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CHI C’E’ DIETRO LA GOGNA MEDIATICA DEI FORUM?Di: Ufficio Stampa RCC boxe
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L’organizzazione di Rosanna Conti Cavini sta assistendo attonita ed estremamente delusa alle incredibili polemiche che si stanno montando, del tutto strumentalmente e sempre più vicini a una sottile linea rossa oltre la quale ci sta la via giudiziaria, nei forum di alcuni siti internet italiani che si occupano di pugilato. Le stesse polemiche sono partite successivamente all’incontro tra il nostro assistito Alberto Servidei, campione europeo dei pesi piuma, e lo spagnolo Sergio Blanco, terminato con il verdetto di parità che ha scatenato una quantità esagerata di storie e storielle, di gente che si è stracciata le vesti e che è inorridita in maniera vicina all’infarto del miocardio: scene mai viste e sentite quando in Italia ci sono stati altri verdetti, con pugili di altri manager, che si sono svolti e conclusi con risultati estremamente più ridicoli di quello di Ravenna. Lasciamo la libertà di giudicare ai signori che l’Ebu o gli altri Enti che lavorano in Italia inviano nel nostro Paese, perché sono gli unici delegati e retribuiti per decidere sulle sorti di un incontro: a chi, tra gli appassionati italiani, avesse volontà di fare l’arbitro o giudice, non possiamo che fare altro che invitarlo a partecipare ai corsi che la Federazione organizza su tutto il territorio nazionale. Inoltre, nel caso specifico, lo spagnolo Sergio Blanco, esaltato dalla stampa e dai forum nazionali, è un buon pugile che certamente merita altre opportunità, ma Alberto Servidei potrà certamente raccontare che gli unici colpi avversari che lo hanno messo in difficoltà sono state due testate, la prima involontaria, la seconda proditoria, che gli hanno aperto una pericolosa ferita sull’occhio destro e pregiudicato un match che il ravennate stava faticosamente riportando dalla sua parte. Ci dispiace che nessuno di questi soloni della boxe nostrana abbia rilevato il fatto che l’arbitro Vann avrebbe dovuto fermare il match alla settima ripresa e far controllare la ferita al professor Sturla: in quel momento il verdetto non sarebbe stato così rilevato dalla parte dello spagnolo, che in due-tre riprese ha avuto l’enorme vantaggio di affrontare un avversario che riusciva a vedere da un occhio solo.
Ma il fatto che non riusciamo a capire è il perché questo verdetto tra Servidei e Blanco sia stata la scusa per attaccare in maniera volgare e con argomenti del tutto campati per aria una organizzazione e una persona, Rosanna Conti Cavini, che svolgono la loro onorata opera da ventisei anni, che sono stati premiati a livello nazionale e internazionale per i loro sforzi, e che se non ci fossero stati avrebbero reso e renderebbero attualmente il movimento della boxe italiana molto meno operativo e dignitoso di quanto non sia adesso. L’organizzazione di Rosanna Conti Cavini invita i moderatori dei forum a vigilare attentamente sugli interventi dei loro iscritti: se gli stessi interventi dovessero andare oltre una civile discussione sui temi della boxe nazionale, sui suoi mali e sulle sue virtù, e dovessero sfociare verso attacchi da gogna mediatica al team stesso o a persone (atleti, tecnici e dirigenti) a essa collegati, gli avvocati (che stanno attentamente monitorando la situazione) della stessa Rosanna Conti Cavini sarebbero pronti a intervenire per tutelare il buon nome della loro assistita nelle opportuni sedi giudiziarie. I forum non sono infatti una terra di nessuno: se qualcuno creasse la fattispecie di un reato di diffamazione, sarebbe sicuramente perseguito a norma di legge.
In riferimento poi alla tanto decantata squalifica sportiva e umana, (che tale non è, ma si parla di sospensione) che la nostra Società abbia già subìto, sempre che si voglia dare riscontro a menti ottenebrate dalla follia, si fa presente che quella di Rosanna Conti Cavini è una S.r.l. (tra l’altro quella più importante d’Italia per numero di pugili assistiti), quindi ha tutte le facoltà di continuare a lavorare, operare e organizzare per il bene dei propri pugili assistiti. Inoltre, se qualcuno dei dirigenti o tecnici tesserati per la stessa avessero sbagliato in passato, la Federazione pugilistica italiana prevede nel suo statuto tutti i mezzi atti e idonei a far rilevare tali comportamenti e a condannarli. Ma fino a un attimo prima di quel momento, la stessa Società ha il diritto di lavorare con dignità e di non essere additata dalla pubblica piazza come un mostro da gettare nelle patrie galere e buttare via le chiavi. A questo proposito si vuole citare il caso di un organizzatore che ha avuto in passato una squalifica durata un anno, passata del tutto inosservata, nel periodo della quale lo stesso ha potuto continuare liberamente a lavorare ed è stato addirittura premiato, mentre membri della Federazione ne tessevano le lodi durante riunioni organizzate da manager terzi; senza dimenticare il caso di un pugile che ha usato termini da codice penale verso un buon numero di suoi colleghi ma che non ci pare abbia ricevuto in cambio se non qualche tiratina d’orecchie.
In conclusione, l’organizzazione di Rosanna Conti Cavini non riesce a comprendere il perché ogni scusa sia buona per ricevere attacchi strumentali e di enorme cattiveria mediatica. Non vorrebbe che il tutto sia legato a un disegno preciso di danneggiamento personale e lavorativo in vista di una strategia di qualche mente superba per iniziare l’assalto alla diligenza dei luoghi del potere del pugilato italiano, ora che si stanno avvicinando a grandi passi le nuove elezioni federali. A questi signori, se esistono, la nostra società dice di non farsi illusioni perché, oltre la nostra indignazione, altri danni non riusciranno a provocarli.