L’atto di accusa di Khuseinov.
di: boxemaccheroni
Una
lunghissima e circostanziata lettera “aperta” di Eduard Khuseinov (vice
presidente AIBA, presidente
dell’EABA e presidente Federazione russa), al neo presidente dell’AIBA, il
taiwanese Ching-Kuo Wu, ha espresso il malumore di una folta rappresentanza di
federazioni sui risultati usciti dalle urne di Santo Domingo e sugli incarichi
assegnati dal neo presidente dell’AIBA. L’offensiva di Khuseinov nei confronti
di Caner Doganelli non si placa e non si ferma! Coerente con il suo disegno,
Khuseinov, dopo averlo “cacciato” dall’Europa ora vuole fare altrettanto nel
mondo: ma per attaccare Doganelli, Khuseinov, deve mettere alle strette il
“taiwanese” ed è per questo che i primi colpi li riserva proprio a Mr. Wu!
Khuseinov lo taccia di eccessivo ottimismo e d’inesperienza per l’attuazione dei
programmi (cita ad esempio i 5000 dollari promessi da Wu ad ogni federazione
membro per lo sviluppo della boxe e si chiede come possa essere realizzato…).
Prendendo spunto proprio da un’obiezione congressuale di Mr. Wu, Khuseinov
ribadisce non c’era il quorum dei rappresentanti al momento dell’elezione della
leadership dell’AIBA (Wu aveva messo le mani avanti in caso di non elezione…poi
la cosa gli andò bene!). Con questa affermazione Khuseinov sta praticamente
delegittimando l’elezione di Wu e tutte le altre. Khuseinov passa poi a
Doganelli, accusandolo di non aver avuto il coraggio di mostrare il lavoro
svolto in 4 anni e la relazione finanziaria. Khuseinov incolpa Wu di aver
“sostenuto”l’elezione di Doganelli, una persona di “dubbia reputazione” in
contrasto con i principi etici dell’AIBA. A riprova di quanto afferma, Khuseinov,
sottolinea che la gestione di tutte le attività finanziarie è stata affidata a
società esterne all’AIBA e questo è un implicità condanna per l’ “operato” del
segretario generale. Khuseinov ha ricordato a Wu la lettera dell’EABA che
chiedeva il ritiro della candidatura di Doganelli (caldeggiata invece da Wu…)
per le ripetute violazioni ai principi ed ai regolamenti dell’AIBA di cui si era
reso colpevole il segretario. Khuseinov accusa Doganelli di essersi servito
della sua posizione per influenzare giudizi e decisioni e che questo
comportamento non può essere compatibile con i propositi di moralizzazione e di
trasparenza di cui parla Wu che si circonda di persone che (testuale) :” hanno
fatto solo del loro meglio per ammazzare la boxe olimpica!”.Khuseinov rivolge
una domanda a Wu :” Se le tue intenzioni sono per il meglio della boxe,
perché hai sostenuto e sostieni Doganelli?”.
Al Congresso, continua Khuseinov, Doganelli distribuiva
“illegalmente” la lista delle persone da votare ai partecipanti, avendo avuto
cura di eliminare dalla lista i rappresentanti delle maggiori “potenze” della
boxe mondiale! Se a questa “logica” è sfuggita Cuba, questo non è un merito di
Wu, ma di tutta la gente che ha rifiutato questa imposizione e si è ribellata a
questa situazione! Khuseinov precisa che nella lista compariva il nome del
francese Furgoni per il quale è stata fatta un eccezione riguardo la norma AIBA
che recita:”Ogni individuo che abbia retto una posizione esecutiva
all’interno di un’organizzazione professionista, non potrà mai ricoprire cariche
in seno all’AIBA!”.
Huseinov
ricorda che Furgoni è stato arbitro professionista. Khuseinov parla anche della
carica speciale attribuita all’uzbeko Rakhimov ( Vice Presidente Esecutivo), non
prevista nei regolamenti. Khuseinov chiede a Wu le ragioni e le motivazioni che
hanno determinato la scelta di Rakhimov su cui proprio Wu a suo tempo si
pronunciò in questo modo: ”E’ un mafioso e non mi siederò mai ad un tavolo
dove siede lui…”. Khuseinov si lamenta per il mancato invio alle federazioni
europee degli articoli del regolamento AIBA e degli emendamenti.
L’ufficio AIBA ha risposto che saranno pronti nel marzo 2007
ed Khuseinov si chiede dove andare a cercare questi articoli fino a quella data
e lancia l’accusa che si tratta di sabotaggio e di ostruzionismo messo in
pratica da Doganelli. Khuseinov cita gli articoli del regolamento (XI,C7 e XII,
B3) che obbligherebbero il segretario generale a redigere le minute ed i verbali
ed a inviarle ai paesi membri. Huseinov pone una nuova domanda a Wu :”Dove
sono quelle qualità che ti hanno fatto apprezzare il buon lavoro di Doganelli?
