APRIAMO CON QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO, UNA RUBRICA FISSA E
PERIODICA, CON LA NOSTRA NUOVA
COLLABORATRICE: BELLOMINI ALESSIA (Studentessa universitaria in scienze e
tecniche erboristiche) SULL’IMPORTANTE RUOLO CHE L’INTEGRAZIONE
ALIMENTARE SVOLGE PER L’OTTIMALE PRATICA DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA. IN
QUESTO BREVE SCRITTO, CI RAGGUAGLIA SULLE IMPORTANTI IMPLICAZIONI TRA VITAMINE E
SPORT, PER FINIRE CON L’ACCENNARE AD ALCUNI INTEGRATORI NATURALI E COMUNEMENTE
REPERIBILI.
Vitamine
e Sport
Di: Bellomini
Alessia
(Erboristeria
Fior di Luce - Via Perugia 1/C 56126 Pisa)
L’attività fisica altera i
processi metabolici che dipendono sostanzialmente da alcune vitamine del gruppo
B; inoltre, chi svolge una intensa attività fisica associata a diete
ipocaloriche o ricche di proteine e carboidrati e, nel contempo, povere di
grassi va incontro ad un rischio di squilibrio antiossidante. Ruolo
antiossidante per eccellenza è svolto sostanzialmente da due vitamine, la E e
la C.
Vediamo di analizzare questi
composti per capirne la funzione, gli effetti, quali sono le fonti alimentari in
cui si trovano e le dosi di assunzione raccomandate.
La vitamina B1 (tiamina)
è prevalentemente contenuta nel fegato, nei reni, nella carne magra di maiale,
nei cereali integrali e nel lievito di birra - non è presente in oli e grassi,
invece è presente in poche quantità nel latte e nei suoi derivati, nel pesce,
nella frutta e nella verdura -. Ad esempio
100 g
di coscia di maiale ne contengono 1,35 mg, mentre
100 g
di riso circa 0,59 mg. E’ una proteina molto fragile, è solubile in acqua,
è sensibile a variazioni di pH e al calore (ad esempio tenendo immersi legumi
come fagiolini o piselli in soluzioni di acqua con bicarbonato - pH basico - la
tiamina viene rapidamente distrutta). Nella sua forma attiva ha un ruolo
essenziale nelle reazioni di trasformazione di carboidrati, grassi e amminoacidi
in energia, ha importanti funzioni nel sistema nervoso centrale e nella
formazione di ribosio. Le carenze di tale vitamina interessano, fra altri casi,
anche soggetti con metabolismo aumentato, quali sportivi o persone sottoposte a
stress. In un apporto calorico giornaliero di circa 2000 kcal, la quantità
consigliata è di 1,2 mg per l’uomo e 1,1 per la donna. E’
una vitamina sicura, gli effetti tossici derivano solo da assunzioni superiori a
100 mg al giorno.
La vitamina B2 (riboflavina)
è presente nel latte e suoi derivati, nonché nel fegato, uova, cavoli,
spinaci, asparagi, piselli, cereali integrali e lievito di birra (ad esempio
100 g
di fegato di maiale ne contengono 2,98 mg, mentre
100 g
di mozzarella 0,51 mg). È una vitamina idrosolubile che nella normale
preparazione dei cibi, si degrada per circa il 20%. Ha un ruolo essenziale nella
produzione di energia a partire dagli alimenti, nel metabolismo dei grassi,
nella funzionalità dei globuli rossi e di altre vitamine del gruppo B (B3, B6,
B9). Sintomi di carenza si manifestano a livello della bocca (varie
infiammazioni delle mucose), della pelle (dermatiti), nelle unghie, provocando
distrofia e anche negli occhi (fotofobia). La quantità giornaliera consigliata
è di 1,3 mg per l’uomo e 1,1 per la donna. Si tollera fino a 25 mg al giorno.
La vitamina B3 (niacina)
è presente in elevate quantità nel lievito di birra, fegato, cuore, reni,
pesce, farina integrale e derivati (ad esempio, per
100 g
di fiocchi di mais ci sono 16 mg di niacina). È la più stabile delle
vitamine, resiste alle ossidazioni, a pH alcalini, al calore e alla luce. È
utile nel metabolismo di grassi e carboidrati e nella riparazione del DNA
ossidato. Per gli uomini adulti se ne raccomanda un’assunzione giornaliera
pari circa a 18 mg nella donna invece 14 mg. In quantità superiore a 35 mg può
dare vasodilatazione che in genere si manifesta con prurito, rossore al collo e
al torace. Una carenza può provocare dermatiti e/o diarrea.
