IN QUESTO BELLISSIMO ARTICOLO, IL Dott. Francesco
Pellegrino, CI PRESENTA ED ELENCA, TUTTI I GRUPPI MUSCOLARI DELL’ARTO INFERIORE.
NE ILLUSTRA LE INSERZIONI, LE ACCEZIONI E PARTICOLARITA’. NON SENZA TRALASCIARE
LA LORO EVENTUALE IMPLICAZIONE E COMPLEMENTARITA’ NEI MOVIMENTI DEI VARI
SEGMENTI, COMPONENTI TUTTO L’ARTO INFERIORE. UNA RELAZIONE PARTICOLARMENTE
IMPORTANTE PER TUTTI COLORO CHE AMBISCANO A DIVENIRE ALLENATORI, MA ANCHE
“COMPLEMENTARE” PER TUTTI GLI INSEGNANTI CHE DESIDERINO MIGLIORARE LA LORO
PROFESSIONALITA’.
I MUSCOLI DELL’ARTO INFERIORE
Di: Dott. Francesco Pellegrino
Presentazione
Per quanto riguarda i muscoli dell’arto inferiore, prenderemo
in considerazione solo i gruppi muscolari della “parte libera” dell’arto
inferiore. Tralasceremo per questo la descrizione dei muscoli dell’anca e
verranno presi quindi in considerazione:
-
i muscoli della coscia,
-
i muscoli della gamba,
-
i muscoli del piede.
Muscoli della coscia
I muscoli della coscia si distinguono in:
-
anteriori,
-
mediali,
-
posteriori.
Muscoli anteriori della coscia
Questi
sono:
Muscolo tensore della fascia lata. È un fusiforme che
si trova superficialmente, nella regione superolaterale della coscia. Origina
dall’estremità anteriore del labbro esterno della cresta iliaca, dalla spina
iliaca anteriore superiore e dalla sottostante incisura, dalla faccia
superficiale del muscolo medio gluteo e dalla fascia che lo ricopre. I suoi
fasci si dirigono in basso, proseguono in un lungo tendine che percorre tutta la
coscia, per inserirsi poi al condilo laterale della tibia. Nel suo tragitto, il
tendine d’inserzione si fonde con la fascia femorale o fascia lata, formando la
benderella o tratto ileotibiale.
Il ventre muscolare è posto lateralmente al sartorio e
davanti al muscolo medio gluteo; in superficie esso è in rapporto con lo strato
sottocutaneo, profondamente con i muscoli medio gluteo e vasto laterale. Con la
sua azione tende la fascia lata e abduce la coscia; essendo un muscolo
biarticolare ha anche un’azione di estensione della gamba sulla coscia.
Muscolo sartorio. Occupa una posizione superficiale e
si presenta come un muscolo allungato e nastriforme, che attraversa obliquamente
la faccia anteriore della coscia, dall’alto in basso e dall’esterno all’interno.
Origina dalla spina iliaca anteriore superiore e dalla parte piú alta dell’incisura
sottostante e, attraversata la faccia anteriore della coscia, giunge in basso,
sul lato mediale del ginocchio, dove termina inserendosi all’estremità superiore
della faccia mediale della tibia. L’inserzione avviene tramite un tendine
slargato che prende il nome di zampa d’oca. La sua faccia anteriore è
superficiale; con quella profonda esso incrocia il retto del femore e l’ileopsoas.
Incrociando il muscolo adduttore lungo, chiude in basso il triangolo femorale
(di Scarpa). Prima di raggiungere la regione del ginocchio il sartorio ricopre
il canale degli adduttori.
Il
triangolo femorale (di Scarpa), situato nella regione anterosuperiore della
coscia, è limitato in alto dal legamento inguinale, lateralmente dal muscolo
sartorio e medialmente dal muscolo adduttore lungo. Al triangolo corrisponde una
fossa piramidale, con la base rivolta verso l’alto, in cui decorrono il nervo e
i vasi femorali e sono contenuti i linfonodi inguinali profondi.
Il canale degli adduttori è un tragitto muscolomembranoso
situato nella parte inferomediale della coscia, dà passaggio ai vasi femorali.
Esso è formato dal muscolo grande adduttore medialmente e dal vasto mediale
lateralmente.
Il muscolo sartorio con la sua azione, flette la gamba sulla
coscia e la coscia sul bacino, abduce e ruota all’esterno la coscia.
