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psicologia

La metodologia didattica per lo studio della difesa personale

Di: Nakya Carrani

Autodifesa, o difesa personale, è la capacità propria di saper gestire (o evitare) una disputa (non necessariamente violenta) tra individui che, per svariati motivi, possono giungere ad uno scontro (fonte Wikipedia) Questo dovrebbe farci riflettere, cosa devo cercare se voglio principalmente imparare a difendermi? Non c’è un unico modo per imparare a difendersi, sicuramente ogni istruttore di discipline da combattimento o di arti marziali ha nel proprio bagaglio tecnico un numero imprecisato di tecniche che possono servire a vincere uno scontro, ma si riduce solo a questo… imparare a difendersi?  Credo che chi cerca un metodo di difesa personale valido debba fare alcune considerazioni, sull’allenamento da intraprendere. Ci sono molte caratteristiche che differenziano il combattimento da strada rispetto agli altri tipi di combattimento, una di queste è la durata, generalmente uno scontro per strada dura meno di un minuto e poi si finisce a terra o uno dei due resta ferito subito, quindi sarebbe opportuno che l’allenamento preveda delle sessioni di combattimento istintivo per imparare a reagire ad un pericolo improvviso nel minor tempo possibile e soprattutto nella maniera più efficace. Questo quindi ci riporta ad un altro punto da cercare, la semplicità di applicazione delle tecniche che si studiano, in quanto  tecniche elaborate e complesse sono probabilmente bellissime e di effetto scenico quando le si vedono applicate nelle dimostrazioni, ma sono frutto di una perfetta sinergia fra il Tori (chi fa la tecnica) e l’Uke (chi subisce la tecnica) che lavorano assieme, altrimenti non sarebbero praticabili. Le tecniche devono essere semplici, veloci e di immediata comprensione perché dovremmo arrivare a poterle eseguire come un gesto istintivo di reazione ad un determinato stimolo che è quello dell’attacco avversario, per questo dopo uno studio teorico attivo, cioè lo studio senza protezioni a velocità controllata, dovremmo provare l’applicazione pratica attiva (quindi protetti adeguatamente) in maniera da provarle in velocità superando così tutti i blocchi psicologici che comporta applicare dei movimenti nuovi relazionandosi alle reazioni dell’avversario, abituarci alla reale o quasi velocità di combattimento e imparare ad adattarci a tutte le varianti che ci sono in uno scontro dinamico. Un altro aspetto da considerare è quello della varietà di situazioni, perché se studio soltanto la difesa da prese o strangolamenti, non saprò relazionarmi al combattimento a distanza e viceversa, il combattimento è orientato a 360° quindi se per ogni stile marziale non basterebbe una vita per impararlo alla perfezione, nel combattimento da strada più il bagaglio tecnico è ampio e più possibilità ci sono di uscire salvi da uno scontro. L’aspetto forse più importante dell’allenamento però deve essere volto a potenziare quelle caratteristiche caratteriali e sensoriali che possediamo e farci conoscere il più possibile il modo di sottrarsi agli scontri, la prevenzione, le strategie evasive, il rapporto psicologico con lo scontro, la prossemica (quella disciplina che studia lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione sia verbale che non verbale), l’utilizzo di armi inusuali, il rapporto con l’ambiente circostante, e se sono previste anche delle lezioni integrative puramente teoriche magari con uno psicologo che spiega alcuni di questi argomenti, questo può essere solo un punto a favore sulla vostra scelta. Molti di questi argomenti possono essere trattati durante lo svolgimento dell’allenamento, altri meriterebbero un po’ di spazio a parte, ma in qualsiasi modo dovrebbero essere argomenti trattati. Come potete vedere le cose da imparare diventano molte, questo incide su un altro fattore ma quanto ci vuole per imparare? La scelta su dove recarvi per imparare è vostra, ma personalmente diffiderei da chi promette di insegnarvi a difendervi in poche settimane o pochi mesi, perché se analizzato nel dettaglio, il percorso da fare è un lungo e complesso lavoro su noi stessi che dovrà metterci a contatto con le nostre paure e debolezze, fisiche e psicologiche, cosicchè possiamo superarle e migliorarci, ma tutto questo sarà possibile solo se da parte nostra ci sarà una grande determinazione e forza di volontà.

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