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Alimentazione

CI GIUNGONO (TRA LE TANTE) MOLTE RICORRENTI RICHIESTE E DOMANDE SULL’ALIMENTAZIONE…TRA QUESTI, SONO MOLTI QUELLI CHE CI CHIEDONO CHIARIMENTI E RISPOSTE A QUESITI INERENTI L’ALIMENTAZIONE VEGETARIANA. ABBIAMO, QUINDI, CHIESTO A FEDERICO FRAGALE DI PARLARCENE E CHIARIRCI UN PO’ LE IDEE SU UN ARGOMENTO A NOI SCONOSCIUTO E CHE SEMBRAVA ESSERE SORPASSATO. NOTIAMO  ESSERE, INVECE, ANCORA  DI ESTREMA ATTUALITA’.

DIETA VEGETARIANA

Di: Federico Fragale

Avendo già espresso e precisato il significato più giusto ed esatto del termine “dieta”, (diverso da quello che comunemente ed inconsciamente, noto che gli si attribuisce) in un articolo precedente, passiamo quindi ad esaminare i contenuti di un'altra tipologia dietetica.

In Questi ultimi anni, si stanno riaffermando, anche a livello ristorativo, le cosiddette “diete vegetariane”, che in base alle restrizione alimentare adoperata, si possono distinguere in:

  1. VEGETARISMO: tipologia dietetica che esclude la parte animale (pesci compresi) ma ammette, entro certi limiti, uova, latte e derivati;

  2. VEGETALISMO: dieta che ammette solo il cibo vegetale ed esclude uova, latte, formaggi e miele;

  3. CRUDISMO: dieta che ammette solo il cibo vegetale, da consumarsi crudo.

Il vegetarismo, se ben organizzato, è considerato ormai una dieta nutrizionalmente accettabile e sufficiente. Le carenze proteiche, vengono ben garantite dal consumo di uova latte e formaggi, che possono ottimamente sostituire la carne.

L’apporto di ferro,  normalmente fornito da carne e pesci,  può essere assicurato dall’apporto saltuario del tuorlo dell’uovo, e di altri alimenti come legumi secchi, pane integrale, frumento integrale, prodotti fermentati naturali. Lo stesso discorso vale per alcune vitamine del gruppo B ed i sali minerali.

In base alle integrazioni con i prodotti di origine animale, si possono distinguere diete definite:

  1. latto-vegetariane,

  2. ovo-vegetariane,

  3. latto-ovo-vegetariane.

Occorre invece, prestare molta attenzione nell’applicazione delle diete vegetariane strette, quali appunto il vegetalismo e il crudismo, per le maggiori restrizioni imposte, quindi per possibili conseguenti patologie nutrizionali che si possono presentare.

Una volta risolto il problema dell’apporto equilibrato di nutrienti, anche, se vi è necessità, con l’uso di integratori alimentari, si dice e si legge che le diete vegetariane presenterebbero degli indubbi vantaggi:

  1. Il notevole apporto di fibra alimentare, favorisce la peristalsi intestinale e l’evacuazione; si combattono così stitichezza e alcune malattie degenerative del colon.

  2. La bassa introduzione di colesterolo e trigliceridi, (purchè non si abusi di uova, latte e formaggi), favorisce un minor rischio di aterosclerosi e di malattie cardio-vascolari.

  3. Si ha una minore incidenza di patologie quali l’obesità (vedi collegamento) diabete e gotta, dipendenti da eccessi alimentari (gli alimenti vegetali sono sempre fonti meno concentrate di calorie).

Qualora si verifichi la necessità di adottare un regime vegetariano, si legge inoltre che è importante considerare che il passaggio dalla dieta onnivora, deve essere graduale e lento, in modo da permettere un adattamento fisiologico alle nuove disponibilità e favorire i processi digestivi dei prodotti naturali integrali.

Potremmo concludere dicendo che:

Una dieta esclusivamente vegetariana, non sembrerebbe opportuna nell’uomo. Più logiche e più complete, sembrerebbero le diete che prevedano anche l’uso di latte e/o uova e/o derivati, sempre che corrispondano, come apporto calorico, alle necessità dei singoli soggetti e che siano basate su un’ampia varietà di alimenti.

N.B.:Ma come sempre, non posso certo lasciarvi senza aver doverosamente precisato ai più esuberanti e giovani sperimentatori, che non sarebbe una buona idea, quella di passare ad un regime dietetico vegetariano senza prima aver svolto una approfondita ricerca e soprattutto, consultato almeno il medico di fiducia circa le eventuali controindicazioni ed effetti collaterali. Sarebbe oltremodo consigliabile poi, se si volesse ugualmente intraprendere, mantenersi sotto controllo medico almeno saltuariamente per controllare lo stato della propria salute.

Bibliografia: Scienza dell’alimentazione di S.Rodato-I.Gola edizioni CLITT

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