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scuola pugilistica “fragale” Il compito ed il desiderio degli insegnanti di pugilato:<<Riempire le palestre pugilistiche di praticanti... anche “AMATORIALI”>>DI: Roberto Fragale Sempre più spesso alle nostre assemblee e riunioni.... sembra essere questo il punto da cui partire... per una nuova e rinnovata pratica e diffusione dell’arte pugilistica! Ma non mi sembra che nessuno dei partecipanti (come dei docenti) abbia le idee chiare al riguardo; la cosa non è molto difficile se si conosce l’argomento e le problematiche, ma in caso contrario... è estremamente complicato! Vorrei perciò dire qualcosa al riguardo, che illustra il mio pensiero ma... lungi da me l’idea di essere portatore o rivelatore di “verità”; solo il mio contributo al vaglio di persone, certamente più esperte di me! Felice se potrà essere di un minimo aiuto a chicchessia....... OBIETTIVO:
PROBLEMI:
DISCUSSIONE: La prima idea che dovrebbe passare, è che: i praticanti di questo nuovo tipo di palestra pugilistica, sono fondamentalmente diversi da quelli che siamo abituati ad avere normalmente nella pratica del pugilato. Questi non sono necessariamente, ragazzi che vogliono intraprendere una attività sportiva finalizzata unicamente all’agonismo attraverso il confronto con altri individui che come loro, ricercano questa gratificazione speciale, pensando (giustamente) possa fortificarne lo spirito, la personalità, misurarne il coraggio, o forse, riscattarli da una condizione sociale che potrebbe aver generato un interiore senso di “ frustazione “... Questa nuova tipologia di persone non ha nessuna collocazione sociale particolare, in quanto provengono da tutte le “estrazioni”, non appartengono a nessuna tipologia “anagrafica”, perchè spaziano dai bambini,ragazzi, adulti e , anche se non possiamo dire, per il momento,”anziani”, sicuramente persone di “mezza età”. Non appartengono a nessun “genere”, in quanto non sono solo maschi, ma grazie alla tanto ricercata parità ed emancipazione tra i sessi, oltre che a causa di pubblicità e tendenza ad una nuova figura femminile più aggressiva o quantomeno non più passiva e succube, si avvicinano a questa pratica sportiva anche le donne ed in numero sempre maggiore. Non appartengono a nessuna “categoria”, in quanto possiamo vedere in palestra sia studenti e operai, che impiegati e commercianti, ma anche ” manager” e liberi professionisti in numero sempre maggiore........ che cosa è che li spinge?Sentiamo dire, alle nostre riunioni, che la Federazione dovrebbe pubblicizzare il pugilato come sport educativo in televisione attraverso specifici “spots”. Sono dell’idea che non ce ne sia bisogno......... già molti spots che pubblicizzano profumi per uomo e tanti altri che sottolineano la mascolinità del soggetto, lo fanno con situazioni in cui si vede un “punch- bool” , un sacco, una pera ecc.In vari programmi sull’emancipazione femminile e sulla determinazione di queste, vengono metodicamente ritratte mentre tirano pugni al sacco o ai colpitori... Quindi l’idea del pugilato come metodo per la fortificazione (fisica e spirituale) e prova di personalità... è già arrivata nella mente degli italiani, tant’è che molti desidererebbero e tanti altri vorrebbero praticarla, anche se solo in pochi ci provano, per poi rinunciare quasi subito. Ma noi.. abbiamo capito o cercato di comprendere che cosa ricercavano? Ci siamo adoperati per farglielo trovare? O li abbiamo messi di fronte ad una pratica del pugilato esasperatamente agonistica; facendogli (giustamente) capire che non fa per loro? Dovremmo capire.... che se vengono o desidererebbero venire in palestra, pur essendo “contrastanti” con il mondo attuale del pugilato, una ragione ci dovrà pur essere......Se vogliono apprendere l’arte del pugilato, senza sapere niente (secondo noi) di questa disciplina sportiva, significa che hanno (giusta o sbagliata che sia) un’ idea, un concetto di ciò che si fà e ciò che si ottiene in una palestra di pugilato! Proprio per il raggiungimento di questi scopi e quindi per trovare ciò che pensano doverci essere, vorrebbero praticarlo. Ed è conoscendo... “quale sia la richiesta”... che possiamo confezionare una “giusta offerta”, che non tradisca le aspettative di chi la esprime! Forse non desiderano... anzi, sicuramente non vogliono salire su di un ring e confrontarsi con un altro individuo a suon di pugni, ma vogliono poter pensare di essere in grado di poterlo fare, se solo lo desiderassero... Insomma.... vedono il pugilato come un “prodotto” che gli offre una gamma di opportunità e qualità, sia fisiche, che psichiche, che caratteriali ecc. e... (come ci porta a pensare questa società) vogliono poter scegliere quelle che desiderano ottenere e disposti ad attivarsi solo per questo. Sanno che la disciplina richiede dosi di fatica, impegno e sacrifici... ma vogliono poter scegliere la quantità e intensità di questi, in modo da renderle proporzionate e congruenti alle