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Traumi da sport

IN QUESTO ARTICOLO INFORMATIVO, PARLIAMO GENERICAMENTE DI EVENTUALI PATOLOGIE E TRAUMI RISCONTRABILI IN PALESTRA, DURANTE LA PRATICA DEI NOSTRI SPORT. COGLIAMO ANCHE L’OCCASIONE PER APPROFONDIRE LA NOSTRA CONOSCENZA ANATOMICA E FISIOLOGICA DI QUESTA IMPORTANTISSIMA ARTICOLAZIONE DEL CORPO UMANO.

ESAMINIAMO L’ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO

 di: Federico Fragale  (D.T. Scuola Arti Marziali Fragale)

Parliamo oggi dell’articolazione del ginocchio. È questa una articolazione molto complessa e sottoposta a forze che possono sollecitarne le strutture legamentose, meniscali, cartilaginee ed ossee.

Solitamente, sono traumi che noto, si riscontrano molto spesso per quanto riguarda la categoria dei calciatori, ma che a volte, come già accaduto in passato, possono riguardare anche i nostri sport da combattimento. Per questo credo sia giusto scambiarci le conoscenze di ognuno di noi sull’argomento… non fosse altro per conoscere meglio ed approfondire le nostre sommarie conoscenze, sull’anatomia di quella macchina meravigliosa ed importantissima che è il corpo umano.  Un esempio per tutti su quanto la cosa potrebbe riguardarci personalemte: la semplice rotazione per effettuare il middle kick, prevede la rotazione sull’avampiede, questo non a caso, visto che in caso contrario, (cioè se la pianta del piede rimanesse ancorata terra e non ruota) la rotazione del tronco e delle anche, insieme alla forza di inerzia dovuta alla rotazione, rischierebbe anche di danneggiare i legamenti, o magari anche purtroppo e persino di romperli o provocarne il distacco. Vediamo, prima di addentrarci ad analizzare le varie traumatologie possibili, di descrivere brevemente cosa è, come funziona e come si compone quest’importantissima articolazione.

IL GINOCCHIO, è l’articolazione intermedia dell’arto inferiore, formata dal contatto del primo segmento (la coscia), con il secondo (la gamba) e più propriamente dal contatto articolare tra la parte distale del femore e quella prossimale della tibia .(il perone si articola sulla tibia e tarso). L’articolazione del ginocchio è protetta anteriormente da un piccolo osso di forma rotonda, la rotula, quest’ultima evita fisiologicamente l’iperestensione dell’articolazione e proprio per questo ne siamo dotati.

L’articolazione del ginocchio possiede due gradi di libertà, e permette quindi 4 movimenti:

  • flessione ed estensione (sul piano sagittale)
  • rotazione interna ed esterna, (questa avviene attorno all’asse longitudinale della gamba, movimento che -così come per il gomito-  si ottiene solo ad articolazione flessa).

Notiamo come le strutture maggiormente colpite dai traumi da sport, sono senza dubbio i menischi, questi hanno la forma di un ferro di cavallo e ve ne sono 2 per ogni ginocchio (uno esterno ed uno interno).

Hanno specifiche funzioni ed oltre a funzionare come cuscinetti ammortizzatori tra i due capi articolari, stabilizzano anche il movimento di scivolamento della parte femorale sulla superficie della tibia.

 Vediamo adesso se riusciamo ad analizzare i casi possibili di traumatologia di questa articolazione, tra cui:

  • rottura del menisco;
  • lesione dei vari legamenti

Rottura del legamento crociato anterioreEsaminata precedentemente (sia pur sommariamente) la funzione che hanno i menischi, possiamo comprendere come sia possibile che a seguito di movimenti bruschi e sbagliati o effettuati in posizioni non idonee, che i menischi possano rimanere accidentalmente incastrati tra il femore e la tibia, durante la flessione o l’estensione della gamba. Questo può comportare delle lacerazioni su queste parti, con dolore acuto e rigonfiamento… con impossibilità nel rimuovere la gamba dalla posizione in cui rimane purtroppo bloccata. Dovremmo perciò, (qualora ci capiti un caso del genere in palestra) non tentare manovre azzardate per rimuovere l’arto dalla posizione… ma immobilizzare l’arto e trasportare l’atleta in ospedale, dove solitamente ed eventualmente in seguito, si opera mediante intervento chirurgico (adesso anche in artoscopia e perciò molto meno invasiva, duratura ed invalidante) per “riparare” tramite piccole incisioni la parte del menisco lacerata o rimuovere piccoli pezzetti di menisco che potrebbero essersi eventualmente staccati da questo. Solitamente il recupero è veloce e prevede un importantissimo periodo di riabilitazione.

 Un altro trauma da noi riscontrabile potrebbe essere derivato alla rottura dei legamenti, questi possono essere suddivisi a seconda di quali vengono lacerati: legamenti crociati… o collaterali… o mediali.

 I legamenti crociati,(anteriore e posteriore) hanno il compito di stabilizzare durante i vari movimenti possibili, l’articolazione del ginocchio. Un movimento inusuale, o sbagliato, comporta dalla distensione, allo stiramento, sfilacciamento e sino alla rottura del legamento. Solitamente e nei casi più frequenti, il legamento crociato che è più sottoposto a traumi è quello anteriore. Viene trattato (in caso di rottura) con operazione chirurgica, per la ricostruzione del legamento.

I legamenti mediali e collaterali, permettono di stabilizzare l’articolazione del ginocchio, nei movimenti laterali. A seconda della gravità del trauma, possiamo dividere in tre gradi la distorsione dei legamenti: in quesa figura è rappresentata la distorsione di 1° grado, con parziale allungamento del legamento collaterale mediale. La visita medica è d’obbligo, e solitamente si procede all’immobilizzazione per un determinato periodo di tempo, utile per il ripristino.

 Distorsione di 1° grado      Distorsione di 2° grado      Distorsione di 3° grado: rottura completa dei legamenti

Nella lesione di 2° grado, assistiamo ad una lacerazione del legamento, e nei casi più gravi, lesione di 3° grado, si ha la rottura. In questi casi l’intervento chirurgico rimane l’unica soluzione per ripristinare la funzionalità del legamento rotto. La riabilitazione è di medio termine, con movimenti di flesso-estensione del ginocchio, piccole rotazioni, molto esercizio su ciclette e potenziamento muscolare.

La triade infaustaA seconda del “danno” provocato all’articolazione del ginocchio, (dove più strutture articolari sono coinvolte)possiamo sentir parlare di lesioni complesse, dove l’unica soluzione e l’intervento chirurgico, con tempi di riabilitazione molto lunghi e l’impossibilità di effettuare al massimo grado di libertà i movimenti specifici che permette quest’articolazione.

Ma in ogni caso… la riabilitazione deve essere coordinata con un medico ed un esperto fisioterapista. Nel caso l’atleta decida di eseguirla in palestra e sfruttando i macchinari della stessa… il mio parere personale è di leggere bene le indicazioni dateci dal fisioterapista o medico… e di seguirle con diligenza. L’articolo appena letto magari.. potrebbe aiutarci a comprendere alcuni termini specifici di cui potremmo non conoscerne il significato.

 Ma naturalmente l’augurio che ci facciamo… è proprio che questo articolo non possa affatto servirci a questo uso… ma solamente per migliorare ed approfondire la nostra conoscenza anatomico funzionale di questa nostra importantissima articolazione.


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