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Olimpiadi
Pechino 2008
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11° giornata di gara del tricolore ai Giochi Olimpici di Pechino 2008…
Irripetibile oro olimpico del supermassimo
Roberto Cammarelle!
Con due KO e la conquista del podio più alto il
capitano azzurro segna la storia dello sport.
Un oro, un argento e un bronzo: domani il
ritorno trionfante del pugilato italiano a Fiumicino.
Di: Ufficio Stampa FPI
Comunicato Stampa 24 agosto 2008
Dalla medaglia di bronzo ad Atene 2004 all’oro olimpico di Pechino 2008, con
due vittorie prima del limite in zona podio. Record irraggiungibile, almeno da
più di quarant’anni, quello dell’agente delle Fiamme Oro di Cinisello Balsamo
che oggi ha scalato la vetta cinese imponendosi sull’atleta di casa. Il miglior
atleta del pugilato alla XXIX edizione dei Giochi Olimpici. Il bacio “d’oro” con
Damiani e tra poco gli attesi festeggiamenti…
Saggezza tattica e tecnica, grande capacità fisica, brillante intelligenza ed
insuperabile velocità, accumunate da una classe e uno stile inconfondibili:
descrivere il numero uno al mondo del pugilato non è un’impresa facile. Le belle
parole per chi ha scalato la vetta olimpica colorandosi del meritato oro e per
di più entrando nella storia del pugilato e dello sport non renderanno mai
giustizia al valore del nostro grande atleta azzurro.
Più che emozionante la diretta su Raidue con gli immancabili Mario Mattioli e
Nino Benvenuti.
Roberto Cammarelle
(Kg. +91) non è solo il primo podio olimpico del pugilato mondiale ma
anche l’atleta esemplare, rispettoso delle regole, il campione per eccellenza
che si è imposto sia dal punto di vista agonistico che umano. L’abbraccio finale
sentito con il cinese Zhang Zhilei a conclusione di un incontro che lo ha
visto brillare non è un gesto scontato. La compostezza e l’eleganza di una
vittoria costruita match dopo match, anno dopo anno, sacrificio dopo sacrificio,
dolori alla schiena permettendo, con poche ma efficaci parole ma tanti e
significativi gesti. Il colosso di Cinisello Balsamo li ha sempre avuti cuciti
addosso i cinque cerchi olimpici ed oggi li ha resi visibili al mondo,
riscattando il compagno Clemente Russo, argento olimpico a Pechino 2008, e il CT
Francesco Damiani, argento nei supermassimi a Los Angeles ’84.
La finale dei supermassimi al
Workers’ Indoor Arena è stata una lotta tra giganti. Il metro e novanta di
Cammarelle contro i due metri e un centimetro del cinese Zhang Zhilei, che il
capitano azzurro ha già affrontato e battuto a Ferrara qualche mese fa.
L’aggressività scomposta dell’atleta di casa contro la tecnica ineccepibile e la
velocità tattica dell’italiano. Un incontro a senso unico, però. E la differenza
si è vista fin dalla prima ripresa, in cui la combinazione di sinistro-destro di
Cammarelle è andata subito a segno, approfittando della guardia larga di Zhang,
più macchinoso e lento rispetto all’azzurro. All’unico colpo segnato a favore
del cinese ha risposto in modo preciso e immediato Cammarelle che, dopo aver
costretto Zhang a piegarsi sulla gamba destra, ha chiuso il round per 6 a 1. La
seconda ripresa è iniziata con un divario ampio ed è continuata con colpi
potenti e aggressivi da parte di entrambi i pugili. Ma l’accelerata progressiva
del campione olimpico italiano è stata inarrestabile. L’intelligenza ha superato
di gran lunga l’istinto dell’atleta di casa, che più volte è andato a vuoto. Due
soli punti contro i cinque segnati al nostro gigante buono. Nella terza ripresa
Zhang ha tentato il tutto per tutto, aggressivo ma prevedibile. Con il suo
potente diretto sinistro Cammarelle ha chiuso il round con il punteggio di 2 a
1. Il sogno olimpico è stato vissuto da tutti nella quarta ripresa,
combattutissima, in cui uno straordinario Cammarelle ha travolto Zhang e con un
gancio sinistro da record lo ha buttato giù. Un lieto fine con un KO storico che
sommato a quello della semifinale con l’inglese Price, medaglia di bronzo
insieme all’ucraino Glazkov, uscito di scena per un improvviso infortunio al
gomito, hanno segnato un primato che sarà difficile da eguagliare.
Sono passati venti anni
dall’ultimo oro olimpico conquistato a Seul ’88 dal pugilato, grazie a Giovanni
Parisi, nei 57 Kg., e più di quaranta dall’impresa del massimo Franco De Piccoli
che conquistò l’oro a Roma ’60, anche lui con un KO in una finale da brivido
contro il sudafricano Bekker. A partire da oggi si ricomincia a contare.
L’impresa incredibile di Cammarelle, che ha portato il medagliere italiano al
nono posto in classifica, è stata seguita dal ricco parterre della dirigenza
italiana.
All’abbraccio all’angolo con il
CT Damiani e con il Prof. Filimonov è seguito quello con il Presidente del CONI
Gianni Petrucci, con il Presidente della FPI Franco Falcinelli e con il
Presidente del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro Francesco Montini. Dall’Italia
le urla di gioia via telefono del Direttore del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro
e famoso arbitro internazionale Claudio De Camillis e del tecnico delle Fiamme
Oro Giulio Coletta.
