L’allenamento della Muay Thai nei bambini
Di: Dott. Luigi Salinaro
(Laurea Magistrale in scienze delle attività motorie preventive e
adattate)
L’articolo proposto sottolinea i principi da rispettare quando si
allenano i bambini nelle varie discipline e in modo particolare
nell’ arte marziale della Muay Thai, sottolineando i benefici che
quest’ ultima può dare sia dal punto di vista fisico che psicologico
nello sviluppo del bambino. Il lavoro qui presentato è stato fatto
nell’ ambito dello studio sulle attività motorie adattate nel corso
di studi delle scienze delle attività motorie e sportive.
Si è voluto in particolar modo sottolineare come quest’ arte
marziale può essere praticata fin da bambini a condizione che l’
allenamento sia specificatamente studiato ed adattato ai più
piccoli. Per cui il bambino non va considerato un “adulto piccolo
atleta” , bensì un’ atleta piccolo il cui sviluppo pisco-motorio ha
delle esigenze diverse da quello degli adulti, ecco perché allenare
i bambini presuppone delle conoscenze e competenze specifiche.
Nei bambini è naturale la voglia di “aggredire”. Essi imparano
che alcune forme di prepotenza permettono loro di controllare
risorse come giocattoli o l’attenzione dei genitori. L’aggressività,
infatti è ben diversa dalla distruttività, anzi è soprattutto
spirito d’iniziativa, energia, vivacità. Il bambino vuole giocare
alla lotta perché essa emerge come pulsione istintiva, e attraverso
essa scopre naturalmente il proprio corpo. Tutti gli sport di
Contatto e di Situazione hanno sicuramente un’ accessibilità, una
fruibilità superiore alla media degli altri sport e una capacità
formativa della personalità, che scaturisce spontaneamente dalla
ricerca continua dell’autostima nel confronto-gioco uno contro uno.
I giochi di contatto, i giochi di lotta, contribuiscono in
particolar modo ad indirizzare gli eccessi di energie su binari ben
accetti a livello pedagogico. Confrontarsi è l’espressione di un
impulso che il bambino desidera esteriorizzare. La Muay Thai è un’
arte marziale antichissima di origine Thailandese il cui
addestramento per poter padroneggiare quest’ arte è durissimo.
Adattare quest’ addestramento ai bambini significa prima di ogni
sapere quali sono le esigenze dei bambini e come avviene lo sviluppo
psicomotorio. Di fondamentale importanza è la conoscenza delle fasi
sensibili dello sviluppo motorio, poiché ci consentono di
programmare cosa allenare e cosa non allenare ad una determinata
età. Altra cosa notevolmente importante è quella di presentare
tutto come un gioco. Ed è bene definire sin dall’inizio, con molta
chiarezza, le regole del gioco…
Tutte le tecniche quindi, dai calci ai pugni alle prese devono
essere vissute come un gioco in cui ciò che principalmente conta è
divertirsi nel rispetto delle regole e soprattutto dell’avversario.
I giochi di lotta si presentano come pratica motorio-sportiva che
armonizza in modo completo l’area morfologico-funzionale, l’area
intellettivo-cognitiva, l’area affettivo-morale e l’area sociale per
la formazione della personalità. Attraverso il gioco della lotta, si
può concorrere alla formazione di una personalità equilibrata capace
di sfruttare a pieno tutte le potenzialità dell’individuo nella
conoscenza dei propri limiti e nel rispetto delle regole. Tutti gli
sport di contatto e di situazione, se sono proposti in modo
corretto, non esaltano, non stimolano la violenza, ma al contrario
portano alla consapevolezza del pericolo, al controllo
dell’aggressività e al rispetto delle regole.
Linee guida da rispettare
Come per la totalità degli sport di situazione, anche la Muay
Thai ha bisogno di un reclutamento relativamente precoce, perché,
pur essendo uno sport istintivo, ha bisogno di poter contare, nelle
fasi dell'apprendimento tecnico, di un bagaglio più vasto possibile
di esperienze motorie. Questo non vuol dire che si avrà una
specializzazione precoce, poiché così come avviene in altri sport,
tutto l’allenamento sarà eseguito nel rispetto delle seguenti linee
guida:
- CULTURA DELLO SPORT DEI BAMBINI (non sono degli
adulti-atleti piccoli!!!)
