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anatomia

L’ importanza delle catene cinetiche

Di: Luca Ceria

I gruppi muscolari che partecipano ad una comune azione vengono definiti Catene Muscolari. Infatti non è un singolo muscolo a determinare un movimento corretto, economico e bello da vedere, ma una sinergia complessa di più distretti muscolari.

Per rendere il più efficace possibile lo studio dei processi cinetici dovremo tener conto di alcuni importanti aspetti:

  1. Osservare attentamente, durante un movimento, i muscoli che appaiono  maggiormente sulla superficie corporea.
  2. occorre individuare i muscoli e raggrupparli per gruppi funzionali.
  3. Una volta individuati andranno raggruppati in catene muscolari (estensorie, flessorie, fissanti), capire da dove partono e dove arrivano.
  4. infine bisogna analizzare il gesto in palestra, capire le posizioni ottimali e poco dispendiose al fine del miglioramento della performance.

Le catene cinetiche si dividono in:

Catena Cinetica Aperta,  si ha quando l’estremità distale della catena (ovvero quella più lontana dal centro del corpo) è libera. Es. Nel braccio quando lancio una pallina.

Catena Cinetica Chiusa, si ha quando l’estremità distale della catena non è libera di muoversi durante un gesto. Es. Gli arti inferiori nel sollevamento di un peso.

Catena Cinetica Frenata, avviene quando si crea una condizione che limita il gesto motorio. Es. il ciclismo.

Tentiamo di fare un esempio su atleta che scaglia un diretto destro. Il pugno non viene tirato grazie alla contrazione dei muscoli del braccio, ma è un movimento che interessa l’intero apparato locomotorio. Il pugile mette nel pugno il peso di tutto il corpo, saltando “addosso” all’avversario (vedi i pesi leggeri). Per questo definiremo tale gesto una risultanza di processi cinetici. (L’energia cinetica e’ l’energia posseduta da un corpo in movimento e risulta proporzionale alla massa del corpo e alla velocità di movimento). Se il pugno non va a bersaglio l’atleta rischia di cadere, trascinato dal proprio colpo.

Proviamo ad analizzare i muscoli cui spetta il lavoro principale.

Partiamo dal muscolo estensore del piede, tibiale anteriore, soleo, quadricipite femorale, gluteo, per poi, la catena degli estensori dividersi , una parte del dorsale, verso l’occipite e il tratto principale, passando sul gran dorsale e sopra il gran rotondo all’arto sup. destro fino alle dita serrate a pugno. Da notare l’importanza del bicipite femorale che in catena chiusa ha funzione di estensore.

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