Economia emozionale e contagio emotivo
Di: Dr. Massimo Blanco
Sociologo Clinico e Applicato. Spec. Educazione, Comportamento,
Prevenzione e Sicurezza personale.
Direttore Dipartimento di Sociologia WTKA International.
Durante
le nostre giornate ci troviamo ad avere a che fare con diverse
persone o situazioni che possono determinare in maniera positiva o
negativa il nostro stato d’animo al punto tale da condizionare il
nostro vivere e il vivere delle persone con le quali abbiamo a che
fare. Immaginiamo una giornata del genere: usciamo di casa e
perdiamo l’ultimo autobus utile perché l’autista, pur vedendoci
correre per balzare “al volo” sul mezzo, chiude le porte proprio
quando credevamo di avercela fatta. Prendiamo l’autobus successivo e
una ragazza stupenda (o un ragazzo stupendo) si mette a parlare con
noi fino a dirci che le (o gli) piacerebbe rivederci. Arriviamo
tardi al lavoro e scatta subito la veemente osservazione del nostro
capo. Usciamo per la pausa pranzo e incontriamo un carissimo vecchio
amico che non vedevamo da parecchio tempo, dandoci appuntamento per
una serata all’insegna dei bei ricordi.
Bene, abbiamo partecipato a quella che si può
definire “economia emozionale”. Le emozioni negative (ad esempio il
veemente rimprovero del nostro antipatico capo per il ritardo)
possono avere un impatto neurologico tale da condizionarci la
giornata e il “riverbero emotivo” può restare nel nostro animo per
diverse ore. In questo lasso di tempo noi stessi, avviliti,
frustrati oppure arrabbiati, possiamo condizionare negativamente la
giornata delle persone che interagiscono con noi. Invece, qualora il
riverbero emotivo è dato dal vecchio amico incontrato dopo molti
anni, possiamo donare indirettamente la nostra gioia alle persone
con le quali entriamo in contatto.
Se
la nostra giornata già inizia male a causa di un problema che ci
portiamo appresso da un po’ di tempo, l’emozione negativa può
provocare una ferita maggiore. Un po’ come se si “girasse il
coltello nella piaga”.
L’economia emozionale non è altro che lo scambio
di sentimenti ed emozioni che avvengono tra le persone. Una sorta di
“Borsa valori” (proprio come quella dell’Indice MIB di cui si parla
tanto al telegiornale) che apre e chiude con un saldo positivo o
negativo. La chiusura della nostra “borsa” delle emozioni, indica
come è stata la nostra giornata. Tutti noi partecipiamo ad una
economia interpersonale dove avvengono delle transazioni (proprio
come in Borsa, appunto) fatte di emozioni e di sentimenti che ci
scambiamo reciprocamente. Un nostro gesto, come aggrottare la
fronte, può far sentire a disagio e, dunque, peggio, la persona che
è in contatto con noi. Mentre se qualcuno ci sorride può farci stare
meglio.
E’ importante notare che le scoperte della
“neuroscienza sociale”, una giovane disciplina che da poco è stata
riconosciuta dal mondo accademico, stanno portando alla luce,
tramite test effettuati per mezzo di moderni strumenti come la
risonanza magnetica funzionale, il fatto che le emozioni sono
“contagiose” come il raffreddore. Un semplice sorriso verso una
persona accigliata fa scattare in quest’ultima i centri neurali
deputati alla felicità, nonostante il suo volto non dia alcun segno
di tale manifestazione. Le emozioni, quindi, sono come il
raffreddore: si trasmettono da un soggetto all’altro facendolo
stare, a livello inconscio, meglio o peggio.
Quanti
di noi conoscono persone che hanno sempre l’aria seria, triste o
arrabbiata? Con queste persone, normalmente, non ci piace avere a
che fare, poiché ci sentiamo a nostra volta a disagio, indisponenti
o sospettosi. E’ importante, invece, sapere che un sorriso, un
complimento o un gesto simpatico possono sempre attivare a livello
subliminale (interiore) reazioni positive in una persona del genere
sopra descritto e portarla pian piano sul nostro livello,
conquistandone la stima e la fiducia anche se il suo volto e i suoi
gesti non manifestano tali sentimenti. E ancora: non vi è mai
capitato di essere tristi, frustrati, demoralizzati ecc… ed
incontrare una persona che con una battuta simpatica, un gesto
carino e un volto sorridente vi ha dato l’input per risollevarvi il
morale? Ebbene, sulla scorta di quanto appena detto, non vi è dubbio
che il “contagio” emozionale si può assolutamente paragonare ad un
banale raffreddore. |