L’ultima vitamina del gruppo B
interessante nella nostra trattazione è la vitamina B6 (piridossina). È
presente in molti alimenti, quali carne (ad esempio
100 g
petto di pollo ne contiene 0,7 mg), pesce, legumi, verdure (come spinaci,
carote, broccoli, cavoli), banane e avocado. È sensibile al calore, nella
cottura se ne perde circa il 30-40%. È utile nel metabolismo degli amminoacidi
(costituenti delle proteine) e ha un ruolo essenziale in molti altri processi di
sintesi di sostanze organiche fondamentali. Se ne raccomanda un’assunzione
giornaliera di circa 1,9-2 mg al giorno. Fino a 90-100 mg al giorno non si
riscontrano patologie associate. Una carenza può provocare dermatiti,
infiammazioni delle mucose, crampi, ridotta resistenza allo stress.
La vitamina C (acido
L-ascorbico) è una vitamina idrosolubile contenuta in molti vegetali (
100 g
di conserva di pomodori ne contiene circa 43 mg) e nella frutta (
100 g
di succo di arancia concentrato contengono circa 210 mg di vitamina C, mentre
100 g
di kiwi circa 85 mg).
La
principale funzione della vitamina C è quella antiossidante idrosolubile; essa
infatti contrasta (di concerto con la vitamina E, antiossidante liposolubile) la
formazione dei radicali liberi (causa di precoce invecchiamento e di malattie
degenerative) nel liquido intracellulare e nel plasma, mantiene l’integrità
di tessuti, quali pelle, vasi sanguigni, ossa ecc., stimola il sistema
immunitario, è utile in caso di forme allergiche, nei sintomi del raffreddore.
Giornalmente se ne raccomanda un’assunzione
di circa 90 mg da portare fino a 200-500 mg in caso di aumentato fabbisogno.
Fino a
2 g
al giorno non sono segnalati effetti collaterali.
Una dieta povera di frutta e
verdura, eccessivo stress, sport intenso, fumo attivo e passivo, la presenza di
alcune patologie come disturbi gastro-intestinali o ipertensione, possono essere
cause di carenza di tale vitamina. Una mancanza della vitamina può portare
stanchezza, sonnolenza, irritabilità e anche portare a fragilità capillare,
minor resistenza a infezioni e difficoltà di guarigione delle ferite. Un
elevato stato nutrizionale di vit. C si associa ad un minor rischio di tumore
del polmone e dello stomaco.
La vitamina E (Tocoferolo) è una sostanza
oleosa, insolubile in acqua. È contenuta prevalentemente negli oli vegetali
ricchi di acidi grassi poli-insaturi (tra cui, l’acido cis-linoleico e l’acido
a-linoleico), come gli oli di taluni semi. La vitamina E in questi oli ha la
funzione di impedire l’ossidazione degli acidi grassi poli-insaturi, per cui,
tanto più l’olio è ricco di tali acidi grassi tanto maggiore è il contenuto
in vitamina E. La preparazione dell’alimento può considerevolmente diminuire
il contenuto in vitamina E. Tornando agli esempi,
100 g
di olio di germe di grano ne contengono 380,0 mg,
100 g
di olio di semi di girasole 49,2 mg,
100 g
di olio extravergine di oliva 21,4 mg,
100 g
di olio di soia 16,1 mg,
100 g
di tuorlo di uovo di gallina 3,1 mg.
Stati
di stress, il fumo, l’uso eccessivo di alcol, l’esercizio fisico, la
gravidanza, l’allattamento, l’esposizione ad inquinanti, fattori di rischio
di malattie cardio-vascolari, come sovrappeso, ipertensione, ecc. possono essere
causa di carenze di vitamina E che si associano ad una maggiore produzione di
radicali liberi. E’ qui che interviene il ruolo fondamentale del composto che,
come antiossidante lipidico (ricordiamo il ruolo di antiossidante idrosolubile
svolto dalla vitamina C), interrompe le reazioni a catena dei radicali lipidici
e risulta fondamentale sia per limitare il rischio di malattie
cronico-degenerative sia per rallentare i processi di invecchiamento.
