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La spettacolare serata di Reggio Calabria

IL SOTTOCLOU DELLA SERATA DI REGGIO CALABRIA ORGANIZZATA DALLA PROMOTER ROSANNA CONTI CAVINI

Di: Ufficio Stampa RCC boxe
Reggio Calabria, 15.09.08

Nello spettacolare scenario dell’Arena dello Stretto “Ciccio Franco”, con la protezione guerriera della dea Atena, davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta assiepato nell’anfiteatro di stile greco, con davanti le luci della Sicilia, sta andando in scena una serata di grande suggestione pugilistica offerta dalla promoter internazionale Rosanna Conti Cavini, in collaborazione con la città di Reggio Calabria e la sua amministrazione, la Amaranto Boxe e il Comitato delle Feste patronali. Unico neo della serata, oltre qualche goccia di pioggia, il forfait di Michele Di Rocco per un attacco febbrile.

Alle ore 20.15 in punto il maestro di cerimonia Franco Ciardi ha iniziato a enunciare le autorità che hanno collaborato alla serata, a cominciare dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, e dagli ospiti, con in testa il segretario generale della Fpi, il M.d.S. Riccardo De Girolami. Primo match tra dilettanti tra Natalino Bartucci della Avolio e Ferrari Boxe e Mario Argento della Boxe Amaranto. Buona intensità tra questi due welter, con Bartucci che nella prima ripresa sorprendeva l’avversario e lo costringeva al conteggio. Il match si faceva interessante e l’allievo del maestro Fedele si rifaceva sotto nei round successivi. Soluzione ai punti e verdetto a favore di Bartucci. Secondo match e si faceva sul serio, con il massimo già campione italiano juniores Luigi Rummolo della Avolio e Ferrari e il campione italiano cadetti Graziano Calabrò della Amaranto Boxe. Nelle prime due riprese era Calabrò che si faceva nettamente preferire per velocità e precisione dei colpi, amministrava nella terza e conteneva le sfuriate avversarie nell’ultimo round, per una vittoria chiara e meritata del pupillo di Beppe Fedele. Quindi ancora massimi seniors, con Francesco Di Giorgio  dell’ASD Reggio Calabria opposto al già nazionale Angelo Trimboli della Amaranto Boxe. Il pubblico si scaldava con questo match, in cui i due giganti non si risparmiavano e mettevano in scena un grande spettacolo che, dopo le quattro riprese, premiava Trimboli.

Alle 21,10 era ora di iniziare con il programma dei professionisti. Primo protagonista il messinese Alfredo Natoli, 23enne uscito dalla Amaranto boxe, opposto all’ungherese Orsos del team Szilagy. Natoli faceva vedere buone doti di velocità e precisione, nonostante il mestiere e la volontà dell’avversario. Nel secondo round l’ultimo arrivato nell’organizzazione grossetana, al suo secondo match professionistico, raggiungeva Orsos con dei colpi precisi e fastidiosi che scaldavano il folto pubblico e i suoi personali tifosi. Nella terza ripresa l’allevo di Fedele aumentava l’intensità e iniziava a colpire anche al bersaglio grosso, mettendo Orsos in grande difficoltà e costringendo l’arbitro Cardullo a effettuare il conteggio proprio sul finire del tempo. Nel quarto round Natoli intuiva la possibile soluzione prima del limite e accelerava, ma Orsos teneva duro e riusciva ad arrivare alla fine della ripresa. Orsos cercava lo scambio insistito nel quinto round, e Natoli si limitava a controllare e rifiatare, poi faceva partire un destro che l’ungherese assorbiva con difficoltà. Sesta e ultima ripresa di controllo, in cui Natoli faceva vedere ancora buoni numeri e Orsos, allo stremo, aspettava solamente con coraggio il suono del gong. Ottima vittoria ai punti per Alfredo Natoli, e il suo score saliva a due vittorie in due impegni.

Opposto all’ungherese Ladanyi era l’ora di rivedere il superpiuma Antonio De Vitis, che il 30 ottobre nella sua Savigliano sarà impegnato nell’incontro con in palio il vacante titolo Intercontinentale Wba. Per lui un impegno di routine, ma che doveva dare conferme importanti sulla sua condizione a un mese e mezzo dal grande impegno. Il lavoro del brindisino trapiantato in Piemonte si faceva subito insistente al fegato, e Ladanyi andava giù su uno di questi colpi, contato dall’arbitro Giammona. Nella seconda ripresa De Vitis accelerava ancora, e Ladanyi era contato due volte: sulla seconda era decretato il ko. Per De Vitis era l’undicesiva vittoria con cinque ko, a fronte di un pareggio e una sconfitta.     

