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PUBBLICHIAMO QUESTO COMUNICATO RELATIVO ALLA SITUAZIONE CHE IL PUGILE BERGAMASCO, LUCA MESSI, STA VIVENDO IN MERITO ALLA VICENDA CHE LO VEDE ESCLUSO DAL RING PER NON IDONEITA' AL COMBATTIMENTO DICHIARATA DA UNA APPOSITA COMMISSIONE DELLA FEDERAZIONE PUGILISTICA ITALIANA. IL TAR DOVRA' DECIDERE.Luca Messi ricorre al TAR contro la F.P.I.Di: Ufficio Stampa Direzione VictoriaLuca Messi, pugile professionista dal 1998, è stato Campione intercontinentale W.B.U. dei pesi Welter (2001 e 2005), Campione Italiano dei pesi Welter e Campione Internazionale W.B.A. (2002). Per le Olimpiadi Invernali Torino 2006 è stato scelto come Tedoforo per la città di Bergamo. Il 27 luglio 2006 disputa il Titolo d'Europa contro Michele Piccirillo perdendolo per ko tecnico a seguito di un diverbio con l'arbitro dell'incontro.
In data 3 gennaio 2007, a seguito della visita medica prescritta dal regolamento federale, gli viene comunicata l'inidoneità definitiva alla pratica agonistica del pugilato professionistico a causa della riscontrata presenza di un angioma venoso al cranio. Stupito da tale decisione, anche in considerazione del fatto che l’11 luglio del 2006 era già stato sottoposto a risonanza magnetica cerebrale la quale, pur avendo confermato la presenza di un angioma venoso, non aveva impedito alla Commissione Medica Nazionale di dichiararlo idoneo all’attività agonistica di pugilato, Luca Messi decide di sottoporsi ad ulteriori accertamenti medici, consultando anche un noto neuroradiologo di Parigi, il Prof. Pierre Lasjaunias. Ricevute rassicurazioni sul fatto che l’anomalia venosa riscontrata rientra nei limiti della norma, è stabile nel tempo e non costituisce in quanto tale una malattia, ma soltanto una variante anatomica, Luca Messi decide di affidare agli avvocati Alfio Bonomo e Stefano Bastianon, quest’ultimo professore di diritto dell’Unione europea all’Università di Bergamo, il compito di tutelare la propria immagine e i propri interessi. Per tale motivo i legali di Luca Messi hanno impugnato davanti al Tar di Roma il provvedimento della F.P.I. che ha dichiarato Luca Messi definitivamente non idoneo all’attività di pugilato professionistico. La tutela della salute di Luca Messi – dicono i suoi avvocati – resta il bene primario che deve essere salvaguardato. Lo stesso Luca Messi ha deciso di rivolgesi alla giustizia soltanto per vederci chiaro. Il ricorso al Tar - conferma Messi - ha il solo scopo di far accertare se la diagnosi della Commissione Medica Nazionale è corretta oppure frutto di un giudizio superficiale. Nel frattempo, Luca Messi sta valutando l’opportunità di combattere per Don King, indiscusso guru della boxe mondiale, in questi giorni in Italia. |