UN INTERESSANTE ARTICOLO QUESTO,
INVIATOCI DA BEATRICE GUARDATI, CHE TRATTA UN ASPETTO DELLA ALIMENTAZIONE, FORSE
APPARENTEMENTE MARGINALE, MA SU SOSTANZE DI USO CORRENTE E QUOTIDIANO.
LA COSA CHE
LASCIA PERPLESSI E’
LA CURIOSITA
’ CONOSCITIVA DELLA GIOVANISSIMA ISTRUTTRICE-ARTICOLISTA E
LA QUALITA
’ PARTICOLAREGGIANTE CON
LA QUALE HA
SVOLTO
LA SUA
PERSONALE
RICERCA.
LA COSA NON
CI SORPRENDE PIU’ DI TANTO, PERCHE’ SONO MOLTI I GIOVANISSIMI NOSTRI
COLLABORATORI CHE HANNO DATO PROVA DI MATURITA’ E PREPARAZIONE
COGNITIVA. MA ESSENDO E RAPPRESENTANDO QUESTI GIOVANI ISTRUTTORI DI OGGI,
SICURAMENTE I FUTURI MAESTRI DELLE NOSTRE DISCIPLINE… SIAMO
OTTIMISTICAMENTE SPERANZOSI DI VEDERNE I PROSSIMI RISULTATI.
I DOLCIFICANTI
Di: Beatrice Guardati
I
dolcificanti sono sostanze presenti in molti alimenti che consumiamo
giornalmente, quali conserve di frutta, gelati, biscotti, farmaci ecc. Insomma,
avrete sicuramente compreso che elencare tutti gli alimenti in cui sono presenti
queste sostanze, sarebbe quasi impossibile. Da qualche anno a questa parte,
fortunatamente si fa molta attenzione all’alimentazione, a tutto quello che
consumiamo giornalmente e tra cui, anche e naturalmente, quale tipo di
dolcificante mettere nel caffè. Molte volte però la scelta è fatta secondo
luoghi comuni, quali: “lo zucchero fa ingrassare”; “l’aspartame fa
male”…insomma, non c’è molta chiarezza tra le differenze che ci sono tra
queste sostanze. Con questo articolo non voglio certo io, consigliare e dire a
voi quale dolcificante è il migliore, ma vorrei più semplicemente, tentare di
descriverne le varie differenze.
Non tutti i dolcificanti sono
uguali quindi, infatti la scelta specifica della molecola da utilizzare viene
fatta in base alle necessità; dipende dall’alimento, dalla resistenza al
calore, dalle caratteristiche fisico-chimiche (es. la solubilità) e dal
retrogusto. Per risolvere questo problema vengono usate più molecole combinate
tra loro.
I dolcificanti vengono suddivisi in due categorie
principali:
-
ENRGETICI:
sono di origine naturale, forniscono un notevole apporto calorico e non è
prevista una quantità specifica giornaliera.
Questi si suddividono in altre due sottocategorie quali:
a)- ZUCCHERI
b)- POLIOLI
-
INTENSIVI:
sono sostanze sintetiche, sono consigliate nel caso in cui debba esserci una
riduzione dell’apporto calorico o in presenza di malattie come il diabete.
Cerchiamo ora di descriverne qualcuno
DOLCIFICANTI ENERGETICI
a)- ZUCCHERI
SACCAROSIO
Il saccarosio è ben noto a
tutti in quanto è utilizzato da una buona parte della popolazione, ed è il
normale zucchero da cucina che viene estratto dalla barbietola o dalla canna da
zucchero. Quello estratto dalla barbabietola è zucchero raffinato mentre il
tipo estratto dalla canna da zucchero è grezzo e con un gusto più aromatico,
ma entrambi con il medesimo apporto calorico. Il saccarosio è utilizzato nella
produzione dolciaria anche se sembra che il suo consumo sia diminuito
notevolmente negli ultimi decenni. Alcuni esperti lo ritengono responsabile di
arteriosclerosi, diabete, dermatite seborrica, obesità; è inoltre sconsigliato
far permanere residui di saccarosio nella cavità orale in quanto per
fermentazione da origine ad acido lattico che andando ad intaccare lo smalto può
facilitare la formazione di carie dentali. Se è vero che consumato in quantità
eccessive può provocare danni, è pur vero che molte volte diventa un
nutrimento non meno fondamentale di proteine, vitamine ecc. Viene infatti
utilizzato in casi di denutrizione e magrezza, oppure per bambini e anziani
quando non hanno molto appetito per la sua facile digeribilità e potere
energetico immediato. Esso è chimicamente costituito da una molecola di
glucosio e una di fruttosio.