Muscolo quadricipite femorale. è il piú voluminoso
muscolo della regione anteriore della coscia e risulta formato da quattro capi:
-
il retto del femore,
-
il vasto mediale,
-
il vasto laterale,
-
il vasto intermedio,
che si raccolgono in un unico tendine terminale.
Il retto del femore origina dalla spina iliaca
anteriore inferiore con un tendine diretto e dalla porzione piú alta del
contorno dell’acetabolo nonché dalla capsula dell’articolazione coxofemorale con
un tendine riflesso.
Il vasto mediale origina dal labbro mediale della
linea aspra e dalla linea rugosa che unisce questa al collo del femore.
Il vasto laterale origina dalla faccia laterale e dal
margine anteriore del grande trocantere, dalla metá superiore del labbro
laterale della linea aspra del femore e dal suo ramo che va al grande trocantere.
Il vasto intermedio, posto profondamente tra il vasto
laterale e quello mediale, origina dal labbro laterale della linea aspra e dai
3/4 superiori delle facce anteriore e laterale del femore.
I
quattro capi convergono in basso, mantenendo però la loro individualità. A
livello del ginocchio si raccolgono in un tendine apparentemente unico, ma
formato in realtá dalla sovrapposizione di tre lamine.
-
La lamina superficiale è la continuazione del retto
del femore,
-
La lamina intermedia appartiene ai vasti mediale e
laterale,
-
La lamina profonda al vasto intermedio.
A livello della patella, la maggior parte delle fibre
tendinee trova l’inserzione ossea; alcune fibre, piú superficiali, passano
davanti alla patella, incrociandosi, e formano la cosiddetta espansione del
quadricipite che va a fissarsi al margine inferiore dell’articolazione della
tibia. Le fibre che si sono interrotte in corrispondenza della patella,
continuano al di sotto di essa nel legamento patellare, che prende inserzione
alla tuberosità della tibia. Ai lati del legamento patellare, l’espansione del
quadricipite è rinforzata da due benderelle fibrose che si portano dalla patella
ai condili della tibia, le ali o retinacoli della patella. I fasci piú profondi
del vasto intermedio prendono inserzione, inferiormente, sulle pareti della
borsa sinoviale sovrapatellare e costituiscono il muscolo articolare del
ginocchio.
Il muscolo quadricipite femorale contraendosi estende la
gamba e, con il retto femorale, partecipa alla flessione della coscia nonché, a
ginocchio flesso, alla flessione del bacino sulla coscia.
Muscoli mediali della coscia (fig. 14).
Sono:
Muscolo gracile.
Appiattito e nastriforme, occupa il lato mediale della coscia. Origina dalla
faccia anteriore della branca ischiopubica, nei pressi della sinfisi, donde si
porta verticalmente per inserirsi nella parte superiore della faccia mediale
della tibia. Il suo tendine concorre a formare la zampa d’oca. Superficialmente
il muscolo gracile è ricoperto dalla fascia femorale mentre, profondamente,
corrisponde ai muscoli adduttori grande e lungo, al condilo mediale del femore e
al condilo mediale della tibia. Il muscolo gracile, con la sua azione adduce la
coscia, flette e ruota medialmente la gamba.
Muscolo pettineo. è situato nella parte superomediale della coscia. Origina dal tubercolo pubico,
dalla faccia anteriore del ramo superiore del pube, dalla cresta pettinea, dal
legamento pubofemorale e dalla fascia che lo ricopre. I suoi fasci si dirigono
lateralmente e in basso per inserirsi sulla linea pettinea del femore.
Superficialmente il pettineo, rivestito dalla fascia pettinea, corrisponde al
triangolo femorale; profondamente è in rapporto con la capsula
dell’articolazione coxofemorale e con i muscoli adduttore breve e otturatorio
esterno. Il pettineo adduce, flette e ruota all’esterno la coscia.
Muscolo adduttore lungo. è un muscolo piatto di forma triangolare. Origina dalla faccia anteriore del ramo
superiore del pube; i suoi fasci si portano in basso, in dietro e lateralmente e
vanno ad inserirsi al terzo medio del ramo mediale della linea aspra del femore.
La sua faccia superficiale è rivestita dalla fascia femorale e ,in basso, è in
rapporto con il sartorio e il vasto mediale. Profondamente corrisponde agli
adduttori breve e grande. Adduce e ruota all’esterno la coscia.
Muscolo adduttore breve.
