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psicologia

Approccio mentale alla difesa personale

Di: Nakya Carrani

Per il mio modo di vedere, parlando di difesa personale non si parla di una serie di tecniche di combattimento da imparare e sfoderare all’ occorrenza, indipendentemente dallo stile che si pratica, la difesa personale è prima di tutto un impostazione mentale.

Cosa significa?

Significa che prima di ogni altra cosa ci si deve rendere conto che tutte le disdicevoli notizie che si leggono o sentono in tv potrebbero un giorno accadere anche a noi, non siamo protetti da una sfera magica ed anche se speriamo e ci adoperiamo affinché non succeda mai, non è detto che questo avvenga. Il combattimento per difendere se stessi o la propria proprietà è regolamentato in modo preciso dall’articolo 52 del codice penale. Quindi, scontrarsi con qualcuno per qualsiasi motivo ha sempre delle conseguenze legali oltre che psicologiche. Per questo dobbiamo considerare la lotta come ultima ed estrema risorsa, intraprendendo come prima strada LA PREVENZIONE. Detto questo non vorrei certo creare persone paranoiche che girano per strada guardando tutti con sospetto e che si nascondono anche dalla propria ombra, ma è soltanto un invito ad accendere i sensi in determinate occasioni in cui percepiamo un potenziale pericolo, prendere coscienza dello spazio che ci circonda per sapere consciamente in ogni istante “dove” ci troviamo e sapere “come” andar via velocemente. Il pericolo che può nascere dalle persone, potrebbe essere aumentato o rendere impossibile l’uscita, come evitare l’incresciosa situazione… anche da agenti esterni.

Questa non è difesa personale?.

A mio avviso si, dobbiamo imparare ad utilizzare tutte quelle accortezze che ci aiuteranno a non doverci mai difendere, perché saremmo stati troppo bravi per essere identificati come vittime facili o indifese da un aggressore. Per quanto riguarda l’aggressione personale, generalmente avviene di sorpresa e da parte di chi ci ritiene più deboli, o perché fisicamente più piccoli o perché è armato, nessuno si impegnerebbe in uno scontro alla pari, questo quindi ci porta ad una situazione mentale di svantaggio per via dell’effetto sorpresa, del fattore paura e soprattutto dal fatto che probabilmente non abbiamo mai fatto male ad una mosca, mentre chi ci aggredisce probabilmente è dedito a questa pratica e non si fa troppi problemi a fare del male.

Come uscire da questo svantaggio o almeno cercare di pareggiarlo?

La conoscenza è potere, sembra assurdo ma è così se io so che reazioni ha il mio corpo quando ha paura, conosco il meccanismo di reazione che innesca l’adrenalina, ho provato dolore magari subendo un colpo in palestra, conosco le sensazioni e posso evitare un sovraccarico di informazioni che verrebbero mandate contemporaneamente al mio cervello facendo diventare una situazione già di per se pericolosa estremamente critica con conseguenze probabilmente disastrose. Ecco perché dobbiamo imparare a gestire lo stress, conoscere il nostro corpo, aumentare la percezione dei nostri sensi e soprattutto imparare a PREVENIRE ogni situazione potenzialmente pericolosa. Se dopo tutto non ci siamo riusciti allora io credo in questo spesso la reazione passiva ti salva la vita, se ti chiedono soldi daglieli… nessuna cifra vale una vita, rimanere passiva ad una violenza sessuale non significa essere consenziente ma evitare che colpendo l’aggressore con l’unico risultato di fargli solo male, questo infuriato per il dolore possa colpirvi fino alle estreme conseguenze.  Se si decide di combattere perché non ci sono altre vie per salvarci la vita, dobbiamo sapere che comunque vada potremmo perderla e quindi si deve credere al 1000% che la reazione avrà l’effetto sperato, quello di rendere l’aggressore incapace di continuare l’azione violenta verso di noi, darci il tempo di fuggire e chiamare aiuto o almeno attirare l’attenzione su quello che sta accadendo. Questi sono solo un milionesimo dei consigli e delle cose da prendere in considerazione e non vogliono e devono assolutamente spaventare nessuno, ma scuotere le persone per far si che pensino a quello che in genere nella visione comune accade sempre agli altri e lontano dalle nostre vite.

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