- MULTILATERALITÀ e POLIVALENZA DELL’ALLENAMENTO
- RITARDO NELLA SPECIALIZZAZIONE
- IMPOSTAZIONE DELL’ALLENAMENTO SU BASE PLURIENNALE
- RISPETTO DELLE FASI SENSIBILI
- APPRENDIMENTO ATTRAVERSO IL GIOCO
La prima forma di conoscenza, per il bambino, è il corpo,
attraverso esso incomincia ad apprendere, ed esplorare il mondo
esterno. Il rapporto attraverso il corpo, “il contatto”, istaura un
clima favorevole per lo sviluppo delle: funzioni sociali, funzioni
educative, funzioni fisiche.
Funzioni sociali
- Forma di comunicazione fisica stimolante
- Esplorazione e conoscenza dell’altro
Funzioni educative
- Rispetto delle regole
- Scarico di aggressività, in modo positivo, attraverso il
gioco
- Miglioramento dell’autostima, attraverso superamento di
ostacoli e difficoltà crescenti (giochi di contatto)
Funzioni fisiche
- Consolidamento degli schemi di base
- Miglioramento delle capacità condizionali
- Miglioramento delle capacità coordinative
- Capacità di apprendimento motorio
- Capacità di controllo motorio
- Capacità di trasformazione
Le tappe dell’allenamento
L’ allenamento deve essere suddiviso in tappe, rispettando lo
sviluppo del bambino, secondo il seguente schema:
I tappa: Basata principalmente sulla strutturazione delle abilità
di base e sullo sviluppo delle capacità coordinative generali.
II-III tappa: La parte più consistente del lavoro sarà dedicata
alle capacità coordinative generali, a quelle speciali, alle abilità
specifiche e all'insegnamento della tecnica con i suoi fondamentali.
IV tappa: L'allenamento sarà indirizzato all’incremento delle
capacità condizionali.
CONCLUSIONI
I giochi di lotta e di opposizione rivestono un’ importanza
notevole per:
Arricchire le esperienze motorie
Sollecitare l’autonomia motoria
Formare le abilità di base per qualsiasi sport
Affinare i livelli di socializzazione e di maturazione
dell'individuo
Valenze psico-pedagogiche riferite al rispetto di regole
nell'interazione fisico motoria con l'altro
Una più corretta rappresentazione della immagine corporea
L’autocontrollo e la conquista della giusta misura e dei giusti
dosaggi nelle situazioni di confronto di forza.
Chi è Luigi Salinaro: Titoli
conseguiti
2012 - Laurea Magistrale in scienze delle attività
motorie preventive e adattate, con votazione di 110/110
e lode
Tesi: E.C.G. dell’ atleta. Definizione
dei limiti dell’ adattamento cardiaco.
2012 - Basic Certification Laureati, ELAV (Ricerca e
Alta Formazione per le Scienze Motorie)
2010 - Chinesiologo
2009 - Laurea in scienze motorie e sportive, con
votazione di 110/110 e lode
Tesi: Dalla riabilitazione in acqua all’ attività
motoria e sportiva. Ricerca e sviluppo di un protocollo
di attività motoria - sportiva da integrare alla
pratica riabilitativa in pazienti con deficit motorio –
cognitivo.
2009 - Istruttore C.O.N.I Attività Motorie per la
terza età
2009 - Attestato di Esecutore BLSD
2008 - Istruttore Wellness e Fitness
2005 – Istruttore Pesi e Fitness
2003 - Istruttore Aerokickboxing |
Bibliografia
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Perugia, 2001, 11-15, 33-37, 479-512, 555-564.
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Roma, 2005, 220, 304-316.
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Roma, 2002, 51-70.
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