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Traumi da sport

IN QUESTO ARTICOLO INFORMATIVO, PARLIAMO GENERICAMENTE DI ALCUNE PATOLOGIE E TRAUMI RISCONTRABILI IN PALESTRA, DURANTE LA PRATICA DEI NOSTRI SPORT. COGLIAMO ANCHE L’OCCASIONE PER APPROFONDIRE LA NOSTRA CONOSCENZA ANATOMICA E FISIOLOGICA DI QUESTA COMPLICATISSIMA E PERFETTA MACCHINA CHE E’ IL  CORPO UMANO.

LESIONI MUSCOLARI

di: Federico Fragale  (D.T. Scuola Arti Marziali Fragale)

Molto frequenti, in qualsiasi disciplina sportiva, sono i vari traumi a scapito della muscolatura. Sentiamo parlare spesso di stiramenti, strappi muscolari e distrazioni, a seconda del grado di lesione caratterizzata dalla rottura di un certo numero di fibre muscolari.

Prima di addentrarci e analizzare punto per punto queste varie lesioni, iniziamo col dire che durante una lesione muscolare, si ha sempre una fuoriuscita di sangue, a causa della vascolarizzazione della muscolatura.

A seconda quindi della quantità di sangue emorragico fuoriuscito, questo può rimanere localizzato nel ventre muscolare, senza danni visivi, nei casi più gravi invece, fuoriesce in abbondanza e si distende per tutta la fascia muscolare, arrivando a manifestarsi nel tessuto sottocutaneo e costituendo così, quelli che chiamiamo comunemente : gli ematomi.

Successivamente alla lesione muscolare, (per un meccanismo ricostruttivo di emergenza e di compenso) avviene una ricostruzione cicatriziale, ma con fibre “meno elastiche” rispetto alle originarie.

Nelle fasi successive alla lesione più o meno acuta, leggiamo che dovremmo osservare delle fondamentali regole terapeutiche:

  1. Evitare di massaggiare o di riscaldare la parte lesa, in quanto prima dobbiamo favorire il riassorbimento dell’ematoma, cosa che si inibirebbe in caso contrario. Anzi, forse il riscaldamento ed il massaggio… provocherebbero una ulteriore fuoriuscita di sangue e persino un ulteriore deterioramento delle fibre muscolari interessate. Di solito i medici consiglierebbero invece, applicazioni di compresse ghiacciate per arrestare l’emorragia e assoluto riposo per favorire il processo cicatriziale.

  2. Una volta formatasi la cicatrice, nelle fibre muscolari danneggiate, dovremmo intervenire con esercizi di allungamento, per riacquistare più elasticità possibile nella parte cicatriziale ricostruita ed evitare così altri traumi a breve termine. Adesso forse, il massaggio ed il conseguente riscaldamento della parte, comincerebbe ad avere un senso razionale.

  3. Nonostante la ricostruzione e il recupero funzionale del muscolo, questo avendo caratteristiche diverse dal tessuto cicatrizzato, (difatti la parte ricostruita ha minor elasticità, resistenza e contrattilità) potrebbe verificarsi uno stato recidivo. Cioè costituirebbe ancora la parte più debole del muscolo, se sottoposto ancora una volta a forti ed intensi traumi a seguito del carico funzionale specifico di un determinato esercizio.

DISTRAZIONE MUSCOLARE

Passando adesso ad esaminare le varie traumatologie menzionate in testa, potremmo tentare di definire la distrazione muscolare come:

  • una forma lieve di lesione muscolare, dove piccole quantità di fibre sono state danneggiate, ed il loro ripristino si ha in pochi giorni di riposo.

La sintomatologia è quella di dolore localizzato alla parte interessata, sia in fase di contrazione che di allungamento.

Nell’interpretazione momentanea di questo tipo di traumatologia, dovremmo ricercare localizzare esattamente la sede del dolore e se vi è una parte rimasta contratta nel punto di maggior dolore. (di solito avviene questo)

La terapia potrebbe prevedere indagine teletermografica (per confermare l’esistenza di una parte calda nel gruppo muscolare) e… sempre sotto parere medico, potremmo ricorrere ad antinfiammatori o graduale ripresa dell’attività, naturalmente con i dovuti accorgimenti del caso.

STIRAMENTO MUSCOLARE

Lo stiramento muscolare è una traumatologia più acuta rispetto alla prima esaminata. Qua infatti, risultano essere danneggiate un più elevato numero di fibre muscolari.

La sintomatologia potrebbe essere di un dolore acuto durante una fase di eccessiva contrazione, spesso abbinata ad una sensazione di allungamento del muscolo.

Il dolore è il medesimo della distrazione muscolare, ma più incisivo.

All’esame teletermografico, la zona “calda “ è di maggiore visibilità rispetto alla distrazione. (fig.1 e 2)

La terapia, sappiamo che prevede un riposo che va dai 15 ai 30 giorni, a seconda del gruppo muscolare e dell’entità del trauma, con una graduale e attenta rieducazione funzionale in termini di elasticità e resistenza. L’uso di pomate (ed in seguito di messaggi non profondi) può essere utile al fine di ripristinare più velocemente il riassorbimento dell’ematoma.

STRAPPI MUSCOLARI

Lo strappo muscolare è la  parte più grave della traumatologia muscolare, caratterizzata dall’interruzione anatomica del muscolo, percepibile al tatto come un’avvallamento  o “scalino” nel gruppo muscolare. (fig 3)

La sintomatologia è di dolore acuto, con conseguente e comprensibile interruzione (meccanismo di emergenza e di compenso) della funzionalità muscolare. Inoltre, all’esame visivo si registrerebbe un ampio ematoma che renderebbe così particolarmente “sensibile” la parte.

All’esame teletermografico, compare un’area di ipertermia (fig.4).

La terapia consisterebbe nel rimanere a riposo per 1 o 2 mesi e in alcuni casi sarebbe indicato addirittura di ricorrere all’immobilizzazione tramite gesso per 15-20 giorni.

La ripresa della funzionalità deve essere naturalmente dosata e cauta.

ROTTURA MUSCOLARE

La forma più grave di strappo muscolare, prevede la rottura sottocutanea del muscolo (interruzione completa nella continuità del gruppo muscolare) la terapia in questi casi è di trattamento chirurgico!

 

 

 

Bibliografia: atlante di traumatologia dello sport per il medico pratico

                     Giorgio Santilli

                     Ed. Nattermann


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