Il fabbisogno giornaliero è di
circa 15 mg, da tenere presente però che maggiore è il consumo di acidi grassi
poli-insaturi, maggiore è il fabbisogno di vitamina E (a tal fine è da tenere
presente che l’assunzione di ciascun grammo di acido grasso poli-insaturo
richiede 0,4-0,6 mg di vitamina E). La carenza di vitamina E si manifesta con
sintomi nelle aree neuro-muscolari, nella funzionalità delle membrane e nel
sistema vascolare, provocando un maggior rischio di gravi malattie.
Concludendo: quindi, le vitamine
B1, B2, B3, B6, risultano utili nel metabolismo energetico delle proteine e dei
carboidrati, mentre la vitamina C e
la E
sono le antiossidanti per eccellenza.
Come fatto inizialmente presente, particolari categorie
di persone, fra cui rientrano anche gli sportivi, hanno un aumentato fabbisogno
di questi composti. Il modo migliore di assumerli, risulta chiaramente dalla
dieta. Talvolta però è difficile mantenere una dieta equilibrata anche
soprattutto in relazione allo stile di vita, spesso frenetico, che molti di noi
devono sostenere. Quindi, in caso di carenze nutrizionali in particolari
condizioni fisiologiche, è opportuno ricorrere all’integrazione. Una
copertura multi vitaminica ad ampio raggio può, però, essere, in taluni casi,
errata in quanto il nostro organismo può necessitare di una maggiore quantità
di una sostanza piuttosto che di un’altra. Come abbiamo visto, anche nel caso
dei composti trattati, spesso il sovradosaggio di un elemento può avere serie
controindicazioni per la salute e comportare anche un ridotto assorbimento di
altre sostanze fondamentali. Il consiglio migliore risulta quindi quello di
prestare sempre molta attenzione a che cosa e in che quantità lo assumiamo, di
rivolgersi sempre ad un medico ogni volta che ci sono dei dubbi, o ci sembra di
non sentirci al meglio.
Qualche breve cenno sugli integratori naturali:
-
il
lievito di birra ha proteine di alto valore biologico, è un alimento molto
ricco sia della vitamina B1, che B2, B3, B6 ed agisce da tonico e
riequilibratore del sistema nervoso. Regolarizza la digestione, purifica la
pelle, favorisce la crescita di denti, capelli e unghie ed è un efficace
epatoprotettore.
-
Il
Ribes nigrum è una pianta tonica generale, vasoprotettice, depurativa,
diuretica, diaforetica (favorisce la sudorazione), antiinfiammatoria. Per uso
interno viene utilizzata nelle forme reumatiche, nella gotta (malattie
articolari soprattutto a carico della mano e del piede), nella fragilità
capillare, nell’influenza e nelle malattie virali. Per uso esterno è utile in
caso di gengivite, stomatite (come collutorio). Il suo contenuto in vitamina C
è molto elevato per
100 g
di ribes si ha circa 200 mg di vitamina C.
-
ricca
in vitamina C è altresì la Rosa
canina che ne contiene fino all’1,7%. E’ una pianta che fra le attività
principali, aumenta le difese immunitarie ed ha effetti depurativi, utilizzata
nei casi di carenza di vitamina C è anche blandamente diuretica e lassativa.
-
Buona
fonte di vitamina C è anche il prezzemolo (circa 160 mg in
100 g
di pianta). A dosi elevate può però dar luogo ad effetti secondari e tossici.
Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza in quanto l’apiolo e la meristicina
(due costituenti presenti nella radice e nella pianta) possono provocare
contrazioni della muscolatura liscia della vescica, dell’intestino e dell’utero.
Controindicazioni si hanno anche in caso di insufficienza epatica e renale.
-
La
vitamina E è presente in buona quantità in tutti gli oli vegetali, il
quantitativo massimo si riscontra nell’olio di germe di grano.
Per richiedere maggiori
chiarimenti o per suggerire nuovi ed interessanti temi da trattare, inerenti la
sua attività professionale di erborista:
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