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Anatomia

CREDENDO CHE QUELLA DELL’ANATOMIA E FISIOLOGIA UMANA,  SIA UNA CONOSCENZA BASILARE E FONDAMENTALE PER OGNI ISTRUTTORE CHE SI RISPETTI, ABBIAMO CHIESTO ALLA NOSTRA GIOVANISSIMA COLLABORATRICE BEATRICE GUARDATI, DI PRODURRE UNA SERIE DI ARTICOLI CHE SPIEGASSERO SEMPLICEMENTE E SOMMARIAMENTE, I PRIMI RUDIMENTI DI CONOSCENZA, INDISPENSABILI POI ALLA COMPRENSIONE DEL FUNZIONAMENTO DI TUTTE LE METODICHE DI ALLENAMENTO. DOPO LA CONOSCENZA DEI VARI TIPI DI CELLULE E TESSUTI…  DEI VARI ORGANI ED APPARATI… CI PARLA ADESSO DEL SANGUE E DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA.

LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

Di: Beatrice Guardati (Istruttrice FIKB)

IL SANGUE

II sangue contenuto nella circolazione sanguigna è un liquido di colore rosso rutilante nelle arterie e più scuro nelle vene. Ha odore particolare, sapore salato ed è leggermente vischioso. Il suo colore è dovuto all'emoglobina, pigmento colorante, pre­sente nell'interno dei globuli rossi. E' costituito da una com­ponente liquida, il plasma e da una componente solida o corpuscolata, che comprende globuli rossi (o eritrociti) globuli bianchi (o leucociti) piastrine (o trombociti) ed inoltre gas disciolti La quantità complessiva del sangue circolante, si valuta uguale alla tredicesima parte del peso di tutto il corpo, per cui un uomo di peso medio conterrebbe 4/5 Kg. di sangue.

IL PLASMA

E' la parte liquida del sangue che comprende pressappoco più della metà del suo volume totale. Chimicamente è formata dal 90% circa di acqua e dal 10% circa di sostanze varie discioltevi, rappresentate da proteine (fra le quali specialmente l'albumina, proveniente dalla trasformazione degli aminoacidi) da prodotti azotati (urea, urico, aminoacidi liberi), da idrati carbonio (glu­cosio e glicogeno), da grassi (colesterina e colesterolo), da sali minerali (calcio, fosforo, sodio, potassio, ferro, rame, magnesio, cloruri, ecc.) e da ormoni (istamina). Contiene inol­tre una sostanza proteica affine all'albumina, il fibrinogeno, ed un fermento, la trombina, che a contatto dell'aria separa il fibrogeno, in fibrina. Sotto forma di filamenti finissimi intrecciati, questa ingloba le parti solide del sangue e da  origine al coagulo. La parte liquida che rimane, è il siero.

GLOBULI ROSSI

L'apparato cardiocircolatorioSono detti anche eritrociti, parola derivata dal greco che si­gnifica "cellule rosse". Costituiscono gli elementi più numerosi ed anche più importanti della parte corpuscolata o solida del sangue. I globuli rossi sono cellule prive di nucleo, di dimensioni tanto piccole da essere visibili solo al microscopio. In compenso sono estremamente numerosi. In un solo mmc. di sangue umano ne risultano presenti 5 milioni. Hanno il protoplasma impregnato di una sostanza rossa, l'emoglobina, una cromoproteina contenente ferro, che in presenza di ossigeno si trasforma in ossiemoglobina, fissando così l'ossigeno per portarlo ai  tessuti.

I globuli rossi hanno origine nel midollo osseo ma, in casi di maggior bisogno, come per esempio in seguito ad emorragie, possono essere formati anche dal fegato. La normale durata della loro vita è calcolata da 25 a 30 giorni. La loro morte, ossia la loro disintegrazione, avviene nella milza ed in minor quantità anche nel fegato.  Dalla decomposizione dell'emoglobina si forma un pigmento responsabile del colore della bile.

