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INIZIA LA COLLABORAZIONE CON QUESTO SUO PRIMO ARTICOLO, UN APPASSIONATO LETTORE CHE HA ESPRESSO IL DESIDERIO DI CONTRIBUIRE CON NOI, AD ACCRESCERE LA CONOSCENZA DELLA CULTURA SPORTIVA NEL NOSTRO VARIEGATO MONDO DELLE ARTI MARZIALI E SPORT DA COMBATTIMENTO IN GENERE. IL TEMA E’ MOLTO INTERESSANTE E LA SEMPLICE TRATTAZIONE DELL’ARGOMENTO, RENDE FRUIBILE PROPRIO A TUTTI LA SUA COMPRENSIONE. ACCOGLIENDOLO NELLA NOSTRA NUTRITA SCHIERA… ECCOVI LA PRIMA PARTE DEL SUO INTERESSANTE LAVORO.Bodybuilding per il cervello… 1° parteAllenare la mente al risultato e alla vittoriaDi: Massimo Fenu massimofenu@libero.it - www.scuoladarmi.itPrima parte: Attivare la propria mente. Se siete davvero convinti di non farcela… … potete stare sicuri di aver ragione!
Chi si allena e si prepara per ottenere risultati sa molto bene che gli elementi fondamentali per una buona performance sono:
Se le prime due attengono nello specifico alla disciplina praticata, l’ultima possiede meccaniche e principi universalizzabili che la rendono bagaglio importante e imprescindibile a chi voglia raggiungere risultati concreti nel proprio ambito. Qualche esercizio dolce di allungamento… Si… vi servirà un po’ di elasticità mentale. Chi pensa che la giusta preparazione mentale e il giusto atteggiamento non serva o sia di poco conto, si comporta come quegli sportivi (pochi e sempre meno ormai, per fortuna) che inizia il proprio allenamento senza preparare il proprio corpo e parte “in quarta” di corsa, a rincorrere un bello strappo muscolare. L’allenamento mentale non è un qualcosa “in più” da fare se avanza tempo o un vezzo new age da campioni superpagati. L’allenamento mentale è parte integrante di un programma di lavoro a breve, medio e lungo termine. Per alcuni è istintivo e naturale, proprio come per quei pochi fortunati per cui sono istintive e naturali determinate esecuzioni tecniche o delle abilità di tipo fisico. A noi comuni mortali, se vogliamo toccare le vette delle nostre potenzialità, spetta invece apprendere studiare e allenarci anche in questo. Ma, come ben sanno gli agonisti, spesso è proprio chi parte sfavorito che ha una marcia in più.
Bene, allora pronti a partire? … e sapete che cosa volete raggiungere? … lo sapete esattamente? Uno dei primi elementi da prendere in considerazione per migliorare le proprie performance è una definizione chiara e positiva degli obiettivi. La nostra mente, infatti, agisce ed indirizza le proprie risorse là dove si è focalizzata. Un esempio:Vi è mai capitato di pensare di comprare un’auto nuova? Comprate le riviste di settore, vi documentate per bene. Poi trovate quella che fa al caso vostro. Nei giorni successivi per strada notate lo stesso modello di auto più volte, tanto da farvi pensare che alla fine abbiate scelto un’auto molto comune. Naturalmente non è così. E’ successo solo che il vostro cervello si è focalizzato sul quel modello d’auto e ora lo nota ogni volta che il vostro sguardo vi si posa. Questo semplice meccanismo vale per un sacco di cose… ed è una risorsa preziosa. Ecco perché, prima ancora di programmare una serie di allenamenti, occorre fissare degli obiettivi espressi positivamente, misurabili, realistici e conformi al nostro stile di vita!
Ma partiamo dall’inizio. Obbiettivi espressi positivamente:Quando vi prefiggete un traguardo dovete farlo evitando le negazioni. Una frase espressa in negativo, infatti, è in questo caso un vero e proprio ostacolo ed uno spreco di risorse. Immaginate se dal panettiere qualcuno entrasse e soldi alla mano dicesse “non voglio grissini” con l’intento di acquistare un chilo di rosette. Probabilmente il panettiere, prima di aver servito un cliente del genere, gli avrà dovuto fare diverse altre domande… sempre se , nel frattempo, le rosette non gliele ha tirate in testa. Un esempio sportivo: “Questo mese non voglio aumentare di poco i miei massimali su panca” è un pessimo modo di orientarsi ad un risultato. La versione positiva di questa frase è: “Questo mese voglio aumentare i miei massimali su panca”. Obbiettivi misurabili:Essere precisi è importantissimo. Un obbiettivo vago porta ad una prestazione altrettanto vaga. I centometristi si allenano per correre i cento metri, non “più o meno” i cento metri. Così dovete fare voi. Ritornando all’esempio di prima. “Questo mese voglio aumentare i miei massimali su panca.” è impreciso. La versione precisa di questo obbiettivo è: “Questo mese voglio avere come massimale su panca 100 chili.”
Obbiettivi realistici:Per quanto possiate essere bravi nessuno di noi riuscirà ad imparare a volare. (mah, forse per brevi tratti…). E’ inutile, oltre che demoralizzante, porsi un traguardo che sappiamo già in partenza essere oltre le nostre possibilità. Essere ambiziosi va bene ma, sempre prendendo come esempio il massimale su panca l’obbiettivo precedente è sicuramente sproporzionato se di norma solleviamo 30 chili. Un traguardo probabilmente raggiungibile in un mese sarà: “Questo mese voglio avere come massimale su panca 40 chili” Obbiettivi conformi al vostro stile di vita:Siete degli atleti nel migliore dei casi degli agonisti, ma non dei martiri. I vostri obbiettivi devono essere conformi al vostro stile di vita. Incasinarsi l’esistenza per raggiungere un obbiettivo è una strategia fallimentare. Chiedetevi sempre in che modo il lavoro che state facendo influirà sul vostro umore, sulla vostra vita privata e sociale e sulle vostre abitudini. Se, prendendo l’esempio del culturista, per ottenere nell’arco di un mese un massimale di 40 chili devo rinunciare alla mia vita sociale tappandomi tutte le sere in palestra forse vale la pena di diluire l’obbiettivo in due mesi.
Il riscaldamento per il corpo… e per la mente? Dopo gli esercizi di allungamento e di elasticità per la mente è ora di passare a quelli di riscaldamento. Infatti così come il nostro corpo ha bisogno prima dell’allenamento di essere preparato allo sforzo, anche il nostro cervello necessita delle stesse attenzioni. Nel prossimo articolo, vedremo come…. |