L’ importanza delle catene cinetiche
I
gruppi muscolari che partecipano ad una comune azione vengono
definiti Catene Muscolari. Infatti non è un singolo muscolo a
determinare un movimento corretto, economico e bello da vedere, ma
una sinergia complessa di più distretti muscolari.
Per rendere il più efficace possibile lo studio dei processi
cinetici dovremo tener conto di alcuni importanti aspetti:
- Osservare attentamente, durante un movimento, i muscoli che
appaiono maggiormente sulla superficie corporea.
- occorre individuare i muscoli e raggrupparli per gruppi
funzionali.
- Una volta individuati andranno raggruppati in catene
muscolari (estensorie, flessorie, fissanti), capire da dove
partono e dove arrivano.
- infine bisogna analizzare il gesto in palestra, capire le
posizioni ottimali e poco dispendiose al fine del miglioramento
della performance.
Le catene cinetiche si dividono in:
Catena Cinetica Aperta, si ha quando l’estremità distale
della catena (ovvero quella più lontana dal centro del corpo) è
libera. Es. Nel braccio quando lancio una pallina.
Catena Cinetica Chiusa, si ha quando l’estremità distale
della catena non è libera di muoversi durante un gesto. Es. Gli arti
inferiori nel sollevamento di un peso.
Catena Cinetica Frenata, avviene quando si crea una
condizione che limita il gesto motorio. Es. il ciclismo.
Tentiamo di fare un esempio su atleta che scaglia un diretto
destro. Il pugno non viene tirato grazie alla contrazione dei
muscoli del braccio, ma è un movimento che interessa l’intero
apparato locomotorio.
Il
pugile mette nel pugno il peso di tutto il corpo, saltando “addosso”
all’avversario (vedi i pesi leggeri). Per questo definiremo tale
gesto una risultanza di processi cinetici. (L’energia cinetica e’
l’energia posseduta da un corpo in movimento e risulta proporzionale
alla massa del corpo e alla velocità di movimento). Se il pugno non
va a bersaglio l’atleta rischia di cadere, trascinato dal proprio
colpo.
Proviamo ad analizzare i muscoli cui spetta il lavoro principale.
Partiamo dal muscolo estensore del piede, tibiale anteriore,
soleo, quadricipite femorale, gluteo, per poi, la catena degli
estensori dividersi , una parte del dorsale, verso l’occipite e il
tratto principale, passando sul gran dorsale e sopra il gran rotondo
all’arto sup. destro fino alle dita serrate a pugno. Da notare
l’importanza del bicipite femorale che in catena chiusa ha funzione
di estensore. |