qualità che desiderano acquisire o migliorare... e nella quantità desiderata! Vogliono praticare il pugilato per una forma fisica sportiva... da atleta, al pari di tutte le altre discipline ed in più avere un bagaglio tecnico utile per la “difesa personale”. Non a caso nella mente di tutti esiste con connotazione “positiva” del concetto di “difesa” e collocata all’opposto di quello di “offesa”, pur potendo essere forse la stessa cosa, visto che ci si può difendere anche “offendendo”. Vogliono quindi essere in grado di “offendere”, pur non avendone l’intenzione, ciò che affascina è il “potenziale”, perchè dà la sensazione di “potere”! Quello quindi che sembrano ricercare è l’acquisizione della tecnica pugilistica e della condizione fisica relativa,che portano a gratificazione estetica e quindi “psichica”. A chi non piacerebbe imparare a “fare a botte” senza prendere nemmeno un pugno? A tutti i sedentari e praticanti altri sports... penso sia balenata questa idea nella testa una volta nella vita e forse si sono già avventurati in una delle nostre palestre..... ma con quali risultati? A volte ... dichiarando di non essere disposti a combattere nell’agonismo, non vengono più seguiti e “sentono” nell’aria di essere per questo, considerati di serie “B”: Oppure ..... dichiarando forse, di poter essere disposti quando se ne ravvisassero le possibilità.... spinti e forzati psichicamente a provare dopo pochi mesi un primo incontro, a cui non si sentono ancora pronti. Oppure... dopo pochi allenamenti gli viene richiesto di ”fare i guanti” con altri praticanti e sono “toccati” duramente su un occhio, che prontamente si annerisce a causa di un piccolo e insignificante, quanto per loro “serio e grave”... ematoma! Per queste e tante altre ragioni, si allontanano quindi dalla palestra e dalla pratica del nostro sport, alimentando i tanti preconcetti e dicerie sull’ambiente pugilistico che con forza e da tempo cerchiamo di contrastare, attivandoci per fare emergere nella giusta luce le indubbie qualità di questa disciplina sportiva che tanto amiamo! Ma se noi... giudichiamo queste persone come individui che parlano di cose che non conoscono... se diciamo che sono stupide come i preconcetti che esprimono... noi... conosciamo il loro punto di vista? Le loro ragioni? Siamo sicuri di non avere a nostra volta dei preconcetti e pregiudizi nei loro confronti? Abbiamo mai minimamente dubitato della correttezza dei nostri metodi selettivi di scelte e scale di valori? Abbiamo mai pensato: “e se avessero ragione?” E magari attivati da ciò, ricostruito il nostro metodo comportamentale e di gestione dell’allenamento, tenendo conto... anche se pur in minima parte del loro punto di vista? Se a queste domande la risposta è negativa, siamo sicuri che anche noi, abbiamo dei preconcetti nei loro confronti. Rimane però forse, da capire quali preconcetti siano più stupidi, se i nostri o i loro..... I preconcetti sono formati da noi stessi inconsciamente, nelle nostre menti per comodità, quando non si conosce esaustivamente la questione in oggetto, o se per conoscerla pienamente ci sia bisogno di troppo tempo,ma siamo nella condizione di dover esprimere, prima di tutto a noi stessi e poi forse anche ad altri, le nostre opinioni sull’argomento in qualità di loro esperti. Quindi non mi sento di dire come mi verrebbe, che tutti i preconcetti siano stupidi... (in quanto esprimono di per sè una mancanza di conoscenza) perchè mi rendo conto che a volte possono essere semplificativi, ma lasciatemi almeno dire però, che è stupido non riconoscere la possibilità di averli... come una volta riconociutolo, è stupido non ricercarli, come è stupido se trovati, non fare niente per eliminarli o quantomeno per modificarli e renderli meno rigidi o tassativi. L’elasticità è una qualità.... non solo fisica, ma anche mentale, prerogativa,a quanto si dice in giro, dell’intelligenza umana.Possibile che tutti i nostri insegnanti di pugilato siano stupidi? Mi sembra stupido ogni tentativo di generalizzazione, ma allora perchè si comportano cosi? Semplice! E’ il comportamento migliore per arrivare al successo, sperimentato in anni ed anni di pratica e con consigli e segreti che si tramandano nelle generazioni di insegnanti, arricchiti dalle ricerche scientifiche dei tecnici specialistici della federazione e del C.O.N.I...! Metodi di scelta che hanno portato al conseguimento dei più alti obiettivi raggiungibili nel minimo tempo possibile, “L’ ottimizzazione dell’ allenamento al conseguimento del risultato agonistico”! Ad ogni conseguimento , si sono sempre più radicati interiormente e specializzatisi ma... limitatamente alla “forma agonistica”, del successo. La specializzazione è un qualcosa che nasce per rendere più agevole la vita in un determinato ambiente. Ma tanto più specialistica è la specializzazione... tanto più questa è alta... e tanto più ogni minima variazione nell’ambiente, rischia di portare all’estinzione della specie.Si dice in giro che