Una indimenticabile serata
A MARGINE DELLA
GRANDE SERATA DI GROSSETO
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
Grosseto, 22.12.08
Tutti i grandi sforzi, da quelli organizzativi, a
quelli economici fino a quelli semplicemente promozionali, prodotti
da Rosanna Conti Cavini e dal suo staff hanno avuto la giusta
consacrazione, venerdì scorso, nella vittoria di Emanuela Pantani
per il Mondiale Wba dei pesi gallo. Una Pantani superlativa, è
bene dirlo da subito, preparata in maniera minuziosa, fisicamente
eccellente, psicologicamente imperturbabile, segno che il lavoro
fatto nei mesi scorsi, tra cui anche tre giorni di guanti con
Stefania Bianchini, personalmente ingaggiata da Umberto Cavini per
simulare le caratteristiche dell’avversaria, ha dato i frutti
sperati.
Si
conoscevano le virtù della Pantani, la sua boxe lineare e piacevole,
i suoi colpi dritti anche di una certa potenza, ma non si era ancora
valutata appieno la totalità dei suoi mezzi fisici e atletici, visto
che le avversarie fin qui affrontate dalla grossetana non erano di
rango propriamente iridato. L’argentina Garino ha invece dimostrato
di essere atleta dura ed esperta, venuta in Toscana non per fare una
gita ma per riportare a casa quel titolo mondiale che gli era già
sfuggito due volte contro due fuoriclasse come la danese Christensen
e la messicana Nava. La Garino ha tentato per tutto l’incontro di
mettere in difficoltà la Pantani, l’ha anche centrata tre o quattro
volte con dei ganci importanti, ma Emanuela ha mostrato che quella
di venerdì doveva essere la sua serata e non ha mai mollato di un
centimetro. La preparazione fisica gli ha permesso di sfuggire quasi
sempre alle avanzate dell’argentina, l’ha messa al sicuro dalla
maggior parte dei colpi che questa sparava in serie, con poca
tattica ma con enorme decisione. E’ rientrata poi con colpi dritti e
ganci assai consistenti, se è vero che il naso della Garino ha perso
sangue in almeno due riprese. Alla fine una vittoria che ci è
sembrata chiara e indiscutibile per la Pantani, più precisa, più
veloce, sicuramente molto più bella da vedere della Garino. Una
vittoria che fa entrare nella storia della boxe italiana la
grossetana, terza italiana a vincere un Mondiale dopo Stefania
Bianchini e Simona Galassi, quarta se e quando diventerà effettivo
il titolo “ad interim” in possesso di Laura Tavecchio.
La
parte maschile della serata non ha certamente deluso: due ko e sei
riprese tiratissime da parte di Di Rocco hanno fatto da degna
cornice al Mondiale. Andrea Di Luisa non ha nemmeno sudato, perché
troppo potenti erano i ganci che ha sparato al corpo
dell’avversario. Chiaramente attendiamo il napoletano che si allena
a Roma ed è militare di professione a Viterbo a impegni più
probanti, ma due vittorie prima del limite in altrettanti impegni, e
una esperienza enorme in campo dilettantistico internazionale, la
dicono lunga su dove questo 26enne possa presto arrivare: due o tre
incontri ancora e Di Luisa può essere pronto addirittura già per il
titolo italiano. Sven Paris è uno che se tocca con decisione fa
male. Molto male. Lo ha capito anche il suo avversario, Smetanca,
venerdì sera, inginocchiandosi alla potenza del ciociaro quattro
volte prima di cedere. Un Paris che ha “fame”, che vuole arrivare e
che non teme nessuno gli si pari davanti nella sua strada. Il papà
Dheni, che lo allena, è stato chiarissimo: se fa vita d’atleta, Sven
può arrivare lontano.
Trovando,
aggiungiamo noi, l’America con l’organizzazione di Rosanna Conti
Cavini piuttosto che in California o in Florida. Il 30 gennaio a
Frosinone Paris si batterà per una cintura Intercontinentale,
propedeutica al titolo Mondiale. Per finire, le sei riprese di
Michele Di Rocco. Un Di Rocco di cui si sa ormai tutto, ma che
stupisce per una rapidità che, anche con qualche chilo in più,
sembra decisamente superiore a quella che il ragazzo possedeva nei
superleggeri. Preciso, deciso e determinato: questo è stato il Di
Rocco visto l’altra sera, un Di Rocco che come gli è uso strappa
applausi a scena aperta e delizia il pubblico. Un Di Rocco ormai
pronto a battersi per qualcosa di sostanzioso e per rispedire al
mittente qualche allusione che ormai la boxe non gli interessi più.
Per
il resto della serata si è finalmente rivista Monia Cavini, la
manager figlia di Rosanna e di Umberto, con quest’ultimo che si è
scrollato di dosso per una sera i problemi fisici che lo hanno
attanagliato nell’ultimo periodo e non ha mai fatto mancare i suoi
consigli e il suo apporto ai ragazzi sul ring. In braccio a Monia
ecco esordire anche Desirée Corsini, la figlia di un anno che ha
avuto da Fabrizio, impegnatissimo venerdì sera con i soliti Tonino e
Orlando, padre e figlio, ad accompagnare i pugili sul ring e a
supervisionare che ogni dettaglio fosse perfetto. Grandissimo lavoro
anche per Franco Ciardi, che sapientemente ha riempito le pause
dovute alla potenza dei ragazzi con delle piacevoli interviste a
Franco Falcinelli, Nino Benvenuti, Alessandro Scapecchi e altre
glorie grossetane della boxe.
Alla fine una serata meravigliosa coronata da una
cornice di pubblico eccezionale, nonostante la contemporaneità di
una gara del Grosseto calcio in tv e del concerto di Gianni Morandi,
coronata dalla conquista della cintura Mondiale della Wba da parte
di una ragazza che proprio nella città maremmana vive e si allena.
Per dire, la stessa identica cintura che poi sabato scorso ha
mantenuto Nikolai Valuev, 141 chili distribuiti in 213 centimetri,
contro il leggendario Holyfield. Naturalmente con le dovute
proporzioni, perché la Pantani venerdì era 50 grammi sopra ai 53
chili... |