ANCORA UN INTERESSANTE ARTICOLO DI UNO DEI NOSTRI
NUOVI E TRA I PIU’ PREPARATI, PREZIOSI E PROLIFICI COLLABORATORI. QUESTA VOLTA
CI PARLA DELL’ARTICOLATO, QUANTO IMPORTANTISSIMO RAPPORTO TRA INSEGNANTE E
ALLIEVO. “IL MAESTRO”: UNO STATUS CON UN RUOLO EFFICACE NELLA FORMAZIONE DEI
GIOVANI AFFIDATIGLISI, MA ANCHE DELICATISSIMO PER LA “FORMAZIONE” E SPESSO
PURTROPPO… CONTROPRODUCENTE.
Allenatore-Maestro…
o
Padre-Padrone?
Di: Salvatore Cosentino
La
figura dell’insegnante, del Maestro, dell' Allenatore, del Sifu, del Guru,
ecc... E’ una figura forte e che influenza con una istintiva naturalità,
analogamente alla figura del padre naturale, il modello comportamentale del
ragazzo-allievo, non solo nel sociale ristretto della palestra, ma anche nella
vita e nostro più ampio sociale quotidiano. Questo è tanto più realmente
riscontrabile, soprattutto se l’allievo è in età adolescenziale, ma notiamo
che la maturità interiore e biologica della personalità, non è spesso legata
indissolubilmente a quella anagrafica e quindi, sicuramente la sua influenza
potrebbe arrivare in generale ad intaccare con l’esperienza fatta, la
personalità (in continuo “accomodamento”) di ognuno degli allievi.
Importantissima ragione, a mio avviso, per cui il vero e consapevole “Maestro”
dovrebbe essere prima di ogni altra cosa, un uomo con una certa coscienza, un
educatore e persino anche un pò psicologo… e solo successivamente poi, anche
un insegnante tecnico, stratega e tattico… Noto ultimamente e
forse persino con ormai troppa superficialità, come ognuno si autodefinisca “Maestro”
pensando di dovere o poter indicare con questo, di possedere un diploma di
qualifica che lo definisca tale… Sinceramente io non penso affatto, che un
diploma attaccato alla parete, per quanto attendibile esso sia, possa
qualificare e significare senza alcun dubbio la difficile e delicata, quanto
importantissima figura del Maestro!
Da
queste prime battute del mio scritto e riflessioni generali sull’argomento, si
evince spero, l'importanza che questa figura riveste sicuramente per gli allievi
e quanto sia dunque facile per un qualsiasi maestro, visto il ruolo di guida
indiscussa che egli ha sugli allievi, quando il suo comportamento o
preparazione sia insufficiente e non completo, egli possa persino danneggiare
psicologicamente un ragazzo, o addirittura plagiarlo, precludendogli forse, la
via della realtà! Il compito del Maestro deve essere anche (o soprattutto?)
quello di educare i suoi ragazzi-allievi alla vita, facendogli comprendere
tramite le arti marziali o gli sport da combattimento, che nella vita
si hanno le stesse procedure, bisogni e funzionamenti interagenti. Bisogna
quindi e forse, imparare a soffrire, a stringere i denti ed a lottare fino a
quando non si ha più il fiato sul ring o sul tatami e forse
anche oltre… come del resto spesso accade anche nella vita quotidiana.
Anche qua infatti, quando talvolta vogliamo ottenere o raggiungere
un obbiettivo, qualunque esso sia, bisogna crederci e lavorare per
riuscire. Pianificare il lavoro e prendere spunto dalle esperienze passate…
anche dalle più negative. Ma soprattutto il Maestro dovrebbe far capire che
"nella lotta" e' l'allievo che deve essere pronto ad accettare di
combattere da solo, pur avvantaggiandosi dell’esperta guida e consigli del
proprio maestro (pur facendo in modo di non risaltare oltremodo) e' l'allievo
che deve acquistare sicurezza in se stesso e nelle sue capacità o
potenzialità. Il Maestro avrebbe quindi il difficile e delicato compito di
tracciare e mostrare la strada all'allievo, il quale deve avere
invece, prima gli occhi per vederla e riconoscerla e poi anche e naturalmente,
il coraggio per intraprenderla, mostrandosi umile nell'apprendimento ed
imparando anche e soprattutto per naturale ed istintiva imitazione forse, a
combattere il proprio ego. Credo che solo così, si possa preparare l'allievo al
successivo, eventuale passaggio delicato e difficile, che lo avvia nel migliore
dei modi a divenire a sua volta, forse un giorno,
"Maestro". Parrebbe scontato quindi, che il Maestro
dia in prima persona il buon esempio, mostrandosi continuamente e realmente per
come… e per quello che e'... ovvero anche una persona comune con forse
maggiori e migliori esperienze di vita ma… certamente senza poteri mistici Non
dico o voglio affermare certo con questo, che particolari!