l’uomo sia l’animale con il più alto indice di adattabilità, proprio per merito della sua scarsa specializzazione. Si dice che... proprio perchè alla nascita l’uomo non sia niente, che possa divenire tutto... proprio per la mancanza di specializzazione! Ma perchè se prima andava bene questo comportamento, tanto che siamo arrivati alla sua specializzazione... adesso questo rischia di ritorcercisi contro?.. Semplice... è cambiato l’ambiente e in questo caso il termine “ambiente” stà per “obiettivi”. O meglio... se ne sono aggiunti degli altri,diversi ma interagenti tra loro nella globalità dei loro processi. Se prima ci veniva riconosciuto o ci riconoscevamo il successo in base solo al risultato agonistico del campioncino della palestra, che sporadicamente ha fatto la sua apparizione un po' in tutte le nostre palestre, adesso ci riconosciamo e ci riconoscono il fallimento a causa della scarsa frequentazione numerica di allievi nelle nostre palestre e nel nostro sport in generale.Questo si riflette nello scarso numero di tesserati della nostra Federazione, che pur essendo riconosciuta dal C.O.N.I. e tutelata da questo, a causa dell’assalto ai riconoscimenti del Comitato Olimpico da parte di federazioni sconosciute, da noi rejette e spesso vilipese, ma con argomenti numerici sproporzionati rispetto ai nostri, fanno apparire i privilegi... come immeritati e di “casta”. Se a ciò si aggiungono i vari problemi economici che hanno portato il C.O.N.I. a tagliare le spese per le varie Federazioni e nel farlo a tener conto anche, tra l’altro, del numero dei tesserati di queste e che quindi le federazioni sono costrette a tagliare gli aiuti e gli incentivi alle società ed atleti per l’attività promozionale.......Potremmo comprendere che... già solo per questa prima serie di motivi, gli obiettivi non possono continuare ad essere sempre e solo gli stessi. Se prima, questo era il pugilato e gli allievi che volevano praticarlo dovevano conformarsi ad esso... ora... non direi certo che il pugilato debba conformarsi al volere degli allievi, ma affermo che dovrebbe iniziare a pensare ad eventuali e graduali modifiche per risultare più vicino,congruente ed appagante, per la potenziale futura massa di praticanti di questa disciplina sportiva! Non parlo certo della tecnica pugilistica, nè della tattica, nè della preparazione agonistica, altrimenti avremmo una snaturazione dello sport, ma mi riferisco alla metodologia di insegnamento per gli “amatori” , per tutti coloro cioè, che vogliono apprendere la tecnica pugilistica senza voler praticare l’agonismo, nè rischiare di farsi male durante gli allenamenti. Una pratica ed una didattica, con una metodologia diversa da quella degli agonisti, che prediliga sì, l’aspetto tecnico-fisico e tattico, ma sganciato dalla fisicità dello “scontro” e vedendolo solo “virtualmente”. Prediligendo ed approfondendo l’aspetto “cognitivo”, contrapponendolo a quello “pratico” dei combattimenti. Anteponendo alla lezione tecnica, una buona , efficace ed appagante seduta ginnica, lavorata in maniera “progressiva” e finalizzata alla sola forma fisica. Spiegando non solo la postura e l’esecuzione corretta, ma anche e sopratutto la finalità dell’esercizio, articolazioni e muscolatura preposta ecc. Variandoli ciclicamente e spiegando la finalità di questi per la resistenza, velocità, forza, elasticità ecc. Spiegandone le peculiarità, differenze e analogie. La dinamica psicologica del gruppo ci insegna poi, l’importanza di cene conviviali , incontri o raduni, magari in occasione dei combattimenti degli agonisti della stessa società, perchè gli amatori si possano sentire perfettamente integrati ed interagenti nel tessuto sociale della palestra. Questa dovrebbe assumere una connotazione di “scuola” pugilistica e presumerebbe una adeguata preparazione e continua professionalizzazione degli insegnanti adibiti a questo compito. Prerogativa questa, che dovrebbe precedere e dare uno dei pre-requisiti occorrenti all’apertura della “scuola di pugilato”.Insegnandola quindi finalmente come un’arte, si capirebbe forse perchè altri uomini, molto tempo fà, usarono per questa disciplina l’appellativo di “ noble arte”! Ma quale benefici potrebbe apportare alla Federazione ed a noi tutti e quindi al pugilato italiano... questa nuova visione promozionale della boxe, oltre ad un numero più alto di tesserati federali e qualche entrata in più nelle casse delle nostre palestre? Già queste due cose non mi sembrano di poco conto....... ma il beneficio maggiore sarebbe: “educare” la massa ad apprezzare il pugilato per i suoi molti, quanto sconosciuti, lati positivi. Inoltre contribuirebbe pesantemente alla “formazione del pubblico potenziale” (ultimamente latitante) alle nostre manifestazioni sportive, che potrebbero risultare per questo più gratificanti agli organizzatori ed a tutti gli operatori del settore, dando e rinnovando energia motivazionale al compito di ognuno. Non mi sembra certo poca cosa............ |