La consacrazione di una vita
IL SOTTOCLOU DEL
MONDIALE PANTANI-GARINO CON LE VITTORIA DI SVEN PARIS, MICHELE DI
ROCCO E ANDREA DI LUISA.
Di: Ufficio Stampa RCC Boxe
Grosseto, 19.12.08
Serata
di grandi emozioni quella di stasera a Grosseto. Nel sottoclou del
Mondiale dei pesi gallo Wba tra Emanuela Pantani, la ragazza di
casa, e l’argentina Bettina Garino si sono esibiti pugili di ancora
un grande avvenire davanti, talenti importanti della boxe italiana
come Andrea Di Luisa, Michele Di Rocco e Sven Paris. Davanti a un
Palasport di via Austria colmo in ogni ordine di posto, lo
spettacolo offerto da Rosanna Conti Cavini non è certamente mancato.
Sono
le 20,30 in punto, quando Franco Ciardi, Maestro di Cerimonia,
chiama sul ring i primi protagonisti della serata. L’ungherese Lajos
Orsos e il napoletano, militare a Viterbo, Andrea Di Luisa, l’ultimo
talentuoso arrivo nell’organizzazione di Umberto e Rosanna Conti
Cavini. All’angolo il padre Michele e il fratello Diego, uno delle
punte attuali della nazionale dilettanti. Presente alla serata
Franco Falcinelli, presidente federale, che faceva il suo ingresso
proprio al suono del primo gong. Il primo round scorreva con una
fase di studio piuttosto prolungata, fino a che Di Luisa non
spingeva con i ganci al corpo: Orsos ne accusava un primo, e veniva
contato; si riprendeva e sembrava aver recuperato, invece un gancio
sinistro alla figura faceva ancora piegare in due l’ungherese e
decretava il ko dopo due minuti e 48 secondi della prima ripresa.
Per Di Luisa la seconda vittoria della carriera, anche questa prima
del limite, e l’appuntamento al prossimo incontro per valutarne una
crescita che lo porterà presto a traguardi importanti. La tecnica
c’è, la condizione pure, e il ragazzo promette molto bene.
Dopo il romeno di licenza ungherese Leonid
Smetanca, anche lui come Orsos del team Szilagyi, faceva il suo
ingresso sul ring Sven Paris, il ciociaro che, di ritorno
dall’America e dopo aver vinto a Savigliano, ha già in programma un
match con titolo in palio nella sua Frosinone il prossimo 30
gennaio. Alla angolo il padre Dheni, arbitro Luciano Nigro. Smetanca
cercava di tenere lontano l’italiano con le più lunghe leve e con
qualche colpo d’incontro, ma già nel primo round Paris si metteva in
azione con il gancio e per due volte, toccato al corpo, l’avversario
era costretto al conteggio. Smetanca proseguiva nel suo tema tattico
anche nella seconda ripresa, cercando anche di legare, ma quando
Paris accelerava erano dolori: due volte toccato ancora alla figura,
Smetanca andava al tappeto, alla seconda occasione Nigro era
obbligato a chiudere la contesa per kot a 45 secondi della seconda
ripresa. Per il frosinate è la seconda vittoria per ko dal suo
rientro in Italia, il diciottesimo successo prima del limite su
ventisei, e il viatico giusto per la grande occasione del prossimo
gennaio.
Dopo
che sul ring sono stati intervistati Nino Benvenuti, Alessandro
Scapecchi e altre glorie locali, dopo l’arbitro Boscarelli entravano
l’ungherese Janos Petrovics e il talentuoso umbro Michele Di Rocco,
anche lui chiamato entro breve a un match con titolo in palio nella
categoria dei welter, la stessa di Sven Paris. Nel frattempo era
giunto al palazzatto anche il vice presidente federale Del Greco.
Guidato all’angolo da Gerardo Falcinelli, Di Rocco metteva in mostra
da subito tutto il suo ampio repertorio di colpi dritti e ganci,
evidenziando un consueto e ottimo stato di forma. Petrovics passava
la prima ripresa quasi tutta in difesa. Grande lavoro di gambe e con
il jab sinistro dell’umbro nella seconda ripresa, l’avversario non
ci stava e cercava qualche timida replica, ma Di Rocco non si
scomponeva e riprendeva il tema tattico precedente. Il match
scorreva quindi piacevole, Di Rocco accelerava il ritmo all’inizio
del terzo tempo, l’avversario incassava e cercava di replicare, ma
la velocità del ragazzo di Umberto e Rosanna Conti Cavini faceva
nettamente la differenza. Per lunghi tratti della quarta e della
quinta ripresa l’ungherese era costretto alle corde e, dopo
l’ennesima accelerata di Di Rocco, perdeva anche il paradenti. Di
Rocco era una mitragliatrice di colpi, e l’avversario non poteva
fare altro che cercare una difesa a oltranza. L’occasione era
propizia per lavorare anche in guardia destra e mettere in azione il
diretto sinistro, nuovi colpi che vanno ad arricchire il bagaglio
tecnico del ragazzo. Mentre faceva il suo esordio accanto a nonna
Rosanna la piccola Desirée, un anno d’età, figlia di Monia Cavini e
di Fabrizio Corsini, che della RCC Boxe è uno dei responsabili
organizzativi, andava in scena la sesta e ultima ripresa del match:
Di Rocco affondava i colpi cercando il ko ma Petrovics, autore di
una prova volitiva, meritava di finire in piedi. La vittoria ai
punti, nettissima e applauditissima, era chiaramente per Michele Di
Rocco.