Di forma triangolare, è posto profondamente all’adduttore lungo e
superficialmente al grande adduttore. Origina dalla porzione mediale della
faccia anteriore del ramo superiore del pube e dalla porzione superiore della
faccia anteriore della branca ischiopubica. Si porta in basso, in dietro e
lateralmente per inserirsi al terzo superiore del labbro mediale della linea
aspra del femore. Adduce e ruota all’esterno la coscia.
Muscolo grande adduttore.
Situato piú profondamente rispetto agli adduttori lungo e breve, è un muscolo
piatto e triangolare, il cui apice volge verso l’ischio e la cui base occupa
tutta l’altezza della linea aspra del femore. Origina dalla faccia anteriore
della branca ischiopubica e dalla tuberosità ischiatica. Si dirige in dietro, in
basso e lateralmente e, giunto al margine posteriore del femore, termina
inserendosi sul labbro mediale della linea aspra, fino all’altezza del tubercolo
del grande adduttore, che si trova al di sopra dell’epicondilo mediale. La
porzione superiore del muscolo grande adduttore, viene anche descritta come
muscolo adduttore minimo. La superficie anteriore del muscolo è in rapporto con
gli adduttori lungo e breve e con il sartorio; inferiormente delimita, insieme
al vasto mediale, il canale degli adduttori. La faccia posteriore corrisponde ai
muscoli bicipite, semitendinoso e semimembranoso. Contraendosi, adduce e ruota
all’interno la coscia.
Muscoli posteriori della coscia (fig. 15).
Sono:
Muscolo bicipite femorale.
Occupa le regioni posteriore e laterale della coscia e origina con due capi.Il
capo lungo nasce dalla parte superiore della tuberosità ischiatica;il capo breve
dal terzo medio del labbro laterale della linea aspra del femore e dal setto
intermuscolare laterale. I due capi convergono in un tendine comune che va ad
inserirsi sulla testa della fibula e sul condilo laterale della tibia.
Posteriormente è in rapporto in alto con il grande gluteo e quindi con la fascia
femorale; anteriormente corrisponde ai muscoli grande adduttore, semimembranoso
e vasto laterale. In basso costituisce il limite superoesterno della fossa
poplitea. Agisce flettendo la gamba ed estendendo la coscia. Ha inoltre
un’azione di extrarotazione della gamba.
Muscolo semitendinoso. è un muscolo situato superficialmente nella parte posteromediale della coscia;
è carnoso nella porzione superiore, tendineo in quella inferiore. Origina in alto
dalla tuberosità ischiatica e discende verticalmente fino alla parte media della
coscia, dove continua in un lungo tendine che concorre alla costituzione della
zampa d’oca, inserendosi nella parte superiore della faccia mediale della tibia.
Posteriormente è in rapporto, in alto, con il muscolo grande gluteo e quindi con
la fascia femorale; anteriormente corrisponde ai muscoli grande adduttore e
semimembranoso. Insieme al tendine del muscolo semimembranoso costituisce il
limite superointerno della fossa poplitea. Agisce flettendo e ruotando
all’interno la gamba ed estendendo la coscia
Muscolo semimembranoso.
Situato profondamente al semitendinoso, è cosí detto perchè costituito, nel suo
terzo superiore, da una larga lamina tendinea. Origina in alto dalla tuberosità
ischiatica, scende verticalmente fino all’altezza dell’interlinea articolare del
ginocchio, dove il suo tendine si divide in tre fasci, di cui uno discendente va
a terminare sulla parte posteriore del condilo mediale della tibia, uno
ricorrente risale verso il condilo laterale del femore formando legamento
popliteo obliquo dell’articolazione del ginocchio, e uno anteriore, o tendine
riflesso, termina sulla parte anteriore del condilo mediale della tibia.
Superficialmente, il muscolo semimembranoso corrisponde ai muscoli grande
gluteo, semitendinoso e al capo lungo del bicipite; anteriormente è in rapporto
con i muscoli quadrato del femore e grande adduttore. Ha le stesse azioni del
muscolo semitendinoso.
La fascia della coscia, o
fascia femorale o fascia lata. Riveste a guisa di manicotto i muscoli
superficiali della coscia. In alto la fascia si fissa in avanti al legamento
inguinale, al corpo del pube e alla branca ischiopubica, in dietro e
lateralmente continua senza interruzione con la fascia glutea, in basso si fissa
sulla fibula, sui due condili della tibia, sulla faccia anteriore della patella
e continua poi nella fascia della gamba. è particolare la situazione dei muscoli
sartorio e tensore della fascia lata, i quali sono compresi in uno sdoppiamento
della fascia lata.
