ANCORA UNA VOLTA LA SCUOLA ARTI MARZIALI FRAGALE DIMOSTRA DI
ESSERE CONTINUAMENTE AVANTI E PRECORRERE I TEMPI NEL NOSTRO MONDO SPORTIVO… ED
ANCORA UNA VOLTA IL SUO LAVORO E’ MIRATO AL SOLITO RISULTATO CERCATO:
“L’OTTENIMENTO DI BENEFICI PER TUTTO IL GRANDE MOVIMENTO SPORTIVO” A CUI SEMBRA,
IN MANIERA SEMPRE PIU’ AUTOREVOLE, INDICARNE PROGRESSIVAMENTE LA GIUSTA
DIREZIONE. PER LA PRIAMA VOLTA E PROPRIO A PISA INFATTI, SI E’ INIZIATO UNO
STUDIO E RICERCA PSICOLOGICA NELL’AMBITO SPECIFICO DEI NOSTRI SPORT DA
COMBATTIMENTO. DOPO IL TEST VALUTATIVO DELLO “STATO DI FLOW” SOMMINISTRATO AD UN
CAMPIONE DI ATLETI DURANTE L’EDIZIONE DICEMBRINA A PISA… ECCO ADESSO CONTINUARE
LA SPERIMENTAZIONE CON LA SOMMINISTRAZIONE DI UN TEST AUTOVALUTATIVO
SULL’AUTOSTIMA. L’ESPERIMENTO SI E’ SVOLTO NEI LOCALI E SUGLI ATLETI DELLA
SCUOLA PISANA.
L’Autostima nella Kick Boxing
Di: Dott. Paolo Bernardini
(Psicologia del lavoro e organizzazioni)
Quando Roberto Fragale, come sempre “avanguardista”, mi ha
chiesto se potevo aiutarlo occuparmi di psicologia dello sport all’interno della
sua orami famosa Scuola di Arti Marziali ed iniziare così un primo percorso di
studio e ricerca psicologica nell’ambito di queste attività, il mio pensiero è
tornato a circa trent’anni fa… quando sempre lui, già allora il mio Maestro, mi
domandò se me la fossi sentita di passare al “Full Contact”, attivandomi quello
stress emotivo positivo, utile ad affrontare le grandi sfide della vita.
Naturalmente, come accettai fiducioso quell’offerta (gestita
da lui in maniera quantomai attenta nei miei confronti) che mi permise una
enorme crescita personale, ho accettato con felicità anche la sua odierna e
lusinghiera richiesta di aiuto… ed abbiamo iniziato così un percorso di studio e
ricerca psicologica con obiettivi a breve, medio e lungo termine (goal setting),
una “Ricerca Azione”, dove la ricerca viene fatta sul campo, in sala di
allenamento e a bordo ring, coinvolgendo sia atleti agonisti che amatori, agendo
sul “Clima psicologico gruppale e Organizzativo” della Società sportiva.
Il primo passo è stato la misurazione dello “stato di flow”
durante i campionati FIKB a Pisa dell’8 dicembre… (VEDI:
LO STATO DI FLOW e
Il “Flow” nella Kickboxing) l’ultimo in ordine
di tempo e di cui stiamo parlando invece, è stato misurare l’Autostima ad un
Campione di dieci ragazzi, durante un normale allenamento, somministrando un
questionario autovalutativo composto da 150 Items, (domande), che andavano ad
indagare la multidimensionalità della loro Autostima.
Ma vediamo cos’è l’autostima:
Se il Sé può essere definito come la totalità delle
esperienze personali e l’ interiorità dell’individuo, l’Autostima è la
componente valutativa dello schema del Sé, chi sono?, cosa penso di come sono?
Come vorrei o vorrebbero che fossi? ecc. ecc.
La valutazione che ognuno ha di se stesso, influisce
notevolmente sia sul vissuto personale di benessere sia sulle relazioni con il
mondo esterno, rivestendo un ruolo così centrale nella vita che l’individuo
mette in atto tutta una serie di strategie per mantenerla a un livello
accettabile.
Le caratteristiche dell’Autostima
indagate sugli atleti presso la Scuola Arti Marziali Fragale sono state:
Autostima alta e bassa, stabile e instabile, globale e
specifica, considerando la stessa un costrutto psicologico multidimensionale e
specifica, per ogni ambito di vita.