GLOBULI BIANCHI

Sono detti anche leucociti, termine derivato dal greco che significa "cellule bianche", perchè all'esame microscopico ap­paiono incolori. Il loro numero si aggira sui 6-7000 per mmc. di sangue. I globuli bianchi costituiscono in gran parte la difesa del nostro organismo contro qualsiasi tipo di infezione micorobica. Essi infatti sono dotati di un certo grado di mobilità attiva, hanno la facoltà di contrarsi e allungarsi, e in caso di bisogno possono uscire dai vasellini sanguigni trapassando le loro pareti sottilissime e permeabili, per un partici lare fenomeno detto diapedesi. Infatti se in una determinata zona del nostro organismo penetrano microbi patogeni, essi ac­corrono, col sangue, sul luogo dell'infezione, fuoriescono dai vasellini sanguigni e si muovono all'assalto dei microbi per inglobarli, divorarli e fagocitarli: fagocitosi.

I globuli bianchi si dividono in tre gruppi:

  1. granulociti,

  2. linfociti

  3. monociti.

I linfociti nascono nelle ghiandole linfatiche, mentre i granulociti ed i monociti, come i globuli rossi, nel midollo osseo. La durata dei globuli bianchi sembra sia appena di 10-15 ore, risultando cioè più breve di quella dei globuli rossi. Tutti i tipi di globuli muoiono nella milza.

LE PIASTRINE

Le piastrine o trombociti costituiscono il terzo grande gruppo di corpuscoli sanguigni, assieme ai globuli rossi ed ai globu­li bianchi, ma sono meno importanti di questi. Visti al micro­scopio appaiono come piccolissimi corpuscoli tondeggianti ed ovali presenti nel sangue in ragione di 200-300.000 per mmc. La loro funzione è di concorrere alla coagulazione del sangue e alla formazione dei trombi o coaguli. La loro origine è oscu ra. Dopo una vita assai breve muoiono e si disfano nella milza.

I GAS

La differenza fra sangue venoso e sangue arterioso, consiste nel fatto che il sangue venoso è più denso e di colore rosso cupo, perchè più ricco di anidride carbonica e più povero di ossigeno, rispetto al sangue arterioso. L'ossigeno si trova nel

sangue combinato con l'emoglobina in un composto poco stabile, detto ossiemoglobina.      

L'anidride carbonica si trova in parte disciolta, in parte combinata con l'emoglobina per

formare la carbossiemoglobina, mentre l'azoto è esclusivamente sciolto nel plasma in quantità varia secondo la pressione atmosferica esterna.

LE FUNZIONI DEL SANGUE

  1. RIFORNIRE TUTTI I TESSUTI DEI VARI ELEMENTI NECESSARI ALLA ATTIVITA' VITALE ED ALLA SOPRAVVIVENZA DELLE CELLULE NEL NOSTRO ORGANISMO.

  2. LIBERARE E DEPURARE GLI STESSI TESSUTI DAI PRODOTTI TOSSICI DEL RICAMBIO CELLULARE SOPRATTUTTO DALL'ANIDRIDE CARBONICA.

Il sangue, per mezzo della corrente arteriosa diretta in senso centrifugo (cioè dal cuore alla periferia) trasporta fino ai più lontani distretti organici i seguenti elementi:

Ossigeno

Captato in sede polmonare dall'aria inspirata, è necessario alle cellule per l'espletamento di importantissimi processi ossidativi da cui dipende l'attività biologica vitale delle cel­lule.

Tutti i principi attivi del cibo

Le proteine, i grassi, gli idrati di carbonio, i sali minerali e le vitamine assorbiti attraverso la mucosa intestinale, rag­giungono col sangue le varie cellule e apportano loro materiale plastico, cioè di produzione dell'energia vitale necessaria al mantenimento della temperatura corporea e all'espletamento di tutte le reazioni biochimiche della vita stessa.

Ormoni

Sono biocatalizzatori secreti dalle varie ghiandole a secrezio­ne interna e mista, e trasportati col sangue a tutto l'organi­smo .