Muscoli della gamba
I muscoli della gamba si suddividono in:
-
gruppo anteriore,
-
gruppo laterale,
-
gruppo posteriore.
Muscoli anteriori
della gamba (fig. 16).
Sono:
Si trovano in una loggia delimitata dalla membrana interossea
della gamba e dai margini anteriori della tibia e della fibula.
Muscolo tibiale anteriore. è il piú mediale dei
quattro muscoli anteriori. Origina dal condilo laterale e dalla metá superiore
della faccia laterale della tibia, dalla porzione superomediale della membrana
interossea della gamba, dalla fascia crurale che avvolge tutti i muscoli della
gamba e dal vicino setto intermuscolare. I suoi fasci si portano verticalmente
in basso e, giunti nella porzione inferiore della gamba, continuano nel tendine
d’inserzione; questo si dirige medialmente e va a fissarsi al tubercolo del 10
cuneiforme e alla base del 10 osso metatarsale. Il muscolo tibiale anteriore,
nella gamba, ha rapporto superficialmente con la fascia crurale, profondamente
con la membrana interossea; medialmente è applicato contro la tibia e
lateralmente ha i muscoli estensori delle dita e dell’alluce. Nel piede, il
tendine d’inserzione passa sotto ai retinacoli dei muscoli estensori che lo
separano dalla cute, sormonta l’articolazione tibiotarsica e discende
medialmente all’arteria dorsale del piede.
Flette dorsalmente, adduce e ruota medialmente il piede.
Muscolo estensore lungo delle dita. Si trova
lateralmente al tibiale anteriore. Origina dal condilo laterale della tibia,
dalla testa e dai 2/3 superiori della faccia mediale della fibula, dalla
porzione laterale della membrana interossea, dalla fascia crurale e dai setti
intermuscolari circostanti. I fasci muscolari volgono in basso e continuano con
un robusto tendine che, passato sotto ai retinacoli dei muscoli estensori, si
divide in quattro tendini secondari. Ciascuno di essi, destinato a ognuna delle
quattro ultime dita, si suddivide, a livello dell’articolazione
metatarsofalangea, in tre linguette di cui quella intermedia termina sulla
faccia dorsale della base della 2a falange, mentre quella laterale e quella
mediale si riuniscono per fissarsi alla base della 3a falange. Nella gamba il
muscolo corrisponde superficialmente alla fascia crurale e profondamente alla
membrana interossea e alla fibula; lateralmente è affiancato dai muscoli
peronieri e medialmente dai muscoli tibiale anteriore ed estensore lungo
dell’alluce. Nel piede i tendini sono separati dalla cute mediante la fascia
dorsale superficiale e, profondamente, sono in rapporto con il muscolo estensore
breve delle dita. Contraendosi, estende le ultime quattro dita e contribuisce
alla flessione dorsale, all’abduzione e alla rotazione esterna del piede.
Muscolo estensore lungo dell’alluce. Origina dal terzo
medio della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente porzione della
membrana interossea. Si porta in basso, proseguendo nel tendine d’inserzione a
livello del terzo inferiore della gamba. Questo tendine passa sotto ai
retinacoli e va ad inserirsi alla faccia dorsale della 1a falange e alla base
della 2a falange dell’alluce. Nella sua parte superiore il muscolo occupa una
posizione profonda, tra il tibiale anteriore e l’estensore lungo delle dita.
Nella parte inferiore della gamba si fa superficiale ed è ricoperto dalla fascia
crurale. Nel piede il tendine d’inserzione è ricoperto dalla fascia dorsale e
passa sull’astragalo, sullo scafoide, sul 10 cuneiforme e sul 10 osso
metatarsale. Estende l’alluce e partecipa ai movimenti di flessione dorsale e di
adduzione del piede.
Muscolo peroniero anteriore. Occupa la parte
inferolaterale della regione anteriore della gamba ed è posto lateralmente al
muscolo estensore lungo delle dita con il quale è fuso. Origina dal terzo
inferiore della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente porzione
della membrana interossea. Il suo tendine passa al di sotto dei retinacoli dei
muscoli estensori e si inserisce alla superficie dorsale della base del 5° osso
metatarsale. Il muscolo peroniero anteriore, nella gamba, è in rapporto
anteriormente con la fascia crurale, posteriormente con la fibula, lateralmente
con il muscolo peroniero breve e medialmente con l’estensore lungo delle dita.