Dov’è questo lavoro se aspettiamo ancora i documenti?”. La nomina delle
commissioni è avvenuta dopo il congresso su precisa proposta di Wu che ha poi
fatto recapitare la lista delle persone proposte. Khuseinov dice di essere
trasecolato dopo aver visto i nomi dei candidati. Questo non perché non vedeva
il suo nome comparire nella lista, ma per le scarse referenze di alcuni di
questi nomi che gli faceva ritenere che il criterio di scelta era lo stesso che
opportunisticamente aveva indicato lo stesso Doganelli alla carica di segretario
generale! Khuseinov ricorda a Wu che l’articolo VI ,G3 chiaramente stabilisce
che il capo, il vice ed il segretario di ogni commissione devono essere nominati
dal Comitato Esecutivo nella prima riunione utile dopo il Congresso. Assegnando
direttamente gli incarichi ,Wu, secondo Khuseinov, ha violato l’articolo del
regolamento.
Poi
Khuseinov ritorna sulle “nomine” e dice di essere rimasto “choccato”, così come
più della metà dei membri dell’AIBA, per i nominativi di candidati che nessuno
conosce e di cui non si conosce il bagaglio tecnico e l’esperienza pregressa
nella boxe. Khuseinov ha fatto l’esempio del rappresentante delle Isole Cork
nominato capo della commissione finanze e si chiede quale contributo possa dare
e quale diversa esperienza può vantare se la si raffronta con quella che
potrebbe avere un cubano. Khuseinov è passato poi a parlare del rumeno Obreja,
definendolo un individuo che si è messo contro alla sua stessa federazione e che
aveva istigato i francesi durante gli europei di Plovdiv insinuando un
“pilotaggio” nella composizione delle giurie. “E’ questo l’uomo che dovrebbe
sovrintendere a regole e norme?”, si chiede Khuseinov e dice apertamente che
affidarsi a simili personaggi porterà l’AIBA a tempi peggiori rispetto a quelli
che si sono vissuti con Chowdry, costringendo molte delle federazioni che hanno
garantito il loro appoggio a Wu ad uscire dalla “coalizione”. Khuseinov accusa
inoltre Wu di non aver rispettato lo spirito olimpico nel fare pressione
attraverso i comitati olimpici nazionali sulle federazioni per ottenere
l’appoggio elettorale. Khuseinov segnala di aver riaffermato l’autonomia di ogni
federazione rispetto ai comitati olimpici a Rogge (il presidente del CIO) e che
questi non lo ha contraddetto quando gli ha esposto questa tesi. Khuseinov
riprende l’attacco a Doganelli (suo principale bersaglio…), dicendo che è
responsabile dei ritardi dei lavori delle commissioni mediche e tecnica ed ha
invitato Wu a controllare le spese di gestione dell’ ufficio del segretario
generale che furono già oggetto di un “warning” da parte della commissione dei
revisori per gli eccessivi ed ingiustificati costi sostenuti dal segretario
generale! Khuseinov quindi si rivolge direttamente a Wu invitandolo a
“scaricare” personaggi scomodi come Doganelli ed Obreja :” E’ bello sentire
le tue dichiarazioni sugli obiettivi di pulizia e trasparenza per la boxe, ma
passa attraverso l’allontanamento delle persone che trasgrediscono e che non
rispettano i principi etici! E’ la stessa cosa che voglio io e che sto facendo
in Europa! Purtroppo a Plovdiv ti sei presentato con Doganelli come tuo
candidato alla segreteria ed hai inserito nella tua lista Obreja ; gente che ha
costantemente violato le regole! Io non credo che essi potranno mai cambiare ma
se volessero farlo, ci vorrebbero anni di diligente ed attento lavoro prima di
poter cambiare i loro comportamenti e le loro mentalità! Dopo aver gridato
slogan contro la costituzione di un clan di Chowdry, adesso ne stai creando un
altro tu, formato non da familiari ma da persone che fanno delle violazione e
delle trasgressioni alle norme un esercizio continuo. Adesso dovrai chiarire
quello che intendi fare e mantenere le promesse che hai fatto a chi ti ha dato
il voto, facendo veramente l’interesse del pugilato e non di certi cattivi
soggetti!”. Khuseinov insiste e spiega che: ”Ho fatto queste richieste ed
ho posto degli interrogativi , ma non ho avuto risposta dal leader dell’AIBA. Ho
il dovere di difendere gli interessi delle federazioni europee e non posso usare
la diplomazia se non si rispettano interessi e persone. Il tuo segretario
generale distrugge le carriere e le aspirazioni dei pugili, indulgendo nella
violazione di regole e norme, facendo e disfacendo a suo piacimento e secondo il
suo umore! Supportando gente simile tu perdi ogni credibilità e le tue parole e
le tue idee non hanno più alcun senso! Da parte mia assicuro ogni sforzo ed
iniziativa in favore dello sviluppo di questo sport, appoggiando tutte le
iniziative che riterrò idonee e valide al suo sviluppo. Al contrario mi opporrò
fermamente con ogni mezzo contro chi intende uccidere il pugilato. Io sostengo
solo chi vuole veramente un pugilato pulito!”. Si chiude così la lettera
d’accusa di Khuseinov che dice molte cose interessanti e che mette il dito nella
piaga per quanto concerne l’uomo che mina con la sua sola presenza la
credibilità di ogni iniziativa pulita per il pugilato: Caner Doganelli!
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