Quattro chiacchiere con Marino Bucciarelli
Di: Ufficio Stampa RCC boxe
Grosseto, 23.05.08
Uno
dei più giovani e rampanti pupilli di Umberto e Rosanna Conti Cavini è il
ciociaro Marino Bucciarelli, 5(3)-1, 25 anni compiuti lo scorso settembre, peso
welter passato professionista nel 2007, giovanissimo, dopo una breve ma intensa
carriera dilettantistica in cui ha affrontato tutti i migliori. Carriera
dilettantistica che però l’ha visto penalizzato dalla sua boxe che già faceva
vedere di essere molto più portata verso il professionismo, che non per
strappare buoni punteggi alle macchinette. Sotto le insegne professionistiche di
Rosanna Conti Cavini ha battuto Erdelyi, due volte Sorin, poi ha esordito in
Coppa Italia battendo a Sassari il sardo Pietro Luigi Zara per interruzione
medica al secondo round. In semifinale della stessa manifestazione, a Genova lo
scorso gennaio, Marino partiva senza il beneficio del pronostico e ancora “fuori
casa”, ma ha travolto in sei riprese il più esperto Mottolese facendolo contare
due volte. Nella finale della manifestazione, organizzata a casa sua a Ceccano,
è apparso stranamente abulico nelle prime riprese, facendosi sorprendere dal
napoletano Langella, e quando ha espresso una boxe migliore, nel quinto e sesto
round, ormai era troppo tardi per ribaltare il risultato. Nonostante la
sconfitta, ha mantenuto una buona classifica nel ranting nazionale della sua
categoria e, al momento che si è cercato un co-sfidante per Nicola Conti,
+9(5)-0, e visto che tutti quelli che erano in posizione migliore della sua
hanno rinunciato, la grande occasione di combattere per il titolo italiano è
andata a finire proprio al ragazzo di Ceccano, prodotto della boxe locale
presieduta da Massimo Tiberia e allenato da Pio Ciotoli.
Un bel fulmine a ciel sereno, Marino...
Non me l’aspettavo proprio. Dopo la sconfitta con Langella mi
sono allenato per mantenere un po’ la forma, ma senza esagerare. Del resto è
difficile che mi fermi del tutto, ma quando è arrivata la notizia non è che
stessi lavorando a dovere. Ho poco tempo per svolgere un lavoro importante, e
dovrò cercare di arrivare al 2 giugno vicino al top.
Conosci il tuo avversario?
No,
non l’ho mai visto. Però me ne parlò in un paio di occasioni Langella, l’unico
avversario che io e Conti abbiamo in comune. Mi disse che ha le sue stesse
caratteristiche, di picchiatore, e che lui perse non per ko ma per abbandono,
perché non si era allenato quasi per nulla prima di quel match. Quindi il fatto
che Conti con Langella abbia vinto e io abbia perso non è un raffronto che fa
poi così fede...
Ci spieghi il perché di quel brutto incontro di Ceccano,
finale di Coppa Italia?
Fisicamente stavo bene, però non mi partivano i colpi. Io
vedevo partire lui, avevo il tempo di coprirmi, ma non riuscivo a reagire. Mi
sono sentito come spento. All’angolo il mio maestro ha provato a scuotermi, ma
non ero io, non avevo voglia di vincere. Negli ultimi due round finalmente
qualcosa ho fatto ma Langella, che era già stanco, si è chiuso bene, e a quel
punto non avevo più tempo per ribaltare la situazione. Nei giorni successivi la
gente del paese mi ha fermato chiedendomi perché non ero salito sul ring quella
sera, ma avevo mandato un altro al posto mio!
Ad Olbia lunedì 2 giugno sarà diverso, visto che c’é anche
la diretta su Raisport Più...
Mi auguro di sì. Quando mi hanno detto di questa opportunità
mancavano quindici giorni alla data. Io ci provo, mi sto allenando bene e spero
che basti per poter essere al mio meglio e fare un buon match. Sto spingendo il
ritmo perché capisco che è un treno, quello del titolo italiano, che non passa
tutti i giorni.
In Sardegna sei già stato quando ai combattuto con Zara...
E anche altre diverse volte da dilettante, combattendo sempre
bene. Una volta, contro Mulas, feci un grande match, lo dominai, lui non mi
sfiorò nemmeno una volta, ma mi dettero il pari... Sono cose che succedono.
Cosa ti sta dicendo il tuo maestro?
Pio Ciotoli forse è più contento di me di questa occasione.
Mi sta spronando e facendo tenere un ritmo alto. Dieci riprese sono tante, non
l’ho mai fatte, ma non l’ha fatte mai nemmeno il mio avversario. Chi lo sa,
magari per vincere basterà anche un cazzotto messo bene...
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