Il suo tendine d’inserzione decorre, nel piede, al di sopra del muscolo
estensore breve delle dita. Flette dorsalmente, abduce e ruota esternamente il
piede.
Muscoli laterali della gamba
Sono:
Muscolo peroniero lungo. è il piú superficiale e il
piú lungo dei due. Origina dalla porzione anterolaterale della testa della
fibula, dal terzo superiore della faccia e del margine laterale dello stesso
osso, nonché dal condilo lateraledella tibia, dalla fascia crurale e dai
circostanti setti intermuscolari. I fasci muscolari si portano verticalmente in
basso; continuano in un lungo tendine d’inserzione che passa dietro al malleolo
laterale, lo circonda da dietro in avanti, attraversa in direzione anteromediale
la faccia plantare del piede e va a terminare sulla tuberosità del 10 osso
metatarsale, sul 10 cuneiforme e sulla base del 2° metatarsale.
Nella gamba è in rapporto anteriormente con i muscoli
estensore lungo delle dita e peroniero anteriore; posteriormente corrisponde al
soleo e al flessore lungo dell’alluce. Nel collo del piede ricopre il peroniero
breve, con il quale è contenuto in una guaina fibrosa (retinacoli dei muscoli
peronieri) nella quale i tendini possono scorrere grazie alla presenza di una
guaina mucosa. Con la sua azione il muscolo peroniero lungo flette plantarmente,
abduce e ruota all’esterno il piede. Agisce anche sulla volta plantare
accentuandone la curvatura.
Muscolo peroniero breve. Occupa una posizione piú
profonda rispetto al precedente. Origina dal terzo medio della faccia laterale
della fibula nonché dai circostanti setti intermuscolari. I fasci decorrono
verticali in basso, continuando in un tendine che passa dietro al malleolo
laterale, lo circonda in basso e in avanti e va a fissarsi alla parte dorsale
della base del 5° osso metatarsale. è ricoperto dal peroniero lungo e
medialmente è in rapporto con la fibula. Contraendosi,abduce e ruota all’esterno
il piede.
Muscoli posteriori della gamba
Sono disposti in un piano superficiale e in un piano
profondo.
Nello strato superficiale si trovano: (fig. 17).
Nello strato profondo sono situati: (fig. 18).
Muscolo tricipite della sura. è formato da due muscoli:
che in basso, convergono in un unico grosso tendine
d’inserzione, il tendine calcaneale (detto di Achille).
Il muscolo gastrocnemio è formato da due ventri
muscolari, i gemelli della gamba. Di essi, il laterale origina dall’epicondilo
laterale del femore, dal piano popliteo e dalla porzione posteriore della
capsula articolare del ginocchio; il mediale si stacca dall’epicondilo mediale,
dal dal piano popliteo e dalla corrispondente porzione della capsula articolare
del ginocchio.
Il muscolo soleo, situato profondamente ai due
gemelli, origina dalla parte superiore della testa, dalla faccia dorsale dal
margine laterale della fibula, dalla linea obliqua e dal terzo medio e dal
margine mediale della tibia, da un’arcata fibrosa tesa fra la testa della fibula
e la linea obliqua della tibia, l’arcata del muscolo soleo.
I tre capi muscolari si uniscono nel tendine calcaneale che
si inserisce sul terzo medio della faccia posteriore del calcagno. A livello del
ginocchio, il margine mediale del gemello laterale e il margine laterale del
gemello mediale sono separati da uno spazio angolare aperto in alto e
rappresentano i limiti inferiori della fossa poplitea. Il gemello laterale è incrociato dal tendine del muscolo bicipite; il gemello mediale corrisonde ai
muscoli semimembranoso e semitendinoso. Profondamente i due gemelli sono a
contatto con la capsula articolare. Piú in basso i gemelli sono in rapporto
superficialmente con la fascia crurale, con il sottocutaneo e quindi con la
cute, profondamente con il muscolo soleo. Il soleo corrisponde posteriormente al
muscolo gastrocnemio e al plantare; anteriormente è in rapporto con i muscoli
flessore lungo dell’alluce, fessore lungo delle dita e tibiale posteriore. Il
tendine calcaneale corrisponde superficialmente alla cute, mentre risulta
separato anteriormente dall’articolazione tibiotarsica mediante un piano adiposo
e dalla faccia posteriore del calcagno mediante una borsa mucosa. Il muscolo
tricipite della sura contraendosi, flette plantarmente il piede e lo ruota
all’interno; concorre, con il gastrocnemio, alla flessione della gamba sulla
coscia. Facendo perno sull’avampiede, il tricipite estende la gamba sul piede
(muscolo antigravitario).
