Quattro chiacchiere con David Chinella
Di: Ufficio Stampa RCC boxe
Grosseto, 26.05.08
David
Chianella, 34enne umbro che vive e lavora nella bellissima Trevi e si allena a
Spoleto agli ordini di Gianni Burli, è professionista dal 2003. Persa la sfida a
Grosseto, novembre del 2006, contro Fausto Bartolozzi per il titolo italiano dei
supergallo, passa con l’organizzazione Conti Cavini dopo una carriera in
chiaro-scuro, ma dopo un test a Spoleto ha l’opportunità di un altro titolo
italiano, che Chianella non si lascia sfuggire e batte a Sequals nel luglio
scorso Luca Maggio per i pesi piuma. A Sequals impressiona talmente tanto che
Umberto Cavini gli offre l’opportunità di sfidare l’altro ragazzo della RCC boxe
Domenico Urbano, campione dell’Unione Europea. Il match si disputa a Ravenna il
31 ottobre dell’anno scorso e, nonostante un generossissimo Chianella, la
vittoria arride all’ abruzzese per un kot alla quinta ripresa. Chianella assorbe
la sconfitta con grande dignità, e a Ceccano il 21 marzo difende per la prima
volta il titolo italiano ancora contro Maggio, aggiudicandosi il verdetto dei
giudici dopo un match di grandissima intensità e un grande spettacolo. Per
David, 14 vittorie con 4 ko, 4 sconfitte e 2 pari, il 30 maggio ad Avezzano è in
programma la sua seconda difesa contro il locale Giampiero Contestabile della
Boxe De Clemente, che ha 9 vittorie con 5 ko e nessuna sconfitta.
Come stai, David?
Bene, come al solito. Ho fatto una preparazione scrupolosa e
mi sono allenato molto con i ragazzi della palestra a Spoleto, che sono tutti
più alti di me, come molto alto sarà anche il mio avversario. Ho tratto
giovamento anche dai guanti che ho fatto a Grosseto con Niro, campione italiano
dei pesi leggeri.
Conosci il tuo avversario?
Non l’ho mai visto, ma lo conosce Gianni Burli, il mio
maestro. Mi è stato riferito che è un buon pugile ma non è un fuoriclasse. Lui è
sicuro di vincere e si sta facendo grande pubblicità. Ha messo dei video su
Youtube con i suoi allenamenti e dice che non avrò scampo contro di lui. Non mi
tocca: credo di essere un pugile rispettoso che non sottovaluta mai gli
avversari. Lo feci una volta, con il mio precedente manager prima della Conti
Cavini, che mi mandò a Belgrado (ottobre 2004 contro Michailov, ndr) a fare un
match dicendomi che avrei vinto con una mano sola. Sottovalutai l’impegno e mi
allenai poco, sul ring presi un colpo al primo round che mi mise giù. Mi
risvegliai negli spogliatoi senza sapere cosa era successo. Da quel giorno
affronto tutti e mi preparo come se dovessi combattere contro Manny Paquiao, il
grande campione filippino.
Assistendo ai tuoi incontri non ci si annoia mai, perché
fornisci sempre grande spettacolo, come è stato l’ultima volta contro Maggio.
Cosa ricordi di quel match che il tuo avversario sostiene di aver vinto?
Maggio
è un ragazzo formidabile, è bravo e generoso. Dice di aver vinto e lo posso
anche capire dal suo punto di vista. Dovrebbe dare la responsabilità all’arbitro
che non ha mai fermato il match, ma non è che poi mi avesse fatto chissà che
cosa sul ring. Mi usciva molto sangue, è vero, ma veniva tutto dal naso e
sarebbe bastato pulirmi perché smettesse. E’ stato un incontro molto bello e
combattuto, dove credo di aver messo però io i colpi migliori. Nonostante questo
credo che il risultato giusto fosse il pareggio, perché Maggio combatté molto
meglio che a Sequals: tanto il titolo lo avrei mantenuto io! Il fatto è che mi
ritengo un pugile determinato: fino all’ultimo gong io “meno” e basta, o ci
provo. Non mollo mai, anche se a un certo punto sembrerebbe che sono morto.
Per il 30 maggio, quindi, con diretta su Raisport Più,
dobbiamo aspettarci il tuo solito grande match...
Certo, e lo dovrà fare anche Contestabile, se è vero che
vuole andare in America... Boh, farà come gli pare, anche se prima di parlare
bisognerebbe fare i fatti, perché poi, se perdi, fai brutta figura...
Contestabile vuole andare in America. E Chianella?
Beh, io un sogno ce l’avrei: se Gesù Cristo dicesse che un
giorno Chianella deve andare a combattere a Las Vegas sarebbe bello... Però
resto con i piedi per terra e vado per la mia strada. Non faccio nessun
progetto. Voglio vincere questo match, poi vedremo.
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