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la morte del pugile sudcoreano Choi Yo-Sam

Il Direttore Esecutivo dell’AIBA Ho Kim spiega le vere cause della morte del pugile professionista sudcoreano Choi Yo-Sam.

Di: Ufficio Stampa FPI
comunicato del 7.01.2008

Choi Yo-SamIn seguito alla morte del pugile professionista sudcoreano Choi Yo-Sam, campione mondiale Wbo dei pesi piuma, avvenuta ad una settimana di distanza dal fatale incontro svoltosi il giorno di Natale in Corea, il Presidente della Federazione Pugilistica Italiana Comm. Franco Falcinelli ha chiesto al Direttore Esecutivo dell’logo aibaAIBA (International Amateur Boxing Association) Ho Kim, anche lui coreano, di documentarsi sulla reale situazione che ha causato questo drammatico esito.

L’atleta Choi, dopo il match, è entrato in coma a causa di una emorragia cerebrale per i colpi ricevuti alla testa. Queste le notizie ufficiali ricevute il giorno dopo l’incontro. Choi, all’età di 33 anni, già detentore del titolo, ha vinto ai punti sul rivale indonesiano Heri Amol con decisione unanime del'ente mondiale WBO (World Boxing Organization). L’avversario ha dominato, però, il dodicesimo e ultimo round mettendo al tappeto Choi con un destro al volto pochi secondi prima del gong, in cui l’atleta coreano comunque si è rialzato.

Il Dottor Ho Kim ha risposto prontamente alla richiesta del Presidente Falcinelli mettendo in risalto il vero dramma che compromette inesorabilmente la salute degli atleti professionisti: la superficialità ed inadeguatezza dell’organizzazione di alcuni promoters professionisti.

Choi Yo-Sam    Choi Yo-Sam

n.d.r.: vi proponiamo di seguito il video tratto da you tube del 12° ed ultimo round dell'incontro tra il coreano Choi Yo-Sam e l'indonesiano Hari Amol del 25 dicembre 2007

Al fine di dare una giusta e corretta informazione ai media sul recente lutto che ha colpito il pugilato mondiale, si inoltra in allegato la lettera del Dottor Ho Kim indirizzata al Presidente Falcinelli.

Di seguito la traduzione in italiano della lettera pubblicata sul portale della boxe Boxeringweb a cura del giornalista Vittorio Parisi (www.boxeringweb.it ):

Caro Presidente Falcinelli,

sono contento di aver ricevuto la tua richiesta volta a ottenere informazioni sulla morte di Yo-Sam Choi , il pugile professionista coreano morto in Corea dopo il match per un titolo WBO

Prima di tutto voglio informarti dei seguenti fatti, avvenuti prima, durante e dopo l’incontro di questo pugile. In conclusione la causa della sua morte è stata una emorragia cerebrale.

1) Nella preparazione del match il pugile ha mangiato un misto di cibo animale e liquori locali che hanno avuto un serio effetto collaterale. A causa di ciò ha perso forza fisica e ha iniziato a lamentarsi di essere stanco

2) Anche se ha avuto questo problema ha continuato ad allenarsi duramente. Il giorno del match ha detto al suo allenatore di non sentirsi bene. Comunque, durante la visita medica un dottore locale (e non il medico di ring) non aveva a disposizione esami medci completi e basandosi sui semplici commenti del pugile lo ha ritenuto idoneo.

3) Verso fine match, mancavano 20 secondi, è stato messo al tappeto ma si è rialzato, ha finito il match e ha vinto ai punti.

4) Subito dopo l’annuncio del verdetto è svenuto sul ring

5) Nessuno ha effettuato un trattamento adeguato aspettando l’ambulanza. Comunque l’ambulanza è stata bloccata da numerose altre macchine e non si è potuta muovere per 20 minuti

6) Aspettando l’ambulanza nessuno ha coperto il pugile con una coperta lasciandolo a terra al freddo.

7) L’ambulanza non lo ha portato all’ospedale più vicino distante 5 minuti. La Korean Professional Boxing lo ha fatto portare a un ospedale distante 30 minuti con cui loro avevano un contratto

8) Quando il pugile è arrivato in ospedale aveva ancora il bendaggio alle mani. L’ospedale lo ha fatto attendere altri 20 minuti prima dell’operazione.

9) Tutto questo ritardo ha causato una mancanza di ossigeno al cervello da quando ha avuto l’emoraggia cerebrale

I dottori e gli esperti hanno dichiarato essere queste le ragioni della morte

A Soccorsi inadeguati previsti dagli organizzatori

B Non osservanza delle procedure mediche da parte della Korean Professional Boxing

C Mancanza di un medico specializzato a bordo ring

Apprendiamo che stampa e media di vari paesi parlano dei pericoli della boxe generalizzando. A questo proposito la International Boxing Association (AIBA) come corpo di governo della Boxe Olimpica e non della boxe professionistica manda la seguente dichiarazione:

Per prima cosa l’AIBA si è concentrata sulla salute dei pugili come priorità con un rinforzo delle regole della competizione e delle procedure mediche. Il risultato è che l’AIBA mantiene alta la guardia ed esami medici molto severi prima e dopo le manifestazioni olimpiche.

Come seconda cosa i nostri 3 medici di bordo ring sono sempre pronti a fornire un immediato trattamento medico di emergenza e l’ambulanza prevista è sempre pronta a trasportare i pugili al più vicino ospedale per le ulteriori cure.

Infine, con l’approvazione del recente piano AIBA di lanciare, con l’AIBA LEAGUE, il proprio programma di boxe professionistica, crediamo fermamente che sia per noi tempo di decidere i destini della boxe, non che lo facciano gli altri. Spero vivamente che la stampa e i media siano capaci di vedere la differenza fra lo stile Olimpico e la boxe professionistica, soprattutto nel modo di organizzare le competizioni e di operare per la sicurezza dei pugili.

Sinceramente tuo

HO KIM
Direttore esecutivo dell’ AIBA

Ufficio Comunicazione FPI
Michela Pellegrini

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