Intervista a Luca Tassi
QUATTRO CHIACCHIERE CON LUCA TASSI
Di: Ufficio Stampa RCC boxe
Grosseto, 18.04.08
Luca
Tassi, livornese classe ’79, supermedio, è passato professionista nel 2004. Dopo
due match sotto altra organizzazione, l’anno successivo è passato con Rosanna
Conti Cavini, che un anno e mezzo dopo gli ha fatto disputare in casa, a
Livorno, il titolo italiano dei supermedi, che ha conquistato battendo Zuanel.
Tassi ha successivamente difeso il titolo con l’esperto Imparato e con Antonio
Di Feto, sempre nella sua città, quindi esordisce in questo 2008 non difendendo
per la terza volta la cintura di campione italiano, come doveva essere contro
Simone Cannelli, ma a Cecina giovedì prossimo va alla conquista della sua
seconda corona in carriera, l’Internazionale Ibf dei supermedi. Il suo
avversario sarà il kossovaro-fiorentino Vigan Mustafa, fratello del già
supermedio Ilir, imbattuto dopo otto incontri tutti vinti e fresco vincitore
della Coppa Italia dei mediomassimi. Anche Tassi, allenato dal padre Luigi, con
undici vittorie su undici, è imbattuto, e il match si presenta tutt’altro che
già deciso.
Luca, prima di tutto come
stai e come è andata la preparazione?
Io sto bene. La preparazione
che ho fatto è stata un po’ diversa dal solito, in quanto ho incrementato il
lavoro atletico, aumentando le sessioni di guanti. Il tutto per prepararmi bene
alle dodici riprese, che non ho mai sostenuto in carriera. Cosa importante
rispetto al passato, avendo fatto meno lavoro al sacco, ho prevenuto le
escoriazioni alle nocche della mani, che mi davano sempre molto fastidio, e la
tendinite non mi ha perseguitato come in passato. Ho lavorato bene, più del
solito e meglio.
Cosa pensi del tuo
avversario di Cecina?
Con
Mustafa è stimolante combattere. C’é aria di derby, perché lui ormai si può
considerare fiorentino. Lo conosco bene, molto bene, da quando era dilettante.
E’ un gran bel pugile, alto e ben impostato. Non so quanto potrà rendere nei
supermedi: ha iniziato la carriera professionistica da mediomassimo, ma da
dilettante ha combattuto anche da massimo. Evidentemente lui e il suo staff
credono di fare bella figura anche in questa categoria. Tecnicamente parlando ha
la tendenza a combattere con una mano sola, la destra. Il sinistro lo porta
solamente se decide di doppiare i colpi, in gancio, poi usa molto poco il jab.
Sul ring lui non sarà una sorpresa per me, ma nemmeno io per lui: i suoi maestri
mi conoscono da quando ero novizio...
Del titolo italiano con
Cannelli saltato cosa pensi?
Per me è meglio, perché nel
male è andata bene, e posso combattere per una cintura internazionale. Si è
chiusa una porta ma si è aperto un portone.
Il match, come tutta la
riunione, si sarebbe dovuta tenere a Livorno. Una serie di problematiche,
soprattutto economiche e organizzative, l’hanno spostato a Cecina...
Sono dispiaciuto di non
combattere a Livorno. Già da mesi c’era molta gente che aspettava con ansia un
mio nuovo match dopo quello di settembre. Però la mia manager, Rosanna Conti
Cavini, mi ha spiegato le motivazioni e io non ho potuto fare altro che dargli
ragione. Se a Cecina ci sono per lei maggiori opportunità, è giusto andare a
Cecina. La questione non è tanto economica, perché da questo punto di vista la
mia organizzazione non ha problemi. La questione è di principio, ma lo stesso
importante: Rosanna ha portato nella mia città tre riunioni con titolo italiano
in palio, tre riunioni che hanno fatto sempre il pieno di pubblico e che si sono
risolte con grande successo. Capisco che l’amministrazione comunale non voglia
dare denaro per la boxe, però almeno andare incontro a una organizzazione che
permette di portare in città queste manifestazioni così di successo si potrebbe
anche fare... Alla fine io sono un professionista, cioè vado dove il mio manager
mi dice di andare. Se ti metti a pensare al lavoro del manager, ti distrai e non
ti concentri su quello che devi fare, e io ho cercato di pensare solo alla
preparazione.
Per il dopo Mustafa, sembra
che si stia avvicinando Ndiaye...
E facciamolo avvicinare! Dov’é
il problema?
Se si facesse un sondaggio
tra gli appassionati, ora che c’é stato Bianchini-Galassi, il tuo match con lui
prenderebbe il 95% delle preferenze alla voce “il match che vorrei vedere”...
Il perché te lo spiego io: la
maggioranza della gente che va su internet e partecipa ai forum di boxe è
toscana. Io sono toscano e anche Ndiaye ormai lo è; poi io sono livornese, lui è
quasi pisano... Il secondo gruppo più numeroso di internauti è quello romano, e
il suo manager è romano. Ma anche io sono molto conosciuto a Roma: da dilettante
seconda serie feci un grande match contro Spada, che all’epoca era imbattibile e
nella capitale non ci voleva combattere più nessuno. Vinse lui ai punti, ma c’é
ancora gente che si ricorda di questo incontro. Alla fine però, se la gente
usasse meglio il suo tempo, magari nei rapporti con l’altro sesso invece che
pensare a Tassi-Ndiaye, non sarebbe meglio???
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