molti maestri dicano agli
allievi di possederli… (almeno spererei..) ma credo invece che alcuni di loro
lasciano… che gli allievi possano forse, autonomamente pensarlo! La cosa che
potrebbe sicuramente sembrare ben meno grave… vi assicuro però, che potrebbe
invece avere le stesse controindicazioni e disastrosi risultati. Un altro
compito fondamentale del Maestro credo… e' quello di stimolare l'allievo
verso nuove mete ed a sperimentare, lasciandogli cosi la libertà di
gestire come meglio crede la sua pratica sportiva o marziale che sia. In maniera
tale da renderlo responsabile verso se stesso in primis… e così verso gli
altri forse, un domani! Il maestro che precluda in qualsiasi modo altre realtà
al proprio allievo, forse io credo tema il confronto del suo operato e delle sue
conoscenze, dimostrandosi a mio avviso, insicuro di se e
della sua evidentemente relativa conoscenza (del resto come quella di tutti noi)
. Il maestro che sa di non poter sapere tutto e' forse colui che conosce
sicuramente di più... ma oltre ad esserne sicuramente ed intimamente a
conoscenza, ne dovrebbe assumere anche comprensione nella coscienza e
soprattutto non dovrebbe temere eventualmente di rivelarlo a chicchessia! Non è
certo per questo che dovrebbe o potrebbe perdere la stima dell’allievo e
soprattutto veder calare il valore della propria autostima… anzi! Il vero e
coscienzioso Maestro non teme di mostrare ciò che non sa, perché comprende che
è il primo stadio per stimolare la propria continua completazione
professionale. Lui certamente non ha paura di perdere l'allievo ma al contrario,
lo lascia libero di esplorare nuovi mondi, perchè sarà contento della sua
crescita e della sua naturale ed esplosiva voglia di conoscenza a causa della
sua contenuta potenziale evoluzione. L'allievo dal canto suo, sono
sicuro che avrà forse ancora più stima del suo Maestro, perchè finalmente ha
la possibilità di comprendere di che cosa gli sia stato fatto veramente
dono.... Chi invece si pone verso gli allievi con un atteggiamento di
assolutistica verità, imponendo il proprio credo come verità universale
(purtroppo molto spesso osservo…) altro non fa che accrescere negli allievi la
loro insicurezza di fondo e addirittura creando una certa dipendenza psicologica
da lui stesso.
Questo, che noto purtroppo
avvenire di frequente, forse a causa della propria altrettanto radicata
insicurezza di fondo a sua volta introiettata dallo pseudo maestro di turno… e
per soddisfare così il proprio “ego”… fa credere che tutto ciò che
il maestro dice: "e' verità sacra ed immutabile"! In questo caso, la
figura del maestro introiettata dall’allievo, che già è questa di per se e
naturalmente molto forte, viene esasperata talmente tanto, da poter soffocare
addirittura la personalità, capacita critica e l’autonoma capacità
discriminante degli allievi. Il compito più importante di ogni “docente”
(in qualsiasi campo dell’insegnamento) forse, dovrebbe essere quello di creare
e saper tirar fuori proprio la capacità critica degli allievi, anche nei
confronti del Maestro stesso... I migliori di essi infatti, sanno benissimo che
anche il Maestro può imparare moltissimo dalle critiche (sempre
costruttive) degli allievi, se motivate e ben argomentate… Ma il vero
problema penso, sta proprio nel fatto che il maestro “padre padrone”
non vuole sentire altro che solo il suo ego, credendo di “sentire” e forse
addirittura sinceramente, che in quanto “insegnante” non abbia ormai più
niente da apprendere! Ma fortunatamente e secondo il parere di molti… solo
quando lasciamo questa Terra smetteremo di apprendere... forse! Provate a
indicare e far leggere al vostro insegnante, o discutere costruttivamente con
lui e gli altri compagni di palestra, questo articolo …
Ma lascio come sempre a voi lettori, le vostre personali
conclusioni e riflessioni...
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