Muscolo plantare. è un piccolo muscolo posto
profondamente al gemello laterale, sulla faccia posteriore dell’articolazione
del ginocchio. Origina dal ramo laterale della linea aspra del femore e capsula
articolare del ginocchio. Il breve corpo muscolare è seguito da un tendine lungo
e sottile che decorre tra il gastrocnemio e il soleo inizialmente e quindi sul
margine mediale del tendine calcaneale, per terminare sulla faccia mediale del
calcagno. Ha un’azione simile a quella del tricipite della sura, anche se meno
potente.
Muscolo popliteo. è un muscolo appiattito, posto sotto
al plantare e ai gemelli. Origina dalla faccia esterna del condilo laterale del
femore e dalla corrispondente porzione della capsula articolare del ginocchio.
Si inserisce sul labbro superiore della linea obliqua e sulla faccia posteriore
della tibia, al di sopra di tale linea. è in rapporto anteriormente con il
condilo laterale del femore, con l’articolazione del ginocchio e con la parte
alta della faccia posteriore della tibia; posteriormente gli si pongono i
muscoli plantare e gastrocnemio. Il muscolo popliteo con la sua azione flette e
ruota all’interno la gamba.
Muscolo flessore lungo delle dita. è il piú mediale
dei muscoli dello strato profondo. Origina dalla linea obliqua e dal terzo medio
della faccia posteriore della tibia e dai circostanti setti intermuscolari. I
fasci muscolari si portano in basso e, in corrispondenza del terzo inferiore
della gamba, proseguono in un lungo tendine. Questo circonda in dietro il
malleolo mediale e scorre nella doccia calcaneale mediale, mantenuto nella sua
sede dal retinacolo dei muscoli flessori. Attraversa quindi la regione plantare
del piede obliquamente in avanti e lateralmente, incrocia il tendine del muscolo
flessore lungo dell’alluce e infine si divide nei quattro tendini terminali che
si fissano alla base della 3a falange delle ultime quattro dita. Il muscolo
flessore lungo delle dita è in rapporto anteriormente con la tibia e con il
muscolo tibiale posteriore, posteriormente con il muscolo soleo. Nella pianta
del piede il tendine d’inserzione decorre tra l’abduttore dell’alluce e il
flessore breve delle dita. Il muscolo flessore lungo delle dita flette le ultime
quattro dita e concorre alla flessione plantare del piede.
Muscolo flessore lungo dell’alluce. è il piú laterale
dei muscoli dello strato profondo. Origina dai 2/3 inferiori della faccia
posteriore e del margine laterale della fibula, dalla membrana interossea e dai
setti intermuscolari circostanti. I fasci si portano in basso e finiscono su un
lungo tendine che, passato sotto al malleolo mediale, decorre dapprima in un
solco della faccia posteriore dell’astragalo e quindi della faccia mediale del
calcagno. Giunto nella regione plantare, il tendine d’inserzione si porta in
avanti e medialmente, incrocia il tendine del muscolo flessore lungo delle dita
e va a fissarsi alla base della falange distale dell’alluce. All’incrocio tra i
tendini del muscolo flessore lungo delle dita e del muscolo flessore lungo
dell’alluce si trova una lacinia fibrosa di connessione;pertanto la contrazione
del muscolo flessore lungo dell’alluce determina una flessione delle altre
quattro dita. Con la sua azione, flette l’alluce e concorre alla flessione delle
altre quattro dita e alla flessione plantare del piede.
Muscolo tibiale posteriore. è situato profondamente
rispetto ai due muscoli flessori lunghi delle dita e dell’alluce. Origina dal
labbro inferiore della linea obliqua e dalla faccia posteriore della tibia,
dalla parte superiore della membrana interossea, dalla faccia mediale della
fibula e dai setti intermuscolari circostanti. Continua quindi in un tendine
d’inserzione che, passato dietro al malleolo tibiale, va a terminare sul
tubercolo dello scafoide, sulla superficie plantare dei tre cuneiformi e dell’estremità
prossimale del 2°, 3° e 4° osso metatarsale. è in rapporto anteriormente con le
facce posteriori della tibia e della fibula e corrisponde alla membrana
interossea; posteriormente è ricoperto dai muscoli soleo, flessore lungo delle
dita e flessore lungo dell’alluce. Agisce flettendo plantarmente il piede e
pertecipa ai movimenti di adduzione e di rotazione interna del piede; accentua
anche la curvatura della volta plantare.