  • verso i vari organi epuratori od emuntori: polmoni, reni, fégato, superficie cutanea, ghiandole sudoripare, mucosa gastrica e intestinale, attraverso i quali vengono espulsi dal nostro organismo. La depurazione avviene quasi esclusivamente nei polmoni, per l'anidride carbonica, mentre per gli altri prodotti tossici (urea, acido urico, ecc.) in sede rettale, renale ed epatica.

IL CUORE

Il cuore nella cassa toracica       

II cuore è l'organo centrale della circolazione. E' un muscolo striato involontario spesso e robusto.  Scavato internamente e della grossezza di un pugno di chi lo porta. Ha sede nel mezzo del torace, con la punta rivolta a sinistra fra i polmoni e lo sterno. 

       

Un setto lo separa in due metà, una destra e una sini­stra, non comunicanti fra di loro. Ciascuna a sua volta è divisa in due cavità, una superiore, l'atrio o orecchietta ed una inferiore più grande, il ventricolo. L'orecchietta destra co­munica con il ventricolo destro per mezzo della valvola tri­cuspide. L'orecchietta sinistra comunica con il ventricolo sinistro per mezzo della valvola bicuspide. Il cuore è circondato all'esterno da un sacco membranoso, il pericardio, che lo avvolge tutt'attorno, a scopo di protezione ed isolamento, pur consentendogli libertà e scioltezza nei suoi movimenti di contrazione sistolica e diastolica.

diastole degli atri     sistole degli atri     diastole dei ventricoli     sistole dei ventricoli

La parete muscolare è formata da tre strati sovrapposti e cioè dal:

  • Epicardio, strato superficiale esterno Miocardio, strato intermedio più spesso

  • Endocardio, strato più interno

LE ARTERIE

Le arterie sono quei canali che portano  i1 sangue dal cuore alla periferia, che hanno cioè direziono centrifuga. Nella grande circolazione le arterie portano sangue arterioso. Nella piccola circolazione trasportano sangue venoso. Le arterie scor­rono in profondità e generalmente non sono visibili. Di alcune si può notarne la pulsazione (polso), determinata dal fatto che il sangue scorre a flotti. Nelle arterie il sangue scorre sot­to pressione, per cui, se vengono tagliate zampillano e non si saldano. Sono fornite di valvole interne solo quelle vicino al cuore.

     

Hanno pareti robuste costituite da tre strati:

  • -         Tunica esterna o avventizia, di natura connettivale

  • -         Tunica media o muscolare

  • -         Tunoca interna o intima, di natura pure connettivale.

 

La tunica intima deve essere perfettamente liscia per non formare i coaguli o trombi. . Con l'arteriosclerosi si ha un induri­mento della tunica interna.                                     

LE VENE

Sono quei canali che portano il sangue dalle parti periferiche al cuore. Nella grande circolazione le vene trasportano sangue venoso, nella piccola circolazione sangue arterioso. La corrente sanguigna delle vene ha direziono centripeta, va cioè dalla periferia al cuore. Le vene scorrono in maggior parte alla superficie del corpo e portano il sangue con corrente continua, quindi senza pulsazione e pressione, per cui, se vengono tagliate, si rimarginano facilmente ed il sangue non zampilla. Le vene degli arti superiori hanno valvole interne a nido di rondine, per favorire la ascesa del sangue verso il cuore.

La parete delle vene è meno robusta di quella delle arterie. E' costituita da tre piccoli strati sovrapposti:

  • Strato esterno o connettivale

  • Strato medio o muscolare

  • Strato interno o endoteliale

Struttura di una vena     Struttura di un'arteria     Struttura di un capillare

I CAPILLARI

Le vene e le arterie raggiungono il massimo diametro vicino al cuore. Di man mano che si allontanano dal cuore la loro ampiezza diminuisce, mentre aumenta la loro ramificazione e suddivisione, in modo da risultarne alla fine una fitta rete di canaletti micosroscopici.

I capillari hanno le pareti formate da un solo strato: l'endotelio.