L’autostima globale sembra essere in stretta relazione con il
benessere psicologico, quella specifica invece , permette di prevedere il
comportamento dell’individuo e il suo grado di fallimento e successo.
Il processo di autovalutazione, da cui deriva l’autostima, si
fonda su informazioni derivate da due prospettive:
1)- quella personale dove i ragazzi ricavano informazioni
direttamente dalle loro esperienze personali e dalle conseguenze delle loro
azioni,
2)- quella degli altri dove percepiscono e assimilano la
valutazione fatta da un’altra persona.
Si presume che l’autostima si sviluppi in modo strutturato
secondo i principi dell’apprendimento, i bambini agiscono sul e nel loro
ambiente e i loro comportamenti si evolvono sulla base dei loro successi e
fallimenti, infine dal modo in cui le persone che li circondano reagiscono e
influenzano le loro azioni, comunicando determinate aspettative. Il costrutto
psicologico dell’autostima si evolve in svariati contesti ambientali, i quali
non si escludono vicendevolmente ma presentano un grado di sovrapponibilità e
sono interrelati fra loro, infatti nella nostra ricerca le aree di sviluppo
indagate sono state sei, le quali vanno poi a comporre l’ autostima globale.
Le relazioni interpersonali:
I bambini e gli adolescenti interagiscono socialmente con
altre persone in ogni sorta di ambienti, l’autostima interpersonale dei ragazzi
è influenzata perciò dalle reazioni dei familiari, vicini, insegnanti, compagni
di classe, dal grado in cui tali contatti avvengono in modo positivo e dalle
interazioni sociali riuscite.
La competenza di controllo dell’ambiente:
In quanto persone attive che influiscono sul proprio
ambiente, i ragazzi riescono o falliscono nei loro tentativi di raggiungere
obiettivi e funzionare efficacemente nel proprio ambiente, traendo
generalizzazioni sulla propria competenza e controllo nei vari ambiti.
l’emotività:
Le reazioni emotive dei ragazzi si diversificano a seconda
che i loro comportamenti precedenti siano stati rinforzati o puniti,
verificandosi prima di, simultaneamente o in risposta a situazioni attivanti in
cui il ragazzo è coinvolto.
Il successo scolastico:
I ragazzi trascorrono buona parte della loro giornata in
attività connesse con la scuola, lezioni, compiti a casa, programmare il lavoro
scolastico futuro, valutando i successi reali e le aspettative proprie e di
altri.
La vita familiare:
La <famiglia>, nel senso che viene usato qui, è un termine
generico che si riferisce a ogni persona dalla quale il ragazzo dipende per
l’assistenza, la sicurezza e l’educazione, famiglia mononucleare, allargata o
adottiva, o qualsiasi altra combinazione che rispetti le caratteristiche delle
interazioni.
Il vissuto corporeo:
Poiché le persone sono i loro corpi, esse ricevono continui
feedback diretti e indiretti sulla loro condizione corporea. La bellezza e le
attrattive, la bravura fisica, l’abbigliamento, l’altezza, il peso, la salute,
sono attributi corporei che attivano nel ragazzo confronti e reazioni,
contribuendo alla sua autostima corporea.
Concludendo:
Possiamo affermare che le varie dimensioni specifiche siano
approssimativamente di uguale importanza per la costruzione dell’autostima
globale, benché si riconosca che alcune dimensioni possono avere livelli diversi
di importanza, a seconda della persona.
Naturalmente questo lavoro è stato fatto in piena
collaborazione con l’allenatore della Scuola Fragale Federico, con l’obiettivo
di abbinare i costrutti psicologici personali ad un percorso sportivo più
mirato, in modo da rinforzare le capacità e le caratteristiche dei suoi ragazzi
per una migliore e più congrua autostima, rendendoli quindi consapevoli delle
proprie emozioni e sentimenti, dando loro così… la possibilità di controllare
meglio le proprie reazioni “dentro e fuori” dall’ambiente sportivo.
Un grazie a tutti i ragazzi coinvolti, per la loro gentile
disponibilità.
BIBLIOGRAFIA:
TMA – test di
valutazione multidimensionale dell’autostima – BRUCE A. BRACKEN – Erickson
edizioni -
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