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Fitoterapia

CONTINUIAMO CON QUESTO INTERESSANTE SECONDO ARTICOLO, UNA RUBRICA FISSA E PERIODICA, CON LA NOSTRA NUOVA COLLABORATRICE: BELLOMINI ALESSIA (Studentessa universitaria in scienze e tecniche erboristiche) SULL’IMPORTANTE  RUOLO CHE I NATURALI RIMEDI FITOTERAPICI, POSSONO SVOLGERE PER L’OTTIMALE PRATICA DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA E SENZA ALCUNA IMPORTANTE CONTROINDICAZIONE. IN QUESTO BREVE SCRITTO, CI RAGGUAGLIA SULLE IMPORTANTI IMPLICAZIONI CHE ALCUNE ERBE HANNO SULLA NOSTRA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA.

I rimedi fitoterapici
a piccoli problemi circolatori

Di: Bellomini Alessia
(Erboristeria Fior di Luce  - Via Perugia 1/C 56126 Pisa)

Per microcircolo si può intendere una fitta rete di piccoli vasi sanguigni che si estende nel nostro corpo. Tutti gli organi, possiedono sia una circolazione arteriosa che venosa, ma il sistema che permette gli scambi nutritivi fra le cellule, il passaggio nutrizionale tra i tessuti, la liberazione e la regolazione del flusso di ossigeno, è rappresentato da questo fitto reticolo di vasi. Un’alterazione dell’apparato circolatorio spesso si manifesta con l’affiorare sulle gambe di antiestetici capillari uniti ad un forte senso di pesantezza agli arti inferiori.

Sono molte le patologie legate a problemi circolatori, che sono rigorosamente da verificare e curare con l’ausilio medico. Quello che possiamo valutare insieme è il modo con cui la fitoterapia può aiutare a migliorare alcune patologie, senza però sostituirsi, specialmente nei problemi di una certa gravità, alla diagnosi medica.

Inutile ricordare, anche in questo caso, che alla base di tutto rimane una corretta alimentazione, vita sana, e tanto movimento. 

Le cure con le erbe danno risultati lenti, ma nel campo circolatorio un utilizzo corretto di alcune piante officinali può in pochi giorni farci avere gambe più riposate e leggere.

Vediamo insieme come agiscono e quali sono le proprietà di alcune delle principali specie vegetali di nostro interesse.

L’Ippocastano (Aesculus hippocastanum L.)

attiva la circolazione sanguigna e favorisce il ritorno venoso, combatte efficacemente l’insufficienza veno-linfatica, la fragilità capillare, gli edemi post-operatori, la cellulite. Grazie all’escina (complesso di glicosidi triterpenici), infatti, la pianta, oltre ad aumentare il tono venoso, è dotata di spiccata attività antiinfiammatoria. Esternamente l’Ippocastano viene impiegato in preparati topici utili in caso di gambe pesanti, crampi, fragilità capillare oltre al trattamento delle emorroidi, varici e contusioni varie. Per la presenza di escina si consiglia vigilanza in caso di contemporanea assunzione di farmaci anticoagulanti.

Di pari importanza

il Rusco (Ruscus aculeatus L.comunemente detto Pungitopo)

 è attualmente apprezzato per le sue  importanti proprietà venotoniche, vascoloprotettrici, antiedemigene, antiinfiammatorie, astringenti (attività dovuta ai saponosidi) e diuretiche; è efficace nelle turbe funzionali dell’insufficienza veno-linfatica, senso di pesantezza alle gambe, crampi ai polpacci, varici e stasi venosa, emorroidi, geloni. Utilissimo in caso di soggetti tendenti all’obesità, alla ritenzione idrica e alla varicosità degli arti inferiori. In cosmetica ha proprietà lenitive, protettive, disarrossanti e rinfrescanti, è indicato nella fragilità del microcircolo sottoepidermico e per il trattamento delle pelli delicate, sensibili e facili agli arrossamenti. Protegge dagli agenti esterni (sole, vento, ecc.).

La Centella asiatica (Hydrocotyle asiatica L.)

è una pianta esotica dotata di proprietà cicatrizzanti, si contraddistingue, infatti, per aumentare la qualità del nuovo collagene formato. Grazie ai suoi flavonoidi è utile per ridurre la fragilità vascolare e, dato che pare che la cellulite possa derivare da una alterazione del trofismo vascolare e connettivale, la pianta trova un’utile applicazione anche in questo campo.

Una tisana a base di Rusco Ippocastano e Centella dà gambe più agili, elimina i crampi muscolari, migliora la memoria e la circolazione.

L’Amamelide (Hamamelis virginiana L.)

 viene utilizzata sia per uso topico che internamente in casi di insufficienza venosa ed emorroidi grazie alla sua azione tonico-astringente,   vasoregolatrice e vitaminoP-simile. Localmente, oltre che nella patologia venosa, è utile nelle lievi lesioni cutanee e nelle infiammazioni di cute e mucose.

Le foglie di GinKgo biloba

hanno proprietà vasodilatatrici ed antiinfiammatorie. Flavonoidi e diterpeni sono i costituenti salienti di questa antichissima pianta che agisce a livello di insufficienza circolatoria cerebrale: attivando il metabolismo cellulare migliora l’utilizzazione di glucosio e di ossigeno.  Per questo è anche un ottimo medicamento della terza età: può, infatti, aumentare la vigilanza e la memoria. La combinazione di Gingko e farmaci anticoagulanti o farmaci che inibiscono l’aggregazione piastrinica dev’essere attentamente valutata per l’aumentato effetto di tali farmaci – importante in questo caso il consiglio medico.

Il Melitolo (Melilotus officinalis L.)

oltre che nelle lievi forme di insonnia e turbe digestive minori, per il suo contenuto in cumarina interviene sul microcircolo migliorando l’ossigenazione dei tessuti. Aumenta la resistenza capillare, migliora il ritorno venoso, la circolazione linfatica ed è indicato nel trattamento degli edemi di natura infiammatoria.

Anche il Mirtillo nero (Vaccinum myrtillus L.)

è utile nell’aumentare la resistenza e diminuire la permeabilità capillare. Gli antociani – presenti prevalentemente nei frutti – manifestano i benefici nella fragilità capillare cutanea, nelle turbe della circolazione venosa, nelle affezioni vascolari degli occhi, nelle emorroidi, nella cuperose ecc. I frutti non presentano tossicità, le foglie, se somministrate per un periodo prolungato o abusandone possono provocare intossicazioni. 

La Vite (Vitis vinifera L.)

tutti conosciamo le virtù dietetiche dell’uva, sia come succo che come frutto, ma in campo fitoterapico sono le foglie ad avere le maggiori virtù. Le indicazioni terapeutiche sono analoghe a quelle dei frutti di mirtillo in quanto è la presenza di antocianosidi (il termine Vite rossa sta appunto ad indicare questa peculiarità che la pianta presenta in modo più o meno marcato a seconda della cultivar), che le conferisce attività protettrice a livello del microcircolo. La foglia infatti presenta proprietà vitaminoP-simili e si utilizza nelle manifestazioni cliniche a carico del sistema venoso, in particolare insufficienza venosa degli arti inferiori, fragilità capillare, emorroidi e, come coadiuvante alle terapie farmacologiche, nella flebite. Ad oggi non sono segnalate reazioni avverse, per cui al  momento la sua tossicità non è da considerarsi rilevante.

Per richiedere maggiori chiarimenti o per suggerire nuovi ed interessanti temi da trattare, inerenti la sua attività professionale di erborista:

e. mail: postmaster@bellomialessia123.191.it

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