ARTERIE PRINCIPALI DELLA GRANDE CIRCOLAZIONE

L’ AORTA

E’ l’arteria più grossa e più importante dell'organismo. Parte dal ventricolo sinistro, si dirige in alto formando l'aorta ascendente, si curva per completare l'arco aortico, poi di­scende lungo il lato sinistro della colonna vertebrale e determina l'aorta discendente. Questa passa attraverso il foro diaframmatico, dalla cavità toracica a quella addominale, dove, a livello della quarta vertebra lombare, si biforca in due grosse arterie terminali: l'iliaca primitiva destra e l'iliaca primitiva sinistra.

L'aorta ascendente

Forma le arterie che circondano e nutrono il cuore (le coronarie). Nell'arco verso destra, biforcandosi da origine alla carotide destra e alla succlavia destra. Verso sinistra, invece, alla carotide sinistra e alla succlavia sinistra. Le carotidi vanno verso il capo e le succlavie verso le braccia.

L'aorta discendente

Nel tratto toracico forma le arterie intercostali, bronchiali, esofagee, ecc. Nel tratto addominale le arterie diaframmatiche, l'arteria epatica del fegato, quella dello stomaco degli inte­stini, quella dei reni, ecc. Arrivata alla quarta vertebra lombare l'aorta discendente si biforca nelle arterie iliaca destra e iliaca sinistra che provve­dono  al rifornimento sanguigno arterioso degli organi interni del bacino (vagina, intestino retto, utero, ovaia, ecc.) e dei due arti inferiori.

VENE PRINCIPALI DELLA GRANDE CIRCOLAZIONE

Le vene principali della grande circolazione sono:

  • Succlavia destra e succlavia sinistra: Sono le vene provenienti dalle braccia.

  • Giugulare destra e giugulare sinistra: Queste provengono dal capo.

  • Vena cava superiore: E' formata dai due tronchi brachicefalici.

  • Vena cava inferiore: Raccoglie tutte le altre vene che giungono dalla parte inferiore del corpo e del tronco e sbocca, essa pure, nell'orecchietta destra. Le vene provenienti dall'intestino si raccolgono nella vena aorta che entra nel fegato, dal quale escono le vene sopra epatiche che sboccano nella vena cava inferiore.

VENE E ARTERIE DELLA PICCOLA CIRCOLAZIONE

La piccola circolazione è costituita dalle:

  • Arterie polmonari

  • Vene polmonari

Le arterie polmonari portano il sangue venoso dal ventricolo de­stro ai polmoni.

Le vene polmonari il sangue arterioso dai pol­moni all'orecchietta sinistra.

Sia le arterie che le vene polmonari, subiscono numerose ramificazioni, dando origine alla fine, ad una fitta rete di capillari che avvolgono le vescicole polmonari

FISIOLOGIA DELL'APPARATO CIRCOLATORIO

GRANDE CIRCOLAZIONE

Comprende il grande viaggio che fa il sangue per andare dal ventricolo sinistro alla periferia e da questa all'orecchietta de­stra. Il sangue arterioso, ricco di ossigeno e di sostanze nutrìtizie, esce dal ventricolo sinistro, proveniente dall'orecchietta sinistra e per contrazione viene spinto nell'aorta da dove non può più rifluire, perchè le tre valvole sigmoidee ne impedi­scono il ritorno. Alla sistole succede la diastole, durante la quale il ventricolo si riempie di nuovo di sangue, proveniente dall'orecchietta sovrastante in fase di contrazione. Dall'aorta, per la pressione esercitata dal ventricolo e favorita dalla elasticità delle arterie e dalle contrazioni muscolari delle pareti, il sangue viene spinto in tutte le arterie. La pressione iniziale del sangue è, vicino al cuore, molto alta e diminuisce man mano che il sangue si allontana dal cuore. (130 mm. Hg. arriva nei capillari fino a 30-10 mm. Hg.).