La grande serata di Rosanna Conti Cavini
attendeva adesso solo la consacrazione mondiale, per ripagare tutti
i grandi sforzi dell’organizzazione che da ventisette anni propone i
più grandi spettacoli nella boxe italiana.
IL MONDIALE DEI PESI
GALLO WBA TRA EMANUELA PANTANI E BETTINA GARINO
E dopo un sottoclou di eccezione, ecco il sogno
Mondiale di una città intera, Grosseto, che ha riempito in ogni
ordine di posto il palazzetto di via Austria per sostenere Emanuela
Pantani, pupilla di Umberto e Rosanna Conti Cavini, che saliva sul
ring per il match che vale tutta una carriera contro l’argentina
Bettina Garino. In palio, il titolo Mondiale dei pesi gallo per la
World Boxing Association.
Proposto da Stefania Rustici, il palazzetto ha
potuto godere della classe, della bellezza e dell’eleganza di tre
bellissime ragazze con degli elegantissimi abiti. Finito lo
spettacolo davvero suggestivo, Franco Ciardi ha chiamato l’arbitro
spagnolo Martinez e la giuria della Wba per il titolo mondiale. Sul
ring, dove ha esordito la stuoia della Lapi Plast, nuovo “main
sponsor” di Rosanna Conti Cavini, sono sfilate le autorità, tra cui
il presidente federale Falcinelli, il vicario Del Greco, fino a
Monia Cavini con la figlia Desirée, Umberto Cavini e, tra gli
applausi scroscianti del palazzetto, una elegantissima Rosanna Conti
Cavini. Il pubblico naturalmente intendeva ripagare così gli sforzi
dell’organizzazione grossetana che ha portato a Grosseto il match
più importante nella carriera di Emanuela Pantani. Entrava
l’argentina Bettina Garino e, facendo tremare tutto l’impianto, la
nostra Emanuela Pantani, tra le fiamme di una incredibile
coreografia.
Era la Filarmonica Cittò di Grosseto a suonare
gli Inni (dopo il disco di quello spagnolo per l’arbitro Martinez),
quello argentino e quello di Mameli, per un momento altamente
suggestivo come meritava la serata, quindi era già ora di dare la
parola ai pugni. Con all’angolo il maestro Raffaele D’Amico, la
Pantani iniziava il suo grande sogno. La grossetana si faceva
preferire da subito per una maggiore attività d’incontro e alla
media distanza, per un buon colpo d’occhio e per diversi precisi
colpi al viso della Garino, che oltre qualche gancione sparato a
caso non poteva andare. L’argentina cercava insistentemente i colpi
alla corta distanza, ma la Pantani non si faceva sorprendere e
toccava sempre d’anticipo. Il pubblico la sosteneva a gran voce,
come faceva da bordo ring Umberto Cavini. La Garino tentava anche di
spingere e attaccare a testa bassa, ma nella terza ripresa la
Pantani rientrava con ottimo gioco di gambe, mandando a vuoto
l’avversaria. La tattica della Garino era chiara, attaccare a testa
bassa, ma la Pantani non si faceva mai sorprendere. Il jab sinistro
dell’italiana faceva la differenza, come le sue più lunghe leve:
l’inerzia del match era totalmente in pieno controllo di una grande
Pantani, che mandava anche platealmente a vuoto l’avversaria, come
avveniva nella quarta ripresa. Con un colpo d’incontro Emanuela
faceva perdere il paradenti alla Garino nel quinto tempo, e usciva
sangue dal naso dell’argentina. La stessa Garino tentava di portare
con grande coraggio l’avversaria alle corde, ma la Pantani era brava
a sfuggirgli e a piazzare i suoi colpi.
Nel sesto round la Garino
piazzava un paio di destri che coglievano la Pantani scoperta,
quindi la grossetana riprendeva la sua distanza e le cose tornavano
migliori per lei. Il match era tutt’altro che finito e la Garino,
come tutti i sudamericani, dimostrava di non essere mai finita.
Anche nella settima ripresa si faceva preferire la Garino, che con
energie trovate chissà dove sfuggiva all’azione della Pantani e la
pizzicava di nuovo al viso. Ma nell’ottava ripresa l’azione della
grossetana si faceva di nuovo decisa: la Garino andava a vuoto
platealmente, e la Pantani colpiva d’incontro con estrema eleganza,
facendo esplodere il pubblico. Nona ripresa e spettacolari corpo a
corpo, con la Pantani che si faceva preferire ancora d’incontro,
l’argentina usava anche la testa e piazzava un altro gancio, ma la
ripresa era ancora chiaramente per la ragazza di casa. Ultima
ripresa, la decima, e una grande Pantani chiudeva ogni varco alla
Garino, per uno spettacolo d’eccezione, e il gong faceva abbracciare
le due degne sfidanti del titolo Mondiale. La parola passava al
verdetto dei giudici. Quartarone 98-92, Carrozza 98-93 e lo spagnolo
Galvan 99-94 decretavano la grande vittoria di una eccezionale
Emanuela Pantani, con grandi abbracci tra le due ragazze e il
riconoscimento della vittoria avversaria da parte dell’argentina
Garino. La Pantani era così campionessa del mondo dei pesi gallo Wba:
per Rosanna Conti Cavini un successo enorme che coronava un 2008 di
grande lavoro e soddisfazioni. |