LA GRANDE SERATA DI BOXE INTERNAZIONALE
Ravenna, 31.10.07: Con la maestria di sempre e la solita cura
dei particolari, anche a Ravenna l’organizzazione della manager Rosanna Conti
Cavini ha messo in scena una grande serata di boxe internazionale al Pala De
André di Ravenna, in cui si sono tenuti addirittura due titoli valevoli per l’Ebu
dei pesi piuma: quello per il titolo Europeo tra Alberto Servidei e lo spagnolo
Sergio Blanco, e quello per l’Unione Europea tra i compagni della boxe “Rosanna
Conti Cavini-Gattopard” Domenico Urbano e David Chianella, più l’incontro tra i
leggeri Valbonesi e Mantegna.
La serata è iniziata con tre incontri tra dilettanti, tutti
sulle quattro riprese da due minuti. Primo incontro tra i pesi medi Alessio
Dainelli (Pug. Grossetana) e Yuriy Halaychuk (Tricolore Reggio Emilia), che si è
chiuso con il successo ai punti del secondo; quindi i pesi massimi Francesco
Minozzi (Pug. Grossetana) e Prospero Troiano (Tricolore Reggio Emilia) con
verdetto pari; stessa soluzione per l’ultimo incontro, i leggeri Tsupilo Vadim
(Pug. Grossetana) e Andrea Rebecco (Boxe Parma). Incontri tutti piacevoli e
tirati, con ovvia soddisfazione per il maestro Vincenzo Botti di Grosseto.
La serata entrava subito nel vivo con l’incontro per il
titolo dei piuma dell’Unione Europea tra due italiani, il detentore Domenico
Urbano e lo sfidante, e campione italiano della categoria, David Chianella.
Domenico Urbano
V/s David Chianella
Con il palazzetto che iniziava a farsi gremito, aveva avvio
l’incontro che segnava un vero e proprio spartiacque nelle carriere dei due
pugili: per Urbano si trattava della quarta difesa e del possibile lasciapassare
per il titolo Europeo vero e proprio, per Chianella l’opportunità di dare uno
scatto importante alla sua attività.
Dopo una prima ripresa piacevole ed equilibrata, con scambio
di pugni valido anche a livello tecnico, Urbano sembrava prendere l’iniziativa
sfruttando il centro del ring e impegnando Chianella, che era bravo e coraggioso
a recuperare anche da un fortuito colpo basso che gli tirava il campione.
Incontro piacevole che scaldava anche le opposte tifoserie,
abruzzesi per Urbano, umbri per Chianella, e una terza ripresa di grandissimo
livello emozionale, con ottimi colpi al viso e ganci alla figura di Urbano, cui
Chianella replicava con un ottimo gancio destro al volto e altre azioni
importanti ma certamente meno consistenti di quelle subite.
Più potente quindi Urbano, ma anche Chianella cercava di
farsi rispettare. Dopo un quarto round in cui si notava la maggiore
intraprendenza e precisione di Urbano, cui l’avversario rispondeva con brevi
fiammate, la quinta ripresa viveva di grande intensità ed equilibrio, con pochi
ma decisi interventi dell’arbitro Legland.
Forse i colpi più sostanziosi erano del campione, ma anche
Chianella favoriva lo spettacolo. Sul finale del round un’azione decisa a due
mani di Urbano metteva in grave difficoltà Chianella, che sembrava reagire poi,
portato all’angolo, abbandonava le difese e costringeva l’arbitro, a quindici
secondi dalla fine del tempo, a fermare l’incontro.
Nonostante un gran cuore, e le lacrime che scendevano calde,
Chianella si doveva inchinare alla maggiore potenza di Urbano, che era
commovente per come abbracciava immediatamente l’avversario e gli alzava il
braccio in segno di rispetto.
Anche nell’intervista con Mattioli e Benvenuti, il campione
di Vasto, riconfermatosi al titolo che detiene da oltre tre anni, chiedeva
quell’occasione importante che pensa di valere, e plaudiva alla preparazione e
al coraggio dell’avversario, Chianella, che resta comunque campione italiano. Il
maestro di Urbano è Eugenio Iovannelli, quello di Chianella è Gianni Burli.
Wesley Valbonesi
V/s Luigi Mantegna
Wesley Valbonesi, che è di Forlì, giocava praticamente in
casa contro il ciociaro Luigi Mantegna, team De Clemente, per un incontro sulle
sei riprese per i pesi leggeri.
Era evidente la maggiore eleganza e pulizia nel gesto tecnico
di Valbonesi, ma anche il buon impegno di Mantegna. I primi due round erano così
equilibrati ma con maggiore preferenza per il giovane pupillo di Rosanna Conti
Cavini.
Valbonesi, seguito dal maestro Christian Graggilone, imponeva
il suo ritmo a Mantegna e metteva in mostra qualche buon colpo nella terza
ripresa, soprattutto con i diretti alla distanza.
Mantegna pareva iniziare meglio la quarta ripresa, con
Valbonesi che prendeva fiato e lasciava l’iniziativa, per poi rientrare e
riequilibrare le sorti del round. Quinto round tutto per Valbonesi, che oltre la
tecnica faceva vedere anche un po’ di potenza, e lo spettacolo offerto a un buon
pubblico presente restava gradevole.
