che, sempre più numeroso, segue le competizioni
agonistiche della nostra magnifica Noble Art.”
Enzo Scacchia: - Quali sono le origini del pugilato e chi lo
ha definito “Noble Art”?
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Nicola
Scacchia: “La più antica forma organizzata di combattimento fece la sua
apparizione ai primi giochi olimpici in Grecia nel 776 A.C.. Tale metodo di
gareggiare, denominato Pancrazio(Pancratium), si svolgeva tra due sfidanti e
senza esclusione di colpi. Con le conquiste romane in Grecia, il Pancrazio si
divise in lotta e pugilato. Il pugilato fu inserito nella 23° olimpiade,
risalente al 688 A.C., in cui vennero introdotte le protezioni ai pugni che,
fasciati con strisce di cuoio munite di bordine metalliche, formavano un guanto
senza dita detto “cesto”. Dapprima era concesso colpire l’avversario, certamente
con i soli pugni, esclusivamente al volto, e poi, man mano, fu consentito
percuotere anche il corpo. Nell’Inghilterra del secolo XVII i pugili
gareggiavano ponendosi uno di fronte all’altro, piede contro piede, restando
all’interno di un circolo di un metro di diametro, e non usavano protezioni.
James Figg, detto Tom, incluse il pugilato insieme alla scherma nella “Noble art
of self defens” e costituì anche un ente, il ”London Frize Ring”, fissando le
prime regole pugilistiche. Jack Broughton, nel 1743, perfeziona tali regole e
John Sholto Douglas, 8° marchese di Queensberry, le codifica definitivamente.”
Enzo Scacchia: - Cosa ci dice dei pugili teramani e del
pugilato olimpico raffrontato ad altri sport?
Nicola Scacchia: “La città di Teramo storicamente ha
sempre avuto una forte tradizione pugilistica e molti atleti, sia in campo
dilettantistico che professionistico, si sono battuti onorevolmente e talvolta
con successo contro i migliori pugili del momento. Nella storia sportiva
italiana, il pugilato conta più medaglie olimpiche di ogni altro sport.”
Enzo Scacchia: - Sentir parlare il Maestro Nicola Scacchia,
con quel suo tono di voce pacato e con la sua espressione serena e rassicurante,
include davvero una tranquillità quasi paradossale. Probabilmente, questa è
chiara dimostrazione di come il pugilato possa rappresentare una scelta, una
ragione, uno stile e una luce che ti illumina la vita.
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