Dopo una ventina di minuti di interruzione per la pioggia, il cielo concedeva una tregua per poter assistere al match di Vincenzo Rossitto, il siracusano reduce dal grande e sfortunato mondiale dei massimi leggeri, e prossimo alla sfida per il titolo dell’ Unione Europea. Contro di lui l’ungherese Nemeth, che attaccava nel primo round e costringeva Rossitto alla difensiva. Fine del primo round e Franco Ciardi dava l’annuncio che per un improvviso attacco febbrile non poteva essere della serata Michele Di Rocco, che avrebbe dovuto affrontare Komjathi. Intanto Rossitto, lasciato sfogare l’avversario, iniziava ad attaccare nel secondo round, e centrava l’avversario con un potente destro. Dopo una terza ripresa più equilibrata, Rossitto tentava nella quarta alcune insistite azioni a due mani, che mietevano grandi applausi dal pubblico che tornava ad affollare l’Arena. Nella quinta il siciliano affondava i colpi e Nemeth era giustamente contato, poi resisteva con orgoglio alle sfuriate successive e si presentava per l’inizio della sesta e ultima ripresa, e teneva testa al più illustre avversario. Ai punti, la vittoria era per Rossitto, che portava così il suo record a 37 vittorie con 22 ko, sei sconfitte e due pari.

IL TITOLO ITALIANO DEI PESI MEDIOMASSIMI TRA FRANCESCO VERSACI E MAURIZIO LOVAGLIO

Dopo il sottoclou, la serata della promoter Rosanna Conti Cavini, è proseguita con il match clou, il vacante titolo italiano dei pesi mediomassimi, con protagonisti il reggino Francesco Versaci, prodotto della Amaranto Boxe e da tre anni professionista nelle fila biancorosse di Grosseto, e Maurizio Lovaglio, piemontese della Boxe Loreni.

Grande aiuto alla perfetta riuscita della serata, oltre agli enti già citati, come il Comune, L’Amaranto Boxe e il Comitato per le Feste Patronali, è stato offerto a Rosanna Conti Cavini dai proprietari dell’Hotel “President” di Gallico Marina, dove l’organizzazione della promoter toscana ha trovato ospitalità e fissato il proprio quartier generale. Nelle sale dello stesso Hotel “President” sono state effettuate ieri sera le operazioni di peso. Dopo l’ingresso sul ring di tutte le personalità, premi per De Girolami, la Federazione e il Comitato delle Feste, e una applauditissima Rosanna Conti Cavini e del comico Giacomo Battaglia, la parola passava ai protagonisti. Dopo l’ingresso di Lovaglio, toccava a Versaci, contorniato da tutti i ragazzi della sua palestra. Inno nazionale e via alle dieci riprese, con un primo round tutto di studio. Nella seconda ripresa maggiore attività del nemmeno 23enne calabrese, invitato a gran voce dal maestro Fedele a usare maggiormente il destro. Lovaglio cercava di controllare e replicare, ma il maggior movimento di Versaci era determinante per aggiudicarsi la ripresa. Terzo tempo più equilibrato, con maggiori fasi di studio e un sinistro in gancio, in chiusura, che Versaci piazzava sul viso dell’avversario. Fedele, coadiuvato all’angolo da Gerardo Falcinelli, chiedeva al suo ragazzo ancora un maggiore uso del destro, e nel quarto round l’arbitro Mosella, che giudava le oprazioni con autorità, faceva controllare al medico della riunione Cupelli una ferita al viso di Lovaglio. Versaci lavorava con il jab sinistro sulla ferita dell’avversario da cui usciva sangue copioso, che i secondi di Lovaglio, tra cui l’espertissimo maestro Gatti, tentavano di fermare. Nel quinto round Mosella era inflessibile ad affibbiare un punto di penalità al calabrese per uso improprio del guantone, Versaci allora attaccava, ma era Lovaglio a sorprenderlo con un destro che apriva una ferita anche per il calabrese, controllato dal medico. La ripresa era da due punti per il piemontese. Grande sinistro di Versaci nella sesta ripresa, in un tempo equlibrato e in cui i due pugili iniziavano ad accusare fatica e pressione, oltre che la preoccupazione delle reciproche ferite. Destro di Lovaglio all’inizio della settima ripresa, ma Versaci non faceva una piega e riprendeva una maggiore azione, con Lovaglio costretto all’uso del clinch. Un gran sinistro di Versaci sul finire lo faceva preferire nella ripresa, ma il match era ancora apertissimo. Versaci attaccava con maggiore convinzione anche nel round successivo, e i suoi colpi andavano a segno in serie, e la ripresa era chiaramente sua. Lovaglio accusava, ma era chiaro di come avesse già smentito di essere un facile test, a vedere il suo curriculum di quattro vittorie e quattro sconfitte. Nona ripresa equlibrata, si andava all’ultima con gli atleti che avevano ancora molto da dare. Si scatenava Versaci, e Lovaglio andava in difficoltà, poi recuperava e colpiva l’avversario, ma Versaci finiva meglio. Parola ai cartellini per aggiudicare la cintura dei mediomassimi: Giammona 96-94, Cardullo 95-94, Lamusta 95-94. Vinceva, in mezzo al tripudio del pubblico, Francesco Versaci si laureava campione italiano.

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