La fascia della gamba o fascia crurale avvolge in superficie
i muscoli della gamba, manca soltanto in corrispondenza della faccia mediale
della tibia.
La fascia crurale continua in
alto con la fascia lata e prende inserzione sull’estremità prossimale della
tibia, sulla testa della fibula e sulla rotula. In basso continua con la fascia
del piede e prende parte alla costituzione dei retinacoli dei muscoli estensori,
peronieri e flessori. Dalla sua superficie interna si distaccano due setti
intermuscolari che terminano l’uno sul margine anteriore e l’altro sul margine
laterale della fibula. La gamba viene cosí divisa in tre logge che accolgono i
muscoli anteriori, laterali e posteriori. I tendini d’inserzione di alcuni
muscoli della coscia (bicipite, gracile, sartorio e semitendinoso) inviano fasci
all’estremità superiore della fascia crurale sulla quale possono cosí esercitare
una tensione.
I tendini che dalla gamba si
portano al piede si inflettono in corrispondenza del collo del piede, formando
un angolo che, in posizione di riposo del piede stesso, si aggira sui 1000
-1100.
A livello dell’articolazione
tibiotarsica si trovano dispositivi legamentosi di contenzione dei tendini che
prendono il nome di retinacoli. Si distinguono retinacoli dei muscoli estensori,
dei muscoli peronieri e dei muscoli flessori.
Muscoli del piede
Si distinguono in:
Questi ultimi, a loro volta, occupano le regioni mediale,
intermedia e laterale della pianta del piede.
Muscoli dorsali del piede
La regione dorsale contiene un
solo muscolo, l’estensore breve delle dita o pedidio.
Muscolo estensore breve delle
dita (pedidio).
É un muscolo piatto che origina
dalla faccia superiore e laterale del calcagno, si porta in avanti e medialmente
per suddividersi in quattro capi muscolari ciascuno dei quali termina con un
tendine proprio. Quello del 10 dito si inserisce alla base della falange
prossimale dell’alluce; gli altri tre si fondono con i tendini dell’estensore
lungo delle dita destinati al 2° , 3° e 4° dito. Contraendosi estende le prime
quattro dita.
Muscoli plantari mediali
La regione comprende tre muscoli:
Muscolo abduttore dell’alluce.
è il piú superficiale e il piú lungo dei muscoli della regione mediale. Origina
dal processo mediale della tuberosità del calcagno, dal retinacolo dei muscoli
flessori, dalla facciaprofonda della fascia plantare e dal setto intermuscolare
che lo separa dal muscolo flessore breve delle dita; si insersce sulla porzione
laterale della base della falange prossimale dell’alluce. Abduce e flette
l’alluce.
Muscolo flessore breve
dell’alluce. Origina dalla faccia plantare dei tre cuneiformi nonché dal
legamento calcaneocuboideo plantare. Il muscolo si porta in avanti e si divide
in due fasci di cui uno mediale va ad unirsi al tendine del muscolo abduttore e
uno laterale raggiunge il capo obliquo dell’adduttore. Contraendosi flette
l’alluce.
Muscolo adduttore dell’alluce.
è il piú profondo dei muscoli plantari mediali. Origina con un capo obliquo e un
capo trasverso. Il capo obliquo sorge dal cuboide, dal 3° cuneiforme, dalla base
del 2°, del 3° e 4° metatarsale, dal legamento plantare lungo e si porta in
avanti e medialmente. Il capo traverso origina dalla 3a, 4a e 5a articolazione
metatarsofalangea e continua medialmente. Le inserziooni sono indipendenti per i
due capi. Il tendine del capo obliquo si fonde con il tendine del fascio
laterale del muscolo flessore breve dell’alluce raggiungendo la base della 1a
falange; il tendine del capo trasverso si unisce al tendine del muscolo flessore
lungo dell’alluce. Contraendosi flette e adduce l’alluce.
Muscoli plantari laterali
Sono:
-
muscolo abduttore del 5° dito,
-
flessore breve del 5° dito,
-
opponente del 5° dito.
Muscolo abduttore del 5° dito.
