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pisicologia

Le Abilità Mentali a confronto

Di: Dott. Paolo Bernardini

Questa ricerca conoscitiva nasce durante un seminario tecnico pratico di scienze motorie, condotto presso la Scuola Fragale di Pisa, indagine sviluppata seguendo un’approccio olistico dove l’allenamento fisico, tecnico e tattico, viene integrato con l’allenamento mentale. Per  allenamento mentale  intendiamo un atteggiamento di maggior attenzione rivolto agli aspetti emotivi o cognitivi durante qualsiasi allenamento “atletico” e, in particolare, la consapevolezza di come proprio questi aspetti possano poi condizionare la prestazione agonistica in senso positivo o negativo.  

 

La valutazione cognitiva consiste nel misurare mediante appositi test o questionari standardizzati , determinati costrutti psicologici o abilità mentali dell’atleta,  pianificando in seguito dei programmi individuali di training mentale che si affiancano e sono di completamento a tutte le altre attività motorie.                           In base a questa modalità operativa, al termine del seminario abbiamo proposto agli atleti agonisti di due diverse discipline un questionario sulle abilità mentali per individuare i loro eventuali punti deboli, valutarli e potenziarli poi in seguito con un mental training mirato e specifico. 

Il Questionario sulle abilità mentali (QuAM, Gerin Birsa, 2006) somministrato agli atleti, è un test composto da 48 item con risposta likert a cinque punti, che esamina 8 diversi costrutti psicologici: la stima di sé come atleta; la gestione dell’ansia agonistica; l’attenzione e la concentrazione; la capacità immaginativa; la motivazione all’attività sportiva; l’assertività;  la gestione dello stress e gli obiettivi da perseguire.

Emerge una ulteriore divisione in due Fattori principali che raggruppano come primo fattore quattro costrutti psicologici, che potremmo definire di tipo Cognitivo (Obiettivi, Motivazione, Immaginazione e Autostima) e come secondo fattore quattro costrutti psicologici che potremmo definire di tipo Emozionale (Gestione dell’ansia, Gestione dello stress, Attenzione e Assertività).  

 

Alla nostra ricerca conoscitiva si sono resi disponibili quattro atleti maschi combattenti dello storico  Gioco del Ponte di Pisa “Magistratura dei Satiri”, insieme a quatro atleti maschi e tre femmine atleti di Kickboxing “Scuola Fragale”.                                                                                                                                        Nel QuAM somministrato il punteggio minimo che l'atleta può ottenere in ogni subscala è 6, mentre il punteggio massimo è 30, Il risultato dato dalla somma delle singole subscale può andare da un minimo di 48 ad un massimo di 240, i punteggi e le medie ottenute nelle subscale sono stati messi a confronto, i risultati individuali sono stati restituiti privatamente, mentre quelli tra i gruppi pubblicamente con la proiezione di tabelle e grafici, ma usando dei codici al posto dei nomi.

I gruppi formati e messi a confronto sono:

  • Maschi combattenti Gioco del Ponte vs maschi kickboxing Scuola Fragale;
  • Femmine kickboxing Scuola Fragale vs maschi kickboxing Scuola Fragale.

Nella fase di restituzione e dai grafici possiamo vedere che la media del gruppo “Scuola Fragale” è stata di 192.5 vs quella del gruppo “Gioco del ponte” di 186.5, con una differenza del 2.5%  (80.21%  vs  77.71%) sul totale delle risposte agli item, evidenziando che le differenze cognitive nei due gruppi non sono a livello quantitativo ma qualitativo, come vedremo infatti un gruppo risulterà migliore in alcune  abilità mentali rispetto all’altro e viceversa. 

Nello specifico possiamo affermare dalle nostre tabelle descrittive che il gruppo di atleti della Scuola Fragale risulta in percentuale più capace a gestire in maniera eccellente le situazioni stressanti, possiede in media un miglior livello di autostima, detiene una migliore formulazione e perseguimento degli obiettivi ma soprattutto è più assertivo, riuscendo in questo modo a canalizzare positivamente la pulsione aggressiva rendendola costruttiva.   

  

Viceversa il gruppo di atleti del Gioco del Ponte appare in percentuale più motivato, risulta in loro una migliore capacità di visualizzazione e immaginazione, riesce a gestire  meglio l’ansia agonistica ma soprattutto ha un miglior grado di concentrazione e capacità attentiva.

Come abbiamo detto il punteggio di ogni subscala può andare da 6 a 30, quindi un risultato che si colloca tra 6 e 10 è un valore molto basso, tra 11 e 15 è basso, tra 16 e 20 è discreto, tra 21 e 25 è buono e tra 26 e 30 è ottimo.

Tenuto conto di tali indicazioni e dall’osservazione del grafico a istogramma di confronto, entrambi i gruppi hanno raggiunto buoni/ottimi risultati in tutte le subscale: il punteggio più elevato è il livello motivazionale, dove il Gioco del Ponte ha raggiunto la media di 28.25 (+ 0.84%) vs una media di 28 della kickboxing; mentre il punteggio più basso è quello relativo all’abilità immaginativa, dove il gioco del ponte ha raggiunto una media di 20.75 (+ 1.67%) vs una media di 20.25 della kickboxing.                                                                                                                              

 Da questi dati emerge una prima importante constatazione, la spinta motivazionale risulta essere l’abilità maggiormente presente in entrambi i gruppi esaminati, mentre la capacità di immaginare il gesto motorio o varie situazioni di gara sembrano essere le abilità su cui poter intervenire maggiormente attraverso un percorso di mental training.                      

Passando al confronto di genere (maschi/femmine) rileviamo nelle tabelle descrittive i seguenti risultati: dalle risposte totali agli item delle atlete femmine di Kickboxing risulta una media di 176 (75.83%) vs 192.5 (80.21%) dei maschi di Kickboxing, con una differenza del 4.38%; questo ci dice che le ragazze in generale hanno raggiunto risultati inferiori in tutte le subscale eccetto però per la capacità immaginativa, dove sembra che le ragazze (media 22.67) riescano a visualizzare le situazioni sportive meglio dei ragazzi (media 20.25) i quali hanno ottenuto nel confronto un 10.83%  in meno.

Concludendo possiamo dire che il presente lavoro è servito agli atleti per prendere consapevolezza di alcuni costrutti psicologici latenti, i quali non possono essere misurati direttamente ma solo attraverso test validi e standardizzati, facendo prendere così visione delle loro differenti abilità mentali intraindividuali, vedere il confronto con altri atleti e gruppi sportivi,  per lavorare sulla propria personalità sportiva.

A noi promotori è servito per definire con precisione le aree di miglioramento di ciascun atleta, ma soprattutto per iniziare un percorso di ricerca, per mettere a confronto abilità mentali di discipline sportive diverse e creare un clima competitivo e stimolante, il quale porti in seguito il lavoro mentale a essere un punto di partenza nell’intervento con lo sportivo.

Bibliografia
  • Master online in Psicologia dello Sport  www.psymedisport.com
  • Il questionario sulle abilità mentali QuAM (Dott.ssa Marina Gerin Birsa)
  • AIPS, associazione italiana psicologia dello sport www.aipsweb.it

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