Il sangue arterioso compie il suo giro attraverso le arterie del sistema circolatorio arterioso, arterie che, aumentando di numero, diminuiscono di diametro fino a diventare capillari microscopi­ci. Qui, come già visto, avvengono gli scambi con le cellule dei tessuti che cedono ossigeno e sostanze nutritive e si caricano di anidride carbonica e prodotti vari del ricambio. A questo punto i1 sangue, povero di ossigeno e di principi nutritivi e carico di scorie metaboliche del ricambio cellulare (anidride carbonica, ecc.) ricomincia il suo viaggio di ritorno che ha inizio dai primi capillari venosi. Le venuzze capillari, per successive confluenze, formano vene di calibro più grande che portano san­gue venoso, carico cioè di tossine. Per mezzo delle due vene ca­ve, la vena cava superiore e la vena cava inferiore, il sangue va all'orecchietta destra.

Vena cava superiore:  Raccoglie il sangue venoso dai tessuti del capo, del cervello,del collo, delle braccia e della parte più alta del tronco.

Vena cava inferiore: Raccoglie il sangue venoso refluo dai tessuti degli arti inferiori e della parte più bassa del tronco. Il movimento di ritorno del sangue venoso verso il cuore è favo­rito dalle valvole a nido di rondine situate all'interno delle vene, e dalla forte aspirazione esercitata nella dilatazione dell'orecchietta destra.

PICCOLA CIRCOLAZIONE

La piccola circolazione si svolge tra il cuore ed i polmoni. Ini­zia dal ventricolo destro, arriva ai polmoni e da questi va alla orecchietta sinistra. Il ventricolo destro, pieno di sangue venoso proveniente dall'orecchietta destra, si centra e, mentre la valvola tricuspide chiusa ne impedisce il ritorno all'orecchietta, spinge il sangue nell'arteria polmonare. Questa, dopo un breve tratto si dirama in arteria polmonare  destra e arteria polmonare sinistra.

Le arterie polmonari portano il sangue nei polmoni. A livello degli alveoli, attraverso la loro parete sottile e permeabile, per osmosi, avviene lo scambio dell'ossigeno nell'aria intro­dotta con la respirazione e dell'anidride carbonica del sangue venoso giunto tramite i capillari sanguigni alveolari, diramazioni dell'aorta polmonare. Cosi l'ossigeno dell'aria inspirata, in parte va nei capillari alveolari venosi, mentre l'anidride carbonica passa nell'aria endoalveolare, dove viene subito espulsa dai polmoni, nella fase espiratoria. Cosi il sangue tossico si trasforma in pochi secondi in sangue ossigenato arterioso, cioè ricco di ossigeno. Questo affluisce dai capillari in venuzze polmonari, fino ad ar­rivare alle vene polmonari, che vanno a sfociare nell'atrio si­nistro del cuore. Di qui il sangue scende nel ventricolo sotto­stante e ricomincia la grande circolazione.

LA CIRCOLAZIONE DEL SANGUE NELLA MANO

La mano e le dita sono irrorate dal sangue che proviene dall'ar­teria aorta. Questa, dapprima da origine all'arteria ascellare, poi a quella radiale e cubitale, e infine, ramificandosi, a quelle digitali. Dopo lo scambio sanguigno, nei capillari, il sangue venoso viene raccolto dalle vene radiali e cubitali, che formano la vena omerale e si gettano alla fine nella vena cava superiore. Con l'età, per invecchiamento della pelle stessa e per diminuzio­ne dello spessore del pannicolo adiposo, le vene del dorso della mano, diventano più evidenti.

Gli Anticorpi

Liberati dall'organismo in maggiore o minore quantità a seconda della necessità, sono pure essi trasportati col sangue.

LIBERARE E DEPURARE GLI STESSI TESSUTI DAI PRODOTTI TOSSICI DEL RICAMBIO CELLULARE SOPRATTUTTO DALL'ANIDRIDE CARBONICA.

I prodotti di rifiuto metabolico, per mezzo della corrente san­guigna venosa diretta in senso centripeto, cioè dai tessuti al  cuore, sono convogliati prima al cuore e poi da questo smistati.

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