FRUTTOSIO
Il fruttosio è uno zucchero
semplice, si trova nella frutta e nel miele sia allo stato puro che sottoforma
di saccarosio ed è assorbito a livello intestinale con una velocità del 50 %
inferiore alla velocità di assorbimento del glucosio. Nel fegato, il fruttosio,
viene trasformato in glucosio e di conseguenza in glicogeno che, al contrario
del glucosio, è trasformato direttamente in glicogeno, ha un rilascio
energetico molto lento contribuendo, anche se in misura minima, ad un
innalzamento della glicemia. Ha un potere dolcificante superiore rispetto al
glucosio ed è quindi possibile utilizzarne un quantitativo minore con un
risparmio calorico.
GLUCOSIO
Il
glucosio si trova nella frutta e nel miele sia puro che sottoforma di
saccarosio. Una piccola percentuale (1%) si trova negli organismi animali anche
se la maggior parte dei glucidi viene metabolizzata in glucosio. Lo troviamo
immagazzinato in lunghe catene (glicogeno) nel tessuto muscolare e nel fegato.
Da qua viene scisso in glucosio e trasportato tramite il flusso sanguigno alle
cellule che ne necessitano (es cellule celebrali). A livello intestinale il
glucosio è assorbito velocemente, è quindi sconsigliato ingerirne quantità
eccessive, questo per evitare l’iperglicemia che con il passare del
tempo potrebbe mutare l’attività pancreatica modificando quindi la secrezione
di insulina.
DOLCIFICANTI ENERGETICI
b)- POLIOLI
SORBITOLO
Il sorbitolo è presente in natura nella frutta (mele,
pere, ciliegie, prugne e sorbe dalle quali prende il nome). Il suo fabbisogno
calorico e dolcificante è pari a quello del saccarosio, a livello intestinale
è assorbito lentamente e la dose quotidiana non deve superare i 10-
20 g
, una dose eccessiva non verrebbe assorbita e provocherebbe diarrea.Analogamente
al fruttosio ha un metabolismo indipendente dall’insulina.
XILITOLO
Ha caratteristiche del tutto simili al sorbitolo
DOLCIFICANTI INTENSIVI
ASPARTAME
L’aspartame, contenuto in un
dolcificante ben noto a tutti, di cui non voglio fare il nome, è una sostanza a
basso contenuto calorico (4 kcal/g) e con un altissimo potere dolcificante: 200
volte di più del saccarosio. E’ disponibile in compresse, bustine e in
formato gocce ed è pratico perché solubile anche in sostanze ghiacciate.
Inoltre non lascia sapori sgradevoli. E’ stato scoperto nel 1965 e dopo
diversi studi scientifici,è stato approvato nel 1981 dalla FDA anche per donne
in stato di gravidanza e bambini.
Su questa sostanza sono nate
diverse polemiche, e ancora oggi non sono ancora giunti ad una conclusione ed
ancora ci chiediamo: l’aspartame, fa male si o no? Bene, la risposta non posso
certo averla io… quello che posso dirvi è che documentandomi su questo
argomento sembra secondo recenti studi, che l’aspartame non modifichi il
quadro di normalità di salute di un soggetto,mentre sembra che provochi danni a
persone colpite da una rara malattia (un errore congenito di metabolismo e ne
soffre 1 persona su 10.000). E’ inoltre possibile essere allergici
all’aspartame ma anche qua non c sono dati certi sull’incidenza
dell’allergia. Insomma, non resta che attendere i prossimi studi e vedere se
qualche scienziato riesce a fare un po’ di chiarezza.
SACCARINA
La saccarina è una polvere di
colore bianco azzurro con potere dolcificante 600 volte superiore al saccarosio
a contenuto calorico nullo. La sensazione di dolce che procura, è di breve
durata e lascia quasi subito il posto ad un sapore amarognolo.
E’ solubile in acqua ed è
utilizzata per dolcificare sciroppi e bevande.Qualche anno fa veniva integrata
nella dieta dei diabetici. In seguito fu messa nell’elenco delle sostanze
cancerogene, era infatti ritenuta responsabile di provocare un tumore alla
vescica ma la quantità utilizzata durante gli esperimenti sugli animali era
elevatissima, così nel 2000 fu tolta da quell’elenco anche se l’OMS ne
raccomanda, essendo una sostanza sintetica, la dose di 2,5 mg/kg di peso al
giorno
ACESULFAME K
L’acesulfame –k dolcifica
200 volte più del saccarosio e come la saccarina è a contenuto calorico nullo.
La k dopo acesulfame significa presenza di potassio, questo dolcificante
resiste ad alte temperature ed è quindi possibile utilizzarli per cibi da
cuocere. La sua approvazione risale al 1988 con una dose consigliata non
superiore a 15 mg/kg di peso al giorno.
Con questo articolo spero di aver contribuito a fare
maggiore chiarezza in tutti noi, ma soprattutto di aver acceso un po’ di
curiosità riguardo questo argomento, molto importante quanto comune, ma forse
per questo, a volte un po’ troppo banalizzato.
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