LA STRANEZZA DELLA BOXE E DEI SUOI PROTAGONISTI
C’é un fatto, a margine della riunione del 31 ottobre
organizzata dal team di Rosanna Conti Cavini, che ci sembra giusto portare alla
conoscenza dei tifosi e degli appassionati, tanto per far capire che razza di
mondo sia quello del pugilato italiano. Ribadiamo anche il principio che la
stessa organizzazione di Grosseto tiene in maniera particolare al comportamento,
signorile e mai sopra le righe, cui sono tenuti da sempre i suoi pugili. Ma ciò
che stiamo per raccontare va oltre anche questi concetti.
La sera del 30 ottobre, quindi quella precedente al
combattimento per il titolo dell’Unione Europea, una cintura di estrema
importanza nel panorama internazionale, i due contendenti, Domenico Urbano e
David Chianella, si sono trovati fianco a fianco nel divano del bar dell’albergo
“K2” di Lido Adriano che li ospitava, davanti alla tv. I due pugili, che si
affrontavano il giorno dopo, non si conoscevano e non si erano mai visti.
Nessuno dei due aveva nemmeno visto l’altro combattere. Ebbene, i due ragazzi
hanno iniziato a chiacchierare, prima del più e del meno, poi del pugilato,
delle loro carriere, delle loro speranze. In breve il discorso ha preso altre
strade, sulla vita di tutti i giorni, sul lavoro, sulla famiglia, e le
protagoniste sono diventate le fotografie dei rispettivi figli. La scenetta,
incredibile per chi non sappia cos’é davvero il pugilato, e che non immaginiamo
nemmeno essere fatta in un altro sport, nemmeno nel calcio, è andata avanti per
una buona ora e mezzo.
Urbano e Chianella hanno molto in comune: entrambi operai
(Urbano lavora solo di notte per potersi permettere di allenare, Chianella fa
anche turni notturni), fanno tutti e due sacrifici inenarrabili per poter
gareggiare in questo sport bellissimo e crudele. Ragazzi semplici e cortesi, a
vederli chiacchierare in quel modo si direbbe fossero stati vecchi amici che non
si vedevano da qualche tempo. Invece non solo non si erano mai visti, ma il
giorno dopo, sopra un ring, sapevano benissimo di doversi picchiare e darsele a
tutta forza per prevalere l’uno sull’altro: in palio la possibilità di
continuare una carriera a livello internazionale.
La sera successiva ha prevalso Urbano, ma anche Chianella è
sceso dal ring a testa alta per la grande prova di coraggio mostrata. Non appena
l’arbitro ha interrotto il match, il primo pensiero di Urbano non è stato
esultare, il che sarebbe stato assolutamente giusto, ma dirigersi subito verso
Chianella, abbracciarlo e sollevargli il braccio in segno di rispetto. Cose che
possono succedere solo su un ring, tra due campioni non solo nello sport, ma che
ci auguriamo possano sempre essere anche nella vita.
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