Mettere in moto le energie
Di:
Daniele Trevisani
(www.danieletrevisani.com)
esperto in Potenziale Umano e Formazione per le Arti Marziali e di
Combattimento
Le energie non sono solo fisiche, ma anche e soprattutto
psicologiche. E il fine che perseguiamo è in grado di aumentarle. Il
bisogno forte verso il quale muoviamo è mettere in moto le energie
delle persone verso fini importanti. Anche un toro, se non sapesse
dove dirigersi, sarebbe un inutile sommatoria di muscoli. Ma
lanciato verso un bersaglio, lo può alzare e scaraventare a metri di
distanza. Lo stesso vale per l’essere umano. Senza obiettivi, senza
traguardi, siamo sostanzialmente persi. Rantolare nel dolore non è
bene. Adagiarsi su quanto ricevuto da altri non è bene. Il bene è
cercare un progresso, sia esso un progresso interiore (ricerca
spirituale) o tecnico (innovazione) o una performance. Questo lavoro
non tocca solo gli “altri”, ma chiunque, anche noi direttamente.
Come sostiene Sant’Agostino, ci stupiamo spesso per i fenomeni
naturali e la loro bellezza, viaggiamo per cercarli, ma a volte non
consideriamo noi stessi mete degne di altrettanta attenzione ed
esplorazione. Quando una persona si limita a fare su se stessa poco
più dell’ordinaria manutenzione, vive senza passioni, con energie
ridotte rispetto a ciò che potrebbe essere. Probabilmente in cielo
qualcuno soffre per questo.
Dare
fuoco alle passioni è invece importante, credere in una causa,
trovarla, volere un progetto, desiderare di dare un contributo,
evolvere, progredire, migliorarsi. A volte è sufficiente allenarsi
con qualcuno che sia veramente più forte per far riemergere
l’orgoglio di migliorare. A volte è sufficiente meditare per
chiedersi se ci sono altri traguardi. A volte è necessario cambiare
strada, cambiare disciplina, ma quello che conta è non fermarsi. Non
è banale pensare che chi agisce per aiutare le persone a produrre
risultati e crescere – come un coach, un formatore, un insegnante,
un terapeuta, un consulente, un manager, ma anche un padre, una
madre, un fratello – sia eroico, sia guerriero di una causa giusta.
Serve
uno sforzo per fare sinergia tra i messaggi ispirativi, evocativi,
le esperienze dirette, i dati delle ricerche e quelli che derivano
dall’accademia. Se siamo sufficientemente aperti, i messaggi
portati da persone diverse non faranno paura ma aiuteranno solo a
riflettere, sebbene possano provenire da discipline diverse,
religioni che non ci piacciono, da persone che non apprezziamo, da
scuole accademiche o sistemi di pensiero a noi antitetici o lontani.
Impariamo ad osservarli comunque come stimoli su cui riflettere,
tracce di pensiero di altre menti con cui abbiamo la fortuna di
confrontarci liberamente, mantenendo la nostra autonomia di
giudizio. Per questo, quanto più varie sono le fonti, tanto maggiore
diventa la possibilità di un confronto ricco e produttivo.
Proponiamo questo messaggio che deve far riflettere sulla pienezza
del potenziale umano e sul vero senso delle performance. Chiediamoci
cosa questo possa significare per chi agisce con cuore, passione e
sudore nelle arti marziali e sui ring.
Inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta
Vivi la vita
La vita è
un’opportunità, coglila.
La vita è
bellezza, ammirala.
La
vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un
sogno, fanne una realtà.
La vita è una
sfida, affrontala.
La vita è un
dovere, compilo.
La vita è un
gioco, giocalo.
La vita è
preziosa, abbine cura.
La vita è
ricchezza, conservala.
La vita è amore,
godine.
La vita è un
mistero, scoprilo.
La vita è
promessa, adempila.
La vita è
tristezza, superala.
La vita è un
inno, cantalo.
La vita è una
lotta, accettala.
La vita è
un’avventura, rischiala.
La vita è
felicità, meritala.
La vita è la
vita, difendila.
Se lo faremo, ogni tanto, si apriranno nuove porte, nuove
ispirazioni. Inizieremo a fissare nuovi goals, nuovi traguardi,
nuovi obiettivi. E la linfa vitale delle energie ricomincerà a
fluire prepotentemente. Chi ha uno scopo trova anche le forze. Chi
non l’ha, piano piano si spegne.
Senza
traguardi, senza scopi, senza una missione, che sia anche solo
aiutare gli altri a migliorare, o fare un progresso spirituale, o
fisico, o avviarsi un una nuova disciplina, potenziarsi o
migliorarsi nella propria, nulla ha senso. Così è, così è giusto che
sia. Le energie saranno con noi finchè noi saremo con loro. Saranno
con noi finchè lotteremo per una causa nobile. Finchè ci adopereremo
per la nostra emancipazione e quella degli altri. Finchè avremo la
consapevolezza di una luce, là davanti, per quanti siano i muri e
gli alberi che si frappongono tra noi e lei. Per questo, solo per
questo, non bisogna mollare mai. Cambia disciplina se vuoi, cambia
città, cambia vita, cambia sport, cambia amici, ma non smettere mai
di cercare quella luce e di essere una persona d’onore. Questo è
vivere in modo Marziale. Non è forse è questo il messaggio più bello
che un Maestro può dare ai propri allievi?
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© Articolo elaborato dall’autore, con
modifiche, dal volume “Il Potenziale Umano” di Daniele
Trevisani, Franco Angeli editore, Milano.
Approfondimenti del volume originario sono disponibili
anche al link
www.studiotrevisani.it |
Note sull’autore: il dott. Daniele
Trevisani (www.danieletrevisani.com),
praticante di oltre 10 diverse discipline, è inoltre
Maestro di Kickboxing, Sensei (8° Dan DaoShi® Bushido),
formatore di atleti e istruttori di Muay Thai,
Kickboxing e MMA, Formatore e ricercatore in Psicologia
e Potenziale Umano, è consulente NATO e dell’Esercito
Italiano, Master of Arts in Mass Communication,
University of Florida. Insignito dal governo USA del
premio Fulbright per i propri studi sulla comunicazione
e potenziale umano. Ha realizzato docenze in oltre 10
Università Italiane ed estere, ed è il tra i principali
esperti italiani nella ricerca sul potenziale umano,
nella formazione di istruttori e trainer per le
discipline marziali e di combattimento. |
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