Postura e Psiche
Di: Francesco Menconi
Statiticità
dell' uomo e strutture neuromuscolari.
Per troppo tempo si è pensato che il lavoro nobilitasse l'uomo e,
che più un uomo soffriva e lavorava, meglio dimostrava la sua
valenza, in antitesi, si è passati ad un uomo fermo, sedentario,
statico, ma come dice un grande mio maestro di vita, un uomo fermo è
un uomo morto. Ricominciare a sentire se stessi, è la vera unica
strada verso la propria felicità, ed è l'unica vera cosa, che
nessuno potrà mai togliervi. In generale è possibile affermare che
l'uomo oggi fin dalla più tenera età è costretto a vivere in
condizioni di estrema staticità. La condizione di staticità è
deleteria per le strutture neuromuscolari, per far capire è
necessario estremizzare con un esempio: se avete mai avuto la
sfortuna di essere stati ingessati avrete notato che, passate le tre
quattro settimane di ingessatura, alla rimozione del gesso piegare
l'articolazione risulta impossibile ed estremamente doloroso; ciò
significa che a livello connettivale si formano dei legami così
forti che impediscono ai muscoli di allungarsi, difatti occorre
riabilitare gradualmente l'arto rompendo quei legami.
Questo è ciò che succede anche a noi col passare degli anni, le
persone più diventano anziane meno si muovono e meno si muovono e
più riducono l'ampiezza dei loro movimenti, ciò in linea generale
non è dovuto alla vecchiaia in se ma alla riduzione di movimento.
L'evoluzione ha prodotto l'uomo nella natura, in un ambiente che
per la sopravvivenza richiede l'utilizzo di tutte le risorse
psicofisiche, l'ambiente nel quale vive l'uomo oggi (società
occidentale) richiede soprattutto risorse di carattere psichico e in
misura più ridotta di tipo fisico, infatti oggi per ovviare a questo
inconveniente le palestre fanno grandi affari.
POSTURA E PSICHE
Scuole
di osteopatia asseriscono esistere una netta relazione tra stati
emozionali e contrazioni muscolari, provate per un attimo a sentire
i vostri muscoli quando siete ansiosi, arrabbiati, quando vi sentite
un pugno nel petto, quindi particolari emozioni protratte nel tempo
possono influenzare non solo la postura, ma anche il modo di
respirare; le persone molto ansiose o che vivono nella paura che
possa accadere qualcosa di male a loro o ai propri cari, tendono a
bloccare la respirazione diaframmatica e, ad usare la respirazione
toracica o accessoria, ciò protratto per anni può portare con
facilità alla comparsa di cervicalgie a cui sono legate una
moltitudine di sintomi quali acufeni, capogiri, cardialgie,
digestione difficile... Spesso l'atteggiamento mentale condiziona
quello posturale, come accade nelle donne con molto seno, o molto
alte che tendono per vergogna o per accettazione sociale a stare
curve in cifosi dorsale.
La Kinesiologia relaziona, nei suoi test di forza-debolezza
muscolare, la presenza di disfunzioni energetiche a carico di
meridiani (vedi medicina cinese) e quindi dei relativi organi
interni. Secondo gli studi del dr Geerd Hamer un conflitto di
svalutazione del sé può provocare osteolisi a carico dello scheletro
e, se ciò avviene a carico delle vertebre può avere come risultato
ultimo una scoliosi o cifosi o comunque deviazioni della colonna
vertebrale e, nei casi più sfortunati paralisi per collassamento
della struttura ossea vertebrale e compressione del midollo
spinale..
L'antico detto “mente sana in corpo sano” può essere, come
si vede da questi pochi cenni, approfondito all'infinito, certo è,
che il modo migliore per comprende i propri malesseri non è quello
di dedicarsi solo al lato esteriore del nostro corpo, diciamo che
nel mio concetto personale è inutile avere un auto con cerchi
splendidi, spoiler e colori sgargianti, sedili sportivi e assetto
rasoterra, se poi ho un motore di un “ciao” sotto il cofano.
Imparare a relazionarsi con se, muovere il corpo in modo corretto,
non solo ci farà stare muscolarmente meglio, ma anche vivere meglio,
a livello nervoso, respiratorio, percettivo dell'ambiente
circostante.
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