Sesta ripresa sulla falsariga delle precedenti e meritata
vittoria di Valbonesi, alla quinta affermazione da professionista, e strada che
continua verso il titolo italiano.
In attesa del match valevole per il titolo Europeo, Franco
Ciardi intervistava sul ring i fratelli Loris e Maurizio Stecca e Valerio Nati,
glorie dello sport romagnolo che sono stati campioni
italiani, europei e mondiali, con Maurizio anche medaglia d’oro olimpica. Anche
Walter Cavoli, campione italiano dei mediomassimi, e Gianni Gelli dei mosca,
prendevano la parola per sostenere Servidei.
Autorità sul ring per il match clou per il titolo Europeo tra
il ragazzo di Ravenna, Alberto Servidei, alla sua prima difesa dopo la vittoria
di maggio sempre a Ravenna, e lo spagnolo imbattuto Sergio Blanco. Presente il
segretario generale della Fpi, Riccardo De Girolami, mentre Franco Ciardi
salutava i nostri militari in servizio in Libano che stavano guardando dalla Tv.
Applausi anche per Antonio Lontani della società Lorenz,
sponsor e promotore della serata, e per l’assessore allo sport Susanna
Tassinari.
Alberto Servidei
V/s Sergio Blanco
Tribuna piena per gli inni nazionali e incredibile striscione
per Alberto: “Servidei gonfialo, sennò ti gonfiamo noi”! Con i suoi incredibili
tatuaggi in tutta la parte superiore del busto, Blanco iniziava di buona lena
con continui attacchi ben amministrati dal campione europeo, alla ricerca della
risposta pesante.
L’arbitro inglese Vann vigilava con tranquillità e la ripresa
se ne andava equilibrata. Sostenuto anche dalla bella fidanzata Mara La Neve,
fresca campionessa mondiale di kickboxing,
Servidei studiava la maniera per penetrare le buone difese
dello sfidante, e piazzava qualche discreto colpo senza però troppa potenza e
denotando qualche errore di misura e di piazzamento. All’angolo dell’italiano
Gennaro Esposito e Ciro Musella, che chiedevano al ragazzo una maggiore
intraprendenza e i tempi giusti per gli affondi.
A metà del terzo round Servidei si accendeva e piazzava
qualche buon colpo, con Blanco sempre però attento a non scoprirsi. Il match si
scaldava finalmente nel quarto round, con Servidei che si faceva nettamente
preferire, e con decisione si aggiudicava la ripresa.
Un gran sinistro dritto del campione iniziava la quinta
ripresa ma la mancanza di continuità faceva restare nel match lo spagnolo, i cui
affondi non parevano però particolarmente fastidiosi. Un destro di Blanco e un
colpo alla figura di Servidei terminavano un altro round forse per il ravennate.
Nel sesto round testata involontaria di Blanco e ferita nel
sopraciglio destro di Servidei, bravo a continuare nell’azione e a piazzare i
colpi migliori. Il sangue nell’occhio di Servidei impediva al campione di fare
una fine della ripresa importante, e al suo angolo si lavorava alacremente per
tamponare il danno.
Settima ripresa equilibrata, con Blanco che cercava di
approfittare della ferita, che certamente metteva in imbarazzo il romagnolo, e
in parte ci riusciva. Il pubblico capiva le difficoltà di Servidei e lo incitava
a gran voce, ma il sangue gli sgorgava sul viso anche dal naso e lo infastidiva.
Blanco, del resto, si confermava l’avversario temibile che si
credeva alla vigilia. Alberto ci metteva coraggio ma superare un handicap come
quella ferita sanguinante non era semplice. All’inizio della nona ripresa Vanni
chiedeva l’intervento di Mario Imeneo Sturla, medico dell’incontro, che fermava
il match.
Nonostante la gioia dell’angolo di Blanco, si doveva andare
alla lettura dei cartellini, e i momenti si facevano drammatici, visto
l’equilibrio del match. Era il supervisore Marco Giuliani che doveva fare i
conti, che davano questo risultato: giudice Salzgeber 77-76 Servidei; giudice
Legland 76 pari; giudice Rukavina 76-78 Blanco e verdetto quindi pari,
contestatissimo dall’angolo spagnolo, che lasciava la cintura di campione
Europeo ad Alberto Servidei. Entrambi i pugili mantenevano così la propria
imbattibilità.
Serata interessante e vibrante, quindi, che non ha disatteso
i pronostici di spettacolo della vigilia, nonostante Servidei abbia poi
confessato di aver avuto problemi fisici nella notte, che però non lo hanno
condizionato. Certamente rivedremo il campione ravennate in maggiore forma e
brillantezza la prossima volta, dopo aver studiato attentamente ciò che non ha
funzionato, nonostante l’amaro in bocca per quella ferita che ha cambiato un
match che prometteva comunque spettacolo per i tifosi e una fine decisamente
migliore di quella, positiva nonostante tutto, che si è avverata.
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