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rosanna conti cavini boxe

Intervista a Floriano Pagliara

QUATTRO CHIACCHIERE CON FLORIANO PAGLIARA

Di: Ufficio Stampa RCC boxe
Grosseto, 19.04.08

luca tassiNonostante il match con l’Internazionale Ibf dei supermedi in palio tra Luca Tassi e Vigan Mustafa, che sicuramente andrà in diretta alle ore 20,30 su Rai Sport Sat, l’incontro della riunione di Cecina (Li) di giovedì prossimo messa in scena da Rosanna Conti Cavini che più attirerà l’attenzione del pubblico locale sarà quello di Floriano Pagliara, il peso leggero che nella cittadina balneare vive e lavora e ha una folta schiera di accesi ammiratori. Nonostante il già citato Tassi, gente dal curriculum importante e già titolato come Rossitto, Versaci e Pantani, giovani speranze come Grieco e Progetto, l’affetto del pubblico pagante di Cecina sarà all’unisono per questo moretto dalla simpatia contagiosa e dall’umiltà più unica che rara. Floriano Pagliara, nato l’ultimo giorno dell’anno del 1979, è professionista dal 2006, e ha messo insieme otto vittorie con cinque conclusioni prima del limite, più una brutta ma costruttiva sconfitta. A Cecina affronta l’ungherese Ferenc Szabo, uomo dal curriculum positivo che parla di dodici vittorie, sette sconfitte e due pari, la porta d’accesso del cecinese per arrivare presto a un incontro con titolo in palio.

Floriano, dai tuoi maestri sappiamo che negli ultimi tempi la tua preparazione è cambiata, facendosi in qualche modo più specifica.

floriano pagliaraE’ iniziato tutto dopo il secondo match che ho disputato contro Lo Faro a Livorno nel settembre scorso. Finimmo entrambi messi male, io dovetti mettere sei punti di sutura. Questo perché volli scendere sul terreno dell’avversario, che è un picchiatore puro, mentre io non lo sono. Ho delle caratteristiche più da incontrista, e dopo che mi sono rimesso da quella battaglia, con i miei preparatori e maestri abbiamo deciso di lavorare più sui miei punti di forza, sulla velocità e sul colpo d’occhio, sulle figure, sull’entrare e l’uscire dai colpi, sul contenere l’avversario. Soprattutto con il mio preparatore atletico, Milani, abbiamo fatto un grosso lavoro sulle gambe.

La tua maturazione graduale è iniziata con la sconfitta contro Mutu un anno e mezzo fa’...

Quella sconfitta si è tramutata in una vittoria, perché ho capito molte cose, soprattutto di credere di più nel mio motto personale: “Non vinco, non perdo: combatto”. Dopo quell’incontro fui anche dubbioso della mia attività, mi venne voglia di smettere, ma poi mi dissi che ero un cialtrone, che dicevo che non vinco e non perdo e facevo poi una tragedia della prima volta che andavo al tappeto. Umberto Cavini, in quel periodo, mi fu molto vicino, mi fece capire che questa è la legge del ring, che quella sconfitta, in fin dei conti, per me non era la prima e non sarebbe stata nemmeno l’ultima, che sul ring non sei solo, hai un avversario che vuole vincere quanto te. Cavini mi ha fatto capire che dovevo reagire. Allora sono tornato in palestra, sono tornato a combattere, mi sono rialzato e adesso sono fiero di me. C’è in giro molta gente forse più forte di me che non può dire la stessa cosa.

Oltre sul piano psicologico da quel giorno sei anche migliorato dal punto di vista tecnico...

Ho imparato che nella boxe nessuno ti perdona il minimo errore, quindi devi essere preparato sempre meglio. Non siamo tra i dilettanti. Una brutta sconfitta qui ti fa smettere.

Il vero punto di svolta della tua carriera, però, è stato a febbraio scorso a Savigliano.

Con il tunisino Gasmi, sì, uomo dal curriculum positivo. Era stato ingaggiato per essere un test impegnativo per Di Rocco, poi Michele si fa male e lo dirottano a me. Quando me lo dissero pensai che a Grosseto o credevano in me veramente, oppure erano impazziti! Mi sono preparato bene, mi sono convinto e sono andato. Nelle prime riprese ho avuto qualche difficoltà, perché era la prima volta che avevo di fronte un avversario che faceva boxe e non era venuto solo a difendersi, poi era ben preparato e voleva vincere. Dalla terza ripresa sono uscito io. Ho la fortuna di avere con me una squadra perfetta che mi aiuta nella mia crescita. Giuliano Campodonico per me è un esempio dentro e fuori dal ring, come allenatore di boxe e di vita. I suoi consigli mi sono sempre preziosi. Con Nicola Parrino curiamo più la parte tattica e d’incremento d’esperienza. Per esempio: il primo incontro con Lo Faro me lo descrisse lui prima di incominciare, perché aveva visto il mio avversario combattere una volta, e andò proprio in quel modo. Un’altra volta vide a pranzo un mio avversario, lo classificò come un maligno che entrava dentro, e in realtà era proprio così! Campodonico, Parrino e Milani sono una grande squadra: io ci metto del mio, impegnandomi nel lavoro in palestra, ma loro mi sono indispensabili.

Conosci Szabo, il tuo avversario di Cecina?

Sì, l’ho visto anni fa’ contro Brucioni vincere per ferita, poi in tv contro Boschiero. E’ veloce, sa muoversi sulle gambe, e a detta di Boschiero fa male. Ho delle immagini registrare, quindi l’ho studiato. Sarà un bel match.

Lo spettacolo nello spettacolo sarà anche quello che daranno i tuoi tifosi...

Forse fu anche un po’ per “colpa” loro che a Livorno l’ultima volta feci quel match sconsiderato contro Lo Faro, per assecondare i loro desideri di vincere per ko, i troppi consigli che mi venivano dati. Le ferite che rimediai mi hanno fatto saltare la Coppa Italia, cui tenevo molto, ma poi c’é stato Gasmi e magari è andata meglio così. A Cecina voglio vedere io se, dopo che mi hanno caricato all’ingresso sul ring, sono capace di non stare a sentirli e concentrarmi solo sul match che devo fare. Per me è una prova di maturità, e voglio vedere se ce la faccio a superarla. Voglio dimostrare di fare boxe sul serio, ai miei allenatori ma anche a Rosanna e Umberto Cavini. Voglio emozionare il pubblico, ma in maniera intelligente e non avventata, restando fedele al mio motto ma facendo capire che ho la testa sulle spalle.

Appuntamento a giovedì, quindi...

Sono contento che si veda Cecina in tutto il mondo, a prescindere se si vedrà in diretta anche il mio match. I miei tifosi stanno preparando delle bellissime coreografie. Mi sento di ringraziare molto Rosanna Conti Cavini per la scelta fatta di venire qui, e anche io c’ho messo del mio spendendomi con l’amministrazione e cercando di dare una mano, e sono contento di questa opportunità.

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