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psicologia

Incremento della performance sportiva

Di: Dott. Matteo SIMONE 

Incremento dell’autoefficacia

L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di raggiungere un certo livello di prestazione. L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”. Importanti dati di ricerca sottolineano come le persone con forti convinzioni di autoefficacia sono sicure di potersi esprimere al meglio delle proprie potenzialità, hanno aspirazioni ambiziose, si impegnano nelle attività che fanno e si riprendono rapidamente dagli insuccessi; tutti questi sono elementi importanti per una prestazione di successo. L’autoefficacia per un certo compito è resistente quando una persona resta convinta delle sue capacità anche di fronte a insuccessi e difficoltà di vari tipo; non lo è invece quando difficoltà e insuccessi portano a sentirsi meno capaci. La persona che avrà sviluppato un forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è più motivata, usa le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa, gestisce meglio i fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più soddisfacenti di chi invece ha una percezione negativa delle proprie possibilità. L’auspicabile intervento può espletarsi nell’applicazione delle tecniche della psicologia dello sport tra le quali:

  • esercizi di respirazione al fine di ridurre un eccessiva ansia pre-gara o per agevolare un incremento di attivazione;
  • esercizi di visualizzazione al fine di rievocare le sensazioni provate in occasione di una gara andata particolarmente bene;
  • elevazione della consapevolezza delle emozioni attraverso la descrizione  di gare precedenti;
  • lavoro di concentrazione sulla prestazione attraverso l’immaginazione su quello che si dovrà fare: un’azione fluida, coordinata e sicura;
  • fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta;
  • ulteriore elemento che può consolidare la convinzione di efficacia è la persuasione verbale da parte di altri, dei quali si hanno fiducia e stima attraverso gli incoraggiamenti verbali che tendono a sottolineare gli elementi positivi di un gesto o una azione.

Gestione psicologica degli infortuni

L’infortunio rappresenta un evento destabilizzante l’equilibrio psicologico dello sportivo; un cattivo adattamento all’infortunio può comportare la comparsa di sensazioni di rabbia e impotenza, sbalzi di umore, sensi di colpa, pensieri depressivi, con la conseguente compromissione delle relazioni famigliari, interpersonali, dell’andamento scolastico o lavorativo; l’auspicabile intervento può espletarsi  nell’aiutare l’atleta infortunato:

  • a ridefinire le priorità che si era prefissato prima dell’incidente;
  • ad allargare i suoi interessi anche ad ambiti non sportivi, continuando, contestualmente a mantenere i contatti con il suo mondo sportivo, l’allenatore e la squadra;
  • ad accettare le emozioni negative legate all’infortunio, in attesa di riprendersi la sua identità di sportivo;
  • a sentirsi soggetto attivo nel processo di riabilitazione;
  • a ripetere mentalmente il gesto motorio dato che l’imagery consentirebbe di rimanere tecnicamente e muscolarmente allenati anche in stato fisico di effettivo riposo.

Applicazione dell’ Eye Movement  Desensitization and Reprocessing (EMDR )
(metodo terapeutico utilizzato anche per le prestazioni eccellenti)

L’EMDR è un approccio psicoterapeutico integrato e trasversale che si focalizza sulla risoluzione delle problematiche, conflitti, disagi attuali considerando che ciò che accade ora deriva dalle informazioni, ricordi del passato, antichi che sono stati congelati nella memoria. L’obiettivo dell’EMDR è di riprendere l’informazione, l’immagine, il ricordo originale e permettere al paziente di rielaborarlo in modo che l’informazione congelata diventi adattiva nel presente. L’EMDR agisce sulle difficoltà del presente andando all’origine, nel passato ed operando nel futuro. Dal lavoro con l’EMDR, i ricordi, le informazioni, vengono rielaborate dal paziente con l’aiuto di appropriate stimolazioni bilaterali e si passa ad un lavoro sul futuro, su come il paziente vorrebbe affrontare le prossime situazioni dove in genere si trova in difficoltà e, quindi, si invita il paziente ad immaginare come potrebbe sperimentarsi nel futuro prossimo adesso che le sue convinzioni, le sue credenze, i suoi blocchi sono cambiati, che cosa potrebbe cambiare, cosa si immagina in quelle situazioni. L’auspicabile intervento può essere utilizzato per aiutare l’atleta a:

  • sviluppare  risorse interne allo scopo di aiutare a stabilire un senso di efficacia e di possibilità per il Futuro;
  • creare un suo Consigliere Interiore o un “Allenatore Interiore”;
  • creare una “Squadra Interiore” di aiutanti o di sostenitori, ognuno in grado di apportare un’influenza positiva;
  • sviluppare un piano per un’azione futura efficace.
Dott. Matteo SIMONE   3336955250 - 21163@tiscali.it www.psicologiadellosport.net

Psicologo – Indirizzo Psicologia Clinica e di Comunità; Master di 2° livello in Psicologia dello sport presso l’Università di Roma del “Foro Italico” ex IUSM; Autorizzato all’applicazione del metodo Eye Movement  Desensitization and Reprocessing (EMDR); L’EMDR è un metodo psicologico per il trattamento delle difficoltà emotive causate da esperienze di vita disturbanti, con una gamma che va dagli eventi traumatici quali combattimenti, aggressioni personali e disastri naturali, ad eventi disturbanti dell’infanzia. L’EMDR viene anche usato per risolvere l’ansia da prestazione e per migliorare il funzionamento delle persone sul lavoro, in ambito atletico ed artistico.Psicoterapeuta della Gestalt, Istituto Gestalt Firenze – sede di Roma;  Tecnico della salute globale e migrazione.

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