è il piú superficiale della regione. Origina dal processo laterale della
tuberosità del calcagno, dalla fascia plantare e dal setto intermuscolare che lo
separa dal flessore breve delle dita. Di qui i fasci si portano in avanti,
seguendo il margine laterale del piede e vanno a terminare su un tendine che
prende inserzione alla tuberosità del 5° osso metatarsale e alla base della
falange prossimale del 5° dito. Con la sua azione flette e abduce il 5° dito.
Muscolo flessore breve del 5°
dito. Occupa una posizione profonda rispetto al precedente. Nasce dalla base
del 5° metatarsale e dal legamento plantare lungo; si porta in avanti e si
inserisce alla base della 1a falange del 5° dito e sulla corrispondente
articolazione metatarsofalangea. Contraendosi flette il 5° dito.
Muscolo opponente del 5° dito.
Si trova medialmente al precedente con il quale è parzialmente unito; origina
dal legamento plantare lungo e termina sul margine laterale del 5° osso
metatarsale. Con la sua azione flette e adduce il 5° dito.
Muscoli plantari intermedi
Sono:
-
il muscolo flessore breve delle dita,
-
il muscolo quadrato della pianta del piede,
-
i quattro muscoli lombricali,
-
i sette muscoli interossei.
Muscolo flessore breve delle
dita. è il piú superficiale della regione. Origina dal processo mediale
della tuberosità calcaneale, dalla fascia plantare e dai circostanti setti
intermusclari. Le sue fibre si portano in avanti e, giunte circa a metá del
piede, si dividono in quattro fasci muscolari cui seguono altrettanti tendini.
Ciascuno di essi termina con due linguette sul margine laterale e su quello
mediale della faccia plantare della 2a falange delle ultime quattro dita. Agisce
flettendo la 2a falange delle ultime quattro dita.
Muscolo quadrato della pianta.
Origina mediante due capi, laterale e mediale. Il primo nasce dalla faccia
inferiore del calcagno, in prossimità del processo laterale della tuberosità
calcaneale, il secondo dalla faccia mediale del calcagno. Idue capi convergono e
si fondono in una lamina che va ad inserirsi sul tendine del muscolo flessore
lungo delle dita. La sua azione coopera con quella del muscolo flessore lungo
delle dita.
Muscoli lombricali. Sono
in numero di quattro; ciascuno di essi nasce dai tendini contigui del muscolo
flessore lungo delle dita, con l’eccezione del 10, il piú mediale, che origina
esclusivamente dal margine mediale del tendine destinato al 2° dito.
Dall’origine, essi si portano in avanti e terminano sul lato mediale dell’estremità
prossimale della 1a falange delle ultime quattro dita e sui tendini del muscolo
estensore lungo delle dita. I muscoli lombricali flettono la 1a falange ed
estendono la 2a e la 3a delle ultime quattro dita.
Muscoli interossei del piede
Sono sette muscoli distinti in:
-
tre plantari
-
quattro dorsali;
Questi occupano gli spazi intermetatarsali.
I tre muscoli interossei plantari
occupano il 2° , il 3° e il 4° spazio intermetatarsale. Originano dalla faccia
mediale del 3°, 4° e 5° osso metatarsale. Si portano in avanti e vanno a
terminare sulla porzione mediale della base della falange prossimale del dito
corrispondente. Con la loro azione flettono la 1a falange ed estendono le
restanti due falangi del 3°, 4° e 5° dito.
I quattro muscoli interossei dorsali occupano la parte
dorsale dei quattro spazi intermatatarsali. Originano dalle facce affrontate
delle ossa metatarsali e si inseriscono alla base delle falangi prossimali. Il
1° e il 2° muscolo terminano rispettivamente sui lati mediale e laterale della
falange prossimale del 2° dito; il 3° e il 4° vanno alla faccia laterale della
falange prossimale del dito corrispondente. Contraendosi flettono la 1a falange
ed estendono le altre due falangi del 2°, 3° e 4° dito; allontanano il 3° e 4°
dito dal 2°.
Bibliografia
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Volume b: Dall’evoluzione biologica all’evoluzione culturale dell’uomo”.
Arnoldo Mondadori Scuola, Milano. pp. 622 - 628.
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Cremaschi D. (1991) - “Fisiologia generale,
principi”. Edi - Ermes, Milano. pp.621 - 642.
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Curtis H., N. S. Barnes (2003) - “Invito
alla biologia”. Zanichelli, Bologna. pp.337 - 346 e pp. 477 - 481.
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Voet D. Voet J.G. (1993) - “Biochimica”.
Zanichelli, Bologna. pp. 1290 - 1302.
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