Da Pechino 2008 le prime
dichiarazioni in zona tricolore, in attesa di quella d’oro di Cammarelle:
Il Presidente della FPI Franco
Falcinelli: “Un
grande successo per il pugilato italiano che riconquista un posto di prestigio
nel panorama sportivo mondiale. Gli ultimi due finalisti olimpici del pugilato
risalgono a Los Angeles ’84 e un peso massimo sul podio più alto ci fu solo alle
Olimpiadi di Roma ’60 con il grande De Piccoli. In questa edizione olimpica tre
azzurri su sei partecipanti sono andati a medaglia. Abbiamo rispettato le nostre
premesse. Condivido con tutto il movimento pugilistico l’entusiasmo per questo
momento di rivalsa. Ho iniziato a dirigere la Federazione con un bronzo olimpico
e ora, alla fine del mio mandato, mi ritrovo con un oro, un argento e un bronzo.
Merito di tutti gli addetti ai lavori, delle realtà territoriali, dei comitati
regionali, dei tecnici sportivi, e soprattutto dei centri sportivi militari, il
Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, che oggi brilla come non mai, ed il Centro
Sportivo dell’Esercito. Un ringraziamento speciale va a coloro che hanno reso
possibile questa avventura: i maestri Nazzareno Mela e Vasilij Filimonov, che si
sono succeduti nel garantire le potenzialità dei mezzi tecnici attraverso la
loro preziosa esperienza. Il Prof. Filimonov è stato un valore aggiunto che ha
dimostrato di non fallire mai ai grandi appuntamenti. Un grazie di cuore va a
Francesco Damiani, uomo e tecnico eccezionale che mi ha veramente sorpreso. E
oggi anche un altro italiano è stato protagonista. Tra gli undici arbitri, su
trentaquattro appartenenti alla Commissione Arbitri-Giudici dell’AIBA, che hanno
arbitrato le finali, c’è stato Enrico Apa che ha arbitrato la finale
degli 81 Kg. tra l’irlandese Kenny Egan e l’oro olimpico cinese Xiaoping Zhang.
Per quanto mi riguarda queste Olimpiadi hanno rappresentato un momento di grande
impegno, ricoprendo il ruolo di Presidente della Commissione Sorteggi
Arbitri/Giudici. Ora, però, spazio ai festeggiamenti!”.
Il Vicepresidente della FPI
Alberto Brasca: “Una
grande gioia e una forte emozione per noi che abbiamo assistito dal vivo a
questo evento. Un risultato straordinario per la Federazione Pugilistica
Italiana. Il sentimento di gioia è assoluto e ora festeggeremo per tutta la
notte”.
Il Team Leader dell’Italia
Boxing Team e Segretario Generale della FPI Riccardo de Girolami:
“Siamo i numeri uno. Tra poco ci
sarà la cerimonia ufficiale di chiusura di queste Olimpiadi e Clemente Russo è
stato scelto dal CONI come portabandiere azzurro, dato che Roberto Cammarelle è
alle prese con l’anti-doping. Dopo, a Casa Italia, ci sarà la festa di chiusura
con la diretta su Rai Due grazie alla presenza di Mario Mattioli. Che dire: il
tifo per l’incontro di Cammarelle è stato corale con tutti i rappresentanti
istituzionali al completo. Dal CIO, al CONI, alle Federazioni Sportive, a tutti
gli atleti. Un’emozione condivisa. Cammarelle è il miglior atleta di tutto il
torneo. Grazie a lui e agli altri valorosi atleti il pugilato italiano è
risultato vincente dal punto di vista soprattutto strategico. Il lungo lavoro di
risanamento federale ha finalmente raccolto i suoi frutti. Nonostante fossimo
una delle federazioni più povere e con poche risorse, abbiamo ottenuto il
massimo dei risultati e ora spero che ci venga data la giusta considerazione”.
Il Consigliere Federale
Gualtiero Becchetti:
“Il grande merito dell’azzurro Cammarelle è stato quello di non lasciarsi
impressionare dal tifo imponente e dalla folla. Ogni colpo andato a segno è
stato come un goal. Roberto, però, è rimasto concentrato ed ha concluso con
onore il suo match. All’inizio eravamo un po’ preoccupati ma poi l’impresa con
l’inglese Price in semifinale è stata un’iniezione di fiducia per l’azzurro.
Un’impresa che nobilita uno sport individuale come la boxe che richiede molta
fatica e sacrificio. Ci tengo a sottolineare che tutti gli azzurri sono stati
bravi e che la loro forza è stato proprio lo spirito di squadra”.
Il CT Francesco Damiani:
“Io e Cammerelle ci siamo baciati in bocca con la medaglia d’oro in conferenza
stampa! Oggi è tutto concesso. Un’emozione così è difficile da descrivere.
Bisogna viverla e basta. Roberto ha fatto tutto da solo. Il mio compito è stato
quello di spronarlo il più possibile e fargli capire, durante il match, di
continuare a portare i colpi come solo lui sa fare. La classe non è acqua e,
sarà pure un luogo comune, ma lui ne ha da vendere. E vi giuro che è ancora
dispiaciuto per aver messo KO il suo avversario, con il quale è molto amico.
L’abbraccio affettuoso alla fine del match e quello durante le premiazioni lo
testimoniano. Roberto è imbattibile anche dal punto di vista umano”.
Il Direttore Tecnico Vasilij
Filimonov: “Il mio
programma era quello di tornare in Italia con un oro, un argento e un bronzo e
il minimo è stato fatto. Ho sempre confidato nelle capacità dei ragazzi, nella
loro forte motivazione e qui è bastato caricarli al meglio per ottenere i
risultati preannunciati. Sono molto orgoglioso e contento”.
Complimenti mitici azzurri!
Ufficio Comunicazione FPI
Michela Pellegrini
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