Cosa apprendere da un campione
			Di: Dott. Matteo SIMONE
			
			 Ho 
			letto un intervista a Igor CASSINA che mi ha dato uno spunto per 
			focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti che reputo importanti. 
			Innanzitutto il titolo: “Mi ritiro felice e sereno…”; non è facile 
			decidere di mettersi da parte, di rinunciare a qualcosa che si è 
			sperimentato come successo, come momenti indimenticabili, come 
			riconoscimento a livello internazionale, ma si può arrivare ad una 
			scelta del genere dopo un’attenta valutazione preferibilmente anche 
			con l’aiuto di persone vicine o persone esperte che ti possano 
			consigliare sulla tua decisione. Capita anche che uno può avere 
			delle certezze per smettere di fare qualcosa che gli arreca piacere, 
			benessere, benefici ma poi sperimenta una mancanza di tutto ciò e si 
			ha la voglia di tornare sulla propria decisione come è successo a 
			molti campioni quali Michael Jordan, Mario Cipollini, Armstrong, 
			ecc. Nella storia di un atleta sono importanti gli obiettivi 
			conquistati e si ricordano con piacere le date relative, ad esempio 
			nell’intervista in questione Igor cita i suoi obiettivi e le 
			relative date. A 6 anni inizia a praticare ginnastica artistica con 
			passione, dedizione (5/6 ore di allenamento al giorno), sacrificio. 
			Nel 2002 “brevetta” un movimento: doppio salto mortale teso con 
			avvitamento a 360° sull’asse longitudinale. Nel 2009 bronzo ai 
			mondiali. Decide di rinunciare alle olimpiadi di Londra del 2012 e 
			fissa il suo prossimo ed ultimo obiettivo sportivo dichiarando di 
			voler continuare a gareggiare in serie A fino al termine del 
			campionato con l’aspettativa di chiudere la sua carriera con la 
			stella sul petto e il decimo scudetto. Ma cosa dice ancora di 
			importante Igor? Parla di gente che lo circonda, parla di emozioni, 
			parla di obiettivi non sportivi. Possiamo dire che oltre a campioni 
			dello sport, si può essere campioni di vita, campioni nel 
			trasmettere le proprie conoscenze, le proprie competenze. Riguardo 
			le emozioni, Igor ha dichiarato che quando ha vinto le olimpiadi si 
			è sentito sdoppiato: “Non mi ero accorto di aver vinto l’oro. 
			Pensavo riguardasse un’altra persona…”, infatti questi momenti sono 
			chiamati di “flow”, è come essere in un flusso, una condizione di 
			trance, quello che si sperimenta è indescrivibile, è immenso e 
			difficile da gestire, si può dire che forse ci si arriva 
			impreparati, ci vuole tempo per metabolizzare questi momenti, per 
			organizzarsi la vita, il futuro ed anche in questi momenti è 
			importante fare affidamento, farsi aiutare da persone vicine, da 
			esperti. 
			
			
			    
			Ora, Igor ha realizzato che quello che ha fatto finora sia in 
			termini  di impegni, sia in termini di prestazioni sportive lo 
			soddisfa e, quindi, ha manifestato l’intenzione di rivedere i suoi 
			obiettivi sia sportivi, decidendo di ritirarsi dopo alcune poche 
			gare, sia non sportivi manifestando l’intento di mettere a 
			disposizione dei più giovani la sua preparazione, la sua esperienza, 
			la sua bravura e questo può compensare la rinuncia dalle 
			competizioni e può permettergli soddisfazione “altre” nel mettersi 
			in gioco indossando l’abito di tecnico.  
			Grazie Campione. 
			
				
					
						
						Dott. Matteo SIMONE
						Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 
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